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  1. #1

    Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Ho 53 anni, è difficilissimo riassumere la mia storia in poche righe.
    Non so da che parte cominciare.
    Allora comincio dalla fine, anzi, dal futuro: ora è ufficiale.
    Mia moglie ed io siamo prenotati ad una cena di Halloween.
    Venerdì prossimo saremo con altre 50 persone ad una cena, a 300 km da casa, vestiti entrambi da strega.
    Io indosserò una gonna corta (non proprio mini, diciamo molto sopra il ginocchio), collant, stivaletti al polpaccio, un minimo make up e bigiotteria, poi maschera, cappellacci da strega e mantello per entrambi.
    Non vedo l'ora...!
    Detto questo, mi riservo nei prossimi giorni di approfondire la mia situazione psicologica, sperando che nel frattempo mi arrivi qualche domanda di chiarimenti, da usare come filo per mettere giù i miei pensieri, ricordi e le mie speranze.
    Vi prego, so che da ciò che scrivo potrebbe trasparire un certo equilibrio, e in fondo così è, sto finalmente trovando un equilibrio dopo decenni di angosce, ma questo equilibrio è delicatissimo e oscillo costantemente tra lo sconforto e l'euforia.
    Ho bisogno di aiuto, anche se non sembra.
    Ho bisogno di riscontri a quello che faccio, perché so che mi basta un attimo, una cavolata grossa e la mia vita potrebbe essere sconvolta.
    Grazie a tutti, per ora, mi racconterò volentieri.
    Ultima modifica di claudia1976 : 24-10-2014 alle ore 17.21.02

  2. #2
    L'avatar di claudia1976
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    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Ciao Gabrielle, io percepisco un grande entusiasmo per questa futura occasione che ti permetterà (finalmente?) di essere te stesso.

    Mi sembra di capire che tua moglie ti appoggi e condivida con te questa avventura. Anche questo è bellissimo: essere amati per come siamo.


    Questo è un forum e da regolamento ( http://www.opsonline.it/help/idx/5/030/article/)
    ti riporto

    14) DIAGNOSI E CONSULENZA PSICOLOGICA ON LINE

    14.1 I forum di OPS non prevedono l'erogazione di attività di diagnosi e consulenza, né relazioni di supporto ed aiuto. Studenti di Psicologia e psicologi tutti sono quindi invitati a non lanciarsi in consulenze, diagnosi ed interpretazioni su casi/problematiche portate da altri partecipanti, come previsto dalle "Linee Guida sulle Prestazioni Internet" approvate dal Consiglio Nazionale Ordine Psicologi il 18.12.2003. In caso necessiti un servizio di questo genere, si prega di inviare il richiedente al sito web http://www.benessere4u.it/


    Puoi, se vuoi, spiegare cosa significa doversi mostrare diversi da come ci si sente, cosa comporta amare il travestitismo, come può nascere...
    insomma come proponi, rispondere alle eventuali domande che ti verranno fatte in merito.

    (Un aiuto concreto lo potrai certo trovare da colleghi professionisti nella tua zona, che potranno supportarti in questo passaggio che ti potrà dare il desiderato equilibrio).

    Grazie intanto per la condivisione.
    "Nessuno teme l'Inquisizione spagnola" (tratto da "Sliding doors")

  3. #3

    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Grazie, Claudia.
    L'entusiasmo, hai ragione, è alle stelle.
    Per la prima volta in quarant'anni ho l'occasione di una legittimazione.
    In passato ho avuto altre occasioni come questa. A vent'anni andavo a ballare in minigonna, però in un locale "dedicato", cioè che accettava ragazzi come me; non ero l'unico infatti.
    Recentemente, con mia moglie abbiamo partecipato a pranzi e cene da amici, conosciuti in un forum di crossdressers, con me in abiti femminili. Ma anche in quel caso, l'evento era confinato in una nicchia.
    Per la prima volta ho l'occasione di agire in abiti femminili in un contesto generale e promiscuo. L'emozione, l'ansia e la paura sono alle stelle.
    Quanto all'appoggio di mia moglie, non è così scontato. E' un equilibrio difficile, lei mi ama molto, ma come uomo. Mi appoggia in queste occasioni perché, da donna intelligente, ha capito che ho bisogno di essere "anche" questo.

