Ciao..io ho sviluppato il tema in questo modo:
- definizione: la percezione è un processo cognitivo attivo che porta alla costruzione di un percetto a partire dai dati sensoriali che a livello cerebrale vengono elaborati ed integrati a formare una struttura organizzata e sovraordinata. il processo di percezione è immediato, oggettivo e globale e si realizza in tre fasi: dallo sfondo emerge la figura che viene organizzata e poi perfezionata; ciò che risulta è una forma/percetto indipendente dalle singole sensazioni originarie dal momento che queste non vengono semplicemente sommate insieme ma integrate perdendo così i loro connotati individuali a favore di una struttura unitaria.
- autori: ho considerato la psicofisica con von helmholtz e wundt (pensiero elementaristico), poi la scuola della Gestalt (esperimento del movimento stroboscopico apparente di wertheimer), la teoria transazionale di aimes con l'esperimento della finestra ruotante, la prospettiva del new look ed i cognitivismo con neisser, un brevissimo accenno al funzionalismo ed al comportamentismo
- fenomeni percettivi: percezione dello spazio, del movimento, del tempo, degli oggetti e della causalità
- riconoscimento degli oggetti percepiti: elaborazione top-down e bottom-up
- metodi di misurazione psicometrici: test della figura nascosta di witkin e HAGBT di Hutt come strumento di screening
- risvolti applicativi: studio della relazione tra motivazione/affetti e percezione in particolare nella relazione tra difesa percettiva e vigilanza selettiva, studi sulla deprivazione sensoriale sia per individuare gli elementi di stimolazione ambientale che garantiscono uno sviluppo armonioso in età evolutiva, sia per individuare alterazioni percettive a livello clinico ad esempio in pazienti psicotici in cui è presente un isolamento dalla realtà (quindi allucinazioni ed analiticità), in pazienti ansiosi (rigidità degli schemi percettivi), depressi (alterazione qualitativa della percezione), schizofrenici (alterazione della percezione del tempo).