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Discussione: La biblioteca di Ops

  1. #121
    Styrofoam Crown L'avatar di Grace
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    Grazie Alejandro!

    Ho letto "La scia della balena" di Francisco Coloane, un autore che non conoscevo: un romanzo di formazione ambientato tra l'Argentina e l'Antartide, dove la natura la fa da padrona, anche troppo, rendendo il libro denso di descrizioni belle ma dispersive, che spezzano i dialoghi e le poche vicende che accadono.
    Poi ho appena finito "Il presidente è scomparso", libro scritto a quattro mani dall'ex presidente USA Bill Clinton e James Patterson. Si tratta di un legal thriller ambientato alla Casa Bianca, con qualche chicca sulle procedure politiche statunitensi, un classico libro "page turner" che è un po' un'americanata nel senso buono del termine (lo leggevo e vedevo già il trailer con Bruce Willis eroe del mondo!), però mi ci voleva sinceramente.

    Ora vorrei iniziare "Resto qui", ambientato nel lago di Resia, e ho sottomano una raccolta di poesie di Hikmet, autore di cui conoscevo qualcosa e che volevo approfondire. Mi sa che qualcuna finirà nel thread apposito

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    17 Luglio 2011, Udine
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    We're gonna record this moment in time..the night we laid up in the sky of San Siro..at the end of It

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  2. #122
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    Ho letto in due giorni "Resto qui" perché è il tipo di scrittura profonda, intensa, tormentata che mi cattura. Si tratta di una storia (inventata) che si svolge nel Sud Tirolo dove gli abitanti sono tedeschi ma italiani, divisi tra il fascismo e il nazismo; in più, siamo a Curon Venosta, paese che (storia vera) sente sempre più avvicinarsi la fine a causa della costruzione di una diga.
    Fa riflettere soprattutto sul fatto che la gente cerca la tranquillità e spesso per questo rinuncia a farsi sentire. È un concetto triste, ma realistico.

    Alcuni anni fa sono andata davvero a Curon Venosta, ho visto ciò di cui si parla nel libro ma non con gli occhi con cui lo vedrei oggi.

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  3. #123
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    Aiuto, è un sacco di tempo che non passo di qui!
    Vorrei segnalare alcuni libri che in questi mesi mi sono piaciuti molto:
    - gli ultimi due libri della saga di Vani Sarca scritti da Alice Basso, che ho adorato per il suo stile arguto, spiritoso e intelligente;
    - 22/11/63 perché King é King, è un genio e ha scritto un viaggio nel tempo pazzesco, documentato e dettagliato, dove il lettore si pone delle domande sulle scelte del protagonista;
    - La città di vapore del rimpianto Carlos Ruiz Zafon, di cui ho letto tutto, libro di racconti postumo che ho affrontato col cuore in gola, il più gotico, cupo, crudo, spietato e ingiusto dei suoi libri;
    - Il generale nel suo labirinto del mio preferito Gabriel Garcìa Marquez, in cui parla della storia del "Libertador" Simon Bolivar, sempre con quella nostalgia mista a rimpianto dei suoi personaggi migliori;
    - Ninfee nere di Michel Bussi perché il suo intreccio è stato geniale ed è assolutamente sorprendente.

    Adesso sto leggendo l'ultimo thriller di Wulf Dorn, ovvero "L'ossessione", altro autore che mi piace parecchio e di cui ho letto tutto.
    La vera novità è che ho preso il kindle quindi sto sperimentando in maniera più assidua anche gli ebook, preferisco il cartaceo ma è comodo ed è anche bello avere tutto un universo personale lì dentro.

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  4. #124
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    Sto leggendo avidamente "Attraversare i muri", autobiografia di Marina Abramovic. Sapevo qualcosa di lei, delle sue performance estreme e della storia con Ulay e volevo almeno un po' capire cosa c'è dietro. Per il momento vedo il ritratto di una donna coraggiosa, curiosa, senza pregiudizi. Mi piace molto.

