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  1. #16
    Johnny
    Ospite non registrato

    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Citazione Originalmente inviato da Lpd Visualizza messaggio
    Se vince il No, si tornerà semplicemente a votare una seconda, e poi una terza, e una quarta volta fino a quando non vincono i SI. Ovviamente, ogni volta che si torna a votare sprechiamo parecchi soldi.

    facendo un piccolo ragionamento, presumo che se dovesse vincere "per forza" il sì, non avrebbero fatto il referendum;
    se c'è un referendum vuol dire che saremo noi a decidere il da farsi

  2. #17
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    NON per fare il complottisa ma se fate un giro sul web consigliano il si all'art 5 gli enti di formazione e chi fa corsi, il no il resto del mondo
    bisogna solo scegliere da che parte stare con gli enti di formazione o con il resto del mondo?
    io scelgo il resto del mondo, formalizzare un obbligo significa renderne conto NON si sfugge
    corsa ai punteggi, convegni inutili, e sanzioni per i poveracci!!!

    altre opinioni condivisibili
    in favore del NO
    http://www.igf-gestalt.it/2013/05/re...-2-votiamo-no/
    Ultima modifica di crissangel : 07-06-2013 alle ore 19.40.42
    Simone

  3. #18
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Citazione Originalmente inviato da simone11 Visualizza messaggio
    perdonami LPD ma credo che a confondersi sia tu!
    l'0obbligo di formazione è un obbligo morale, il referendum lo renderà formale, e non vuoi comprendere che l'unico modo per formalizzare la cosa sarà con qualche forma di punteggio stile ECM e molti dei quali a pagamento che ci costringeranno a fare la raccolta pUnti!

    Comprendo che ci si innammori di una opinione ma per cortesia questa discussione non merita pro e contro ma solo la comprensione che tale modifica è sbagliata!!

    ovvio parlo dei liberi professionisti
    NO, Simone.
    Non hai proprio capito il problema, scusami.

    L'OBBLIGO FORMATIVO E' GIA' STATO IMPOSTO, LEGALMENTE, DAL DPR 137 DEL 2012, ARTICOLO 7, a tutti i professionisti italiani (non solo agli psicologi).
    Il referendum si limita a recepirlo; ma NON E' affatto questo referendum che lo "introduce" per gli psicologi: L'OBBLIGO C'E' GIA'.

    E NON sto parlando di obbligo "morale": se non l'hai capito, ti evidenzio che c'è GIA' proprio l'obbligo LEGALE.
    Pertanto, votare NO non ha alcun senso: l'obbligo LEGALE è GIA' in vigore, e rimane in vigore anche se vincono i no.

    Sono stato più chiaro, adesso ?

    Per il testo della legge già in vigore, leggi qui: http://www.altalex.com/index.php?idnot=18637 (articolo 7)

    " ogni professionista ha l'obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale secondo quanto previsto dal presente articolo. La violazione dell'obbligo di cui al periodo precedente costituisce illecito disciplinare."

  4. #19
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Citazione Originalmente inviato da Johnny Visualizza messaggio
    facendo un piccolo ragionamento, presumo che se dovesse vincere "per forza" il sì, non avrebbero fatto il referendum;
    se c'è un referendum vuol dire che saremo noi a decidere il da farsi
    Johnny, no.
    Anche se è solo un formalismo (e in ogni caso noi saremo tenuti a recepire l'obbligo di legge, sia che votiamo SI, sia che votiamo NO, sia che votiamo FORSE), siamo obbligati a fare il referendum.

    L'articolo 28 della L.56/89 prevede infatti che OGNI modifica del nostro Codice Deontologico (anche se imposta da un DPR, come in questo caso) debba obbligatoriamente essere formalizzata dagli iscritti con un referendum.

