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  1. #1
    Ospite non registrato

    La Pena Di Morte! Democrazia?

    Salve, volevo domandarvi come appassionati della mente cosa ne pensate della pena di morte? Vi sembra giusta o ingiusta?
    Acquisito che il paese più stradecantato al mondo, ossia gli usa, fondano la loro libertà e democrazia sia sulla diffusione di armi acquistabili in qualsiasi supermercato, sia sulla pena di morte.
    Al di là dei milli motivi che rendono gli usa un paradosso nei loro confini, come si dice ognuno a casa sua fa quello che vuole, ma ritenete opportuno e scontato che il futuro governo democratico iraqueno nasca già con la pena di morte come primo valore? Cosa sta facendo il popolo italiano liberatore di un iraq oppreso per non far instaurare una pena capitale ad immagine e somiglianza di quella usa? Anche qui in italia pensate che dobbiamo importare dagli usa e dal neonato iraq la pena di morte come valore di democrazia e liberta?
    Kocis
    PS: Il solo pensiero che in america l'apa non fa nulla per abrogare la pena di morte mi sento proprio di dire che gli psicologi americani fanno veramente schifo! e palesano solo il loro fallimento e la loro inutilità! Come fai a pagare le tasse ad uno stato che ti dice a te psicologo che è meglio sparare in bocca ad una persona anzichè cambiarla! Ma allora anche Hittler era un democratico con gli ebrei.....

  2. #2
    Ospite non registrato

    Re: La Pena Di Morte! Democrazia?

    Originariamente postato da Kocis
    Salve, volevo domandarvi come appassionati della mente cosa ne pensate della pena di morte? Vi sembra giusta o ingiusta? [...]
    Per quanto riguarda gli Stati Uniti, c'è da dire a onor del vero che la pena di morte non è contemplata dalla legislazione di tutti gli stati, e perciò non da tutti applicata.
    Per quanto riguarda le armi, loro ritengono che rientri nella libertà dei cittadini acquistare un'arma da tenere in casa per far fronte ad eventuali malintenzionati (rapinatori, ecc.)... è quindi spinoso giudicare questa idea (e considerato che non riguarda il topic del tuo post, non mi dilungo oltre).
    Quanto all'Iraq, in stato di guerra vige la pena di morte... in tutti i paesi del mondo, essendo applicata la legge marziale. Piaccia o no, è così.

    Venendo a noi, cioè all'Italia, non so dirti se sono a favore o a sfavore di una simile pena.

    Un pluriomicida non pentito, deve scontare il suo debito con la società guardando a vita la tv in un carcere, traendo il proprio sostentamento da quella società che tanto ha danneggiato?

    Però è anche vero che se venisse messo a morte qualcuno che poi dovesse rivelarsi innocente, lo Stato di certo non potrebbe riportarlo in vita... e purtroppo questo è già successo, e più di una volta. E con tutta probabilità succederà ancora.

    Che fare allora?

    Egoisticamente ti dirò: se qualcuno dovesse sterminare la mia o la tua famiglia, o i miei o i tuoi cari (facciamo gli scongiuri!)... come la penseremmo?

    In quel caso per quella persona non esiterei a richiedere come condanna una morte lunga, lenta e dolorosa.

    Ma finché una simile tragedia non ci tocca da vicino (grazie al cielo) è per me difficile sbilanciarmi pro o contro.

    Se però dovessi fare un manifesto per sensibilizzare la gente contro la pena di morte, userei l'immagine che segue, e ci scriverei sopra: "La pena di morte è questa, siete favorevoli o contrari?"



    P.S. non sono un credente.

  3. #3
    Postatore Epico L'avatar di Ember
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    Io sono contraria, naturalmente. Piuttosto sono favorevole ai lavori forzati... è anche naturale che se un uomo assassinasse/violentasse la mia famiglia forse godrei nel vederlo "friggere" (ma credo comunque di no)... ma quanto durerebbe? Come mi sentirei poi? Mi sentirei un macigno immenso sulle spalle: con che autorità posso stabilire il diritto o meno alla vita di una persona? Per non parlare poi di tutti quelli che vengono giustiziati innocenti (guarda caso tutti latinoamericani e neri! Toh!)...
    In sostanza, io credo che il diritto alla vita di una persona sia importantissimo, e sarebbe una grande incoerenza far pagare con la propria vita quelle di chi è stato assassinato.

