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  1. #46
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica



    Hanno coronato il loro sogno, dopo ben 72 anni trascorsi insieme. Vivian Boyack (a sinistra nella foto) e Alice 'Nonie' Dubes (a destra), rispettivamente 91 e 90 anni, hanno pronunciato il fatidico sì, circondate da parenti e amici. Il matriomonio gay è stato celebrato dal reverendo Linda Hunsaker nella First Christian Church di Davenport, nell'Iowa, dove le due donne hanno trascorso quasi tre quarti di secolo una al fianco dell'altra. La legge che permette i matrimoni omosessuali nello Stato dell'Iowa è in vigore dal 2009.

  2. #47
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    ''Fallo, fallo!'': spaventoso suicidio in diretta Skype
    A Mosca un operaio di 26 anni si è impiccato dopo due ore di chat.

    Un operaio russo di 26 anni, Serghiei Kirillov, si è impiccato in diretta su un forum di Skype, dopo due ore di chat in cui tutti gli internauti (tranne uno) lo hanno incitato a uccidersi. Serghiei, ha spiegato, ha deciso il suicidio per problemi famigliari.
    "Quando comincia lo spettacolo?", gli ha scritto un navigatore. Dopo due ore il giovane è apparso su Skype con un bicchiere di vodka in mano, lo ha bevuto mentre sistemava la telecamera su una sedia dietro di lui e si è impiccato.
    Ultima modifica di joker.the.mad : 18-09-2014 alle ore 22.14.11

  3. #48
    Postatore Compulsivo L'avatar di joker.the.mad
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Citazione Originalmente inviato da joker.the.mad Visualizza messaggio
    ''Fallo, fallo!'': spaventoso suicidio in diretta Skype
    A Mosca un operaio di 26 anni si è impiccato dopo due ore di chat.

    Un operaio russo di 26 anni, Serghiei Kirillov, si è impiccato in diretta su un forum di Skype, dopo due ore di chat in cui tutti gli internauti (tranne uno) lo hanno incitato a uccidersi. Serghiei, ha spiegato, ha deciso il suicidio per problemi famigliari.
    "Quando comincia lo spettacolo?", gli ha scritto un navigatore. Dopo due ore il giovane è apparso su Skype con un bicchiere di vodka in mano, lo ha bevuto mentre sistemava la telecamera su una sedia dietro di lui e si è impiccato.
    Che dire?.....
    Ma si può dire qualcosa?..... Si può commentare l'incommentabile, intavolare una discussione razionale su qualcosa che è quanto di più lontano da ogni parvenza di razionalità io abbia mai sentito e letto nella mia non brevissima vita...
    Di più: che io abbia mai anche solo immaginato nel peggiore dei miei incubi!....
    Pure, in un forum di psicologi, forse ci sarà qualcuno che voglia azzardare non dico una spiegazione ( impossibile per definizione ) ma anche solo un commento che vada al di là del l'ovvio orrore per una barbarie che nessuno avrebbe mai immaginato....
    O forse no: forse quando è troppo, semplicemente è troppo....

  4. #49
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    Dopo tante orrende notizie di guerra e violenza, finalmente una rasserenante e foriera di speranza. Il Nobel per la Pace a Malala e Satyarthy

    http://www.repubblica.it/esteri/2014...ace_-97768393/

  5. #50
    Partecipante Super Esperto L'avatar di Very_Viky
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Non riesco ancora a capacitarmi dell'accaduto. Sono senza parole, riesco solo a dire che è veramente vergognoso ciò che è successo . Sono immensamente disgustata e delusa dal mondo di oggi.

    http://www.lastampa.it/2014/10/09/it...VM/pagina.html

  6. #51
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Citazione Originalmente inviato da Very_Viky Visualizza messaggio
    Non riesco ancora a capacitarmi dell'accaduto. Sono senza parole, riesco solo a dire che è veramente vergognoso ciò che è successo . Sono immensamente disgustata e delusa dal mondo di oggi.

    http://www.lastampa.it/2014/10/09/it...VM/pagina.html
    Hai ragione, non ci sono parole...
    Mi sembra di vedere sempre meno sensibilità ed empatia tra gli adolescenti di oggi, e tanta violenza... ma qui sono coinvolte persone di 24 anni... spero che vengano condannati e messi in carcere come meritano, ma credo che come al solito, pur essendo maggiorenni, dopo poco tempo saranno di nuovo liberi.

