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  1. #16
    Partecipante Assiduo L'avatar di BigFish81
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Citazione Originalmente inviato da alicevera Visualizza messaggio
    il problema nn è cm mi sento quando sto in seduta è il dopo e l'angoscia che provo nell'attesa di una nuova seduta.
    Se può tranquillizzarti, posso dire che in una fase particolare della mia vita, in adolescenza, ero in terapia da un terapeuta e anch'io provavo quest'angoscia in attesa della successiva seduta. Pensavo di non riuscire a fare nulla senza i suoi consigli e pensavo che lui dovesse fornirmi "il libretto d'istruzioni della vita".
    Con il tempo ho imparato (mi ha insegnato?) ad essere indipendente da lui e ad affrontare pian piano alcune difficoltà che avevo.
    Ovviamente non conosco la tua storia ed è giusto che tu mantenga sul forum un giusto riserbo.
    Quello che mi sento di dirti, a livello personale e non professionale, è che qualsiasi cosa ti passi per la mente è importante, e credo tu debba condividerla. Forse potresti addirittura scriverle e poi fargliele leggere.
    La conoscenza parla ma la saggezza ascolta (Jimi Hendrix)

  2. #17
    fiona774
    Ospite non registrato

    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Cara alicevera,
    Donna o uomo che sia, la terapia e la relazione con il terapeuta scatenano emozioni forti e imprevedibili. E meno male, direi, sennò come facciamo noi psy a lavorare, se ai pazienti va tutto bene? Non si arrabbiano mai? Non si spaventano mai? Non si appassionano mai?
    Qualsiasi siano le tue emozioni e i sentimenti che provi, parlane con il terapeuta.
    Perché, vedi, gli psicologi non hanno la sfera magica e non possono fare tutto da soli, se i pazienti non partecipano attivamente.
    A volte con i pazienti ho detto stupidaggini o fatto interventi fuori luogo, loro me l'hanno fatto notare e da questi episodi più difficili sono nati spunti di riflessione importanti per la vita dei pazienti e partendo da li abbiamo iniziato a trovare nuove soluzioni al disagio su cui lavoravamo magari da mesi.
    Un caro saluto

  3. #18
    L'avatar di crissangel
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    11-09-2006
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    4

    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Ciao Alicevera

    Citazione Originalmente inviato da alicevera Visualizza messaggio
    Non posso raccontare nei particolari il mio caso nn si sa mai il mio terapeuta frequenti questo forum:-)
    Si giusto , come potrebbe anche accadere l'opposto, dato che questo è un forum pubblico e aperto a chiunque vi si voglia iscrivere.
    Inoltre, come spesso mi trovo costretto a ricordare, questo forum non è fatto per affrontare casi o situazioni di tipo personale, come da regolamento. Le stanze tematiche di questo forum (che nasce e cresce negli anni come una delle più importanti risorse on line per studenti e neo laureati) servono appunto a discutere in via teorica dei diversi aspetti, risvolti, applicazioni, criticità della disciplina, in questo caso della psicoterapia. Quindi tu giustamente parli di privacy, ma è il regolamento stesso che non permette di portare la propria situazione nel dettaglio e di farla diventare il fulcro della discussione.

