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  1. #76
    Matricola
    Data registrazione
    09-01-2010
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    25

    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Per quel che riguara il discroo sui CIC mi sa che ricodavo bene: "il comportamento nei casi di prestazioni professionali a minori
    Il comportamento dello psicologo nei casi di prestazioni professionali a minori richieste dai genitori
    In questi anni di attività la Commissione deontologia dell’Ordine degli psicologi del Veneto si è trovata più volte ad affrontare il tema del comportamento che lo psicologo deve osservare nelle situazioni in cui gli viene richiesto un intervento di consultazione o di trattamento psicologico a carattere terapeutico nei riguardi di un minore, da parte di uno o di entrambi i genitori.
    L’articolo 31 del Codice Deontologico, pur regolamentando in termini espliciti tale aspetto, si presta, nel primo comma, ad ambiguità interpretative, che spesso si configurano quali causa di segnalazione di comportamenti scorretti. Ciò si verifica, in prevalenza, in materia di affidamento dei figli, nel contesto di cause di separazione fra coniugi oppure nelle coppie di fatto, in particolare quando uno dei genitori non è informato dell’intervento psicologico richiesto o non concorda su tale intervento.
    Vogliamo solo ricordare, prima di entrare nel merito dell’argomento, che l’articolo 31 “introduce, nei rapporti tra psicologo e minori, una doppia possibilità: la prima, prevista dal primo comma, che, conformandosi alla norma generale del diritto minorile italiano, subordina la prestazione professionale del minore al consenso di chi su di lui esercita la potestà genitoriale o la tutela; la seconda che, così come delineata dal secondo e terzo comma, pone l’interesse per il benessere psicologico del minore al di sopra della norma generale” (cfr. E. Calvi, G. Gulotta, Il Codice Deontologico degli psicologi, Giuffrè, Milano, 1999).
    Infatti il secondo comma dell’art. 31 prevede che “lo psicologo che, in assenza del consenso di cui al precedente comma, giudichi necessario l’intervento professionale nonché l’assoluta riservatezza dello stesso, è tenuto ad informare l’Autorità Tutoria dell’instaurarsi della relazione professionale”, mentre il terzo comma recita “Sono fatti salvi i casi in cui tali prestazioni avvengano su ordine dell’autorità legalmente competente o in strutture legislativamente preposte”.
    La seconda possibilità di cui si è detto, si ricollega al fatto che il nostro ordinamento giuridico riconosce ai minori una sorta di “maturità anticipata” rispetto al compimento di alcuni atti e di alcune scelte; si pensi, ad esempio, all’istituzione da parte del legislatore di strutture, quali i Consultori familiari o i Centri di Informazione e Consulenza, alle quali i giovani possono accedere liberamente, indipendentemente dal consenso dei genitori (si veda in proposito il parere espresso dal Presidente dell’Ordine degli psicologi del Veneto in risposta ai quesiti posti da un gruppo di psicologi dei C.I.C. di Verona, parere che è stato pubblicato sul numero di giugno 2001 della rivista “La professione di psicologo nel Veneto news”).
    Ritorniamo ora al quesito iniziale, ossia come si debba comportare lo psicologo in situazioni in cui, contattato da uno dei genitori che esprime preoccupazioni in merito alla salute psicologica del figlio minore, ritenga opportuno, per poter esprimere una valutazione psicologica scientificamente fondata, proporre una consultazione psicologica direttamente rivolta anche al minore, che gli consenta di formulare una diagnosi e di dare indicazioni di trattamento.
    I problemi si pongono, come dicevamo, quando la richiesta di intervento proviene da uno solo dei genitori e l’altro non ne è informato, ovvero ne è informato ma non concorda sull’intervento richiesto.
    L’art. 31 al primo comma stabilisce infatti che “le prestazioni professionali a persone minorenni o interdette sono, generalmente, subordinate al consenso di chi esercita sulle medesime la potestà genitoriale o la tutela”, ma non chiarisce se sia necessario il consenso di entrambi gli esercenti la potestà genitoriale.
    Riprendendo quanto affermato all’inizio, molti degli esposti che la Commissione deontologia si è trovata ad esaminare riguardano appunto, in contesti di separazione giudiziale in presenza di figli minori, l’operato di psicologi che hanno accettato di seguire in consultazione psicologica, o in psicoterapia, i figli minori della coppia su incarico di uno dei genitori, spesso presupponendo che anche l’altro genitore ne fosse informato e fosse d’accordo.
    E’ stato proprio il ripetersi di segnalazioni di questo tipo ad indurre la Commissione ad approfondire la problematica in questione cercando, da un lato, di distinguere fra prima consultazione, consultazione diagnostica ed intervento psicologico di tipo terapeutico, dall’altro di acquisire un parere legale in merito all’interpretazione dell’art. 31, primo comma.
    Quanto al primo aspetto, è sembrato opportuno differenziare fra prestazioni professionali di prima accoglienza, il cui obiettivo può essere quello di individuare eventuali situazioni psicologiche di grave rischio per la salute psichica del minore e/o di osservare la relazione del genitore (committente) con il figlio, possibile destinatario della valutazione diagnostica e/o psicoterapia, e prestazioni professionali più strutturate e continue nel tempo (diagnosi prolungata, psicoterapia).
    In caso di prestazioni professionali di questo secondo tipo, si rende necessaria una definizione più precisa del contratto con il professionista e l’acquisizione del consenso di entrambi i genitori appare non solo auspicabile ma doverosa, non solo per gli aspetti normativi, ma anche per quelli etici collegati alla verifica circa l’esistenza delle condizioni che possano permettere un lavoro psicologico che risulti utile al minore.
    Per quanto concerne il secondo aspetto, di approfondimento giuridico, si è deciso di rivolgere alcuni quesiti in merito all’interpretazione dell’art. 31, primo comma, all’Avvocato Antonio Forza, per ottenere indicazioni, da dare anche agli iscritti, su come orientarsi in caso di prestazioni professionali rese a minori, ambito diverso rispetto a quello, più conosciuto e collaudato, delle prestazioni psicologiche rivolte agli adulti."

