Il titolo della discussione riprende quanto pronunciato da un politico trentino che ha deciso di mollare la carica amministrativa per tornare, dopo un pò d'anni di latitanza, alla sua professione. Non conosco i fatti, nè il personaggio, e quindi non so quanto abbia professionalmente latitato ma conosco altri casi di clamorosi "ritorni" dopo anni di assoluta latitanza professionale/aggiornamento. Al di là delle novità legislative in materia di aggiornamento professionale obbligatorio come la mettiamo con il pregresso? Possibile che nella nostra professione possano ancora accadere cose simili? La 56/89 e il codice deontologico non prevedono niente in merito. Qualcuno ne sa di più? Possibile che non ci sia una norma a cui rifarsi tanto per evitare rischi per l'utenza quanto per salvaguardare l'immagine della Psicologia?