    Peccato, speravo in un aiuto più corposo da questo forum, ma seguirò il tuo consiglio di rivolgermi a B4U, spero di trovare un appoggio morale alle mie paure.
    Grazie ancora, un abbraccio.
    Gabrielle.

  4. #4
    Postatore Epico L'avatar di Morgana-z
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    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Gabrielle,
    percepisco il tuo dolore e la tua emozione nelle tue parole. Ti auguro di trovare sempre equilibri dinamici in cui ritrovare la persona che sei.
    Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
    (Haruki Murakami)

  5. #5

    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Appuntamento dall’estetista alle 11,15.
    Roberta è sempre affabile, mi saluta dandomi del tu, fino all’anno scorso, anzi fino all’altro giorno nelle telefonate, ci davamo del lei. È brava, veloce e non fa male. Beh, un po’ sì, ma solo nella zona inguinale. Stamattina ho passato sulle gambe l’olio che mi aveva dato lei stessa l’anno scorso in un paio di campioncini, che ammorbidisce la pelle e favorisce l’espianto del pelo.
    Subito dopo aver parcheggiato mi sono dato velocemente lo smalto. Sono entrato in abiti maschili, indossando però gli stivaletti bassi da donna, su pantaloni e calzini, gli occhiali scuri e la borsetta con dentro tutto il necessario per la metamorfosi: gonna, parrucca, collant, cipria, rossetto e smalto (per eventuali ritocchi), braccialetti, orecchini e collana, portafogli (quello da donna). Mi piace molto questa borsetta, elegante ma capiente, con un sacco di tasche, manici corti ma non cortissimi, insomma molto femminile; comprata dai cinesi per 12,90. Sotto gli abiti, avevo già indossato a casa mutandine (quelle di Chantelle da trenta euro) e una sottoveste nera.
    La depilazione è andata avanti tra chiacchiere esistenziali, miei sfoghi su come sia difficile vivere una femminilità che devi nascondere, ecc…
    Poi mi ha lasciato il tempo di vestirmi. Ho preso dalla borsetta i collant color moka. Assaporo questo momento che per me è il più bello di tutti: faccio scorrere il velo leggero della calza sulla pelle della gamba finalmente liscia e morbida, e godo. Godo, sì, lasciatemelo dire, è la sensazione principe, quella che mi spinge a fare tutto questo. Di tutto il faticoso giro di cose che faccio per sentirmi femminile, la cosa che adoro di più sono le calze (collant e altre forme) sulla pelle morbida e calda di una donna. E oggi, anche la pelle delle mie gambe si presenta, alla vista e al tatto, morbida, liscia e vellutata come quella di una donna. Poi la gonna e gli stivaletti, infine i dettagli, trucco, bigiotteria e parrucca. Ecco fatto. Una donna un po’ sui generis, è vero, ma mi sento bene, finalmente, raccolgo il resto della mia roba ed esco dalla stanza.
    Roberta mi sorride e mi dice che sto bene, intanto le chiedo di allacciarmi il braccialetto. Per me sono una maledizione, riesco a slacciare il reggiseno ad una donna con un gesto di un secondo, ma agganciare un braccialetto è sempre stato impossibile per me. Pago e esco. Gabrielle va finalmente in giro per il mondo.
    Prendo la tangenziale e vado fino al supermercato. Mentre guido osservo le mie gambe. C’è una gonna da cui esce un paio di ginocchia, sulle quali si stende il fresco calore del collant, e sono le gambe di una donna, che nella pausa pranzo sta andando a fare un po’ di spesa. Per l’emozione ogni tanto mi accorgo che è meglio che osservi di più la strada, invece di ammirare le mie ginocchia femminili.
    Parcheggio sotto, come le altre volte. Per la seconda volta, dopo la scorsa estate, Gabrielle va a fare la spesa, ma stavolta in pieno giorno. Che ansia, il supermercato sarà pieno di gente, ma dopo quell’esperienza, Gabrielle ha una consapevolezza più forte, sarà una prova in più.
    Sorpresa, il supermercato è quasi deserto. Vado a prendere il latte e incrocio un ragazzone (sarà due metri) che mi osserva. Poi passo davanti al bancone della gastronomia e il ragazzo che sta dietro mi sorride salutandomi. Mentre mi allontano per prendere il pane, vedo che il ragazzone di prima si avvicina al bancone e parla con il commesso, ed entrambi guardano verso di me ridendo allegramente. Ahi. Una fitta.
    Vado alla cassa, mentre il ragazzo che era dietro il bancone della gastronomia viene invitato dall’altoparlante ad andare ad aprire un’altra cassa, e ci viene accompagnato dal ragazzone. Ridono. Altra fitta.
    Pago alla signora della mia cassa e vado giù al parcheggio. Mollo la roba nel baule e torno su, voglio farmi vedere nel negozio di abbigliamento dei cinesi. Poca gente, io inizio a girare tra gli appendiabiti carichi di gonne e vestiti, prendo una gonna in mano, bella, un tubino corto beige con disegni cachemire, ma mi accorgo che gli stanzini di prova sono tutti occupati. Con la gonna in mano mi aggiro nei dintorni, quando incrocio una ragazza bionda che mi guarda negli occhi. Si avvicina alle altre che stanno provandosi delle cose, due parole e si voltano tutte e tre verso di me, mettendosi a ridere. Terza fitta.
    E’ duro sopportare il sarcasmo della gente, ma in fondo dobbiamo accettare che faccia parte del gioco. La mia passione prevede anche il rischio di apparire ridicoli, e qualcuno ogni tanto si prende la briga di fartelo pesare. Ma non importa, oggi è un giorno ok, quindi proseguo la mia strada con sicurezza, nonostante le ferite.
    Faccio finta di niente, vado nel settore della bigiotteria, cerco un paio di orecchini grandi, perché i miei si sono rotti. Cerco nella lunghissima schiera di orecchini, ma è un’impresa, perché sono tutti per i buchi, io non li ho, ho bisogno delle clips. Mi guardo in giro, aldilà di una vetrina che funge da divisorio, una ragazza mi sta osservando con aria severa. Allora la chiamo e chiedo a lei. Si mette a cercare, ma non ce la fa neanche lei.
    Basta, per ora è sufficiente. L’ora del rientro al lavoro si avvicina, e devo avere il tempo di passare da casa a rinfrescarmi.
    La sera tento di fare un altro giro, ma mi va male: per prima cosa arrivo tardi, alle sette e un quarto devo ancora cambiarmi, non è cosa, lasciamo perdere. Vado verso il discount in cui sono andato con la gonna, quest’estate, ma ha cambiato gestione ed orario, invece che alle otto chiude alle sette e mezza.
    Via, chiamo Mario, mi cambio e andiamo a mangiarci una pizza.
    Bello, avere un amico sincero.
    Questo succedeva ieri.

