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  1. #1
    Partecipante Assiduo
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    Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Buongiorno a tutti, mancando una sede specifica per questa discussione, e accingendomi allo studio della II prova, il progetto, ho deciso di aprire una nuova discussione.
    Dunque per prima cosa, dall'esperienze precedenti hjo capito che non c'è un libro esaustivo su come stendere un progetto, così come per la prima prova non ci sono libri del tutto esaustivi. Tanti nominano i seguenti tre:

    1- Leone, Prezza: "Costruire e valutare i progetti nel sociale"
    2- Rollo: "Lo psicologo e la progettazione"
    3- Moderato Rovetto: "Progetti di intervento psicologico"
    4-Kaneklin, Gozzoli: "Psicologo Domani2, Vol.2

    Ho gli schemi del Leone Prezza, li devo rileggere, appena possibile vi dirò come sono; ho anche "Psicologo Domani", secondo me è molto utile perchè ci sono esempi di tracce svolte, manca però della base teorica...
    DottFrusa

  2. #2
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    E ora, il primo tentativo di progetto, che ho fatto in questi giorni ricercando su internet varie fonti, in cui ho provato a cimentarmi, vi chiedo scusa se è ancora una bozza, ma spero che sia già materiale suggestivo per iniziare a confrontarci:

    Traccia:
    "La candidata/o descriva le fasi di un progetto alla prevenzione della violenza intrafamiliare e dopo aver scelto uno specifico ambito di intervento (scuola, territorio, famiglia, associazioni...) costruisca un progetto di prevenzione, specificando: il tipo di intervento che si intende attuare; i destinatari dell'azione preventiva; i tempi e le fasi di realizzazione del progetto; gli strumenti metodologici che si intendono utilizzare; il modello teorico cui fare riferimento nella determinazione degli assunti e delle ipotesi empiriche; gli obiettivi che si desidera raggiungere

    ...come lo svolgereste?
    DottFrusa

  3. #3
    Partecipante Assiduo
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    04-04-2006
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Io ho cercato di buttare giù una bozza, basando,mi su delle indicazioni che mi sembrano fondamentali per la stesura di un progetto, che sono le seguenti; condivido anche con voi alcuni dubbi che mi sono sorti:

    PROGETTO CONTRO LA VIOLENZA DELLE DONNE:
    1- Titolo: vedremo
    2- Premessa e analisi del contesto:
    -è un fatto di cronaca sempre più frequente
    -dati statistico-demografici derivati dall’OMS: bassa autostima, scarsa rete sociale di supporto, sviluppo di psicopatologie, soprattutto DPTS e depressione, ma anche altri disturbi d’ansia
    -effetti della violenza sulle donne: (Dutton) risposte di natura
    • emotiva (indicatori di disagio o disturbo psichico)
    • cognitiva (cambiamenti nello schema cognitivo: aumento della “percezione di vulnerabilità”, tendenza a non fidarsi del proprio giudizio e intuizione e minimizzaziobe della situazione di maltrattamento e sue conseguenze, giustificando così la loro permanenza nella relazione)
    • relazionali (isolamento dagli altri, costrizione degli affetti, sindorme di Stoccolma)

    3- Destinatari
    Diretti: donne maltrattate
    Indiretti:
    -operatori sanitari (medici, infermieri, ecc.), soprattutto del pronto soccorso che vengono a contatto con una donna che vi si reca e possono identificare segni di violenza che lei attribuisce ad altre cause

    4- Obiettivo generale:
    per le donne l’aiuto e il supporto, l’uscita da questo stato, per gli operatori la maggior sensibilizzazione e responsabilizzazione nel cogliere i segni che potrebbero essere imputati a una violenza

    5- Obiettivi specifici:
    -preparare gli operatori sanitari con le tematiche degli incontri formativi
    -istituire uno sportello d’ascolto per le donne maltrattate in ospedale, che sia anche punto di informazione e divulgazione in generale per la popolazione

    6- Metodologia:
    3 incontri formativi riguardanti tematiche di psicologia, comunicazione (per saper cogliere il disagio velato delle donne) e legali
    -apertura di uno sportello all’interno dell’ospedale o afferente ad un ausl a cui potrebbero essere veicolate le donne

    7- Attività, fasi, tempi:
    vedi le durate nel progetto riguardante i bambini

    8- Risorse:
    le risorse cosa sono?

