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  1. #1

    Valutazione neuropsico per richiesta di invalidità

    Ciao a tutti,
    apro una nuova discussione su questo tema in modo da fare chiarezza su questo ambito, da molti poco conosciuto (da me in primis).
    Le questioni che più interessano sono queste:

    1) So per certo che la valutazione neuropsicologica per certificare la disabilità cognitiva deve essere erogata da una struttura pubblica. Mi è stato detto, però, che può essere eseguita anche privatamente, se svolta PRIMA di avanzare la domanda di invalidità. In questo caso si tratterebbe di un documento clinico che va allegato alla domanda.
    Me lo confermate?


    2) Che caratteristiche deve avere (o rispettare) una valutazione di questo tipo?
    In merito ai test e scale, penso che Mini Mental, ADL e IADL siano indispensabili, giusto?
    Per il resto, ci si regola come una normale valutazione clinica?
    In merito invece al referto, occorre inserire o riportare frasi specifiche? (una sorta di "bla, bla, bla in legalese" che è obbligatorio?)

    Grazie!

  2. #2
    L'avatar di crissangel
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    Riferimento: Valutazione neuropsico per richiesta di invalidità

    Ciao

    Citazione Originalmente inviato da brokenglass Visualizza messaggio
    1) So per certo che la valutazione neuropsicologica per certificare la disabilità cognitiva deve essere erogata da una struttura pubblica. Mi è stato detto, però, che può essere eseguita anche privatamente, se svolta PRIMA di avanzare la domanda di invalidità. In questo caso si tratterebbe di un documento clinico che va allegato alla domanda.
    Me lo confermate?
    Si, Il medico di medicina generale, fatto un bilancio della situazione clinica di un paziente, può invitare lui e/o i familiari a fare richiesta di invalidità, consigliandogli prima di fare delle valutazioni in modo che poi la commissione non richieda approfondimenti diagnostici. Se così fosse, la commissione rilascia un certificato in cui viene richiesta una specifica prestazione ai Servizi territoriali di competenza (questi hanno un mese di tempo per dare risposta). Se però il paziente arriva già con una documentazione clinica completa, la commissione si limiterà a visionare il tutto e a decidere: loro non sono lì per fare diagnosi, nè per contestare, non è il loro compito; devono solo prendere atto dei documenti e valutare il quadro generale di disabilità. Ognuno è libero di rivolgersi al professionista che ritiene più valido, privato e meno.


    2) Che caratteristiche deve avere (o rispettare) una valutazione di questo tipo?
    In merito ai test e scale, penso che Mini Mental, ADL e IADL siano indispensabili, giusto?
    Per il resto, ci si regola come una normale valutazione clinica?
    In merito invece al referto, occorre inserire o riportare frasi specifiche? (una sorta di "bla, bla, bla in legalese" che è obbligatorio?)
    E' buona norma che la valutazione sia quanto più completa possibile rispetto all'ambito cognitivo, delle autonomie e degli eventuali aspetti psicopatologici. MMSE, ADL e IADL sono il minimo indispensabile, ma per una valutazione completa ed esaustiva non sono sufficienti. Esistono delle linee guida INPS che definiscono gli strumenti da utilizzare; poi la batteria viene ampliata o modificata anche in base ai casi specifici. Almeno una scala per i sintomi depressivi (Corner Scale o GDS a seconda dei casi) e una per gli aspetti neuropsichiatrici/comportamentali (NPI o Behave-AD) andrebbero incluse.
    La valutazione è ovviamente clinica, ma, a maggior ragione in questo ambito, nel referto va spiegato il più chiaramente possibile quale appare essere l'impatto dello stato di salute sulla autonomia, la capacità di autodeterminarsi e in generale sulla qualità di vita della persona.
    Non lo so se il "bla bla bla in legalese" sia obbligatorio, certo è che se si fa riferimento alle linee guida e alle leggi in vigore sugli accertamenti e sui parametri secondo cui questi devono essere fatti, è meglio. Io quando mi è capitato di farle ho evidenziato il riferimento alla Legge 102/09 art. 20 e successiva Legge 122/10 relativamente alle linee guida operative in invalidità civile
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  3. #3

    Riferimento: Valutazione neuropsico per richiesta di invalidità

    Ciao crissangel ti ringrazio molto per le preziose informazioni.
    Ti rispondo per punti:

    1) Le linee guida INPS sono queste? link
    Se ho capito bene, sono i criteri che permettono il rilascio o meno dell'invalidità. Dunque queste linee guida servono più alla commissione che allo specialista privato che effettua precedentemente una valutazione.
    E' altrettanto vero che se la persona arriva già con valutazioni che rispettano questi criteri, è avvantaggiata.
    E' corretto ciò che ho scritto?