  6. #6
    L'avatar di claudia1976
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    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Ciao Gabrielle,
    purtroppo questo mondo ha così timore di ciò che non conosce che reagisce in modo anomalo.

    Ragazzini che vengono presi in giro perché portano gli occhiali, perché sono "troppo bassi" o "troppo alti"...donne e uomini che vengono derisi o peggio perché sono sovrappeso, lei che viene deriso perché essendo un uomo ama vestirsi da donna.

    Lei che ha sua moglie che la ama accettando tutto di lei, anche questo suo aspetto, che ha un amico sincero e un'estetista di fiducia.
    Lei che cerca poco alla volta di affermare se stessa.

    La lotta che ognuno di noi pure in maniera minore fa ogni giorno.

    Particolare anche che la questione non cambi sia che siano italiani a vederla, sia che siano cinesi (hanno un diverso approccio alla sessualità di base, e in quella zona del mondo vi sono ormai coloro i quali si battono per l'ammissione del terzo genere...).

    Non so perchè ma mi è venuta in mente la favola di Shrek, non so se l'ha vista, a un certo punto la protagonista prenderà la "forma" che le è propria...e questo mi sembra di comprendere, che lei si voglia mostrare per come si sente...se non ha visto il film d'animazione lo faccia, le assicuro delle sane risate...una favola che parla da più punti di vista dell'accettazione, cosa che parte da noi stessi e poi arriva (spesso con molta fatica e tempo) agli altri.

