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  1. #16
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Citazione Originalmente inviato da riripane93 Visualizza messaggio
    John io penso che abbiamo già toccato il fondo da un pezzo! Basta pensare a tutte le "bufalate" che combinano ogni giorno i nostri "capi" (mah!): case regalate di cui non si conosce la provenienza e soprattutto lo sciocco che le ha regalate, notti folli con minorenni (ma vi ricordate la risposta di un politico per difendersi, quando ha pubblicamente affermato: "..ma tanto non era minorenne!" ...ehhh?) ma stiamo scherzando?? vai con una ragazza che possibilmente poi ti ritrovi a casa perchè è amica di tua figlia! . Ovviamente poi non tocchiamo il tasto delle promesse di far diventare l'Italia un paese onesto (), ricco (), in cui vi sia il giusto equilibrio lavorativo () e poi la più bella.... il lavoro per i giovani (). Il nostro attuale premier qualche settimana fa ha affermato che ciò succederà in 1000 giorni!
    Ora se questo non è toccare il fondo, cosa succederà quando lo toccheranno veramente?!?! Io ho parenti in quasi tutta Europa e questo non succede in Germania, Belgio, Francia e tante altre parti. Io penso che un Paese, per definirsi tale, debba puntare all'accrescimento politico ed economico favorendo tutta quella serie di diritti che ogni cittadino necessita per poter stare bene, dunque l'Italia sotto questo punto di vista ha perso totalmente! Stiamo piano piano fuggendo tutti per cercare un luogo che ci dia veramente la possibilità di affermarci e stare bene. Continuando così i grandi palazzi politici di Roma potranno portarli ognuno in una regione diversa, così almeno stanno larghi e non hanno problemi di spazio! E poi vediamo chi gliela regala la regione intera!
    John caro mi sa che il fondo è stato davvero passato e superato!!!
    Comprendo perfettamente il tuo stato d'animo ( che poi è un po' quello di tutti ) e le ragioni che ti portano a dire queste cose.... Purtuttavia sbaglieremmo se ci fermassimo a queste facili invettive senza allargare un po' lo sguardo alla nostra storia, per cercare di capire come e perché siamo arrivati a questo punto...
    E il grande inganno di fondo ha radici antiche: è consistito nel farci credere, nei decenni passati, che noi eravamo un Paese ricco, uno dei più grandi al mondo ( il sesto, il quinto, qualcuno diceva persino il quarto al mondo ).
    Non è così, non è mai stato così: noi abbiamo conosciuto un unico, vero, periodo di sviluppo economico "reale", il cosiddetto "miracolo italiano", periodo di crescita tumultuosa durante gli anni '50 e primi anni '60. Crescita drogata, però, dovuta a motivi contingenti ( Piano Marshall, prezzo petrolio bassissimo, costo della manodopera irrisorio, edilizia senza regole etc. ). Terminata quella fase alla fine degli anni '60 ( fine aiuti americani, prezzo del petrolio decuplicato, richieste di aumenti salariali, regolamentazione dell'edilizia per porre un freno alla distruzione del territorio ) mentre Paesi come la Germania ( che partiva da una situazione post-bellica peggiore della nostra ) hanno saputo consolidare i risultati raggiunti e proseguire sulla strada dello sviluppo, noi abbiamo presto dilapidato ciò che avevamo costruito e cominciato a vivere al disopra dei nostri mezzi facendo debiti su debiti... Finché il castello di carte, costruito lungo decenni di allegro sperpero a tutti i livelli, è crollato e la brusca crisi economica internazionale ci ha trovato in una situazione di estrema debolezza.
    Di cui dobbiamo ringraziare in primis le generazioni precedenti ( uomini politici e non solo... ).
    Risanare sarà lungo, difficile e doloroso, ma soprattutto scordiamoci, nel breve-medio periodo, confronti con Paesi, loro si, "veramente" ricchi: non è quello il nostro metro di paragone.

  2. #17
    Johnny
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Citazione Originalmente inviato da joker.the.mad Visualizza messaggio
    Inoltre dal punto di vista geografico è più facile "controllare" un Paese come il Canada rispetto all'Italia. Questo è da ammettere.

