Ciao a tutti...
è da un bel po' di tempo che sto riflettendo su un problema che mi affligge da anni... ho sempre voluto rimandare e rimandare, ma ormai il problema è venuto al pettine e non riesco a capire come risolverlo.
Se avete voglia di leggere 'sto papiro e darmi una mano... :-) bè, grazie...
Dunque, ho 25 anni, laureata in psicologia col massimo dei voti, con tesi in ambito clinico (ospedaliero); sto facendo il tirocinio post-lauream in azienda sanitaria, sempre ambito clinico... al contempo lavoricchio con un ente di formazione come selezione del personale e ho alcune ore di docenza per un corso professionale. Inoltre sono anche grafologa e utilizzo tale titolo principalmente nella selezione del personale.
Però è da quando ho 16 anni che lavoro nell'azienda di famiglia, azienda di carattere ittico-gastronomico, quindi pesce, gastronomia e vini, che hanno poco a che vedere con la psicologia clinica!!!
Onestamente mi sto accorgendo giorno dopo giorno che la psicologia clinica mi annoia... e sento la mia vita e la mia mentalità molto più vicine ad altri ambiti psicologici, come l'ambito della formazione e del lavoro!
Terminerò il tirocinio a settembre, dopo sosterrò il tanto atteso esame di stato, eppure dopo questo lungo percorso, di cui mi sentivo molto convinta, sento adesso di avere molti dubbi. I dubbi nascono dal fatto che:
1) non voglio abbandonare l'azienda di famiglia e voglio continuare a specializzarmi per l'azienda di famiglia (vino, olio, etc...);
2) voglio davvero lavorare nella clinica? la risposta spesso è più NO che si...
3) e quindi quale ambito fa più per me? forse uno attinente al mondo delle aziende...
4) o forse la mia è solo la paura di abbandonare una cosa abbastanza certa, che conosco da anni, per intraprenderne una nuova...
Grazie a chi saprà darmi una mano, o anche solo darmi un suggerimento...