    2) Premesso ciò, in merito alle malattie neurologiche devo ammettere che c'è ben poco sulla valutazione dello stato cognitivo, emotivo e funzionale.
    L'unica indicazione che ho trovato è l'utilizzo della Clinical Dementia Rating Scale per la valutazione delle demenze. Poi non c'è alcun accenno al MMSE, scale ADL e IADL. Come mai? La commissione dà per scontato che il paziente arrivi già con valutazioni di questo tipo?

    3) Nel mio caso si tratta di una persona che soffre di epilessia, con problemi cognitivi.
    Pensavo di fare una valutazione cognitiva "classica", inserendo come scale: ADL, IADL, GDS e NPI.
    Può andar bene?

    4) In merito al "bla bla bla" e al fatto di citare le leggi.
    Pensavo di inserire a fine referto un testo come questo "Si certifica che il paziente X, nato a X, con documento X, ha effettuato una valutazione neuropsicologica il cui referto e le conclusioni ivi contenute costituiscono certificazione medico-legale" E' corretto l'inserimento di un testo del genere in una valutazione privata e non erogata da una struttura pubblica? Se sì, può andar bene inserire qui la citazione delle leggi di riferimento?

    Grazie ancora!
    Ultima modifica di crissangel : 02-07-2014 alle ore 19.08.13

  4. #4
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    Riferimento: Valutazione neuropsico per richiesta di invalidità

    Citazione Originalmente inviato da brokenglass Visualizza messaggio
    Ciao crissangel ti ringrazio molto per le preziose informazioni.
    Di nulla



    1) Le linee guida INPS sono queste? link
    Se ho capito bene, sono i criteri che permettono il rilascio o meno dell'invalidità. Dunque queste linee guida servono più alla commissione che allo specialista privato che effettua precedentemente una valutazione.
    E' altrettanto vero che se la persona arriva già con valutazioni che rispettano questi criteri, è avvantaggiata.
    E' corretto ciò che ho scritto?
    Si quelle che hai linkato sono le linee guida per gli accertamenti. Io avevo trovato delle linee guida per i professionisti che contenevano gli strumenti ritenuti validi e attendibili per valutare il tipo e il livello di disabilità...naturalmente quando cerchi qualcosa figurati se lo trovi...volevo aspettare a risponderti, ma in caso te lo linko più avanti. Ovviamente anche quelle linee guida vanno conosciute e tenute presenti in modo da poter strutturare la valutazione e la relazione diagnostica in modo congruente e chiaro per la commissione che vaglierà la documentazione del paziente

    2) Premesso ciò, in merito alle malattie neurologiche devo ammettere che c'è ben poco sulla valutazione dello stato cognitivo, emotivo e funzionale.
    L'unica indicazione che ho trovato è l'utilizzo della Clinical Dementia Rating Scale per la valutazione delle demenze. Poi non c'è alcun accenno al MMSE, scale ADL e IADL. Come mai? La commissione dà per scontato che il paziente arrivi già con valutazioni di questo tipo?
    In linea di massima si. Come ti dicevo il compito della commissione è quello di esaminare e valutare la documentazione clinica e richiedere degli approfondimenti in caso fosse necessario, non diagnosticano nè possono mettere in discussione una diagnosi. Possono fare delle domande al paziente o al caregiver che lo accompagna

    3) Nel mio caso si tratta di una persona che soffre di epilessia, con problemi cognitivi.
    Pensavo di fare una valutazione cognitiva "classica", inserendo come scale: ADL, IADL, GDS e NPI.
    Può andar bene?
    Si direi di si, nella valutazione neuropsicologica classica inserirei anche un test per la valutazione del livello intellettivo: quando non si tratta di soggetti anziani con probabile demenza, alle commissione fa comodo avere una misura del quoziente intellettivo per determinare la percentuale di invalidità...poi vedi tu in base alle caratteristiche del tuo paziente

    4) In merito al "bla bla bla" e al fatto di citare le leggi.
    Pensavo di inserire a fine referto un testo come questo "Si certifica che il paziente X, nato a X, con documento X, ha effettuato una valutazione neuropsicologica il cui referto e le conclusioni ivi contenute costituiscono certificazione medico-legale" E' corretto l'inserimento di un testo del genere in una valutazione privata e non erogata da una struttura pubblica? Se sì, può andar bene inserire qui la citazione delle leggi di riferimento?

    Grazie ancora!
    Beh io credo di si , in ogni caso l'importante è che ci siano delle conclusioni chiare sul quadro cognitivo del paziente con riferimento alle ricadute pratiche del deficit cognitivo sulla vita di tutti i giorni. In bocca al lupo e buon lavoro
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