    È questa è la vera, grande differenza tra l'Italia e Paesi come il Canada e l'Australia ( ma anche Paesi europei ), che hanno una politica per gestire il "fenomeno immigrazione" sicuramente migliore dell'Italia. Non fosse altro per il fatto che sono in grado di programmarla una politica del genere: in quei Paesi ci puoi arrivare solo in aereo ( Australia ) o via terra da un paese "sicuro" come gli USA ( il Canada )... Se qualcuno arriva illegalmente non lo fanno neanche uscire dall'aeroporto, lo rimettono sull'aereo da cui sono atterrati e amen: non hanno problemi di carrette del mare, scafisti, contrabbandieri di schiavi, tutta gente a cui se vuoi impedire mettano il piede in Italia dovresti sparare a vista.
    L'Italia è un Paese di frontiera, che ci piaccia o meno: per noi gestire il fenomeno immigrazione è immensamente più difficile rispetto ad altri Paesi ( anche europei, soprattutto europei ) che stanno sempre col ditino alzato contro di noi, sapendo di essere protetti dalla geografia che risparmia loro tutto il travaglio che noi siamo, invece, costretti a subire.
    stavo proprio per scrivere la stessa cosa: altri Paesi (germania, francia, ecc...) DECIDONO chi, come e quanti entrano dalla frontiera. Qui in Italia invece arrivano per lo più dal mare in modo imprevedibile, sia nei tempi che nei numeri, e in base agli accordi internazionali, ovviamente, non possiamo lasciarli morire in mare ma siamo obbligati a "prenderli".
    Molti vengono in Italia perché è la frontiera dell'Europa ma gli altri Paesi possono DECIDERE se e quanti prendersene, altrimenti ce li dobbiamo cuccare noi.

    In più aggiungo anche che, secondo me, oltre ai rifugiati che scappano dalla guerra, una percentuale è composta da persone che vogliono esportare la loro religione in un Paese la cui religione di maggioranza è, secondo loro, una religione "falsa" che va eliminata... inoltre tenete conto che "Misericordia e perdono" sono contemplate nel Vangelo ma non in altri . Fate due più due.

    Terzo punto: dietro gli sbarchi di migranti c'è la criminalità organizzata e le mafie, l'Europa con il suo silenzio se ne rende complice.

  3. #18
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Citazione Originalmente inviato da John Snow Visualizza messaggio

    jocker non metto in dubbio che in Italia sia più difficile gestire l'immigrazione, ma ad es a Malta usano i mitraiatori sulle coste per non farli entrare. Ora non dico che dobbiamo ammazzarli, ma sono sicuro che si può trovare un metodo per non farne entrare una buona fetta.
    Però non puoi paragonare Malta all'Italia.... Chi arriva a Malta a Malta resta, non possono certo prendere facilmente una nave o un aereo per raggiungere un'altra destinazione. E l'isola è piccola, questo lo sanno anche gli emigranti, e non certo ricchissima. Se, una volta arrivati a Lampedusa, lasciassimo tutti gli immigrati lì, il problema si auto-risolverebbe in poco tempo, ma questo, ovviamente, non si può fare perché significherebbe espropriare i Lampedusani della loro terra... Per cui dopo pochi giorni, gli immigrati DEVONO essere trasferiti sulla terraferma da dove hanno l'intera Europa spalancata davanti a sè ( per la maggior parte di emigranti l'Italia è solo una tappa )

  4. #19
    Antonia
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    Mare Nostrum era nata come una missione europea ma a farne le spese è stata solo l'Italia che è stata abbandonata a se stessa e sta pagando non so quanti milioni di euro per salvare (giustamente) vite umane in fuga dal loro Paese d'origine per ragioni politiche o sociali e che sono vittime di criminali senza scrupoli che lucrano sui cosiddetti "viaggi della speranza". Penso che al punto in cui siamo l'unica soluzione possibile sia attivarsi direttamente sulle popolazioni in difficoltà, evitando la partenza di migranti, sia per salvaguardare le loro vite, sia per evitare che tutta l'operazione attuale continui a gravare sulle spalle dell'Italia. Io sono favorevole all'integrazione quando c'è il controllo di chi entra nel nostro Paese, sono d'accordo sul discorso che ci sono tantissimi extracomunitari osservanti delle regole e che contribuiscono alla nostra ricchezza umana e culturale, che vengono qui per lavorare e che ci danno anche lavoro, ma non posso fare a meno di constatare che la maggior parte che arriva sono disperati e la disperazione, come possiamo facilmente immaginare, porta a fare qualsiasi cosa per sopravvivere e allora si attiva una guerra tra poveri (non dimentichiamoci che il tasso di povertà delle famiglie italiane è sconcertante), ecco io l'unica cosa che vorrei è vivere in una società sicura, multirazziale ma sicura, e ad oggi questa sicurezza mi sembra non ci sia garantita. Tempo fa mi spostavo in autobus per lavoro e viaggiavo insieme a persone di origine indiana completamente integrate, correttissime, hanno sempre timbrato il biglietto, erano gentilissime anche nel modo di porsi, l'integrazione è possibile quando non c'è dietro disperazione e miseria, in un Paese economicamente più stabile del nostro tutto questo è più facile, l'Italia deve risollevarsi prima economicamente, secondo me la discesa è cominciata con il cambio monetario valutato erroneamente dai nostri fenomeni di politici.