    Di sicuro, quella che tu esponi è comunque una interessante criticità, per affrontare la quale ovviamente bisogna partire da una premessa che costituisce il contesto entro cui dare il via alla discussione: la scelta del sesso del terapeuta in relazione alla problematica per cui si decide di avviare un percorso di terapia.
    Entro velocemente in un piccolo "paradosso" e, per restare sul generico (come da regolamento) senza entrare nel merito della tua storia relazionale con il tuo terapeuta, ti racconto un pizzico della mia : quando mi sono trovato a dover scegliere il mio terapeuta ci ho messo diverso tempo, vi erano molti criteri che avevo messo come condizioni necessarie per poter fare la mia scelta e iniziare a restringere il campo e anche io, all'epoca, mi sono affidato ad internet (oltre alle conoscenze che avevo e ai passaparola sui professionisti della zona). tra i criteri c'era appunto anche il sesso del terapeuta, che per quanto mi riguarda, preferivo fosse maschio.
    aspettative verso il terapeuta, il percorso di terapia, verso me stesso in relazione alla terapia e alle attese sui risultati: tante, spesso non realistiche, spesso fuorvianti. talvolta queste stesse aspettative mi facevano sentire costretto in un ruolo. Per cui, di conseguenza, sono arrivate anche le messe in discussione: su di me, su di lui, sulla terapia (sia la mia, sia sulla terapia in generale)...e tieni conto che all'epoca ero già in formazione come psicoterapeuta e avevo scelto di mia iniziativa di entrare in terapia, dato che la mia scuola non la prevedeva.
    sia da un punto di vista esplicito sia implicito i miei dubbi sono comunque emersi tutti e ci siamo ritrovati a parlare di aspetti di cui, magari in quella specifica seduta, non pensavo avrei parlato. Ad un certo punto ho iniziato a mettere in atto dei piccoli sabotaggi e a partire da questi si è iniziato ad affrontare e rendere esplicito ciò che non lo era, ma che comunque era evidente, ad un qualche livello, agli occhi di entrambi...e così abbiamo passato almeno un paio di sedute a capire perchè, tra i tanti, avevo scelto proprio lui.
    La terapia è relazione e ogni relazione è unica ed è caratterizzata da dinamiche, tempi, emozioni in gioco che concorrono a renderla tale.
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    Innanzitutto, l'uomo normale è solo un'astrazione

  4. #19

    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Per il mio caso ho preferito un uomo. Mi avrebbe creato imbarazzo parlarne con una donna estranea. Secondo me dovresti stare tranquilla. In seduta nessuno ti giudica.Il terapista e' li per aiutarti e sostenerti
    Sono Tornato per rimediare ai miei errori
    Il Ritorno di melvin e' un esercizio terapeutico
    La vita e' una fiction
    La diversita va difesa e tutelata

  5. #20
    Matricola
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Si forse quello che devo fare è aprirmi a lui, non è facile ma prima o poi verrà qualcosa fuori rispetto

    all'inizio sta cambiando il mio rapporto cn lui e sn sicura che lui se ne sia accorto.

    Ma che cosa significa quando un terapeuta dice al paziente il nostro è un rapporto umano?

    cmq cercherò di nn parlare più del mio caso personale però mi piacerebbe trarre dei spunti di

    riflessione utili sia per noi pazienti che per voi professionisti in base all'esperienza che sto vivendo.

    Quindi vorrei orientare la discussione in rapporto al sesso del terapeuta e determinate patologie.

    Ovvero in generale io penso che le donne hanno una sensibilità nn paragonabile all'uomo, le donne

    hanno la capacità di andare in profondità e rispetto agli uomini sono più intuitive hanno la capacità di

    mettersi in discussione, poi certo ci sn sempre dei casi a parte sia dell'uno che dell'altro sesso.

    Questa capacità delle donne è nota in tutti campi lavorativi e si percepisce ancora di più in un ambito psicologico

    dove nn ci si deve mai dimenticare che si lavora cn le persone.

    Non voglio dire che il terapeuta uomo nn sia competente soltanto che è sempre un uomo e agisce in maniera

    molto più meccanica e se vogliamo egoistica.

    Ovviamente le mie generalizzazioni possono anche essere fuorvinati però delle differenze inevitabili ci sono tra uomo e donna.

    Rispetto al tema di questa discussione poi nn so dire quali sn le problematiche che sà meglio risolvere un terapeuta uomo o donna, perchè

    nn ho la competenza per affermare una cosa del genere.