    Grazie per condividere la tua esperienza.
    "Nessuno teme l'Inquisizione spagnola" (tratto da "Sliding doors")

  7. #7
    Postatore Epico L'avatar di Morgana-z
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    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Ognuno di noi dovrebbe poter seguire, nella propria vita, la strada che porta alla scoorta di sè....e in questa strada dovrebbe poter contare su qualcuni nek quale riporre fiducia. Auguri per ogni cosa....(e per dei begli orecchini con le clip!)
    Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
    (Haruki Murakami)

  8. #8

    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Grazie a te, le parole fanno sempre bene, ed è il motivo per cui ho fatto "coming out" con un amico. Per non essere più solo.
    Grazie per aver chiuso con il "tu", dopo aver iniziato con il "lei".
    Sì, Shrek l'ho visto, ho una figlia che ora ha ventun anni e ho visto tutti i cartoons degli ultimi vent'anni.
    Ho scoperto con grande euforia (forse un po' pericolosa) che, a parte qualche episodio antipatico di cui ho scritto, se io mi mostro per come mi sento non cadono i muri e nessuno sviene vedendomi. il mondo continua.
    Pensa che in questo momento, mentre scrivo, indosso collant chiari, una mini di jeans e scarpe "ballerine", di fronte a mia moglie che sta tranquillamente parlando di lavoro al telefono.
    Grazie ancora.

  9. #9
    Partecipante Super Esperto L'avatar di studentessaa
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    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    e tua figlia invece come l'ha presa?

  10. #10

    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Citazione Originalmente inviato da studentessaa Visualizza messaggio
    e tua figlia invece come l'ha presa?
    No, mia figlia non sa niente.
    E' un preciso patto tra me e mia moglie.
    Ma ora inizio a raccontare la serata di Halloween.

  11. #11

    Le due streghe di Halloween

    Arriviamo nel parcheggio dei camper alle 19,00. La cena è alle nove, abbiamo un’ora e mezza per prepararci, dovrebbe bastare, salvo imprevisti.
    Comincio subito con le unghie, perché dopo aver messo le lenti a contatto non sarò in grado di vedere da vicino. Smalto marrone, devo dare un secondo strato perché uno solo è un po’ trasparente. Il secondo strato si rivela complicato da gestire, il medio della destra è un disastro. Va bene così, pazienza.
    Una passata di rasoio perché la barba, da stamattina, si fa sentire, poi le lenti. Solite difficoltà (le lenti non fanno per me, questa sarà l’ultima volta che le metto), solite imprecazioni, poi vanno a posto.
    Mentre mia moglie si cambia con calma, visto che il suo travestimento (un vestito nero con fiamme rosso vivo, un cappello con veletta, un pipistrello sulla spalla, calze nere e tacchi alti) è meno problematico del mio, io indosso veloce calze autoreggenti, mutandine, sottoveste di raso, gonna, maglia, collana e braccialetto. Quest’ultimo, come sempre, devo farmelo allacciare da lei.
    Poi vado al trucco: cipria a gogò e il rossetto, con l’aiuto di mia moglie che mi disegna il labbro superiore, troppo sottile. Quindi indosso parrucca e scarpe col tacco dieci. Esco dal camper così, una prima volta, per andare a collegare il cavo della corrente elettrica e inserire della moneta per averla per la notte. Un po’ di paura, ma niente male come mi muovo sui tacchi!
    Risalito a bordo, indosso maschera, mantello e cappellaccio da strega. Ecco la Strega Gabrielle!
    Un ultimo controllo alla borsetta: portafogli da donna, la roba da trucco, le “ballerine” per entrambe, in caso di serata movimentata in modo imprevisto o di piedi doloranti. Le due streghe sono pronte. Sono le 20,30, abbiamo fatto appena in tempo.
    Uscendo dall’area di sosta, procediamo a fianco di una famigliola con un bimbo sui dieci anni. Ci guardano un po’ perplessi, senza dire una parola, e sì che di solito tra camperisti ci si parla sempre volentieri! Ci incamminiamo lungo la strada che porta al castello, che non è tanto lunga, ma per due poverette coi tacchi si dimostra impegnativa. Le mie sensazioni sono indescrivibili. Fare un pezzo di strada così lungo in abiti femminili è già una grossa conquista. Mi sento bene, per nulla a disagio, sento l’aria fresca sulle gambe e sotto la gonna, sensazione meravigliosa per me. Camminiamo come due amiche che vanno ad una festa. Arriviamo comunque in anticipo al castello, entriamo nel cortile medioevale, molto suggestivo, con i tacchi incerti sulla pavimentazione di ciottoli vivi. Il portico è ancora poco animato. C’è una ventina di persone, alla fine saremo circa 70.
    Dopo essere passate il segreteria per l’accreditamento, prendiamo i calici di vino che ci vengono offerti e ci mettiamo in un angolo ad aspettare gli altri. La mia figura, soprattutto, è quella che suscita espressioni di divertito stupore, quando ci si rende conto che quella strega in minigonna non è una donna. La cosa mi diverte molto, anche se mi sento un po’ in imbarazzo. Sentirmi una figura femminile in mezzo alla gente mi fa sentire bene, sento un’energia addosso che non provavo da tanto. Ho la stessa emozione che ho provato quando sono andata a fare la spesa come Gabrielle. Ed è il motivo per cui, parlando di me in questo racconto, uso di preferenza il genere femminile.