    Ma se gli iscritti non la formalizzano, comunque l'obbligo di legge rimane; pertanto, torniamo a votare a raffica (pagando noi) fino a quando non vincono i Si, visto che non si tratta di una "libera proposta di modifica" ma semplicemente del recepimento obbligatorio di una norma di legge (che riguarda, lo evidenzio ancora, TUTTI gli Ordini, non solo gli psicologi: avvocati, commercialisti, agronomi, medici, ecc.).

  5. #20
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    LpD continui a NOn capire o vuoi fare l'avvocato del diavolo, se danno al professionista , con il referendum, la possibilità di modificare un articolo è evidente che c'è la necessità di cambiare alcune modalità che potrebbero anche NON cambiare. MA CHE SENSO AVREBBE PROPORRE IL REFERENDUM ALLORA PER SPRECARE CARTE? E DAIII

    oggi il libero professionista deve per legge aggiornarsi ok ma non è soggetto ad alcun obbligo raccolta punti nè sanzioni. Se Si accetta quella dicitura legittimiamo l'obbligo di render conto della formazione e NON CI SONO ALTRI MEZZI CHE GLI ECM è chiaro o no?

    sono io professionista che devo trovare i miei mezzi per dimostrare che mi aggiorno non sono loro che devono starmi sul c... obbligandomi a studiare ciò che loro propongono e a farmelo anche pagare!

    Gli Ordini devono far regole per prevedere forme di autocertificazione (pubblicazioni, letture, convegni scelti da me ecc) ma quell'articolo, per come è ora posto legittima lo strumento dei punti del mulino bianco, occhio a queste sottigliezze!
    Ultima modifica di GIUNONE : 09-06-2013 alle ore 15.39.59
    Simone

  6. #21
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Citazione Originalmente inviato da simone11 Visualizza messaggio
    LpD continui a NOn capire o vuoi fare l'avvocato del diavolo, se danno al professionista , con il referendum, la possibilità di modificare un articolo è evidente che c'è la necessità di cambiare alcune modalità che potrebbero anche NON cambiare. MA CHE SENSO AVREBBE PROPORRE IL REFERENDUM ALLORA PER SPRECARE CARTE? E DAIII

    oggi il libero professionista deve per legge aggiornarsi ok ma non è soggetto ad alcun obbligo raccolta punti nè sanzioni. Se Si accetta quella dicitura legittimiamo l'obbligo di render conto della formazione e NON CI SONO ALTRI MEZZI CHE GLI ECM è chiaro o no?
    Guarda Simone, fà ciò che vuoi.

    Te l'ho spiegato, te l'ho ripetuto, ti ho linkato la Legge, ti ho copiato l'articolo 7; adesso che sei stato informato, se vuoi continuare a credere che la Legge dello Stato che GIA' obbliga tutti i professionisti italiani all'aggiornamento pena sanzioni disciplinari (scritto testualmente nella Legge, non da me) non si applicherà magicamente perchè metti una crocetta sulla parola "no" in un referendum interno alla categoria, sei libero di crederlo.

    Però, indipendentemente da quello che immagini, non scrivere che i libero professionisti hanno solo un "obbligo morale", perchè se lo fai dai un'informazione legalmente e oggettivamente SBAGLIATA.
    Dal DPR 137/2012, siamo infatti già TUTTI LEGALMENTE OBBLIGATI all'aggiornamento, e se non ti aggiorni incorrerai nelle sanzioni disciplinari relative anche se hai votato no.
    Se non ti è chiaro un concetto di diritto così elementare, mi dispiace.

  7. #22
    Partecipante Super Figo L'avatar di fattoriale
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Torno nella discussione perché mi sembra che la mia esperienza possa aiutarvi a capire dove si può andare a finire e perché...

    Sono daccordo, c'è l'articolo 7, ma analizziamolo alla luce di quello che è stato per le altre professioni sanitarie:

    Art. 7
    Formazione continua

    1. Al fine di garantire la qualita' ed efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dell'utente e della collettivita', e per conseguire l'obiettivo dello sviluppo professionale, ogni professionista ha l'obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale secondo quanto previsto dal presente articolo. La violazione dell'obbligo di cui al periodo precedente costituisce illecito disciplinare.