    Tra l'altro costa più l'esecuzione del mantenimento del detenuto... o qualcosa di simile, non sono bene informata.

    Un consiglio però: guardatevi "The life of David Gale"! O, per chi non l'ha visto, "Dead man walking"
    *** Homo sum: humani nihil a me alienum puto ***

    oPS-StaNZa Di uRBiNo iL Mio FoRuM



    Anche Ember nella setta dell'ASD *asdatrice musicista*
    [thanks to Angelus, fondatore della setta]

  4. #4
    Partecipante Super Figo L'avatar di alita
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    Un pluriomicida non pentito, deve scontare il suo debito con la società guardando a vita la tv in un carcere, traendo il proprio sostentamento da quella società che tanto ha danneggiato?
    La vita in un carcere non è vita, Booga...in alcuni casi c'è chi la pena di morte la preferirebbe.

    E per quanto riguarda lo sterminatore della tua famiglia, sono d'accordo che il tuo immenso rancore ti porterebbe a sperare in una condanna a morte, ma stiamo parlando di cosa prevedono le leggi di uno Stato in base ai reati commessi e non di soddisfare il sadismo che deriverebbe da questa eventuale tragedia.


    C'è come un dolore nella stanza,
    ed è superato in parte:
    ma vince il peso degli oggetti,
    il loro significare peso e perdita.
    |Amelia Rosselli|

    Charlotte - Vorrei poter dormire -
    | Lost in Translation|

  5. #5
    Postatore Epico L'avatar di Ember
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    E poi, non è che se la passino benissimo nelle carceri infatti... io ho un corrispondente detenuto che mi ha chiesto qualche spicciolo per il dentifricio!
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    oPS-StaNZa Di uRBiNo iL Mio FoRuM



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  6. #6
    Ospite non registrato
    pena di morte?

    un argomento difficile ho saputo di un paio di casi negli stati uniti in cui dei parenti delle vittime si mas......... davanti al condannato durante l'esecuzione.! ovviamente sono stati sbattuti fuori!

    Ma pensate fino a quale punto può arrivare l'odio delle persone! ... provare gioia immensa nel vederlo soffrire... che cosa brutta...

    Dal punto di vista psicologico secondo il mio modesto parere il carcere a vita potrebbe rappresentare lapunizione peggiore... un uomo privato della sua libertà pian piano impazzisce...oppure lavori forzati...

    In america purtroppo non è cosi ... quelli che vengono uccisi secondo me sono sempre i poveracci questo denota una sorta di frustrazione causate dall'impossibilità degli stati a contrastare il fenomeno crimanale in maniera efficace perciò vogliono dimostrare di valere qualche cosa in questa maniera cioè con l'applicazione della condanna a morte!

  7. #7
    Postatore Epico L'avatar di Ember
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    Originariamente postato da MD^_^
    ho saputo di un paio di casi negli stati uniti in cui dei parenti delle vittime si mas......... davanti al condannato durante l'esecuzione.! ovviamente sono stati sbattuti fuori!

    Ma pensate fino a quale punto può arrivare l'odio delle persone! ... provare gioia immensa nel vederlo soffrire... che cosa brutta...
    Beh ma quella più che odio mi sembra perversione! poi bello che 'sta gente si dice pure cristiana... non hanno capito proprio un cavolo neanche in questo campo... far west!
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    oPS-StaNZa Di uRBiNo iL Mio FoRuM



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  8. #8
    Ospite non registrato
    Purtroppo nel cristianesimo abbiamo tanti problemi mancanza di accoglienza e di fraternità

    ecco perchè proliferano le sette associazioni come i testimoni di Geova li le persone vengono accolte a braccia aperte e gli emarginati dentro questi gruppi si trovano bene.. anche se ques'tultimi hanno errori teologici e compiono errori storici....

  9. #9
    Angel83
    Ospite non registrato
    Pena di morte? No, ragazzi stiamo parlando di una vita! Io sono assolutamente contraria!!!
    Piuttosto concordo con chi dice di mettere un detenuto a lavorare... Io sono assolutamente favorevole a tutte le iniziative che possano "recuperare" un individuo.
    Ma chi dà a certe persone il diritto di decidere se far cessare l'esistenza di un altro individuo?!
    Penso che la vita sia il dono più grande, non può essere un altro uomo a togliertela, è la mancanza di rispetto più atroce che si possa avere nei confronti di un altro.