  5. #20
    Johnny
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    non per fare allarmismo, ma l'attentato di Boston è stato fatto da 2 fratelli immigrati ceceni, giunti come rifugiati, perfettamente integrati. Uno dei due fratelli aveva solo di recente iniziato a essere fondamentalista.

  6. #21
    L'avatar di Haruka
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    Non per fare allarmismo, ma "Il cittadino norvegese Anders Breivik ha confessato dopo l'arresto di essere il responsabile degli attentati che hanno causato la morte di 77 persone. Breivik è un anti-multiculturalista, anti-marxista, anti-islamico e fondamentalista cristiano, con ideologie di estrema destra, come da lui stesso affermato nel suo memoriale 2083 – Una dichiarazione europea d'indipendenza." La storia delle stragi e degli omicidi sulla Terra è piena di esempi che possono essere portati per autorizzare qualsiasi tipo di remora nei confronti di chiunque: c'è l'imbarazzo della scelta.

    E con questa me ne torno davvero in staff buon proseguimento.

  7. #22
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Citazione Originalmente inviato da silviabru Visualizza messaggio
    Penso che al punto in cui siamo l'unica soluzione possibile sia attivarsi direttamente sulle popolazioni in difficoltà, evitando la partenza di migranti, sia per salvaguardare le loro vite, sia per evitare che tutta l'operazione attuale continui a gravare sulle spalle dell'Italia.
    Facile a dirsi, difficile ( anzi, siamo onesti: impossibile... ) a farsi.

  8. #23
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    L'immigrazione di massa dai Paesi poveri a quelli ricchi è un fenomeno di dimensioni bibliche, un cambiamento epocale figlio di quel complessivo stravolgimento dell'ordine mondiale che è stata e tutt'ora è la famosa "globalizzazione" ( a sua volta diretta conseguenza del crollo del Muro di Berlino ).
    Pensare di poterla fermare e far tornare indietro le lancette dell'orologio della Storia è come credere di poter rimettere il dentifricio dentro il tubetto appena spremuto: semplicemente impossibile.
    Cercare di controllarla, attutirla, diluirla nel tempo è invece possibile entro certi limiti.. Ma difficile, difficilissimo.

  9. #24
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Citazione Originalmente inviato da Haruka Visualizza messaggio
    Mi sento tirata parzialmente in causa essendo una italiana emigrata all'estero e tra l'altro in un Paese che ha fatto dell'immigrazione la sua forza principale: nel 2010 il 22% della popolazione Canadese era composta da immigrati. Suppongo che ora siano anche di più (me inclusa !) Qui a Montréal, 3 persone su 5 sono straniere.
    E' un Paese che si basa sulla regola del "sei benvenuto se ti comporti bene": io ho avuto la fortuna di avere un marito che da bambino è stato alcuni anni qui ed ha preso la cittadinanza in tempi non sospetti (così tanto non sospetti che lui stesso era convinto di averla persa dopo più di 15 anni in Italia).. sono potuta venire qui tramite ricongiungimento familiare, tuttavia è da più di un anno che ho fatto le pratiche e sono ancora in attesa del mio permesso di lavoro perché, giustamente, stanno facendo molti controlli su chi sono e soprattutto che intenzioni ho. Sono qui con il visto da turista (= non posso lavorare) e attendo pazientemente dall'8 luglio dell'anno scorso: con tutto quello che ne consegue nel bilancio domestico quando uno dei due è impossibilitato a portare a casa soldi... (ma non mi lamento: stiamo meglio di quando eravamo in Italia con due lavori a tempo indeterminato .... ma lasciamo stare sennò me sale la bile :v)