    Tanto per cominciare la necessità di garantire qualità ed efficienza delle prestazioni professionali non dovrebbe imposta...è interesse del professionista, per ovvie ragioni di sopravvivenza, dare al paziente il meglio che può in termini di aggiornamento...diverso è il discorso su dipendendenti pubblici, dove lo stipendio è garantito e non sentono lo stesso obbligo morale dell'aggiornamento(per moltissime ragioni che non analizzo in questa sede) per cui una regolamentazione dei doveri è utile;

    2. I corsi di formazione possono essere organizzati, ai fini del comma 1, oltre che da ordini e collegi, anche da associazioni di iscritti agli albi e da altri soggetti, autorizzati dai consigli nazionali degli ordini o collegi. Quando deliberano sulla domanda di autorizzazione di cui al periodo precedente, i consigli nazionali trasmettono motivata proposta di delibera al ministro vigilante al fine di acquisire il parere vincolante dello stesso.

    In questo comma è ben descritta la platea di coloro che guadagneranno dall'obbligare gli psicologi a fare formazione solo da soggetti autorizzati.

    3. Il consiglio nazionale dell'ordine o collegio disciplina con regolamento, da emanarsi, previo parere favorevole del ministro vigilante, entro un anno dall'entrata in vigore del presente decreto: a) le modalita' e le condizioni per l'assolvimento dell'obbligo di aggiornamento da parte degli iscritti e per la gestione e l'organizzazione dell'attivita' di aggiornamento a cura degli ordini o collegi territoriali, delle associazioni professionali e dei soggetti autorizzati; b) i requisiti minimi, uniformi su tutto il territorio nazionale, dei corsi di aggiornamento; c) il valore del credito formativo professionale quale unita' di misura della formazione continua.

    Quindi dal comma 3 si evince che è l'Ordine che ENTRO un anno dall'entrata in vigore del presente decreto deve decidere (e farsi approvare) le modalità con cui rendere effettuabile la formazione, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale...quindi vuol dire che può decidere che se sei uno psicologo abita a Canicattì devi riuscire a mettere insieme la formazione nel corso nel tuo anno lavorativo, proprio come il collega che abita a Roma, capite bene che ci sono difficoltà oggettive e differenze di costi notevoli nell'essere obbligati a farlo che penalizzano alcuni più di altri...sopratutto se si lavora poco o nulla...

    Da questo comma si comprende poi il motivo del referendum (motivo sul quale avete discusso a lungo): tastare il polso agli iscritti per capire fin dove spingersi negli obblighi...i cambiamenti non condivisi sono difficili da accettare, lo sapete tutti meglio di me...

    Da questo comma inoltre è chiaro che ancora NULLA è definito...neppure il valore da assegnare al credito (ART.7, comma 3, punto c)


    4. Con apposite convenzioni stipulate tra i consigli nazionali e le universita' possono essere stabilite regole comuni di riconoscimento reciproco dei crediti formativi professionali e universitari. Con appositi regolamenti comuni, da approvarsi previo parere favorevole dei ministri vigilanti, i consigli nazionali possono individuare crediti formativi professionali interdisciplinari e stabilire il loro valore.

    Questo vuol dire che vengono definiti i "pacchetti minimi di requisiti" perché un evento formativo abbia un tot di crediti ECM...se volete spaventarvi per bene fate un giro sul sito del Ministero della Salute nell'area della formazione continua...capirete che cosa intendo

    5. L'attivita' di formazione, quando e' svolta dagli ordini e collegi, puo' realizzarsi anche in cooperazione o convenzione con altri soggetti.