    Kocis

    PS: Il solo pensiero che in america l'apa non fa nulla per abrogare la pena di morte mi sento proprio di dire che gli psicologi americani fanno veramente schifo! e palesano solo il loro fallimento e la loro inutilità! Come fai a pagare le tasse ad uno stato che ti dice a te psicologo che è meglio sparare in bocca ad una persona anzichè cambiarla! Ma allora anche Hittler era un democratico con gli ebrei.....


    Credo che tu abbia centrato nel segno! Sono perfettamente d'accordo con te. Credo che chi studia psicologia e voglia diventare psicologo un domani, beh come fa a non credere che le persone possano cambiare, come fa solo a pensare di essere d'accordo con la pena di morte?

  10. #10

    Ireland Addicted
    L'avatar di arpista
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    toscana in perenne trasferta!
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    Originariamente postato da Angel83
    Pena di morte? No, ragazzi stiamo parlando di una vita! Io sono assolutamente contraria!!!
    Piuttosto concordo con chi dice di mettere un detenuto a lavorare... Io sono assolutamente favorevole a tutte le iniziative che possano "recuperare" un individuo.
    Ma chi dà a certe persone il diritto di decidere se far cessare l'esistenza di un altro individuo?!
    Penso che la vita sia il dono più grande, non può essere un altro uomo a togliertela, è la mancanza di rispetto più atroce che si possa avere nei confronti di un altro.
    angel... sono perfettamente daccordo con te! contrarissima alla pena di morte per tutte le ragioni citate da ember, angel e MD ^_^

  11. #11
    Ospite non registrato
    A quanto pare fin'ora vi siete tutti schierati contro (difesa), allora io mi metto volutamente a fare la parte del favorevole (accusa)fermo restando che non sono né pro né contro a priori.

    /me passa di fronte alla giuria preparandosi a fare una dura arringa


    Tesi della difesa:

    "Costa più l'esecuzione che il mantenimento."
    "Ai lavori forzati sì, ma sulla sedia elettrica no."
    "In carcere non fanno poi una bella vita."
    "Un uomo si può sempre recuperare."


    Antitesi dell'accusa:

    E' purtroppo cronaca attuale quella che ci parla di detenuti che pur dovendo essere nell'isolamento più completo, di fatto usano cellulari e/o computer... lasciando perdere il caso del serial killer o dello stragista, prendiamo in esame invece quello di un boss mafioso, uno di quelli che hanno il potere di taglieggiare intere regioni, fare il proprio comodo passando con le scarpe sui diritti di famiglie intere, fare ammazzare decine e decine di persone, rovinare centinaia di vite partendo dalle più giovani per arrivare fino alle più grandi... estendendo i propri tentacoli in tutti i settori della società, politici ed economici inclusi.

    Si può recuperare una persona del genere? Teoricamente sì... ma teoricamente, coi "se" e con i "ma" si arriva sulla luna a piedi.
    Una persona del genere non vivrà un'esperienza carceraria comune a quella di tutti gli altri detenuti, ma starà in una gabbia dorata, temporaneamente, senza che nessuno degli altri detenuti osi torcergli un capello: seppur in galera sempre il capo di un gruppo esteso e vendicativo rimane!

    E` vero, la privazione della libertà è già di per sé una pena grave, a maggior ragione se tale privazione è definitiva (ergastolo).

    Ma voi credete davvero che criminali di un certo calibro possano pentirsi veramente? Io credo di no: sarebbe possibile solo se avessero una coscienza che gli rimorde per i crimini commessi... ma se riesci a sopportare per decenni il peso di essere un pluriomicida significa che la tua coscienza l'hai messa a tacere, o non c'è proprio mai stata.

    E allora non dobbiamo farne un discorso economico secondo cui costerebbe più giustiziare un detenuto piuttosto che mantenerlo a vita, né farne un caso di sadismo vendicativo dato che non si ha la pretesa che il detenuto venga scuoiato vivo e messo sotto sale...


    Sintesi dell'accusa:

    Dobbiamo invece farne una questione di obiettiva impossibilità di recupero; il detenuto SAPEVA di andare incontro alla pena capitale sfidando lo Stato coi propri atroci e orrendi crimini, ora che l'ha ottenuta è troppo facile dirsi pentito: sono solo lacrime di coccodrillo, specchietti per le allodole.