    Quando mi sono informata su come funzionava l'immigrazione qui, ho trovato un dettagliato PDF che cominciava dicendo "Cambiare Paese è una scelta difficile e noi ti ringraziamo di aver scelto il Canada": questo fa capire molto sulla mentalità che vede la forza lavoro immigrata come una risorsa preziosa e la multiculturalità come una grande, grandissima opportunità. Cosa verissima, tra l'altro. E' stupido e ottuso pensare che un immigrato sappia di base meno di noi che nel Paese ci viviamo. Sinonimo di ignoranza pura.

    In questa città ci sono veramente persone di tutte le nazionalità: siamo tutti sia canadesi che delle nostre rispettive culture, di cui andiamo tutti molto fieri, e fuori di casa si parla tutti la stessa lingua. [Vivo nella parte francese del Paese quindi è caldamente consigliato parlare francese ma essendo un centro interculturale incredibile, alcuni quartieri parlano inglese.. quindi ti trovi a parlare con un commesso in un negozio in francese e all'improvviso si cambia e si parla in inglese per darvi un'idea.]

    Bisogna però fare una precisazione: per combattere la mancanza di manodopera qualificata, sin dal boom economico degli anni '70 il Canada ha scelto politiche per l'immigrazione che sono particolarmente flessibili e aperte. Questo significa che all'inizio prendeva "un po' di tutto" e ora grazie alla forza che questa manodopera ha portato,ora si può permettere il lusso di fare una attenta analisi di chi prendere. Vi riporto da un sito "Ad aprile di quest'anno Toronto ha poi reso ulteriormente flessibile l'accesso al Paese e i visti di studio e di lavoro per persone con qualifiche specifiche (si va da ingegneri e architetti a carpentieri e cuochi per intenderci), in modo tale da attirare anche gli imprenditori stranieri e convincerli a insediarsi in Canada per portare avanti il loro business." Questo è un modo intelligente di fare selezione e di arricchire culturalmente la propria nazione. Certo: i disonesti che si approfittano degli immigrati ci sono anche qui, come ci sono anche sicuramente immigrati che se ne approfittano.. ma la gestione globale del tutto è fatta in modo intelligente. Noi immigrati ci comportiamo bene, i canadesi sono cortesi e c'è un buon clima (non d'inverno !)

    Anche a questo proposito: il Canada è un Paese difficile da vivere, soprattutto più a nord. Qui d'inverno arriviamo a -30 gradi come niente: non è certo come arrivare e vivere in Italia.
    Inoltre dal punto di vista geografico è più facile "controllare" un Paese come il Canada rispetto all'Italia. Questo è da ammettere.
    Tutto sto papiro per dirvi: io sono una extracomunitaria qui. Sono stata accolta bene e non vedo l'ora di poter lavorare per aiutare un Paese che trovo splendido: perché l'Italia non ci riesce? E non venitemi a dire che vengono tutti con l'intenzione di saccheggiare le nostre città.. leggendo in giro su Facebook a volte vedo delle cose imbarazzanti modello "ci portano l'ebola" e boiate di questa dimensione. (e spero sinceramente di non dover spiegare perché sono boiate... !)

    La questione immigrazione italiana è spinosa: da una parte è facile dire che gli immigrati vengono a rubarci il lavoro. (sigh.) Dall'altra è TROPPO facile ridurre tutto a quello: emigrare in una terra straniera è difficile ed è doloroso e si fa perché si spera di migliorare la propria vita. Si abbandonano le persone che ami, si rivoluziona la propria vita, si comincia da zero. Ti trovi in una cultura diversa, con una lingua che non è la tua, abitudini che non sono le tue, luoghi che non conosci. Io credo che come tutte le cose si debba usare il buon senso: non è giusto dividere tra italiani ed extracomunitari come alle elementari tra buoni e cattivi. Bisogna dividere tra brave e cattive persone. Tra italiani razzisti che ti squadrano anche se sei italiana e vieni da una città diversa (è successo a me.) in coppia con stranieri paraculi che cercano di fregare il prossimo e bravi italiani che si danno da fare e sono aperti di mente e bravi stranieri che vengono in Italia con la speranza di avere di meglio e si comportano come si deve.