    Ho letto "La città dei vivi" di Nicola Lagioia, dove si parla del delitto di Luca Varani avvenuto qualche anno fa. Mi avevano allertato e avvisato di prenderlo a piccole dosi e controllare la mia emotività, per cui mi aspettavo che fosse più sconvolgente di come l'ho trovato, o forse ero preparata e la mia mente ha agito da "filtro" facendomelo percepire come una storia inventata. Ho provato più un grosso fastidio, in certi momenti, e una sensazione di sporco.
    "Se fosse tuo figlio" di Nicolò Govoni, che parla del trattamento dei rifugiati su un'isola greca, della sua denuncia nei confronti di un'importantissima associazione internazionale (non ci volevo credere) e soprattutto del lavoro fatto con i bambini e delle scuole create. Lui è stato anche nominato per il premio Nobel per la Pace, veramente un bravo ragazzo, genuino. Il libro è commovente e ricco di pensieri da appuntarsi.
    Tra le letture più leggere segnalo sono "Il libro dei Baltimore" di Joel Dicker per la maturità nel raccontare i rapporti familiari, le gelosie, i non detti, la lealtà.

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  5. #125
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    Grazie per le recensioni Grace.

  6. #126
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    Nel corso dell'ultimo mese e mezzo ho letto:
    -Attraversare i muri: Un'autobiografia di Marina Abramović dove lei si mette a nudo, facendoti entrare nel suo mondo spiegando la nascita e l’evoluzione della missione della sua vita. Un libro che ti scuote per via del dolore fisico ed emotivo che c’è dentro, che ti lascia a bocca aperta quando vedi cosa è capace di fare, i limiti che sa superare, i muri che sa attraversare e buttare giù;
    -Stagioni diverse di Stephen King, quattro racconti da cui sono stati tratti dei film tra cui il famosissimo "Le ali della libertà": adoro il modo in cui King ti fa sentire la storia e trovo straordinario come parla degli adolescenti e della crescita, sembra abbia sempre un occhio di riguardo per questa "stagione" della vita;
    -La notte poco prima della foresta di Bernard-Marie Koltès, breve monologo teatrale che ho conosciuto sentendone un pezzo recitato da Favino a Sanremo: molto crudo, duro, trasuda disperazione;
    -Freddie Mercury. I will rock you. La biografia definitiva, scritta da Lesley-Ann Jones: non ho la pretesa di sapere la verità su tutto e quindi non posso sapere fino in fondo se è tutto vero, e ho trovato gli ultimi anni trattati in maniera più frettolosa rispetto al resto, ma nel complesso è stata una lettura interessante e avvenuta proprio al momento giusto.
    Ora vorrei leggere "Se questo è un uomo", spero di farcela.

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  7. #127
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    Recensioni di alcune letture del 2021

    "Il pittore di insegne" di Rasipuram Narayam

    India, anni '70. Nella immaginaria Malgudi, il trentenne Raman vive con la devota zia e porta avanti il suo lavoro di pittore di insegne, confrontandosi con i clienti più diversi e le loro esigenze. Un giorno si imbatte in Daisy, affascinante funzionaria del Centro controllo nascite: le sue giornate cambiano, mentre cerca di afferrare i piccoli misteri di questa donna, antidogmatica e molto determinata nella sua professione ...Sarà amore?
    Scorrevole romanzo improntato a un lucido realismo, inquadra bene le transizioni del Subcontinente dell'era di Indira Gandhi, divisa tra tradizione, nuove mentalità e spinose questioni come la crescita della popolazione.

    "La nostra lingua italiana" di Giuseppe Patota e Valeria Della Valle (2019)

    Uno scorrevole viaggio nella storia della nostra lingua, a partire dalle sorgenti latine per arrivare al presente e al futuro. I due autori sono docenti universitari, curatori di grammatiche scolastiche e di un vocabolario, da anni intervengono alla radio e alla tv per chiarire dilemmi sulla lingua italiana (la domenica mattina su Rai3 conducono "Le parole per dirlo") .