    9- Budget:
    come imparare a ipotizzare una cifra adeguata?

    10- Rischi:
    Cosa si intende per rischi?

    11- Valutazione pre-ante, in itnere e post-ante:
    Vedere letteratura
    DottFrusa

  4. #4
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    ciao...il progetto secondo me è buono...

    se mi permetti....io cambierei:

    -destinatri diretti( aggiungi il numero di donne)

    -obiettivi generali : ok,
    specifici invece.....di solito per gli obiettivi specifici si usanoparole come "aumentare", "diminuire",.....perchè danno l'idea del misurabile....(che è proprio un requisito dei progetti)...quindi io aggoiungerei ad esempio: aumentare la consapevolezza, l'autostima...etc etc...

    - metodologia:

    metti una metodologia specifica: educazione socioaffettiva, copertve learning..etc etc......

    - atività, tempi e fasi: devi essere mooooooooolto specifico: tipo 2 incontri alla settimana (2 ore) per 3 mesi con obiettivi:........................... allo scopo di...........................

    - RISORSE: sono tutte le cose che possono esserti utili: esempio:
    risorse materiali: carta, folgi, penne, ma anche videoproiettore.....cd..
    risores personali: le persone coinvolte(professionisti)

    - Rischi: motivi per cui un rpogetto potrebbe andare male: mancanza di fondi! o anche scarsa collaborazione degli utenti!

    spero di esserti stata di aiuto!
    ." all'origine gli esseri umani erano doppi:possedevano 2 teste, 4gambe, 2 sessi uguali o diversi.Questa condizione cionferivaloro una grande forza e un ambizione tale che un giorno si lanciarono all'assalto del cielo.Allora zeus infuriato tagliò in due ciascuno di loro e da qual giorno ognuno è alla ricerca della sua metà!"
    .................

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  5. #5
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Sei stata molto d'aiuto memolememole, come sempre : )

    Domanda:
    mi interrogavo oggi proprio sulla teoria e gli strumenti di un progetto:
    un progetto deve sempre basarsi su un modello teorico di riferimento? (Es.: nel mio progetto precedente: la teoria di Dutton che elenca gli effetti sulle donne, anche se credo che più che una singola teoria nella stesura dei progetti si debba parlare a modelli teorici più globali e comunitari come ad esempio modello ecologico-sociale, approccio sistemico-relazionale, modello bio-psico-sociale, ecc.)
    e, se si, questi modelli teorici sopra citati dove li vado a trovare per studiarmeli un attimo e vedere èpoi di applicarli? Sui libri di Psicologia di Comunità o psicologia della Salute?
    (Ma perchè l'università italiana non ci dà dei riferimenti precisi e uno deve sempre ammazzarsi per trovare modelli teorici che non ha studiato o ha studiato a malapena? )


    Se la risposta è ancora si, gli strumenti devono essere stati elaborati all'interno del modello teorico scelto o possiamo utilizzare anche tecniche trasversali (come penso siano quelle da te elencate: educazione socioaffettiva, copertve learning..etc etc......)...
    e ancora una volta, dove troviamo un'elenco e spiegazione di queste tecniche per conoscerle e saperle descrivere quando troviamo il progetto, così come un elenco e spiegazione dei modelli teorici?

    scusa il bombardamento di domande ma io e altri che stanno studiando l'EDS stiamo impazzendo non tanto per fare il progetto ma per rintracciare conoscenze che non esistono in modo esaustivo in nessun libro di psicologia! e quindi la fatica non èp indifferente ad andar a rintracciare i pezzi di una teoria che ci manca!
    DottFrusa

  6. #6
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Ciao Memole memole, scusa per lo sfogo del post precedente era un momento di "sconforto":

    Allora alla luce delle tue indicazioni ho modificato i punti del progetto, che ne pensi?
    in più volevo chiederti il punto finale la valutazione: mi sai dare qualche informazione su quali sono i punti salienti della valutazione? ho guardato i miei appunti del prezza ed è chiaro solo parzialmente...