    Dopotutto io stessa mi sono trovata male nel mio stesso Paese per via dell'ignoranza delle persone: italiana in mezzo agli italiani.... quindi si Fake: nel mio piccolo concordo con te.
    Molti cittadini italiani spesso e volentieri fanno parecchio per affossare il Paese: troppi ne ho incontrati che avevano come solo obiettivo quello di insegnarti a vivere, di dimostrare (a chi poi?) che sono più furbi di te. Gente che ha abbracciato la filosofia del sono mejo io e non perdono occasione di attaccare briga, di doverti convincere per forza delle loro idee. Aggressivi, presuntuosi e spesso tanto ignoranti nei modi come nei contenuti. Persone che dal divano di casa pontificano su come si dovrebbe fare senza mai fare niente davvero: dalla partita di calcio al governo, passando per i matrimoni altrui.. sono sempre tutti più preparati di te, salvo poi avere delle vite scialbe fatte solo di apparenza. Per fortuna c'è ancora uno zoccolo duro di brave persone intelligenti che però fanno fatica a barcamenarsi nel quotidiano: vuoi per via della crisi, vuoi per i connazionali che invece di elevarsi preferiscono affossare il prossimo per sentirsi fighi. E a queste persone che auguro di cuore di trovare una via d'uscita per un Paese bellissimo ma ormai completamente avvolto dal menefreghismo e dalla filosofia del "mors tua, vita mea."

    Scusate il wall of text torno nei meandri dello staff...!

    #one more thing: un piccolo inciso.


    Così. Tanto per.
    Grazie per essere d'accordo con te...ho letto buona parte del tuo wall of text(non tutto l'ammetto ma dopo mangiato!)
    Comunque si siamo della stessa opinione.La cosa giusta sarebbe distinguere buoni da cattivi senza farsi offuscare da stupidi stereotipi e pregiudizi che spesso e volentieri vengono alimentati da altri per il proprio tornaconto personale.
    Tralatro stereotipi e pregiudizi oltre ad essere il nome di un film(mi pare LOL) sono anche concetti che conosciamo abbastanza bene avendo studiato(o studiando) psicologia

  10. #25
    Partecipante Super Figo L'avatar di John Snow
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    Inoltre in Italia ancora non abbiamo capito come si deve manifestare il dissenso. I metodi efficaci sono solo due secondo me:
    1. quello civile, ovvero lo sciopero ad oltranza, senza supervisione dei sindacati, e la conseguente paralisi totale del paese o di alcuni settori cruciali di esso.
    2. quello violento, in cui si prendono "davvero" i forconi e si carica a testa bassa ogni palazzo del potere, fino a trascinare fuori per i piedi gli insensibili soggetti delle rivendicazioni.

    Altre opzioni come i cortei non violenti, gli scioperi della fame, gli incatenamenti o vie di mezzo varie non serviranno a nulla...anzi, saranno strumentalizzate dai media e giustificheranno eventuali interventi e/o repressioni delle forze dell'ordine. In soldoni..chi ci comanda alla fine del mese ci arriva benissimo e non gliene fotte nulla di chi strombazza o blocca il traffico! PER CAMBIARE LE COSE O SI INTACCANO ANCHE I LORO INTERESSI O LI SI APPENDE IN PIAZZA CON UNA CORDA...TUTTO IL RESTO E' NOIA.
    Ci sono 10 tipi di persone: quelle che capiscono il codice binario e quelle che non lo capiscono.

  11. #26
    Partecipante L'avatar di musashi!
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    l'immigrazione di massa è antica come il tempo e risale a molto prima della caduta del muro...
    è nella natura umana cercare un posto per vivere meglio, cercare fortuna, speranza, lavoro, salvezza, sperare di migliorare le proprie condizioni di vita; le migrazioni hanno portato intere civiltà a cambiare radicalmente e questo può essere visto anche come una cosa positiva, un'occasione di mutamento e progresso, così come fonte di problemi, resistenze e intolleranze.

    io non vorrei solo vivere in una società multirazziale ma sicura, io vorrei che anche gli altri popoli della terra oltre il mio possano vivere in sicurezza a casa loro, e che ci si sposti solo per opportunità, curiosità o passione, perchè la mia libertà non finisce dove inizia quella dell'altro, ma aumenta quando è rispettata quella dell'altro vicino a me.