    6. Le regioni, nell'ambito delle potesta' a esse attribuite dall'articolo 117 della Costituzione, possono disciplinare l'attribuzione di fondi per l'organizzazione di scuole, corsi ed eventi di formazione professionale.



    Da questi commi si intravedono i risvolti che fanno sorridere gli organizzatori dei convegni...che dovranno essere provider accreditati, ma che una volta incanalati nel percorso formativo riceveranno fondi per corsi, convegni e varie (spesso di dubbia qualità).


    7. Resta ferma la normativa vigente sull'educazione continua in medicina (ECM).

    Che si riferisce appunto a quello che vi dicevo sull'obbligo formativo per gli operatori di sanità pubblica (dipendenti dal sistema sanitario nazionale in altre parole)

    Anche in questo caso spero di aver contribuito a illuminarvi sul futuro...

  8. #23
    Partecipante Assiduo L'avatar di namtar24
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Citazione Originalmente inviato da fattoriale Visualizza messaggio
    4. Con apposite convenzioni stipulate tra i consigli nazionali e le universita' possono essere stabilite regole comuni di riconoscimento reciproco dei crediti formativi professionali e universitari. Con appositi regolamenti comuni, da approvarsi previo parere favorevole dei ministri vigilanti, i consigli nazionali possono individuare crediti formativi professionali interdisciplinari e stabilire il loro valore.

    Questo vuol dire che vengono definiti i "pacchetti minimi di requisiti" perché un evento formativo abbia un tot di crediti ECM...se volete spaventarvi per bene fate un giro sul sito del Ministero della Salute nell'area della formazione continua...capirete che cosa intendo
    è proprio questo quello che temo; non è l'aggiornamento costante, che tutti i colleghi sanno essere necessario e fondamentale, indipendentemente dall'approvazione della modifica dell'articolo in questione. Ma è l'obbligo di un raggiungimento di un determinato numero di crediti annui, che costituirebbe, a mio avviso, l'inizio del mercato dei corsi accreditati, a volte di qualità dubbia, ma che richiedono un esborso monetario non indifferente. Se pensiamo che più della metà dei colleghi iscritti ai vari ordini regionali o non lavora, o ha una remunerazione bassa (per mille motivi che tutti noi conosciamo: neolaureati alle prime armi, contratti di collaborazione saltuari, ecc.) questo sarebbe un modo per complicargli ancor di più l'avvio o la continuazione della professione.

  9. #24
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Fsattoriale sei chiarisimo/a ma Lpd continua nel suo NON senso quando afferma che continueranno a riproporre il referendum finchè non vince il si. sarebbe come dire che vinte le elezioni politiche da parte della destra il governo continuerà a riproporre le elezioni finchè non vincerà la sinistra.
    votate NO se non volgiamo fregarci con le nostre mani!

    http://www.slideshare.net/LelioBizza...?from=ss_embed
    Ultima modifica di crissangel : 07-06-2013 alle ore 19.42.08
    Simone

  10. #25
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Citazione Originalmente inviato da simone11 Visualizza messaggio
    Fsattoriale sei chiarisimo/a ma Lpd continua nel suo NON senso quando afferma che continueranno a riproporre il referendum finchè non vince il si. sarebbe come dire che vinte le elezioni politiche da parte della destra il governo continuerà a riproporre le elezioni finchè non vincerà la sinistra. MA STIAMO SCHERZANDO? sempre che lpd non appartenga a qualche ente di formazione.
    votate NO se non volgiamo fregarci con le nostre mani!

    http://www.slideshare.net/LelioBizza...?from=ss_embed

    Posso essere daccordo sul fatto che "al sudicio non c'è mai fine..." e che con ogni probabilità, vista la mole enorme di denaro che confluirà ad organizzatori dei corsi e non dimentichiamolo anche a professori e professionisti di chiara fama, ci saranno ampie manovre per far convergere i poveri professionisti (meno di fama e con così tanti problemi da non avere tanto tempo per documentarsi per valutare le cose come si deve) sulla decisione del "si"...

