Siccome domani e lunedi ci sono le elezioni , mi piaceva aprire un thread per condividere delle considerazioni diciamo più approfondite riguardo a queste elezioni e un pò al contesto sociale e storico in cui nascono...
Sono davvero curioso di osservare queste elezioni, le 800 mila persone in piazza per Grillo non mi stupiscono per niente e anche se non sono ascolutamente un amante di Beppe Grillo, preferendolo come comico e agitatore di folle che come "politico", devo dire che il piu' grande errore di sinistra, destra e centro e' stato quello di snobbarlo, sminuirlo e non dargli peso.. In questo modo non ha fatto altro che rafforzare la forza del movimento e di quanti invece ci lavorano con forza e passione.
Mi piaceva fare a questo proposito qualche considerazione.. al di la che siano condivisibili o meno..
E' indubbio , palese e chiaro agli occhi di tutti che siamo in un periodo storico di fortissima crisi, ma non tanto (e non solo) economica, proprio di ideologia, di valori... Un periodo di cosi' grande tensione non lo ricordo a memoria.. Pensate che tempo fa l'inutile Borghezio ha tenuto un comizio a Volterra, e' stato quasi picchiato e preso a sassate, per farvi capire come la gente comune e' ormai allegergica alla politica e a certe facce. E questo momento ha ovviamente favorito l'emergere di movimenti che fanno dell'antipolitica il proprio principio base.
Io non amo in se il concetto di antipolitica, non amo particolarmente Grillo perchè primo lui va nelle piazze, si espone ecc ma poi non e' candidato diretto (voto perche' mi convince lui, quello che dice e i suoi comizi, e poi non e' lui a candidarsi, allora chi e cosa voto? i fatti dimostrano che in una fazione politica medesima ci possono essere politici ottimi e lungimiranti e persone invece poco capaci).
Secondo io apprezzo molto l'idea di Grillo della politica dal basso, anche se ritrovo nei modi e mezzi di Grillo gli stessi di Berlusconi, Bossi e compagnia solo al contrario (cioe' loro affermavano la politica e il politichese, lui invece qualifica giustamente quel mondo e parte dal basso, punta alla concretezza e all'uomo, non all'ideologia). Incitamento delle folle, carisma, dire le cose in modo popolare e molto concreto, diretto.. e questo "acchiappa" la gente studa di un mondo politico dove va di moda il politichese e il politally correct.
Volevo poi fare un piccolo confronto che non mi sembra tanto irreale, l'Italia da sempre ha avuto bisogno di capipopolo, l'Italia non ha mai fatto rivoluzioni, e' un paese che si lamenta e borbotta sui social network o al bar con gli amici, per poi andare a fare la fila alle 5 di mattina il giorno dopo per comprare l'i-phone e scendere in piazza se l'Italia vince i mondiali, e ha da sempre avuto bisogno di qualcuno con carattere e carisma che gli dicesse cosa fare, da mussolini a berlusconi ad altri la storia della politica e' piena di questi personaggi.
In Grecia un partito di analfabeti nazifascisti tra un po' andava al potere perche' parlava alla gente, andavano di persona ad aiutare i sensa tetto, parlavano di cose concrete, popolari. Parlavano di cose concrete, andavano nelle piazze ad incitare le folle, non parlando di ideologie ne' di digressioni sui massimi sistemi ma parlavano di come fare per dare da mangiare alla gente. Li hanno votati in massa.
La gente ad un certo punto se ne fotte dell'idea politica e va da quello che piu' risponde ai suoi bisogni primari (almeno apparentemente) che poi sia dell'estrema destra, dell'estrema sinistra, o dell'antitutto.. poco importa.. Per questo dico che secondo me in questo mese Grillo ha raccolto molti consensi e che la sinistra ha totalmente sbagliato a minimizzarlo e anche a prenderlo per il culo perche' ha sottovalutato la forza di chi parla un certo linguaggio e di problemi concreti e popolari.
Poi a me Grillo personalmente non convince perche' mi sembra un'altro che chiacchiera molto e sinceramente a pelle non mi convince (a Parma mi hanno riferito persone di Parma che la giunta neoeletta grllina non sapeva cosa fare, come muoversi, perche' totalmente priva di conoscenze anche solo burocratiche e amministrative, a me sinceramente di avere il salumiere di Tivoli ministro dell'interno non va tanto (esagerando.. ma l'idea dell'antipolitica e della politica dal basso fa si che chiunque puo' fare politica a tutti i livelli..).
Grillo ha raccolto tutti, dal ragazzo dei centri sociali, al sinistroide acculturato, al libero professionista, al fascistello razzista.. e' estremamente trasversale e sono strasicuro che avrà moltissimi voti, e anche giustamente dato che ha smosso il popolo e ha dato all'immaginario collettivo un'immagine diversa e realmente alternativa ad una politica tradizionale vecchia che ha stancato.
Non so cosa succederà, saranno i prossimi mesi a dirlo, ma sicuramente soono elezioni davvero interessanti e ne vedremo delle belle.
Secondo voi quanto questo periodo di "crisi" morale ed ideologica influenzerà la popolazione riguardo al voto?
Quando l'antipolitica e questo nuovo modo di guardare ai problemi dal basso e non dall'ideologia ha fatto presa e questa presa e' stata dovuta al particolare momento storico oppure ad un cambiamento di valori in se?
Io credo fondamentalmente che questo fenomeno sia soprattutto figlio di questo tempo e di un problema di fondo tangibile.. una richiesta di rsposte a cui e' stato dato un seguito tangibile, forte anche aggressivo e talvolta violento ... il che come ci insegna la teoria riguardo alla propaganda negativa spesso smuove e mobilita il cittadino al voto..
In ogni caso saranno davvero elezioni interessantissime da seguire da un punto di vista sociologico.. (ovviamente dopo il punto di vista nostro personale dato che si decide sulle nostre vite e sorti)..