    3- Destinatari
    Diretti: 20 donne maltrattate di età compresa tra i 28 e i 45 anni, la maggior parte di livello di istruzione medio-basso (presumo che quelle con un livello di istruz. più elevato abbiano maggiore autostima, fattore di protezione verso l’abuso)
    Da Appunti Leone Prezza, pag. 7: individuazione beneficiari/target:

    • caratteristiche sociodemografiche principali (età,genere, liv. istruzione, professione) delle donne target nel territorio di riferimento: conoscere questi dati aiuta a delineare il target con cui si avrà a che fare
    • Num. di donne che potrebbe usufruire dell’intervento?, in base al quale (oltre che in base a risorse disponibili e tipo e costo attività previste) stabilire una % di “cambiamento” atteso?

    Indiretti:
    -operatori sanitari (medici, infermieri, ecc.), soprattutto del p ronto soccorso che vengono a contatto con una donna che vi si reca e possono identificare segni di violenza che lei attribuisce ad altre cause
    Il progetto si propone una prima fase di acquisizione delle competenze tramite formazione relativa ai professionisti, che poi andranno ad applicare (2° fase) in attività con il target/destinatari: le donne (in questi casi probabilmente necessaria una supervisione iniziale da parte degli psicologi che svolgono la formazione nella 1° fase che monitorano una corretta applicazione di quanto appreso)

    4- Obiettivo generale:
    per le donne l’aiuto e il supporto, l’uscita da questo stato, per gli operatori la maggior sensibilizzazione e responsabilizzazione nel cogliere i segni che potrebbero essere imputati a una violenza, finalizzati poi ad un possibile intervento

    5- Obiettivi specifici:
    -Incrementare negli operatori sanitari le conoscenze e il grado di responsabilità verso le tematiche degli incontri formativi (cioè l’abuso sulle donne)
    -Istituire in ospedale uno sportello d’ascolto/informazione, segnalazioni, sostegno psicologico e legale per le donne maltrattate, che sia anche punto di informazione e divulgazione in generale per la popolazione: obiettivo specifico qui è aumentare le possibilità di contatto tra le donne e le figure professionali d’aiuto, istituendo uno sportello d’ascolto, che apra la possibilità di un confronto con operatori e promuova la partecipazione ad attività come (gruppi di auto aiuto, informativi, di supporto...ecc.) con lo scopo di aumentare l’autostima delle donne maltrattate

    6- Metodologia:
    3 incontri formativi riguardanti tematiche di psicologia, comunicazione (per saper cogliere il disagio velato delle donne) e legali
    -apertura di uno sportello all’interno dell’ospedale o afferente ad un ausl a cui potrebbero essere veicolate le donne
    NON TROVO METODOLOGIE ADEGUATE PER LE DONNE, EDUCAZ SOCIOAFFETTIVA E COOPERATIVE LEARNING SI FANNO A SCUOLA COI BAMBINI...

    7- Attività, fasi, tempi:
    Le attività con gli operatori sanitari si articolano in 3 cicli di incontri, uno sulla fenomenologia dei disturbi e uno clinico di rilevazione dei segnali (psicologico), uno comunicativo e di strategie di intervento per gli operatori, e uno sugli aspetti legali

