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  1. #1
    Partecipante
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    08-11-2012
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    31

    (Primo) Approccio con paziente Alzheimer. AIUTO!! Consigli?

    Salve... avrei bisogno di consigli... qualsiasi suggerimento è bene accetto!
    Sono abilitata ma finora non ho mai avuto concrete opportunità di condurre da sola un colloquio o di avere un paziente tutto mio.. neanche in tirocinio. QUindi sono ancora parecchio insicura.
    Mi è stata chiesta una consulenza da una mia anziana compaesana, perchè il marito è affetto da Alzheimer. Il medico le ha suggerito di parlare con uno psicologo. Sono molto fiduciosi, credono che uno psicologo possa far miracoli o giù di lì.
    Io più che altro ho studiato i classici interventi che si fanno sulla FAMIGLIA del paziente alzheimer. Ma in questo caso non è richiesto un supporto alla famiglia, ma direttamente al paziente (con cui tra l'altro potrei avere anche diffcoltà a comunicare visto che si esprime soltanto in dialetto!).

    Vi prego, aiutatemi! Come dovrei muovermi? Spiegatemi ogni singolo passaggio, in questo momento sono nel pallone e NON NE HO LA MINIMA IDEA.
    Grazie.

  2. #2
    L'avatar di crissangel
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    11-09-2006
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    4

    Riferimento: (Primo) Approccio con paziente Alzheimer. AIUTO!! Consigl

    Ciao tangotango

    Per prima cosa ti chiederei di specificare meglio i motivi dell'invio e la richiesta.
    Mi spiego meglio: questa persona è affetta da malattia di Alzheimer, quindi è stata fatta la diagnosi e suppongo sia stata comunicata a lui e alla moglie, ma che tipo di intervento ti viene richiesto? Il medico pensa che lo psicologo debba fare un intervento mirato all'elaborazione dei vissuti legati alla comunicazione della diagnosi e alla consapevolezza di avere una malattia progressiva e ingravescente? Ha fatto un invio con lo scopo di aggiungere alla terapia farmacologica un percorso di stimolazione cognitiva per contenere e rallentare il deterioramento di tipo cognitivo? E' richiesta una valutazione neuropsicologica per quantificare più precisamente deficit focali di singole funzioni e l'impatto sulla qualità di vita del paziente?
    Oltre ad accogliere la richiesta e ad un primo colloquio di analisi della domanda, sentirei il medico curante e cercherei di capire quali sono le reali aspettative, oltre alla richiesta generica di "andare a parlare con uno psicologo".
    Cosa molto importante: se non sei esperta e non sai come procedere, valuta in itinere se è il caso di continuare o di fare un invio a collega più esperto, in ogni caso ti suggerirei di trovare un supervisore con cui poter collaborare anche per casi futuri
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  3. #3
    Postatore Compulsivo L'avatar di arwen
    Data registrazione
    04-07-2002
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    in viaggio verso il Paradiso (o qualcosa che ci assomiglia)
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    Riferimento: (Primo) Approccio con paziente Alzheimer. AIUTO!! Consigl

    ciao
    sono pienamente d'accordo con Crissangel, è importante che tu per prima cosa capisca cosa loro hanno in mente, e quale intervento ti viene richiesto...
    ti consiglio di leggere i libri di Pietro Vigorelli sull'approccio capacitante nel trattamento dell'anziano, ha scritto diversi libri (il più famoso e completo mi pare si chiami proprio "l'approccio capacitante") e spiega una serie di tecniche di counseling rivolte al colloquio con gli anziani e con le persone compromesse cognitivamente (ma secondo me sono tecniche utili anche nell'approccio generale con un po' tutti i pazienti...)

    in bocca al lupo
    Chiara
    Dott.ssa Chiara Facchetti
    Ordine Psicologi della Lombardia n.12625


    Io credo che le pietre respirino. Non possiamo percepirlo con le nostre brevi vite.

    Siamo tutti nella fogna, ma alcuni di noi guardano alle stelle (Oscar Wilde)

  4. #4
    Partecipante
    Data registrazione
    08-11-2012
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    31

    Riferimento: (Primo) Approccio con paziente Alzheimer. AIUTO!! Consigl

    Grazie infinite ragazze, i vostri consigli sono preziosissimi. Pensavo che mi avreste linciato, invece...!
    La richiesta mi è pervenuta tramite un'amica comune, e a quanto pare la diagnosi è già stata fatta da tempo... ma non so altro, a parte il fatto che lui spesso si estranea dalla realtà e pensa di essere tornato bambino, non riconoscendo nessun familiare.
    Secondo voi dovrei fare il primo colloquio solo con la moglie o con entrambi?
    Comprerò il libro di VIgorelli, grazie del consiglio..sembra molto molto interessante! Adesso sono nel pallone perchè il colloquio è dopodomani

  5. #5
    Postatore Compulsivo L'avatar di arwen
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    04-07-2002
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    in viaggio verso il Paradiso (o qualcosa che ci assomiglia)
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    Riferimento: (Primo) Approccio con paziente Alzheimer. AIUTO!! Consigl

    Ciao,
    Purtroppo rispondo solo ora io avrei fatto il primo colloquio con la moglie, 1) per capire il perchè crede che un tuo intervento sia utile (magari vuole un percorso per lui ma è lei ad averne bisogno, magari ti chiede di fare un potenziamento cognitivo, magari nei momenti di lucidità il marito sta molto male perchè si rende conto della cosa, magari hanno problemi a prendersi carico del paziente e sono in crisi per quello....va capito!!,) e 2) io non convocherei lui più che altro perchè c'è un elemento di imprevedibilità, dato che in alcuni momenti il paziente è assente ...se arriva e resta per tutto il colloquio nella fase in cui crede di essere bambino, come fai?

    Però ovviamente sono spunti che arrivano ormai in ritardo mi spiace...facci sapere come è andata e se hai bisogno di ulteriori aiuti
    In bocca al lupo!
    Chiara
    Dott.ssa Chiara Facchetti
    Ordine Psicologi della Lombardia n.12625


    Io credo che le pietre respirino. Non possiamo percepirlo con le nostre brevi vite.

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  6. #6
    Partecipante
    Data registrazione
    08-11-2012
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    Riferimento: (Primo) Approccio con paziente Alzheimer. AIUTO!! Consigl

    Grazie Chiara, seguirò i tuoi preziosi consigli! E non sei affatto in ritardo visto che il colloquio è slittato alla prox settimana.
    Grazie ancora, vi farò sapere

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