    "Il bevitore di vino di palma" (1952) fi Amos Tutuola.
    Bevitore da record che fa fuori in qualche ora la riserva di un anno intero perde il suo spillatore di fiducia e per cercarlo, dopo incredibili peripezie, finisce addirittura nell'Oltretomba.
    "La mia vita nel bosco degli spiriti" (1954) dello stesso autore: un bambino sfugge alla guerra e si addentra nel mondo degli spiriti, dove gli capitano mille vicende, tra incantesimi, schiavitù, matrimoni, metamorfosi, da intendersi come i gradini un percorso iniziatico.
    Entrambi i testi di Tutuola sembrano ricalcare i modi dei cantastorie: stile paratattico, linguaggio semplice, formule che si ripetono, ritmo incalzante. Confesso che l'ho letto in quattro anni, preso, mollato, arenato, forse -pur amando molto le favole, i miti e le fantasie più astruse- sazio del clima di baraonda permanente che anima questi due grossi racconti fiabeschi ogni tanto un po' spaventosi, ma innocui e fruibili dai ragazzi- forse i destinatari privilegiati di questi libri. È letteratura che trae la sua linfa dall'oralità: inevitabile pertanto che l'effetto sulla pagina appaia dimimuito, pur essendo una prova di scrittura vivace e sorprendente; forse la si assapora meglio procedendo un poco per volta così da evitare un'abbuffata.
    Ho trovato mirabile il lavoro dei traduttori che hanno cercato di riprodurre la musica dell'inglese della Nigeria. Amos Tutuola (1920-1997) è stato uno dei maggiori scrittori di quel Paese e le sue opere, imbevute del folklore Yoruba, entusiasmarono Dylan Thomas.

  8. #128
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    Grazie per le tue recensioni!

    Segnalo:
    Se questo è un uomo di Primo Levi, semplicemente perché va letto, assimilato e tenuto bene in testa, nella nostra vita da persone facenti parte di una società civile che a volte non si comporta da tale;
    L'enigma della camera 622 di Joel Dicker, un libro decisamente di altro tenore, un giallo con una soluzione rompicapo, in cui l'autore pone l'accento (nuovamente) sulla voglia di farsi accettare dai propri genitori;
    Fiori sopra l'inferno di Ilaria Tuti, interessante opera prima in cui sono presenti riflessioni sulle scoperte di Spitz e la depressione anaclitica, trasposte all'interno di un thriller, per cui forse portate all'estremo, ma trattate in maniera pertinente;
    Canto di Natale di Dickens, che non mi è piaciuto, l'ho trovato noioso, ripetitivo e buonista, forse se lo avessi letto da piccola ne avrei colto lo spirito;
    Trilogia della città di K. di Agota Kristof, un libro ingannevole, cattivo dentro, cattivo nei confronti del lettore, cattivo nei confronti dei personaggi, insomma un libro splendido ma non posso dire altro o rischio spoiler.

    Attualmente sto leggendo "Queen. Opera omnia" di Roberto De Ponti che spiega la genesi delle canzoni dei Queen una per una, ora lo sto leggendo tutto di fila perché sono troppo curiosa, poi quando lo finirò lo rinizierò da capo, una canzone al giorno, con lettura del libro, ascolto e lettura di testo e traduzione. (Mi sono appassionata comunque è un ebook che si trova gratis su Prime)
    E oggi, come mi ero ripromessa, ho iniziato "Il Signore degli Anelli"

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    17 Luglio 2011, Udine
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    29 Giugno 2013, Milano
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  9. #129
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    Ho finito qualche giorno fa di leggere "Addio alle armi" di Ernest Hemingway.
    Il libro è straordinario e andrebbe letto nelle scuole.