    Tuttavia rinunciare a priori e darla vinta a chi vuole manipolare il consenso dei colleghi mi sembra inopportuno...perché dire "tanto è tutto inutile" non porta mai da nessuna parte...

    Almeno si può provare...

    Con questo non voglio giudicare chi la pensa in modo diverso sugli ECM, tuttavia il mio invito è a documentarsi al meglio per non dover dire un giorno non troppo lontano..."peccato non aver capito quali erano i veri scopi di queste manovre..."

    Noi eravamo le cavie...nessuno ci ha erudito in merito a quello che è l'ECM...abbiamo intrapreso il percorso forzatamente e senza alcun referendum, solo nella confusione più totale...e a spese nostre...

    Voi avete l'opportunità di far sentire la vostra voce e far valere i vostri interessi...non sprecate questa possibilità...

    Ultima modifica di crissangel : 07-06-2013 alle ore 19.41.32

  11. #26

    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Salve a tutti, vi consiglio questo:
    http://www.youtube.com/watch?v=1qDPqO9_nsE
    può essere utile per farsi un'idea rispetto all'art 21

  12. #27
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    [QUOTE=fattoriale;2722943]Torno nella discussione perché mi sembra che la mia esperienza possa aiutarvi a capire dove si può andare a finire e perché...

    Sono daccordo, c'è l'articolo 7, ma analizziamolo alla luce di quello che è stato per le altre professioni sanitarie:

    [I]Art. 7
    Formazione continua

    1. Al fine di garantire la qualita' ed efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dell'utente e della collettivita', e per conseguire l'obiettivo dello sviluppo professionale, ogni professionista ha l'obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale secondo quanto previsto dal presente articolo. La violazione dell'obbligo di cui al periodo precedente costituisce illecito disciplinare.

    Tanto per cominciare la necessità di garantire qualità ed efficienza delle prestazioni professionali non dovrebbe imposta...è interesse del professionista, per ovvie ragioni di sopravvivenza, dare al paziente il meglio che può in termini di aggiornamento...diverso è il discorso su dipendendenti pubblici, dove lo stipendio è garantito e non sentono lo stesso obbligo morale dell'aggiornamento(per moltissime ragioni che non analizzo in questa sede) per cui una regolamentazione dei doveri è utile;

    scusami, ma su questa cosa che hai scritto mi viene da dire che si parla di "imposizione" nel senso che lo Stato fa l'interesse del paziente/cliente, al quale il professionista deve garantire qualità ed efficienza.
    Poi se parliamo di sentire l' "obbligo morale" io penso che un buon professionista lo senta questo indipendentemente dal fatto di essere dipendete pubblico o libero professionista, questo è un atteggiamento "morale", mentre se ti riferisci al mero interesse concreto ed economico che può avere un professionista, è vero che c'è differenza tra lavoratore dipendente pubblico e libero professionista, proprio perché come dici tu il dipendente pubblico ha uno stipendio garantito, ma io credo che comunque "sentire" di dover dare un buon servizio ai clienti sia interesse di tutti proprio come atteggiamento umano e professionale. Poi che nella realtà ci sono professionisti "strafottenti" è pur vero, ma non è a questi che io guarderei!
    §math
    a volte la realtà è più rassicurante...a volte è devastante..