  12. #12
    L'avatar di claudia1976
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    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Ciao Gabrielle, grazie di nuovo per la condivisione.
    A me fa strano leggere che persino in una festa in maschera / simil carnacialesca, le persone si stupiscano di "chi nasconde la maschera", fisicamente hai tratti molto marcatamente maschili?

    Il tuo sentirti donna è limitatamente circoscritto al travestitismo e al concetto di te come persona?

    E nella tua personalità come si traduce? Hai delle caratteristiche di personalità "tipicamente femminili"?
    "Nessuno teme l'Inquisizione spagnola" (tratto da "Sliding doors")

  13. #13

    Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

    Ci sono delle cose da dire. Poi continuerò il racconto della serata di Halloween.
    Dunque, possiamo individuare due principali cause primitive (oltre alle altre, aggiuntesi nel corso degli anni) per il mio agire.
    La prima è la mia famiglia di origine, nella quale mia madre era l’elemento più energico. Una sorella, anche lei, dal carattere deciso e se vogliamo, aggiungiamo una zia, molto bella, molto presente, lei pure volitiva e decisionista. Tutto ciò a fronte di un padre dimesso e modesto, mai visto impegnato in un atto di forza. Io, a dieci anni, avevo bisogno di eroi, e mio padre non era quello che si può definire un modello da seguire. Con il tempo, divenuto adulto, ho rivalutato la figura di mio padre, uomo perbene, onesto, gran lavoratore e persona stimata da tutti, ma ormai la frittata era fatta. Da piccolo, per sentirmi forte, iniziai ad indossare i vestiti di mia madre. E di mia zia.
    Ecco, quando indosso, tuttora, abiti femminili come collant e gonne, io non ho la percezione di compiere un gesto sbagliato. Io percepisco soltanto un genere di abbigliamento che mi fa stare bene, che ho fatto mio, che mi appartiene. Un tipo di abbigliamento con il quale io sento di essere “a posto”, e faccio molta fatica a comprendere le ragioni per cui dovrei rinunciarvi “solo” perché sono un maschio. Un tipo di abbigliamento che adoro per la leggerezza, la delicatezza dei tessuti, per quel velo leggero che copre il mio corpo senza opprimerne le pelle. La scorsa estate, un giorno, mia figlia ha detto una frase che poi ho udito ripetere da altre donne (prima di allora non vi avevo fatto molto caso): “Questo vestitino è fantastico, sembra di non aver niente addosso". Ecco, cosa mi piace, dell’abbigliamento femminile: questa leggerezza impalpabile che accarezza il corpo. E’ fantastico.
    La seconda causa primaria è che io amo le donne. Ho stabilito (credo che si dica così, pur non essendone sicuro) un “transfert” con gli indumenti femminili. Essendo io timido, impacciato ed insicuro, non sono mai riuscito a conquistare una ragazza, così ho cominciato a, diciamo così, “possedere” i capi di abbigliamento che consideravo più femminili per avere l’illusione di toccare con le mie dita qualcosa in qualche modo di femminile. Anche oggi, a cinquant’anni, quando indosso abiti femminili indugio nell’accarezzarmi le gambe, perché immagino di avere tra le dita le gambe di una donna. Non a caso nel corso degli anni, soprattutto da giovane, spesso ho letteralmente rubato indumenti femminili, soprattutto mutandine, stesi ad asciugare nel bagno di qualche amica o su un balcone in qualche cortile sconosciuto.
    Tutto ciò che ho detto non è razionale.
    È appena ovvio che ragionando su questi concetti io trovo le ragioni per cessare di praticare il travestitismo, ma voi professionisti sapete meglio di me che “la pancia” quasi sempre urla i propri bisogni. Presto o tardi, ma vengono fuori, se repressi a lungo.
    Per rispondere alle tue domande, infine, e a chiusura di quanto sopra, direi che io non ho intenzione di sentirmi propriamente donna. Certo, pur avendo un carattere decisamente maschile, con tutti i difetti che presentano gli uomini, ritengo di avere alcuni piccoli pregi tipicamente femminili, prima fra tutti una certa spiccata sensibilità, che mi ha portato tra le altre cose a dedicarmi al volontariato sulle ambulanze del 118, per dieci splendidi anni.
    Una sensibilità che, fin da piccolo, mi porta molto lontano dalla tipica aggressività maschile, dalla competizione per la conquista, dalla lotta per prevaricare gli altri.
    E adesso, avanti con il racconto di Halloween.
    Ultima modifica di Gabrielle. : 03-11-2014 alle ore 23.25.09