    Contenuti degli incontri:
    L e tipologie della violenza di genere e gli ostacoli alla loro identificazione (conoscenze per contestualizzare il fenomeno). Aspetti psico-sociali condotti da uno p sicologo:
    • Gli aspetti psicologici e fisici del maltrattamento.
    • Il riconoscimento degli indici di sospetto e degli indicatori di rischio sia fisici che psicologici.
    • La valutazione del rischio di recidiva nei casi di violenza domestica
    Strategie di comunicazione e d’intervento (per definire una fase di accoglienza e operativa). Aspetti comunicativo-relazionali condotti sempre dallo psicologo:
    • La relazione d’aiuto con la donna maltrattata e la metodologia d’accoglienza.
    • La gestione del colloquio e la sperimentazione di tecniche di comunicazione adeguate al contesto.
    Incontri Legali: (mirato non ad una formazione in ambito giuridico quanto ad una informazione atta a definire le procedure e le autorità competenti a cui rivolgersi nel momento in cui sia evidenziata una qualsiasi forma di maltrattamento o violenza ai danni della donna e fondamentali per avere una prospettiva integrata del fenomeno) condotti da un avvocato:
    • Gli aspetti legali del maltrattamento e la responsabilità legale dell’operatore che viene a conoscenza di un maltrattamento domestico.
    • Breve excursus legislativo e le modalità di contatto e collaborazione con forze dell’ordine e operatori giudiziari a cui rivolgersi
    L’attività con gli operatori sanitari sarà articolata in 3 incontri della durata di 2,30 ore ciascuno, i giorni e gli orari degli incontri verranno concordati con la Direzione dell’U.O. del Pronto Soccorso, e si svolgeranno all’interno dell’O spedale


    8- Risorse:
    - RISORSE: sono tutte le cose che possono esserti utili: esempio:
    risorse materiali: carta, folgi, penne, ma anche videoproiettore.....cd..
    risores personali: le persone coinvolte(professionisti)

    Le risorse personali possono essere: gli operatori sanitari, lo psicologo e l’eventuale membro dell’associazione, l’avvocato/giurista.

    Le risorse materiali possono essere:
    Dunque pensando ai luoghi dove si svolge l’intervento:
    -l aula dove svolgere gli incontri con bloc notes e penne, un video poriettore, un pc con connessione ad internet
    -Il luogo dello sportello: deve avee carta e penne e cancelleria, un pc con connessione ad internet, (una bacheca per gli avvisi di orari ed eventi?)
    -anche il pronto soccorso forse è un luogo all’interno del progetto, dove gli operatori devono rilevare i segni, se presenti di maltrattamento: questo però è un procedimento a carico della sanità pubblica mi sa, quindi lo escluderei.


    9- Budget:
    come imparare a ipotizzare una cifra adeguata?

    10- Rischi:
    Cosa si intende per rischi?
    - Rischi: motivi per cui un progetto potrebbe andare male: mancanza di fondi! o anche scarsa collaborazione degli utenti!

    -Uno dei rischi che mi viene in mente è che le donne potrebbero avere un comportamento di negazione verso richieste di chiarimenti da parte degli operatori su eventuali danni fisici che non li convincono e quindi la partecipazione alle donne potrebbe essere nulla o scarsa (se vengono in 5 non ha senso fare il progetto, perchè no rientra in tempi e costi)
    -oppure che in un secondo momento durante o dopo l’avvio del progetto non ci siano più i fondi o non sia più possibile destinarli ( ad esempio mi viene in mente per un urgenza che ha colpito il territorio e a cui devono essere destinati i fondi...)


    11- Valutazione pre-ante, in itinere e post-ante:
    Approfondire la letteratura
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  7. #7
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Citazione Originalmente inviato da DottorFrusa Visualizza messaggio
    Sei stata molto d'aiuto memolememole, come sempre : )