    Hitler, Stalin, Mussolini, Pol Pot, Ceausescu...
    o se preferite nomi più attuali: Bin Laden e Saddam.
    Pensate alla moltitudine di persone morte in modi atroci per mano loro e mettetevi una mano sulla coscienza:

    CREDETE DAVVERO che l'uomo, qualunque crimine abbia commesso, possa cambiare e redimersi? E credete sia giusto nei confronti dei parenti delle vittime che criminali di un certo calibro possano continuare a vivere facendosi beffe di tutto e di tutti?

    Non si tratta di instaurare la legge del taglione e ottenere vendetta, ma di fare GIUSTIZIA in quei casi in cui data l'ENORMITA` del crimine e l'OGGETTIVA IMPOSSIBILITA` di recuperare il detenuto (Hitler si sarebbe potuto recuperare?) non si ha altra scelta che porre termine all'esistenza dello stesso, fermo restando che tale misura debba essere SEMPRE usata in casi eccezionali e MAI diventare consuetudine.

    /me torna a sedere al proprio posto, lasciando la parola alla difesa




    forse dovrei darmi a studi di Legge...

  12. #12
    Angel83
    Ospite non registrato
    [QUOTE]Originariamente postato da Booga

    "Costa più l'esecuzione che il mantenimento."


    Ember non voleva farne una questione economica, ma credo volesse farti capire quanto siano idioti gli americani, sadici e privi di scrupoli! Almeno, io l'ho letta così...


    Si può recuperare una persona del genere? Teoricamente sì... ma teoricamente, coi "se" e con i "ma" si arriva sulla luna a piedi.
    Una persona del genere non vivrà un'esperienza carceraria comune a quella di tutti gli altri detenuti, ma starà in una gabbia dorata, temporaneamente, senza che nessuno degli altri detenuti osi torcergli un capello: seppur in galera sempre il capo di un gruppo esteso e vendicativo rimane!


    E credi che uccidendolo si possa fermare il fenomeno?!
    Tu vuoi diventare psicologo... ma come pensi di reagire di fronte alle tante problematiche che incontrerai?



    E` vero, la privazione della libertà è già di per sé una pena grave, a maggior ragione se tale privazione è definitiva (ergastolo).


    Meglio la morte quindi secondo te?!



    Ma voi credete davvero che criminali di un certo calibro possano pentirsi veramente? Io credo di no: sarebbe possibile solo se avessero una coscienza che gli rimorde per i crimini commessi... ma se riesci a sopportare per decenni il peso di essere un pluriomicida significa che la tua coscienza l'hai messa a tacere, o non c'è proprio mai stata.

    Forse no, hai ragione...ma se lo uccidi senza provarci, chi può dirti come sarebbe andata? Devi lasciare la possibilità a tutti, non siamo nessuno per prendere una decisione di questa entità.



    Non si tratta di instaurare la legge del taglione e ottenere vendetta, ma di fare GIUSTIZIA in quei casi in cui data l'ENORMITA` del crimine e l'OGGETTIVA IMPOSSIBILITA` di recuperare il detenuto (Hitler si sarebbe potuto recuperare?) non si ha altra scelta che porre termine all'esistenza dello stesso, fermo restando che tale misura debba essere SEMPRE usata in casi eccezionali e MAI diventare consuetudine.

    Definire" giustizia" la privazione della vita lo trovo a dir poco tremendo...

    Ragazzi... mi rende triste pensare che ancora oggi, nel 2004, si debba parlare di questi barbarismi... E mi stupisco del fatto che si è ancora così divisi sulla questione.

  13. #13
    Postatore Epico L'avatar di Ember
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    Io penso che in alcuni casi non si possa parlare di recupero del "malfattore" ad esempio nel caso del boss mafioso. Ma in quei casi, chissenefrega se il detenuto non si pente di quello che ha fatto? L'importante è che tu sai che lui è tutto il giorno li a picconare nelle cave col vestitino a rigoni e non si diverte per niente. E a fine giornata torna stanco morto in una cella buia, fredda, sporca, dove spesso e volentieri hanno luogo sevizie da parte dei secondini e degli altri carcerati... non che io dica "ahah gli sta bene" però si, gli sta bene. Ha ucciso delle persone!
    Ma la vita è la vita, anche per i "cattivi".
    E poi se uno si pente buon per lui: visto che ci sono moltissimi cristiani nelle prigioni, loro per primi pensano che il giudizio vero non è quello dello Stato ma quello dopo la vita
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  14. #14
    Partecipante Super Figo L'avatar di alita
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    Originariamente postato da Angel83

    Ragazzi... mi rende triste pensare che ancora oggi, nel 2004, si debba parlare di questi barbarismi... E mi stupisco del fatto che si è ancora così divisi sulla questione.