    Ero sempre imbarazzato dalle parole sacro, glorioso e sacrificio e dall’espressione invano. Le
    avevamo udite a volte ritti nella pioggia quasi fuori dalla portata della voce, in modo che solo le parole urlate
    giungevano, e le avevamo lette sui proclami che venivano spiaccicati su altri proclami, da un pezzo ormai, e
    non avevo visto niente di sacro, e le cose gloriose non avevano gloria e i sacrifici erano come i macelli a Chicago
    se con la carne non si faceva altro che seppellirla. C’erano molte parole che non si riusciva ad ascoltare e si
    finiva che soltanto i nomi dei luoghi avevano dignità. Anche certi numeri e certe date, e coi nomi dei luoghi
    erano l’unica cosa che si potesse dire che avesse un significato. Parole astratte come gloria, onore coraggio o
    dedizione erano oscene accanto ai nomi concreti dei villaggi, ai numeri delle strade, ai nomi dei fiumi, ai
    numeri dei reggimenti e alle date.

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  10. #130
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    https://www.ilfattoquotidiano.it/202...piace/6831390/
    Il racconto di chi, in Italia, ha promosso la diffusione dell'opera di Ernaux.

  11. #131
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    Riferimento: La biblioteca di Ops

    Che bel racconto genuino, semplice, allegro!
    Ho letto due libri di Annie Ernaux, L'altra figlia e L'evento, e sono rimasta colpita soprattutto dal modo di scrivere forte e senza sconti. Mi ha ricordato un po' il linguaggio della Fallaci e di Joyce Carol Oates.
    Sono contenta che abbia vinto il premio e le auguro che questo contribuisca a una maggiore diffusione della sua opera!

    *edit: ho trovato una citazione che mi ero segnata da "L'evento"
    Era impossibile determinare se l'aborto era proibito perché era un male o se era un male perché era proibito. Si giudicava in base alla legge, non si giudicava la legge.

    E se non andassi fino in fondo nel riferire questa esperienza contribuirei a oscurare la realtà delle donne, schierandomi dalla parte della dominazione maschile del mondo.
    Ultima modifica di Grace : 17-10-2022 alle ore 16.43.30

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  12. #132
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    É tantissimo che non scrivo qualche considerazione sui libri che leggo.
    Allora, ho letto tre graphic novel:
    Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia di Zerocalcare: col tono semiserio che lo contraddistingue parla della situazione nelle carceri italiane in particolare durante la pandemia, della situazione dei curdi che gli sta molto a cuore e anche della storia dietro la produzione della serie animata per Netflix, "Strappare lungo i bordi"; a me è piaciuto, ma sono troppo di parte per parlare per via del suo stile e del fatto che ci mette cuore in quello che fa
    Frida Kahlo. Una biografia di Maria Hesse, che però a detta dell'autrice non rispetta strettamente le vicende biografiche, ed è un peccato perché le illustrazioni risultano molto in linea con lo stile dell'artista
    L'amore ai tempi del colera, versione disegnata da Ugo Bertotti di uno dei miei libri preferiti (ho stressato talmente con Marquez che il giorno che sono arrivata in biblioteca la bibliotecaria mi fa "Ho un libro per te"!): coglie lo spirito della storia e i toni molto forti, tra il viola e il nero, danno un'atmosfera cupa; nel complesso l'adattamento mi è piaciuto.

    Ho letto due gialli di Agatha Christie che però non mi hanno soddisfatto, credo di sentire una grossa differenza rispetto ai romanzi dove è presente Miss Marple. Sono Il terrore viene per posta e Un cavallo per la strega. Mi sono annoiata a leggerli e specialmente il secondo è troppo inverosimile.
    Preferisco decisamente i thriller e mi hanno appagato La casa senza ricordi di Carrisi (che ultimamente come autore mi aveva un po' deluso, ma stavolta ho ritrovato un po' gli esordi), Il serpente maiuscolo di Pierre Lemaitre (fantastico perché - e si sa dalla sinossi quindi non è uno spoiler- la killer sanguinaria è una donna), Il caso Alaska Sanders di Joel Dicker, autore dagli intrecci rompicapo.