  6. #21
    Partecipante Leggendario L'avatar di Lyanne
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Ciao, non credo che le generalizzazioni siano di grande aiuto in questo caso.
    Se stessimo facendo una ricerca, allora sarebbe utile sapere cosa è stato trovato su larga scala riguardo a... ma credo che quello che conti qui sia come ti senti tu e che tu ti senta libera di parlarne con il tuo terapeuta.
    Come ti è già stato detto...se certe cose vengono fuori, beh, meglio no?
    "C'è tutto un movimento lì dentro"- come direbbe Benigni- sennò mica l'avrebbero chiamata "dinamica"
    Calma e coraggio

  7. #22
    Matricola
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Ciao Cinzia A. grazie per l'incoraggiamento perchè mi serve molto per lo stato in cui mi trovo.

    Dal tuo discorso ho capito che tu intendi dire che questo scombussolamento emozionale è causato

    proprio dal tipo di terapia che sto facendo?

    All'inzio volevo scappare ma dopo aver avuto il sostegno di questo forum ho deciso di proseguire

    e affrontare tutto quello che mi aspetta, spero di nn pentirmene e rimetterci le penne perchè

    voi professionisti avete la capacità di uscirne indenni noi pazienti no.

    Grazie ancora:-)

  8. #23
    Partecipante Leggendario L'avatar di Lyanne
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Ciao alicevera, cosa vuol dire che i professionisti ne escono indenni?
    Io sono una utente del forum come te.
    Indenni da cosa?
    Se si decide di affrontare una psicoterapia significa che qualcosa dentro risuona, che si è avvertita l'esigenza di cambiare qualcosa dentro di sé e nelle sedute si lavora su quello, sul "materiale" che il paziente porta spontaneamente sulla base del rapporto di fiducia creato con il terapeuta.
    Poi chiaramente è solo la persona che può sentire - e decidere- se vale la pena intraprendere e proseguire quel cammino, mettendo realisticamente in conto che nessuna strada è priva di ostacoli e che "Roma non fu fatta in un giorno".
    Ciao

  9. #24
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di GIUNONE
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Citazione Originalmente inviato da alicevera Visualizza messaggio
    questo scombussolamento emozionale è causato

    proprio dal tipo di terapia che sto facendo?
    Si, è proprio questo che si vive in un percorso terapeutico, non stai "sbagliando" nulla...Ci saran momenti più facili, momenti più difficili che fan parte di questo meraviglioso viaggio che hai intrapreso per costruire il tuo benessere. Il tuo percorso terminerà quando avrai raggiunto un nuovo equilibrio per te più soddisfacente e quindi funzionale. Sarai accompagnata per tutto il viaggio dal tuo terapeuta.

  10. #25
    Matricola
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Ciao Cinzia A. tu hai ragione a dire che se una persona và in terapia vuol dire che dentro di lei c'è uno stato di sofferenza che nn

    sa più gestire da sola. Però quando dico che i professionisti ne escono indenni perchè da quello che sento in giro

    mi sembra che anche dopo che le terapie finiscono sn i pazienti quelli che rimangono in uno stato di

    sofferenza o delusione perchè nn sn riusciti a distaccarsi dal terapeuta, sn rimasti cn un transfert che devono gestirsi da soli. Invece almeno

    fino ad adesso ho sentito di meno che uno psicoterapeuta è rimasto attaccato ad un paziente nn dico che nn ci sn casi in questione però rispetto

    ai pazienti molto meno. Allora riprendendo anche quest'utlimo discorso di Giunone che il terapeuta ti deve accompaganre per tutto il viaggio, se

    alla fine di questo viaggio il paziente rimane nello stato di angoscia per transfert, dipendenza dell'analista mi viene da pensare che il terapeuta

    non ha svolto bene il suo lavoro giusto? Da quanto ho capito il transfert è normale che avvenga è anche necessario per alcune terapie però poi

    dovrebbe scomparire e se rimane? il paziente è fottuto questo è il senso del mio discorso io vedo la psicoterapia come un rapporto di

    coppia, una persona investe in quel dato rapporto ma deve sempre tener presente che può rimanere anche deluso da questo investimento.

