Buongiorno a tutti,

mi va di riportarvi un sogno che ho fatto circa 10 giorni fa. Ultimamente sogno parecchio, talmente tanto che non riesco a star dietro ai sogni, così sento il bisogno di scrivere questo particolare sogno - tra i tanti - e condividerlo con voi. Ho scelto questo sogno perchè sinceramente non gli ho ancora dato - nè forse cercato di dargli - nessun significato e dunque penso che il confronto con voi possa farmi bene Farò stavolta una scelta diversa rispetto al solito, ho deciso di arricchire il mio sogno con delle immagini che ho visto in sogno e di condividerle; questo perchè in realtà quando racconto i sogni ho spesso il desiderio di mostrare a chi mi ascolta ciò che ho visto e purtroppo non ne ho l'occasione.

Allora inizio con il dire che secondo me ciò che ricordo in realtà non è tutto il sogno ma solo l'altra metà. Il sogno secondo me è un sogno già iniziato, penso in principio fossi in un altro luogo e poi ad un certo punto mi ritrovassi lì. Inizierò dal punto che ricordo. Sono in manicomio - di quelli vecchi ma tenuti bene. So di essere in un manicomio ma non c'è nessuna nota distintiva all'inizio che mi faccia intendere questo. Lo so e basta. Mi ritrovo in una grande sala, molto pulita, con pareti bianche e pavimento completamente liscio color azzurrino tenue. Davanti a me (a circa 5 metri di distanza) c'è un uomo vestito con una tuta azzurra - tipo infermiere - però so che è un paziente del manicomio, mi guarda poi distoglie lo sguardo, sta spazzando per terra dei fiori che sono entrati - grazie al vento tiepido che soffia - nella finestra (molto grande) della sala. La cosa che mi colpisce sono i fiori, piccoli e viola, molto belli, mi dispiace che siano caduti dalla pianta ma allo stesso tempo nel sogno la visione dei fiori per terra all'interno della sala mi dà un'idea di una dolce malinconia.

(allego l'url della pianta che produce dei fiori quasi uguali a quelli che mi ricordo)



La cosa che ancora mi colpisce è che sta spazzando via i fiori con una scopa strana, cioè penso che sarà un lavoro del tutto inutile il suo perchè non è uno strumento adeguato alla raccolta di quei fiori in quell'ambiente, dovrebbe cambiare scopa.

(ecco la scopa che usa)



Ad un certo punto avanzo lui mi guarda ma riabbassa subito lo sguardo e quando mi giro di spalle per uscire sento che il paziente mi sta venendo incontro e che vuole uccidermi alle spalle, sento che ha in mano qualcosa anche se non lo vedo.
Mentre corro in fretta verso la porta trasparente per uscire dalla sala ritrovo alla mia destra tanti tavoli e sotto ognuno di essi ci sono dei coltelli, incastrati in una gamba di ogni tavolo. Estraggo velocemente un coltello (da uno dei tavoli) e mentre apro la porta di uscita inizia a suonare l'allarme io mi giro e accoltello l'uomo che aveva un'ascia in mano. L'allarme è suonato, vedranno l'uomo ucciso e mi daranno la colpa (d'improvviso ho il corpo di un uomo) devo fare qualcosa, non è colpa mia, mi voleva uccidere, avevo ragione era armato, ma comunque vorranno prendermi e farmela pagare.
Corro per nascondere il coltello dentro un'altra stanza adiacente alla sala, è una stanza piccola per il personale infermieristico, lì metto il coltello in un armadietto voglio infilarmici anche io ma è troppo piccolo, non ci sto. Penso a questo punto di evadere dalla finestra ma anche lei è piccola e quadrata, non posso fare nulla. O mi nascondo o mi prenderanno. Di colpo mi sveglio.

Se avete domande fate pure.