  13. #28
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di GIUNONE
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    L'argomento di questo thread è estremamente interessante e comprensibilmente scottante, lo abbiamo messo appositamente in rilievo. Unica raccomandazione al fine di un proficuo confronto, cerchiamo di evitare caratteri grafici che appesantiscano la leggibilità e godibilità dei testi, es. grassetto e maiuscolo. Certamente ognuno ha le proprie idee e le proprie posizioni utilmente argomentate, cerchiamo quindi di restare sugli argomenti confrontandoci su di essi, evitando il rischio di scivolare sulle persone che esprimono i vari pareri. Grazie per la collaborazione e buona continuazione

  14. #29
    Partecipante Super Figo L'avatar di fattoriale
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Citazione Originalmente inviato da fattoriale Visualizza messaggio
    Tanto per cominciare la necessità di garantire qualità ed efficienza delle prestazioni professionali non dovrebbe imposta...è interesse del professionista, per ovvie ragioni di sopravvivenza, dare al paziente il meglio che può in termini di aggiornamento...diverso è il discorso su dipendendenti pubblici, dove lo stipendio è garantito e non sentono lo stesso obbligo morale dell'aggiornamento(per moltissime ragioni che non analizzo in questa sede) per cui una regolamentazione dei doveri è utile;

    scusami, ma su questa cosa che hai scritto mi viene da dire che si parla di "imposizione" nel senso che lo Stato fa l'interesse del paziente/cliente, al quale il professionista deve garantire qualità ed efficienza.
    Poi se parliamo di sentire l' "obbligo morale" io penso che un buon professionista lo senta questo indipendentemente dal fatto di essere dipendete pubblico o libero professionista, questo è un atteggiamento "morale", mentre se ti riferisci al mero interesse concreto ed economico che può avere un professionista, è vero che c'è differenza tra lavoratore dipendente pubblico e libero professionista, proprio perché come dici tu il dipendente pubblico ha uno stipendio garantito, ma io credo che comunque "sentire" di dover dare un buon servizio ai clienti sia interesse di tutti proprio come atteggiamento umano e professionale. Poi che nella realtà ci sono professionisti "strafottenti" è pur vero, ma non è a questi che io guarderei!

    Hai assolutamente ragione sul fatto che un professionista dovrebbe sentire l'obbligo morale di aggiornarsi e questo indipendentemente da considerazioni di interesse economico, tuttavia il dovrebbe è d'obbligo perché la realtà e variegata e allo stesso modo lo sono le persone il cui atteggiamento verso il lavoro e l'aggiornamento professionale è influenzato da moltissime variabili, più o meno condivisibili ma comunque presenti...

    Vuoi un esempio? Ti puoi trovare a lavorare in un contesto in cui hai colleghi che percepiscono il tuo stesso stipendio, ma si impegnano molto meno di te e che a differenza di te non si formano a dovere, magari perché sfruttano le tue competenze anche per avanzare agli occhi di un datore di lavoro...per quanto tempo continueresti ad essere motivata nello spendere parte del tuo stipendio per pagarti la costosa formazione?

    Detto questo, mi sembra doveroso fare un distinguo tra il dipendente pubblico e il privato, lo Stato assume dipendenti al fine di garantire un diritto al cittadino, il diritto alla salute, per cui è nell'ottica della tutela del cittadino che obbliga i dipendenti ad uniformare la loro formazione a standard comuni.
    Tralasciamo il fatto che poi nella realtà non sono affatto uniformi, per i motivi che esponevo sopra e che non sto a ripetere, in ogni caso per quanto negativi per il singolo, in quanto obblighi fortemente penalizzanti, gli ECM sono l'esito di un intento meritorio dello Stato.

    Per il privato il discorso mi sembra diverso perché possono esserci due possibilità: che avverta l'esigenza di formarsi per obbligo morale, come dici tu, o che non senta affatto questo obbligo (non sto a giudicare se questo è giusto o sbagliato, ogni persona è il frutto del suo passato secondo me, e non sta a me dire se va bene o meno quello che fanno).
    In entrambi i casi è comunque suo interesse aggiornarsi, perché il suo lavoro gli garantisce la sopravvivenza e qualunque siano i suoi motivi si formerà senza esservi costretto da altri.