  2. #77
    Partecipante Assiduo L'avatar di EleDj
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    28-06-2004
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    179

    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Citazione Originalmente inviato da DottorFrusa Visualizza messaggio
    ....

    11- Valutazione pre-ante, in itnere e post-ante:
    Vedere letteratura
    Scusate mi chiarite una cosa? Ma si può dire sia pre ante che ex ante e post ante che ex post? Va bene in entrambi i casi?

    Grazie

  3. #78
    Partecipante Assiduo
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    04-04-2006
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    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Citazione Originalmente inviato da EleDj Visualizza messaggio
    Scusate mi chiarite una cosa? Ma si può dire sia pre ante che ex ante e post ante che ex post? Va bene in entrambi i casi?

    Grazie
    In genere si dice valutazione ante, in itinere e post, quello è l'importante, non stare a perderti sul resto della terminologia, non è importante ai fini dell'esame
    DottFrusa

  4. #79
    Partecipante Assiduo L'avatar di EleDj
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    28-06-2004
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    179

    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Grazie..!!! :-)

  5. #80
    Neofita L'avatar di claudiapatika
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    11-02-2006
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    Frosinone
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    10

    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Ciao a tutti,
    ho provato a buttare giù un progetto di ricerca-intervento per la riduzione del danno per tossicodipendenti... Cosa potrei mettere a "contesto nel quale viene effettuato l'intervento"?

  6. #81
    Partecipante Esperto L'avatar di ambracaselli
    Data registrazione
    06-09-2009
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    361

    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    il contesto dipende dal target che hai scelto. è il contesto migliore nel quale il bacino di utenza è presente e può frequentare il progetto.
    si possono fare progetti nelle scuole, centri diurni, ospedali, al parco, consultori, ecc. dipende dal committente, destinatari, obiettivi, progetto e fondi

  7. #82

    Seconda prova EDS

    Ciao a tutti. ho provato a svolgere alcuni progetti.
    Consegna: Un servizio territoriale vuole realizzare un progetto di prevenzione sul fenomeno comportamento disturbo alimentare. Il candidato scelga un quadro concettuale al quale far riferimemto, descrivere procedure...

    Cosa si intende per servizio territoriale? posso inventarmi un'associazione?
    Grazie

  8. #83
    Partecipante Super Esperto L'avatar di studentessaa
    Data registrazione
    08-01-2010
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    553

    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    mi intrometto qui per continuare a studiare e migliorarmi....
    servizio territoriale: ulss .....
    il problema di quella domanda è il quadro concettuale
    voi che mettereste???

  9. #84

    Riferimento: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Grazie,
    io avevo svolto il tema così:
    il progetto è svolto da un'associazione del comune x ed è rivolto a tutte le classi 4 del liceo xz
    destinatari
    4 classi di 4 circa 80 ragazzi
    ob generale
    prevenire l'abuso di alcool tra i giovani
    ob specifici
    Favorire una maggior conoscenza sull'argomento
    favorire una maggior conoscenza sui comportamenti ad esse correlati (comport agg, guida in stato di ebrezza, comportam sessuali aggressivi....)
    Favorire una maggior sicurezza in se (per l'influenza del gruppo dei pari)
    Metodologia
    Lezioni frontali, discussioni in gruppo, testimonianza, visione di un filmato
    Luoghi e tempi
    Incontro informativo nell'Ayula Magna della scuola
    Successivi incontri NELLA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE.
    attività:
    1 incontro informativo con genitori insegnanti alunni
    1 incontro per questionari conoscitivi sull'argomento, aspettative...
    10 incontri per le tematiche
    1 incontro per filmato
    1 incontro per le testimonianza
    Valutazione
    N° di partecipanti
    Partecipazione agli incontri (griglia di valutazione)
    Questionario sulla conoscenza ( prima e dopo)

    Costo:
    Psicologo
    Psicolog in formaziome
    Medico
    Legale
    Materiali: locandine per la svcuola, opuscolo informativo per genitori al primo inocntro, questionari per ragazzi...

    Che cosa dite
    Ho sbagliato tutto!!!!!!!

  10. #85

    Re: Ii prova esame di stato padova giugno 2013: Il progetto

    Ciao Laura,
    Secondo me va bene, ma dovresti esplicitare il modello a cui ti rifai... e io terrei tutti gli incontri nella scuola, perchè se è per la classe e organizzato dal comune ti conviene, anche per i costi! Altra cosa: forse non metterei la testimonianza come ultimo incontro, me ne terrei uno di successivo per la discussione delle impressioni a freddo, per esplorare un po' i pensieri che può aver mosso, visto che mi sembra l'incontro più denso! e tra i destinatari (forse indiretti?) ci sono anche gli insegnanti e le famiglie...
    Ciao!

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