Originalmente inviato da
lupetta85
Considerata la sempre più frequente rilevazione, nei contesti scolastici, di difficoltà relazionali ed
educative nei bambini, si chiede al/la candidato/a di elaborare un progetto per un intervento di
sostegno e consulenza alla genitorialità da realizzare, a propria scelta, o presso una Scuola
dell'Infanzia o presso una Scuola Primaria. Delinei il rapporto con l'istituzione, e descriva obiettivi,
risorse da impegnare, e metodologia.
A me sembra così evidente la necessità di coinvolgere anche gli insegnanti, se non altro per un confronto con i genitori....
Se i comportamenti sono stati individuati in contesto scolastico, chi meglio degli insegnanti può averli rilevati????
Detto ciò, dice esplicitamente il livello di scolarità tra cui scegliere.
Non riesco bene a contestualizzarlo, se non parlando della presenza di bambini immigrati poco integrati nel contesto sociale, o di atti di bullismo (ma si può parlare di bullismo in prima elementare????o addirittura alla scuola dell'infanzia?).
Non capisco che tipo di metodologia potrebbe andare bene (tipo socio-affettiva...e poi che altri tipi di metodologie ci sono?Non in questo caso, ma in generale...) comunque avevo pensato ad un incontro con i genitori, in cui si presenta il progetto e il problema in generale (circa 2 ore). Si potrebbero proporre dei questionari (magari uno) che indaga i comportamenti del figlio, i comportamenti adattivi, gli stili parentali...ecc).
Pensavo poi all'apertura di uno sportello scolastico (2 ore a settimana per tutto l'anno) aperto sia a genitori che insegnanti (i bambini sono ancora troppo piccoli per usufruire autonomamente del servizio, credo). Perchè genitori e insegnanti? perchè in questo modo gli insegnanti possono esporre le eventuali problematiche che man mano rilevano. Per i genitori perchè si parla di progetto di sostegno e consulenza alla genitorialità...Si può pensare di lavorare con i genitori sulla percezione del cambiamento nei figli,......
Aiutoooo...buttato così di getto è penoso...