    Domanda:
    mi interrogavo oggi proprio sulla teoria e gli strumenti di un progetto:
    un progetto deve sempre basarsi su un modello teorico di riferimento? (Es.: nel mio progetto precedente: la teoria di Dutton che elenca gli effetti sulle donne, anche se credo che più che una singola teoria nella stesura dei progetti si debba parlare a modelli teorici più globali e comunitari come ad esempio modello ecologico-sociale, approccio sistemico-relazionale, modello bio-psico-sociale, ecc.)
    e, se si, questi modelli teorici sopra citati dove li vado a trovare per studiarmeli un attimo e vedere èpoi di applicarli? Sui libri di Psicologia di Comunità o psicologia della Salute?
    (Ma perchè l'università italiana non ci dà dei riferimenti precisi e uno deve sempre ammazzarsi per trovare modelli teorici che non ha studiato o ha studiato a malapena? )


    Se la risposta è ancora si, gli strumenti devono essere stati elaborati all'interno del modello teorico scelto o possiamo utilizzare anche tecniche trasversali (come penso siano quelle da te elencate: educazione socioaffettiva, copertve learning..etc etc......)...
    e ancora una volta, dove troviamo un'elenco e spiegazione di queste tecniche per conoscerle e saperle descrivere quando troviamo il progetto, così come un elenco e spiegazione dei modelli teorici?

    scusa il bombardamento di domande ma io e altri che stanno studiando l'EDS stiamo impazzendo non tanto per fare il progetto ma per rintracciare conoscenze che non esistono in modo esaustivo in nessun libro di psicologia! e quindi la fatica non èp indifferente ad andar a rintracciare i pezzi di una teoria che ci manca!

    tutto deve essere coerente! si ci vuole SEMPRE la teoria, COERENTI gli strumenti.....e li trovi..sui libri o/e internet!
    ." all'origine gli esseri umani erano doppi:possedevano 2 teste, 4gambe, 2 sessi uguali o diversi.Questa condizione cionferivaloro una grande forza e un ambizione tale che un giorno si lanciarono all'assalto del cielo.Allora zeus infuriato tagliò in due ciascuno di loro e da qual giorno ognuno è alla ricerca della sua metà!"
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  8. #8
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Citazione Originalmente inviato da DottorFrusa Visualizza messaggio
    Ciao Memole memole, scusa per lo sfogo del post precedente era un momento di "sconforto":

    Allora alla luce delle tue indicazioni ho modificato i punti del progetto, che ne pensi?
    in più volevo chiederti il punto finale la valutazione: mi sai dare qualche informazione su quali sono i punti salienti della valutazione? ho guardato i miei appunti del prezza ed è chiaro solo parzialmente...
    i

    allora :il progetto così va molto meglio!......anche se per favore non postarlo per intero perchè qui è vietato!

    comunque va bene!

    per la valutazione: devi mettere gli strumenti che usi nei 3 momenti....
    ex ante, in itinere e post!

    budget: circa 30 euro orarie per professionisti.........., 15,20 per infermieri, educatori...
    ." all'origine gli esseri umani erano doppi:possedevano 2 teste, 4gambe, 2 sessi uguali o diversi.Questa condizione cionferivaloro una grande forza e un ambizione tale che un giorno si lanciarono all'assalto del cielo.Allora zeus infuriato tagliò in due ciascuno di loro e da qual giorno ognuno è alla ricerca della sua metà!"
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  9. #9
    Partecipante Esperto L'avatar di ambracaselli
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    Re: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    domanda. in ogni progetti ci devono essere sempre dei destinatari diretti o indiretti? più precisamente gli indiretti si devono sempre segnare?
    al momento sto vedendo un progetto sul bullismo, se lo faccio coi destinatari diretti i ragazzi, non ci sono indiretti, o considero indiretti gli insegnanti che attraverso il percorso che fanno i ragazzi imparano anche loro a gestire e riconoscere le situazioni di bullismo?

  10. #10
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    io direi che molto dipende dal voto che vuoi prendere: un progetto completo e corretto prevede sia i destinatri diretti che quelli indiretti.......