  7. #52
    Partecipante Super Figo
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo...0201402a.shtml

    "Vive meno di quattro ore, ma grazie ai genitori "ha realizzato i suoi desideri".
    La triste storia del piccolo Shane, affetto da anencefalia da quando era ancora un feto di tre mesi. I genitori durante la gravidanza hanno visitato i luoghi e compiuto le attività che sarebbero potuti piacere al loro bambino"


    Questa notizia mi commuove profondamente... ma poi, considerando che c'è di mezzo Facebook, la visibilità, la pubblicità, i servizi giornalistici, mi viene da pensare che non sia stato affatto un gesto d'amore spontaneo, e di sicuro questa esperienza non è stata vissuta in modo intimo e riservato...
    Chissà, forse i genitori avevano bisogno del supporto mediatico per elaborare il lutto ma... boh, non mi stupirebbe se avessero fatto tutto per qualche motivo economico...

  8. #53
    Postatore Epico L'avatar di Morgana-z
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Questa vicenda di cronaca ci fornisce spunti di riflessione molteplici e interessanti. Vi chiedo: quale è l'aspetto che vi ha colpito di più? Come mai?
    Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
    (Haruki Murakami)

  9. #54
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    A quale vicenda ti riferisci, Morgana? a quella del ragazzo seviziato o a quella che ho postato io poco fa?

  10. #55
    Partecipante Figo L'avatar di marzia84
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Salve a tutti
    la vicenda del ragazzo seviziato ancora mi lascia perplessa, non riesco a capire come hanno potuto fare una cosa del genere. Da dove nasce tutta questa violenza? Ciò che poi più mi ha lasciata senza parole, sono i commenti dei familiari degli aggressori. "Era solo un gioco" , "non volevano fargli male"...ma perché secondo loro cosa altro sarebbe potuto succedere se non quello che è successo? Che razza di gioco è infilare un tubo nel corpo di un ragazzo, ma cosa hanno nel cervello le generazioni di oggi? Ma infondo con dei familiari cosi cosa ci possiamo aspettare!! Mancava poco che dicessero che il povero ragazzino esagerava! Sono proprio scioccata! I ragazzi della mia generazione a 24 anni erano già uomini, questi invece, non solo, non sono uomini ma sono anche dementi e deviati. Rabbia a parte, penso che il problema risiedi a monte, cioè l'educazione che viene impartita ai propri figli è sbagliata e lo dimostrano le interviste rilasciate proprio dalla famiglia dell'aggressore, ma dove è andato a finire il rispetto per il prossimo, la fratellanza. Certi napoletani lottano tanto per acquisire credibilità, per cancellare lo stigma che da sempre li accompagna, e poi capita una cosa del genere? Proprio a ridosso dell'omicidio del povero Davide, probabilmente vittima anche lui del pregiudizio! Sono di Napoli e quando ho sentito la notizia alla Tv mi sono vergognata, lottiamo tanto per mostrare il bello della nostra città, poi arriva un insulso 24enne, che violenta, umilia, quasi uccide un povero ragazzino solo perché ha qualche chilo in più! Boh resto esterrefatta!!! Concludo dicendo che la colpa è dei genitori che non sanno educare i propri figli, anche loro devono pagarne le conseguenze!!
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  11. #56
    Antonia
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    Mi ha fatto stare talmente male questa notizia che mi viene anche difficile commentarla ma due parole vorrei scriverle perché vorrei capire insieme a voi la motivazione di questi episodi di violenza sempre più frequenti ormai sia nella vita reale che in quella virtuale purtroppo. Razionalmente continuo a ripetermi che gli adulti che si sono macchiati di questo orrendo fatto di cronaca nei confronti del povero ragazzino probabilmente sono cresciuti in un ambiente violento, dal punto di vista verbale e comportamentale, o al contrario iperprotetti, giustificati in toto dai loro familiari, senza quindi ricevere in ambedue i casi un'educazione sentimentale prima di tutto verso se stessi e poi verso gli altri, e che probabilmente sfogano la loro frustrazione nei confronti della famiglia d'origine sentita o come violenta o come oppressiva in questi atti di vero e proprio bullismo, ma questa spiegazione non mi basta perché, anche se la famiglia d'origine non ha insegnato loro l'autostima e l'empatia, questi atti sono davvero troppo gravi e una persona adulta dovrebbe arrivare a capire da sola la gravità del gesto che sta compiendo, ho una profonda rabbia, aumentata dal fatto che credo che la condanna per questo reato non sarà neanche lontanamente proporzionata alla sofferenza della piccola vittima che porterà per sempre la ferita di quanto accaduto, a livello fisico ma soprattutto nel suo animo, sono commossa al pensiero di quanto questa vicenda condizionerà la sua vita sociale, lo abbraccio.