  12. #27
    Postatore Epico L'avatar di Morgana-z
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    "Lo straniero è l'amico che non hai ancora conosciuto".


    Stamattina mi sono trovata a fare un colloquio con un rifugiato politico. Non c'era nulla di simile tra noi, eravamo diversissimi in tutto, ma proprio tutto. Tranne derivare dagli stessi progenitori....ad un tratto è stato commovente sentire quanto tutti quelli che si sentono stranieri si percepiscono allo stesso modo, e quanto le barriere culturali e delle tradizioni possano lasciarci tutti "dietro una porta chiusa" allo stesso modo.
    Non so se mi spiego, ma nel post che compare proprio sopra al mio mi sembra di cogliere il desiderio che sia una migrazione per scoprire, per trovare, per incontrarsi...."andare verso" non "fuggire da".
    Le ostilità, i pregiudizi, il razzismo, mi danno l'idea di un terrore che l'altro ci possa rubare ciò che è nostro. Perchè, invece, non cominciare a concepire anche l'altro come portatore di doni, valori e ricchezza da poter reciprocamente scambiare e da quest'incontro far nascere qualcosa di nuovo?
    In fondo, ciascuno di noi è nato da incontri di stranieri...e potete constatare voi stessi i risultati!
    Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
    (Haruki Murakami)

  13. #28
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Citazione Originalmente inviato da musashi! Visualizza messaggio
    l'immigrazione di massa è antica come il tempo e risale a molto prima della caduta del muro...
    è nella natura umana cercare un posto per vivere meglio, cercare fortuna, speranza, lavoro, salvezza, sperare di migliorare le proprie condizioni di vita; le migrazioni hanno portato intere civiltà a cambiare radicalmente e questo può essere visto anche come una cosa positiva, un'occasione di mutamento e progresso, così come fonte di problemi, resistenze e intolleranze.
    Questo però, perdonami, è solo parzialmente vero.... Le trasmigrazioni di massa del passato hanno riguardato soprattutto la vera e propria colonizzazione di territori sterminati come gli Stati Uniti, dove la densità di abitante per chilometro quadrato era bassissima: erano territori, cioè, che richiedevano grandi masse di gente per essere popolati.... C'era, insomma, BISOGNO di immigranti ed era per questo che milioni di persone attraversarono l'Oceano staccandosi dalla propria terra madre. Sapevano che, comunque, in quelle terre c'era un posto anche per loro che li attendeva, dove avrebbero potuto trovare la loro realizzazione.
    Questa invece, secondo me, è la prima volta nella storia che milioni di persone si spostano in Paesi già saturi di popolazione, Paesi che non hanno bisogno di loro, non li vogliono, li respingono con crescente ferocia e disprezzo. Certo, anche i nostri emigranti in America del secolo scorso non trovavano sempre un tappeto rosso ad attenderli, ma non c'era paragone... Nessuno di loro si sarebbe mosso da casa se avessero avuto la certezza di trovare l'accoglienza che trovano oggi gli extracomunitari in Italia ( oltre a dover correre il rischio concreto di morire durante la traversata, in condizioni che definire disumane è dire poco... ).
    No, quello che sta succedendo in questi anni è un unicum, mai successo finora.... Così come mai finora un Paese ha dovuto far fronte ad una immigrazione non voluta da parte di persone talmente disperate da non tenere in alcun cale il rischio concreto di morire di morte atroce nel tentativo di arrivare in quel Paese, secondo modalità paragonabili solo al mercato degli schiavi del XVI e XVII secolo.
    È un fenomeno, tragico, immensamente tragico, che non ha, a mio avviso, precedenti correttamente confrontabili.

  14. #29
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Citazione Originalmente inviato da Morgana-z Visualizza messaggio
    "Lo straniero è l'amico che non hai ancora conosciuto".