  14. #14

    Le due streghe di Halloween - seconda parte

    Mi siedo accanto ad una ragazza vestita da infermiera zombie, con un occhio reso putrido da un bellissimo trucco, accanto a lei sua madre nei panni di Morticia Addams. Unisco le ginocchia e vi poggio sopra la borsetta, ogni tanto accavallo le gambe. Mi fa i complimenti, ridendo di gusto, per il mio travestimento. “Belle queste scarpe! Ma che numero sono?”, poi un commento sul fatto che sulle gambe non ho peli, “Sì, mi sono depilato” ho risposto. In ogni caso mi fanno i complimenti per le gambe, mi dicono che sto molto bene. Facciamo qualche foto e ce ne facciamo fare una insieme.
    Intanto osservo le coppie che arrivano, tra diavoli, streghe e mostri, problemi con i tacchi per tutte, sul ciottolato del cortile. Sono soprattutto le donne ad osservarmi con insistenza: le più sorridono, qualcuna è perplessa.
    Arriva il momento della cena, ci fanno salire al quarto piano (otto rampe con i tacchi!), ci sediamo nei posti già assegnati dai cartellini segnaposto, e iniziamo a chiacchierare tra noi. Davanti abbiamo una coppia non in costume, di fianco a loro un bellissimo “Dracula”, in compagnia di una strega con i capelli rossi. Entrambe due splendide donne. Io intanto mi aggiro nella sala, sempre più sicura sui tacchi, facendo foto alle due tavolate. Mi fanno i complimenti per il look, battute sulla parrucca poco stregonesca, mi dicono che ha un che di francese, “bene, sarò una strega francese!” rispondo ridendo.
    Durante la cena i giochi (per la verità un po’ debolucci) si susseguono alle portate. La donna davanti a me, quella non in costume, durante la conversazione ad un certo punto, osservando le mie gambe accavallate, si mette a ridere e mi dice “Complimenti per il coraggio… mettersi in minigonna!” e ride ancora. Io rispondo “…ma devo confessare che si sta molto bene in minigonna”. Sistemo l’orlo della gonna facendo spuntare fuori in modo strategico il pizzo della sottoveste. Passa qualche minuto, e colgo al volo lo sguardo della donna che sbircia con destrezza il pizzo che spunta. Sto imparando i trucchi seduttivi delle donne?
    Intanto, sono oggetto dello “scherzetto” del personale, che fa finta di non portarmi il piatto del primo. Quando tutti sono serviti, io rimango senza per un bel po’. Comincio a preoccuparmi, guardo verso la cucina. Dopo un bel po’ di tempo, arrivano in due: “Per lei, mi dice la ragazza, dolcetto…” mettendomi di fronte un piatto con gli gnocchi che hanno tutti gli altri “…e scherzetto!!” posando il secondo piatto con una magnifica porzione di lasagne!
    Aldilà della doppia portata, mi ha lusingata il fatto che la mia ricerca di visibilità abbia avuto successo. Lo scherzo è stato fatto a me in quanto sono il soggetto che colpisce, della serata. Bene. Intanto io assaporo il piacere di indossare la leggerezza del mio abbigliamento femminile, il piacere del velo delle calze che mi accarezza le gambe e della gonna che rappresenta per me la libertà di muoverle, in generale quel “sentire” il proprio corpo che è propriamente un bisogno della donna.