  12. #57
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Non è successo nulla

    di Concita De Gregorio


    QUINDI non è stato nessuno. Quindi, come dice sua madre guardandoti diritto negli occhi, "visto che non è successo niente stasera torniamo a casa e lo troviamo vivo che ci aspetta".

    Perché la questione è molto semplice, ed è tutta qui. Non c'è da ripercorrere le indagini, sostituirsi a chi le ha fatte, commentare la sentenza provare a indovinarne le ragioni. Meno, molto meno. Quello che rende la storia di Stefano Cucchi la storia di tutti è nelle semplicissime parole di sua madre: c'era un giovane uomo di 31 anni e non c'è più, era nelle mani dei custodi della Legge lo hanno ammazzato ma non è stato nessuno dunque non è successo niente.

    Vada a casa signora, ci dispiace. Suo figlio è morto mentre era nelle strutture dello Stato, una caserma poi un'altra, una cella di sicurezza poi un'altra, un ospedale poi un altro. È stato picchiato, è vero. Aveva le vertebre rotte gli occhi tumefatti: lo sappiamo, le perizie lo confermano, non potremmo d'altra parte certo negarlo. Le sue foto avete deciso un giorno di renderle pubbliche e da allora le vediamo ogni volta, anche oggi qui, ingigantite, in tribunale. Un ragazzo picchiato a morte. Ma chi sia stato, tra le decine e decine di carabinieri e agenti, pubblici ufficiali e dirigenti, medici infermieri e portantini che in quei sei giorni hanno disposto del suo corpo noi non lo sappiamo. Dalle carte non risulta. Nessuno, diremmo. Anzi lo diciamo: nessuno.

    Dunque vada a casa, è andata così. Dimentichi, si dia pace. Questo è un esercizio più facile per chi voglia provare a mettersi nei panni: nessuna madre, né padre, né sorella può dimenticare né darsi pace del fatto che un figlio debole, infragilito dalla droga come migliaia di ragazzi sono, ma deciso a uscirne, un figlio amato, smarrito, accudito possa essere arrestato una sera al parco con 20 grammi di hashish, portato in caserma e restituito cadavere una settimana dopo. È anche difficile sopportare in aula l'esultanza e il giubilo dei medici e degli infermieri assolti, perché comunque quel ragazzo stava male, è morto che pesava 37 chili e quando è entrato ne pesava venti di più. Sembra impossibile poter perdere 20 chili in sei giorni ma se non mangi e non bevi perché pretendi un legale che non ti danno, se hai un problema al cuore e vomiti per le botte forse succede, di fatto è successo e qualcuno deve aiutarti a restare in vita. Uno a caso, dei cento che sono passati davanti ai tuoi occhi in quei giorni e hanno richiuso la cella. È difficile per un padre leggere il comunicato di polizia Sap che con soddisfazione dice "se uno conduce una vita dissoluta ne paga le conseguenze senza che altri, medici o poliziotti, paghino per colpe non proprie". Perché, ricorda sommessamente Giovanni Cucchi, "ho rispetto per tutti, ma vorrei precisare che chi ha perso il figlio siamo noi".

    Delle immagini di ieri, sentenza di assoluzione, restano le grida di esultanza degli imputati le lacrime dei familiari e i volti chiusi dei magistrati tra cui molte donne, volti rigidi. Dicono, da palazzo di giustizia, che le prove fossero "scivolose", le perizie e le consulenze decine, tutte contraddittorie. Dev'essere stato difficile anche per i magistrati, è lecito e necessario supporre, prendere una decisione così. Ci si augura che sia stato un rovello terribile, una via per qualche ragione patita e obbligata. Perché altrimenti diventa difficilissimo per ciascuno di noi continuare ad esercitare con scrupolo e dovizia la strada impopolare e impervia, ma giusta, della responsabilità individuale e personale. Quella che se non paghi una multa ti pignorano casa, ed è giusto, se dimentichi una scadenza sei fuori dalle graduatorie, ed è giusto, se commetti un'imprudenza o violi una norma sei sottoposto a giudizio, ed è naturalmente giusto.