    Angel83, stai tranquilla...Booga sta esponendo gli argomenti in modo da animare la discussione:

    Booga scrive:
    A quanto pare fin'ora vi siete tutti schierati contro (difesa), allora io mi metto volutamente a fare la parte del favorevole (accusa)fermo restando che non sono né pro né contro a priori.


    ...lui fa la parte del Boia...

    Booga scrive:
    Hitler, Stalin, Mussolini, Pol Pot, Ceausescu...
    o se preferite nomi più attuali: Bin Laden e Saddam.
    Pensate alla moltitudine di persone morte in modi atroci per mano loro e mettetevi una mano sulla coscienza:

    CREDETE DAVVERO che l'uomo, qualunque crimine abbia commesso, possa cambiare e redimersi? E credete sia giusto nei confronti dei parenti delle vittime che criminali di un certo calibro possano continuare a vivere facendosi beffe di tutto e di tutti?

    Non si tratta di instaurare la legge del taglione e ottenere vendetta, ma di fare GIUSTIZIA in quei casi in cui data l'ENORMITA` del crimine e l'OGGETTIVA IMPOSSIBILITA` di recuperare il detenuto (Hitler si sarebbe potuto recuperare?) non si ha altra scelta che porre termine all'esistenza dello stesso, fermo restando che tale misura debba essere SEMPRE usata in casi eccezionali e MAI diventare consuetudine



    All' "oggettiva impossibilità di recuperare il detenuto" tu fai seguire la tua individuale e soggettiva idea di giustizia, che sarà pure condivisa da un numero impressionante di persone, ma non può e non deve bastare questo a giustificare un assassinio.

    Il 60% di tutti i serial killer (o il 65%, non ricordo esattamente cosa diceva Lucarelli...si ho letto quasi tutti i suoi libri ) nasce in America e, in generale, la maggiore presenza di assassini seriali si registra nei paesi industrializzati.
    A questo punto io deduco che sia molto più semplice pensare al serial killer come individuo da eliminare materialmente, piuttosto che avviare un'analisi approfondita sugli errori della società moderna. Fortuna che adesso c'è Moore...


    Concludo segnalando il link di NessunoTocchiCaino:Nessuno tocchi Caino non vuol dire non pensare ad Abele. Vuol dire giustizia e non vendetta.
    Ultima modifica di alita : 27-06-2004 alle ore 17.35.50


    C'è come un dolore nella stanza,
    ed è superato in parte:
    ma vince il peso degli oggetti,
    il loro significare peso e perdita.
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  15. #15
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di alea
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    Originariamente postato da alita
    [/I]

    Vuol dire giustizia e non vendetta.[/URL]
    questa è la cosa fondamentale secondo il mio personalissimo punto di vista.

    Per ogni crimine ci deve essere la SICUREZZA/CERTEZZA di una Pena

    questo il nodo fondamentale. Niente sconti, cavilli e scorciatoie. Processi Giusti (e quindi veloci) che poi non ci sia il pentimento per i crimini commessi questo deve riguardare il "cappellano", a me personalmente interessa l'allontanamento dalla società civile del reo per impedirgli di reiterare i delitti, non sono d'accordo con chi ritiene che per sentirsi "soddisfatto" deve pensare al "criminale" sporco, al freddo, denutrito e a subire angherie di ogni tipo. Segregato e privato della libertà per "tutti" gli anni che gli sono stati comminati. Percorsi di crescita, di evoluzione, di cambiamento ecc adottati in base alla gravità del crimine ecc ecc

    il mio vecchissimo professore di criminologia soleva ripeterci: il nostro carcere minorile è pieno di extracomunitari, non vuol mica dire che la percentuale di devianza e delinquenza minorile sia maggiore tra loro che tra gli italiani, solo che gli extracomunitari non possono contare su una rete familiare che consenta l'affidamento ai genitori, percorsi diversi dall'istituzionalizzazione, avvocati ecc ecc questo mi ha fatto riflettere ... molto.
    "Il Signore, il cui oracolo è a Delfi, non dice nè cela, ma accenna" Eraclito

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