    Per quello che tu dici sul fatto che "lo Stato fa l'interesse del paziente/cliente, al quale il professionista deve garantire qualità ed efficienza" forse lo Stato, prima di pensare all'interesse del paziente obbligando i professionisti con una laurea ad aggiornarsi secondo il volere di altri, dovrebbe salvaguardare i cittadini regolamentando la professione e definendone meglio l'esercizio, perché mi risulta che ci sia molta gente che approfitta dell'attuale vaghezza delle norme per esercitare attività che dovrebbero essere di esclusiva pertinenza di psicologi con tanto di laurea.

    Non va dimenticato poi, come dicevo in altri post, che quando viene istituito un obbligo rimane tale anche in momenti in cui non potresti permettertelo...esempio quando ti sei appena iscritto all'Albo ma non lavori, o se sei malato per un lungo periodo;
    in questi casi non potresti ottemperare all'obbligo di "raccolta punti" (sopratutto se abiti in una zona d'Italia dove non vengono organizzati corsi di formazione) e incorreresti in sanzioni che ti penalizzerebbero ancora di più...

    Sinceramente a me non sembra giusto, anche perché nei periodi di inattività più o meno forzata puoi aggiornarti comunque per conto tuo tramite testi o altro, senza essere forzato a seguire corsi organizzati da provider accreditati secondo un calendario definito da altri e con contenuti non sempre commisurati all'impegno che richiedono.



    Dimenticavo di dire che tra gli obblighi a cui siamo tenuti nel sistema ECM c'è quello di formarsi con ampia percentuale dei 50 crediti nel tuo ambito di lavoro (mi sembra sia l'85%)...in pratica questo ha due spiacevoli conseguenze:
    se nel corso di un anno non ci sono sufficienti corsi o convegni che riguardino quel settore pur avendo intenzione di formarti sei fuori dale regole e sarai sanzionato;
    se ti interessa altro rispetto al tuo ambito abituale di lavoro, per "ampliare le vedute" sei liberissimo di farlo, ma non vale ai fini dell'accreditamento annuale.
    Ultima modifica di fattoriale : 08-06-2013 alle ore 13.01.34

  15. #30
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    Riferimento: Referendum codice deontologico psicologi occhio!!!!

    Citazione Originalmente inviato da fattoriale Visualizza messaggio
    Dimenticavo di dire che tra gli obblighi a cui siamo tenuti nel sistema ECM c'è quello di formarsi con ampia percentuale dei 50 crediti nel tuo ambito di lavoro (mi sembra sia l'85%)...in pratica questo ha due spiacevoli conseguenze:
    se nel corso di un anno non ci sono sufficienti corsi o convegni che riguardino quel settore pur avendo intenzione di formarti sei fuori dale regole e sarai sanzionato;
    se ti interessa altro rispetto al tuo ambito abituale di lavoro, per "ampliare le vedute" sei liberissimo di farlo, ma non vale ai fini dell'accreditamento annuale.
    assolutamente vero, ma questo NON dovrebbero essere gli Ordini ad evidenziarlo e a tutelare la professione? Invece cosa fanno chiedono direttamente al libero professionsita di inasprire regole e doveri. MA SIAMO ALLA PSICOSI!!! Mi piacerebbe vedere chi è quel MASOCHISTA che metterà Si alle modifiche dell'articolo 5!

    allo stato attuale delle cose, invece un giusrista mi scrive:


    Gli ECM non sono previsti per chi fa pratica privata.
    L'articolo 5 del Decreto del Presidente della Repubblica del 7 Agosto 2012, n.137 alla lettera B recita:

    "previsione dell'obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua e permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM). La violazione dell'obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito dall'ordinamento professionale che dovrà integrare tale previsione;"

    Bisogna vedere se a seguito di questa norma verrà emanato un regolamento che preveda di estendere gli ECM anche a chi fa pratica privata.


    BENE CON LA RIFORMA DELL'ARTICOLO 5 DEL CODICE DEONTOLOGICO CI STANNO PROVANDO!!!
    Simone

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