  11. #26
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di GIUNONE
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Il percorso terapeutico ha l'obiettivo di rendere la persona autonoma, ovvero capace di camminare con le proprie gambe. Questo può sembrare devastante e terrificante per il paziente/cliente/utente (soprattutto in base alle sue condizioni di partenza, se ad es. di dipendenza affettiva), sia all'inizio del viaggio che nel corso di esso, quando "il gioco si fa duro". La persona può portare dentro di sè questo timore per molto tempo, finanche sabotando inconsciamente l'evoluzione del rapporto. Il percorso richiede un cambiamento, molto spesso non indolore e difficile da metabolizzare e gestire. Il timore di non farcela o di non volerlo o di essere abbandonati fa parte di una serie di dinamiche che si sviluppano in un modo unico ed irripetibile solo all'interno di quel specifico rapporto.La terapia è una danza che si fa in 2 per riuscire a raggiungere la possibilità di far dipendere il proprio benessere solo da se stessi e non da altri.

  12. #27
    Matricola
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Concordo cn te Giunone hai colto il mio problema è vero che in fondo la psicoterapia è una situazione di privazione,
    e io nè risento in modo particolarmente sensibile proprio perchè soffro di dipendenza forse anche per questo ho delle pretese
    assurde nei confronti del mio terapeuta, pretese soprattutto affettive.
    Lui invece è molto empatico ma si mantiene sempre professionale credo che non arriverà mai ad abbracciarmi cosa che vorrei tanto.

    Ho una curiosità Giunone ma tu li chiami ogni tanto i tuoi pazienti per sapere come stanno anche al di fuori della seduta?
    Vorrei che mi spiegassi forse in modo da prenderla meno sul personale perchè secondo te uno psicoterapeuta potrebbe chiamare
    lui il paziente o no e dirmi i motivi che sono a favore o meno di questo comportamento.

  13. #28
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di GIUNONE
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    No, non chiamo i pazienti proprio per non confondere i nostri ruoli nè nutrire aspettative altre (amicali, sessuali, ecc) che andrebbero a rinforzare il transfert, ad alimentare/distorcere fantasie di ruoli e rapporti, colludendo con dinamiche che van affrontate e risolte nell'ambito delle sedute. Il nostro lavoro è lì. L'obiettivo come ti dicevo consiste nel raggiungimento dell'autonomia e dell'indipendenza psicoaffettiva. Sottolineo come sia importante riportare in seduta tutti questi vissuti, le ambivalenze, i timori, ecc.

  14. #29
    Matricola
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Si effettivamente forse chiamare per sapere come sta un paziente non è corretto.

    Ma su questo ci sono diverse visioni, alcuni psicoterapeuti chiamano al di fuori dell sedute.

    Se fossi una psicoterapeuta probabilmente non chiamerei, certo da paziente è un po' diverso

    ci sono sempre delle aspettative, ma grazie ai tuoi consigli sto tornanando nel piano di realtà,

    diciamo che il transfert fà fantasticare un po' troppo:-)

    Invece volevo sapere a prescindere dal tipo di orientamento che si segue, un terapeuta si comporta
    in maniera diversa con ogni paziente?

  15. #30
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di GIUNONE
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    Riferimento: psicoterapeuta donna o uomo?

    Per maniera diversa cosa intendi? Il modus operandi e lo "stare nella relazione" del terapeuta sono forgiati da un insieme di fattori: il suo specifico orientamento (che fornisce le coordinate), le caratteristiche della sua personalità, l'individualità dell'utente cui si relaziona, il percorso che costruiscono insieme. Ogni rapporto è unico ed irripetìbile proprio perchè, trattandosi di relazioni umane, le dinamiche intrapsichiche e relazionali che si sviluppano pertengono solo ed esclusivamente a quei 2 specifici attori.

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