    TUTTI i progetti hanno destinatri diretti e indiretti quelli indiretti sono quelli che venedo a contatto con chi DIRETTAMENTE ha partecipato al progetto ne beneficia... quindi, per bullismo, sarebbero genitori, insegnanti, parenti.......
    ." all'origine gli esseri umani erano doppi:possedevano 2 teste, 4gambe, 2 sessi uguali o diversi.Questa condizione cionferivaloro una grande forza e un ambizione tale che un giorno si lanciarono all'assalto del cielo.Allora zeus infuriato tagliò in due ciascuno di loro e da qual giorno ognuno è alla ricerca della sua metà!"
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  11. #11
    Partecipante Esperto L'avatar di ambracaselli
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    Re: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    grazie prima o poi ti limono

  12. #12
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Ciao MemoleMemole, intanto grazi ancora per le tue risposte...
    Da un suggestivo confronto con Ambra Caselli su come strutturare un Progetto di Prevenzione del Bullismo a scuola, sono sorti alcuni dubbi generali riguardanti la stesura di un progetto:
    te li elenco sperando che tu possa darci qualche risposta:

    1) Definizione di destinatari diretti e indiretti: Possono essere destinatari diretti di un’intervento solo il target effettivamente colpito dal fenomeno?
    Es.: sono definiti destinatari diretti solo la popolazione colpita dal fenomeno (ad es. i bambini vittima/esecutori del bullismo, le donne vittima di abuso/maltrattamento, ecc.) e destinatari le persone/operatori che gravitano intorno (insegnanti e genitori per i bambini, operatori del pronto soccorso per le donne maltrattate, ecc.), oppure possiamo pensare che un progetto sia rivolto anche a aumentare le competenze relazionali degli insegnanti (che in questo caso sono destinatari diretti) in modo che influiscano con attività sui bambini (in questo caso destinatari indiretti)?

    1b) Penso che in teoria destinatario indiretto di molti progetti è la comunità in quanto io psicologo tramite quello che faccio nella scuola e la sensibilizzazione che faccio con insegnanti e genitori, il fatto che i bambini ne parlino a casa, ecc., (magari favorendo la continuità del progetto anche tramite giornate in memoria, o feste o eventi alla fine della scuola), spero di andare a incidere sulla comunità più vasta del quartiere/frazione/città...quindi in teoria, anche se non rientra nella stesura del progetto (o meglio rientra se si mette qualche riga sulla continuità), destinatario finale indiretto dei progetti non è sempre la comunità allargata?

    2)Quanto devono essere specificati i modelli teorici e gli strumenti di valutazione di un’intervento?
    In altre parole: se io faccio un intervento sul bullismo sulla base del modello Bio-Psico-Sociale sull’aggressività di K.Dodge, posso delineare la teoria per sommi capi e in particolare le 2-3 frasette che mi aiutano a definire l’intervento, non tutto il modello teorico per bene immagino...
    Per quanto riguarda gli strumenti:
    Nella valutazione pre e post posso limitarmi a dire che utilizzerò ad es. uno strumento per la misurazione dell’aggressività fisica e verbale e un’altro per la misura del comportamento prosociale, non importa che descriva un pò più a fondo lo struemento vero?
    Anche perchè non ci possiamo ricordare tutti gli ennemila strumenti e tutti gli ennemila modelli teorici che esistono per gli interventi...

    3) Per ovviare ai costi del progetto posso chiamare ad esempio nella scuola un volontario di un’associazione a favore dell’adolescenza per le attività del progetto, in modo da risparmiare sui costi e avere comunque un operatore di qualità? Ambra si interrogava su questa possibilità, dato che a scuola non autorizzano la presenza a persone che non siano professionisti...
    E qui veniamo alla questione spinosa del budget: cosa deve comprendere? stipendi delle figure coinvolte e costi dei materiali (cancelleria, proiettore, pc, ecc.?)

    4)Se lo psicologo forma gli insegnanti perchè nelle loro classi svolgano poi attività (come ad esempio educazione socioaffettiva, role playing, role taking, confronto tra pari, ecc. ecc.) , deve poi supervisionare a tutte le attività della classe rguardanti il progetto e la formazione che ha fatto, oppure gli insegnanti possono svolgere da solo le proprie attività e programmare poi incontri di supervisione con lo psicologo sull’avanzamento delle attività ogni tot. giorni? O queste attività in quanto di materia psicologica può svolgerle solo lo psicologo e gli insegnanti non possono farlo?