    Bisogna però essere certissimi, ma proprio certissimi, che non esista un'omertà di Stato per cui se è chi veste una divisa o ricopre un pubblico ufficio, a violare le norme, nessuno saprà mai come sono andate le cose perché si coprono fra loro nascondendo le carte e le colpe. Bisogna essere sicuri che se sono io ad ammazzare di botte una persona inerme prendo l'ergastolo e che se lo fa un esponente dello Stato in nome del diritto prende l'ergastolo lo stesso. Perché altrimenti, se così non è, viene meno in un luogo remoto e profondissimo il senso del rispetto delle regole e le conseguenze non si possono neppure immaginare. Altrimenti vale la legge del più forte e non si sa domani in quale terra di nessuno ci potremmo svegliare, tutti e ciascuno di noi, in quale selva che ci conduce dove. Disorienta e mina le fondamenta del vivere in comunità, una sentenza così. Servirebbe un gesto forte e simbolico, comprensibile a tutti. Ci sono giorni che chiamano all'appello l'umanità e l'intelligenza di chi, sovrano, incarna le istituzioni. Questo è uno.


    http://www.repubblica.it/cronaca/201...ulla-99490047/
    Ultima modifica di Lyanne : 01-11-2014 alle ore 19.45.01

  13. #58
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Citazione Originalmente inviato da joker.the.mad Visualizza messaggio
    Che dire?.....
    Ma si può dire qualcosa?..... Si può commentare l'incommentabile, intavolare una discussione razionale su qualcosa che è quanto di più lontano da ogni parvenza di razionalità io abbia mai sentito e letto nella mia non brevissima vita...
    Di più: che io abbia mai anche solo immaginato nel peggiore dei miei incubi!....
    Pure, in un forum di psicologi, forse ci sarà qualcuno che voglia azzardare non dico una spiegazione ( impossibile per definizione ) ma anche solo un commento che vada al di là del l'ovvio orrore per una barbarie che nessuno avrebbe mai immaginato....
    O forse no: forse quando è troppo, semplicemente è troppo....
    per quelli che guardavano era uno spettacolo no?
    Come il live del crollo delle torri l'11 09....era come vedere un film in diretta,solo che poi vai a vedere,3000 persone sono morte davvero

  14. #59
    Partecipante Assiduo
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    Citazione Originalmente inviato da Lyanne Visualizza messaggio
    Non è successo nulla

    di Concita De Gregorio


    QUINDI non è stato nessuno. Quindi, come dice sua madre guardandoti diritto negli occhi, "visto che non è successo niente stasera torniamo a casa e lo troviamo vivo che ci aspetta".

    Perché la questione è molto semplice, ed è tutta qui. Non c'è da ripercorrere le indagini, sostituirsi a chi le ha fatte, commentare la sentenza provare a indovinarne le ragioni. Meno, molto meno. Quello che rende la storia di Stefano Cucchi la storia di tutti è nelle semplicissime parole di sua madre: c'era un giovane uomo di 31 anni e non c'è più, era nelle mani dei custodi della Legge lo hanno ammazzato ma non è stato nessuno dunque non è successo niente.

    Vada a casa signora, ci dispiace. Suo figlio è morto mentre era nelle strutture dello Stato, una caserma poi un'altra, una cella di sicurezza poi un'altra, un ospedale poi un altro. È stato picchiato, è vero. Aveva le vertebre rotte gli occhi tumefatti: lo sappiamo, le perizie lo confermano, non potremmo d'altra parte certo negarlo. Le sue foto avete deciso un giorno di renderle pubbliche e da allora le vediamo ogni volta, anche oggi qui, ingigantite, in tribunale. Un ragazzo picchiato a morte. Ma chi sia stato, tra le decine e decine di carabinieri e agenti, pubblici ufficiali e dirigenti, medici infermieri e portantini che in quei sei giorni hanno disposto del suo corpo noi non lo sappiamo. Dalle carte non risulta. Nessuno, diremmo. Anzi lo diciamo: nessuno.

    Dunque vada a casa, è andata così. Dimentichi, si dia pace. Questo è un esercizio più facile per chi voglia provare a mettersi nei panni: nessuna madre, né padre, né sorella può dimenticare né darsi pace del fatto che un figlio debole, infragilito dalla droga come migliaia di ragazzi sono, ma deciso a uscirne, un figlio amato, smarrito, accudito possa essere arrestato una sera al parco con 20 grammi di hashish, portato in caserma e restituito cadavere una settimana dopo. È anche difficile sopportare in aula l'esultanza e il giubilo dei medici e degli infermieri assolti, perché comunque quel ragazzo stava male, è morto che pesava 37 chili e quando è entrato ne pesava venti di più. Sembra impossibile poter perdere 20 chili in sei giorni ma se non mangi e non bevi perché pretendi un legale che non ti danno, se hai un problema al cuore e vomiti per le botte forse succede, di fatto è successo e qualcuno deve aiutarti a restare in vita. Uno a caso, dei cento che sono passati davanti ai tuoi occhi in quei giorni e hanno richiuso la cella. È difficile per un padre leggere il comunicato di polizia Sap che con soddisfazione dice "se uno conduce una vita dissoluta ne paga le conseguenze senza che altri, medici o poliziotti, paghino per colpe non proprie". Perché, ricorda sommessamente Giovanni Cucchi, "ho rispetto per tutti, ma vorrei precisare che chi ha perso il figlio siamo noi".