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  13. #133
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    Io sono, Grace se lo ricorderà, un grande appassionato di Camilleri, ho letto tutti i suoi libri (oltre un centinaio): quasi tutti dei capolavori.
    Sconsiglio, però, la sua ultima opera, uscita postuma, "Riccardino": una grande delusione. Sconclusionata, senza capo né coda, con la "trovata finale", ampiamente prevedibile peraltro, che lascia veramente esterrefatti.
    Faccio finta di non averlo mai letto per non rovinarmi la memoria del Grande Maestro.
    -



    PRESIDENTE DEL CLUB DEL GIALLO!

  14. #134
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    Volevo proprio riprendere Camilleri in maniera seria e continuativa. Avevo letto La forma dell'acqua, L'odore della notte e Acqua in bocca (scritto a quattro mani con Carlo Lucarelli), che mi sono piaciuti, poi avevo anche visto il monologo "Conversazione su Tiresia" che è stato molto interessante, lui poi molto carismatico.
    Di solito non guardo molto le recensioni e non sapevo che Riccardino non fosse all'altezza degli altri. Ma tu segui anche la serie tv Montalbano?

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  15. #135
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    L'altra volta non sono riuscita a scrivere tutti i libri degni di nota che ho letto negli ultimi mesi.
    La sala da ballo di Anna Hope: è ambientato nel 1911 in un manicomio inglese, il medico Charles Fuller vuole sperimentare il ballo come miglioramento e cura per le malattie psichiatriche, ed Ella e John sono due pazienti che si incontrano in questa occasione; è un libro che fa anche parecchio arrabbiare per via di certe teorie strampalate dell'epoca, mentre il finale è molto tenero; inoltre l'autrice alla fine espone la vera storia da cui ha preso il via il romanzo e le sue difficili ricerche.
    Tre piani di Eshkol Nevo è molto famoso e prometteva di essere psicanaliticamente interessante in quanto descrive la vita di tre famiglie sulla base delle tre istanze freudiane, per cui io avevo rimandato la lettura a un momento in cui potessi essere più concentrata, perché pensavo che fosse scritto in modo più tecnico; è stata una lettura che mi ha incuriosita, però, a parte un cenno sulla storia finale, non ci ho visto grossi rimandi (qualcosa che non dico per non fare spoiler), diciamo che si potrebbe riassumere con "Lo so che non dovrei fare questa cosa, ma la faccio lo stesso", che è molto da Es.
    Ho riletto Niente di Janne Teller di cui forse avevo già parlato, è brevissimo, sconvolgente per la sua crudezza, spietato, qualcosa a cui si stenta a credere. Un gruppo di ragazzini si interroga sul senso della vita ed è un continuo, spaventoso degenerare. (da leggere quando si è genitori di ragazzini, proprio c-o-n-s-i-g-l-i-a-t-i-s-s-i-m-o )
    Poi, ho letto due libri di Javier Marias, Domani nella battaglia pensa a me e Un cuore così bianco, mi è piaciuto di più il primo, il secondo è stato più prevedibile, però la cosa particolare è lo stile dell'autore, che scrivendo scava oltre i fatti e sviscera i meccanismi mentali che ne stanno all'origine, e, con una memoria disumana, ripropone quei meccanismi mentali più volte nel corso della storia per spiegare i comportamenti e i pensieri dei personaggi.

    I più belli dell'ultimo periodo sono stati
    Tre di Valerie Perrin, la storia di un'amicizia adolescenziale a tre tanto viscerale ed esclusiva, quasi morbosa, che mi ha riportato alla mente tante cose e mi ha fatto fare un lavoro emotivo molto pesante con me stessa per portare avanti la lettura.
    Isole nella corrente di Hemigway che è semplicemente un capolavoro, lo definirei un'appassionata poesia, dalle parti più rudi alle parti più tragiche, quelle parole che ti strappano il cuore con quella forza travolgente come un uragano.

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