    5)La valutazione, pre, in itinere e post, deve essere quantitativa quindi comportare la somministrazione di questionari/scale, strumenti oppure può essere anche qualitativa?

    6) Gli obiettivi specifici possono essere diversi, l’obiettivo generale deve essere uno solo o possono essere anche di più?
    DottFrusa

  13. #13
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Un'altra cosa MemoleMemole: mi spieghi perchè è vietato postare qui un progetto per intero?
    DottFrusa

  14. #14
    Postatore Epico L'avatar di MEMOLEMEMOLE
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    parto dalla fine:

    è vietato perchè molti utenti che vendono materiale per esame di stato..si ritrovano casi/progetti identici...e abbiamo notato che sono casi/progetti postati qui!
    quindi è una regola a garanzia di chi eventualmente vuole acquistare e per chi...fa tanto lavoro e non è giusto che altri ne godano!

    POI:
    1. sono destinatari diretti coloro a cui è rivolto il rpogetto...ANCHE NON direttamente colpiti! es. bullismo a scuola! destinatari diretti: tutte le calssi coivolte (esempio: 134 alunni...)...

    2) destinatri indiretti: si, comunità allargata , ma se vuoi specificare: puoi mettere famiglia, e contesto quotidiano del bambino/utente fruitore del progetto!

    3) Io non proporrei volontari: il progetto è richiesto da psicologo..e come tale devi farlo! quindi budget:
    - materiali: qui puoi cavartela dicendo che è messo a disposizione dell'ente
    - costi professionali: e citi i costi orarid ei vari rpofessionisti!

    4) (QUI TI RISPONDO PER ESPERIENZA PERSONALE): lo spicologo Forma gli insegnanti e lo dota di ALCUNE strategie utili per fare quelle stesse attività, ma lo psicologo(in quanto tale) ha un esperienza dievrsa, formazione diversa..per cui è LUI che fa le attività...l'insegnante lo aiuta...o comunque è sempre supervisionato dallo psico

    5: può essere anche qualitativa!

    6) generale: UNO solo, specifici: anche diversi!
    ." all'origine gli esseri umani erano doppi:possedevano 2 teste, 4gambe, 2 sessi uguali o diversi.Questa condizione cionferivaloro una grande forza e un ambizione tale che un giorno si lanciarono all'assalto del cielo.Allora zeus infuriato tagliò in due ciascuno di loro e da qual giorno ognuno è alla ricerca della sua metà!"
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  15. #15
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    Re: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    ciao,
    ho svolto un progetto sul supporto a pazienti anoressici. mi è sorto un dubbio dopo però. prima ti dico in breve in cosa consiste il progetto.

    ho ideato un progetto che coinvolge il paziente anoressico tutti i giorni durante il giorno, un centro diurno in pratica, dove svolgono laboratori di arte-terapia, psicomotricità-teatro-cucina, ecc. mangiano sia a pranzo che a cena presso il centro. in contemporanea vengono svolti colloqui individuali con lo psicoterapeuta, gruppi di discussione con lo psicologo sull'affettività e in parallelo si lavora con la famiglia, successivamente poi i percorsi di famiglia e paziente vengono uniti per lavorare assieme. durata un anno, anche se mi sa che è poco, forse è meglio mettere due?

    il dubbio che mi è sorto è: l'idea qui sopra è appropriata come "supporto" o è più centrato sulla cura? il dubbio di andare fuori tema. e nel caso fossi fuori tema come supporto basterebbe i colloqui psicologici individuali ignorando tutto il resto, dato che lo stanno già facendo nel percorso di cura?
    non so se sono riuscita a spiegarmi

    grazie memole o chiunque mi risponderà

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