    Delle immagini di ieri, sentenza di assoluzione, restano le grida di esultanza degli imputati le lacrime dei familiari e i volti chiusi dei magistrati tra cui molte donne, volti rigidi. Dicono, da palazzo di giustizia, che le prove fossero "scivolose", le perizie e le consulenze decine, tutte contraddittorie. Dev'essere stato difficile anche per i magistrati, è lecito e necessario supporre, prendere una decisione così. Ci si augura che sia stato un rovello terribile, una via per qualche ragione patita e obbligata. Perché altrimenti diventa difficilissimo per ciascuno di noi continuare ad esercitare con scrupolo e dovizia la strada impopolare e impervia, ma giusta, della responsabilità individuale e personale. Quella che se non paghi una multa ti pignorano casa, ed è giusto, se dimentichi una scadenza sei fuori dalle graduatorie, ed è giusto, se commetti un'imprudenza o violi una norma sei sottoposto a giudizio, ed è naturalmente giusto.

    Bisogna però essere certissimi, ma proprio certissimi, che non esista un'omertà di Stato per cui se è chi veste una divisa o ricopre un pubblico ufficio, a violare le norme, nessuno saprà mai come sono andate le cose perché si coprono fra loro nascondendo le carte e le colpe. Bisogna essere sicuri che se sono io ad ammazzare di botte una persona inerme prendo l'ergastolo e che se lo fa un esponente dello Stato in nome del diritto prende l'ergastolo lo stesso. Perché altrimenti, se così non è, viene meno in un luogo remoto e profondissimo il senso del rispetto delle regole e le conseguenze non si possono neppure immaginare. Altrimenti vale la legge del più forte e non si sa domani in quale terra di nessuno ci potremmo svegliare, tutti e ciascuno di noi, in quale selva che ci conduce dove. Disorienta e mina le fondamenta del vivere in comunità, una sentenza così. Servirebbe un gesto forte e simbolico, comprensibile a tutti. Ci sono giorni che chiamano all'appello l'umanità e l'intelligenza di chi, sovrano, incarna le istituzioni. Questo è uno.


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    mmm sul caso cucchi io la penso in maniera un pò diversa....

  15. #60
    Partecipante Figo L'avatar di marzia84
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    Riferimento: Attualità, cronaca, politica

    Il caso Cucchi....l'ennesima ingiustizia italiana, l'ennesima prova dell'ipocrisia italiana. Da che mondo è mondo si sa che quando entri in una caserma dei carabinieri per aver trasgredito la legge (anche se si tratta di poca roba) vieni pestato preso a schiaffi...insomma si diventa vittime di violenza fisica e psicologica. Ora c'è chi vuole credere il contrario, c'è chi dice che non è vero....ma si sa che esiste questa legge-non-scritta all'interno dell'arma! Ho sentito diverse testimonianze di persone che sono stati fermati e portati in caserma e tutti confermano che quando sei li la violenza c'è. Anche quando si entra nelle prigioni, esiste una sorta di rito di iniziazione...protagonista la violenza fisica! Ora questo povero ragazzo è stato vittima di violenze gratuite, e questo nessuno può negarlo! Chi è la vittima e chi è il carnefice? Ormai questo in Italia non si capisce più, ormai bisogna aver paura anche dei carabinieri, perché non puoi sapere cosa può girare nella loro testa in quel momento, ti prendono a pugni e poi chi si è visto si è visto....tanto loro rappresentano lo stato non c'è sentenza che li può punire!Non ci dimentichiamo anche del caso Aldrovandi ucciso sempre per mano dello stato!
    La mia rabbia sta nel fatto che essere carabinieri non significa essere Dio, non significa poter fare quel che si vuole e restare impuniti. PROTEGGERE e SERVIRE questo è il loro compito, è per questo che vengono pagati, allora che facciano il loro lavoro invece di organizzare incontri di fight club all'interno della caserma. E se esistono ancora carabinieri onesti, carabinieri spinti da una giusta morale, devono denunciare questi atti barbarici....non aspettate di andare in pensione per poi scrivere un libro di denuncia con il titolo "I retroscena del mio lavoro".
    Questi carabinieri hanno le mani sporche di sangue e devono pagare come qualsiasi altro assassino perchè ricordiamoci che LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI
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