  15. #15

    Le due streghe di Halloween - finale

    Mentre si susseguono gli interventi degli animatori, ai quali a fine serata mi pentirò di non aver partecipato abbastanza (beh, nonostante il coraggio del travestimento e la disinvoltura nel portarlo, un po’ di imbarazzo c’è, timido ero e timido rimango), un altro riconoscimento mi arriva da uno dei personaggi che recitavano dei monologhi, una ragazza che impersonava Lilith, il demone della lussuria, tenendo una rosa in mano. Alla fine del suo numero, viene verso di me dicendo “…e voglio salutarvi offrendo la mia rosa a colui che potrebbe diventare il mio sposo… o la mia sposa!” e mi porge il fiore sorridendo. Wow, non mi aspettavo questo! Balbetto un ringraziamento guardando mia moglie, senza sapere bene cosa fare. Riflettendoci ora, penso che avrei dovuto alzarmi e dare due bacini di ringraziamento, come fanno tutti coloro che ricevono un premio. Magari mi avrebbe portato al centro della scena per un applauso generale. Ma è il senno di poi, in quel momento ero molto emozionata e anche un po’ condizionata da mia moglie, non so quanto avrebbe apprezzato che io fossi così tanto al centro dell’attenzione. Più di quanto già lo fossi, intendo.
    Finita la cena, una guida ci porta a visitare il castello. Medioevale, bello, una visita culturalmente interessante, in due gruppi di una trentina di persone. Mi sento bene, a mio agio, nel camminare sui tacchi attraverso le varie stanze medioevali, meglio di altre donne soprattutto mentre attraversiamo di nuovo il cortile di ciottoli. Finita la visita, verso l’una di notte, facciamo i complimenti alla nostra guida e sciogliamo il gruppo, salutandoci senza particolare calore. In effetti, non c’è stato un particolare affiatamento durante la serata…
    Incamminandoci per il rientro al camper, mentre pensiamo preoccupate alla strada da rifare sui tacchi, abbiamo un attimo di paura, perché dobbiamo passare (la via è obbligata) davanti ad un locale strapieno di ventenni che schiamazzano ed occupano tutta la larghezza della strada. Ci guardiamo e andiamo avanti spedite, camminando sui tacchi verso il frastuono, attraversandolo con lo sguardo basso, nella vana speranza (see, figurati!) che io venga scambiata per donna. Mentre passiamo “sento” su di noi, senza vederli, gli sguardi dei ragazzi, tra commenti ironici sia sul travestimento, sia sui dubbi riguardo alla mia femminilità, sia addirittura sulla femminilità di mia moglie (ho sentito un “Ma è uno o sono due?”). Ma tutto fila liscio, passiamo. Per un attimo ho provato ciò che prova una donna girando per strada, in luoghi non totalmente sicuri. Paura, ma forse c’è anche un pizzico di desiderio di mettere alla prova il proprio potere di seduzione. Un brivido caldo.
    Arrivate, dopo la lunga camminata, al camper, mia moglie si spoglia in fretta e si mette a letto, al caldo, io lo faccio molto più lentamente, vorrei che questa serata non finisse ancora. Non ho sonno e non faccio altro che scorrere davanti agli occhi le immagini della serata, della mia femminilità, degli sguardi della gente.
    Meravigliosa esperienza al femminile, forse irripetibile, o forse sì, ma io adesso non riesco a provare sonno. Sono soltanto felice e molto, molto emozionata.

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