    Stamattina mi sono trovata a fare un colloquio con un rifugiato politico. Non c'era nulla di simile tra noi, eravamo diversissimi in tutto, ma proprio tutto. Tranne derivare dagli stessi progenitori....ad un tratto è stato commovente sentire quanto tutti quelli che si sentono stranieri si percepiscono allo stesso modo, e quanto le barriere culturali e delle tradizioni possano lasciarci tutti "dietro una porta chiusa" allo stesso modo.
    Non so se mi spiego, ma nel post che compare proprio sopra al mio mi sembra di cogliere il desiderio che sia una migrazione per scoprire, per trovare, per incontrarsi...."andare verso" non "fuggire da".
    Le ostilità, i pregiudizi, il razzismo, mi danno l'idea di un terrore che l'altro ci possa rubare ciò che è nostro. Perchè, invece, non cominciare a concepire anche l'altro come portatore di doni, valori e ricchezza da poter reciprocamente scambiare e da quest'incontro far nascere qualcosa di nuovo?
    In fondo, ciascuno di noi è nato da incontri di stranieri...e potete constatare voi stessi i risultati!
    Quello che tu delinei così bene è la modalità ideale con cui dovrebbero svolgersi gli incontri tra popolazioni diverse: non "fuga da" ma "viaggio verso"...
    Io forse sarò cinico, ma, purtroppo ( ed è un purtroppo grande quanto una casa... ) la realtà è diversa, tragicamente diversa.
    Chi cerca di arrivare in Italia ( meglio: in Europa ) lo fa proprio perché "fugge da". Fugge da una guerra, dalla fame, da condizioni di vita inaccettabili, rese ancor più inaccettabili dal sogno di una Società luccicante intravista attraverso la tv ( fateci caso: nelle bidonville dei Paesi del Terzo mondo spesso manca tutto, ma mai una parabola satellitare ).
    Solo che qui in Europa non trovano ( non trovano più... ) un mondo pronto ad accoglierli, ma una Società in crisi profonda e che, per effetto di questa durissima crisi, sta rapidamente perdendo la propria anima, la propria civiltà, persino la propria umanità...

  15. #30
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    Citazione Originalmente inviato da John Snow Visualizza messaggio
    Inoltre in Italia ancora non abbiamo capito come si deve manifestare il dissenso. I metodi efficaci sono solo due secondo me:
    1. quello civile, ovvero lo sciopero ad oltranza, senza supervisione dei sindacati, e la conseguente paralisi totale del paese o di alcuni settori cruciali di esso.
    2. quello violento, in cui si prendono "davvero" i forconi e si carica a testa bassa ogni palazzo del potere, fino a trascinare fuori per i piedi gli insensibili soggetti delle rivendicazioni.

    Altre opzioni come i cortei non violenti, gli scioperi della fame, gli incatenamenti o vie di mezzo varie non serviranno a nulla...anzi, saranno strumentalizzate dai media e giustificheranno eventuali interventi e/o repressioni delle forze dell'ordine. In soldoni..chi ci comanda alla fine del mese ci arriva benissimo e non gliene fotte nulla di chi strombazza o blocca il traffico! PER CAMBIARE LE COSE O SI INTACCANO ANCHE I LORO INTERESSI O LI SI APPENDE IN PIAZZA CON UNA CORDA...TUTTO IL RESTO E' NOIA.
    Io guarda,non sò come tu intenda sperimentare il dissenso nè tantomeno contro chi o cosa,per quanto mi riguarda mi sono autoimposto una massima e cioè "non fare agl'altri ciò che non vorresti essere fatto a te stesso" che è un pò la mia legge etica che mi comanda.
    Per quanto riguarda l'opportunità offerta di cambiare le cose,purtroppo la mia esperienza diciamo mi ha insegnato che forse è meglio abbandonare ideali utopistici inerenti a cambiamenti in grande stile,vere e proprie lotte sociali e iniziare a lottare "nel proprio piccolo".Nel senso,io faccio tutto ciò che è nelle mie competenze per un mondo migliore senza però ricorrere a "mezzi estremi".Tutto ciò che è nelle mie competenze significa:faccio il meglio nel mio lavoro per poter risultare utile agl'altri,può sembrare una banalità,ma sono sicuro che se in italia ognuno svolgesse come si deve le proprie mansioni non voglio dire la totalità dei problemi di questo paese ma quantomeno buona parte sarebbero risolti.

    Ma questa è una mia opinione eh,non sono assolutamente portatore di alcun tipo di verità assoluta o soluzione ai problemi di questo paese,ci mancherebbe.....

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