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Discussione: mia madre

  1. #16
    Postatore Epico L'avatar di Morgana-z
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    27-01-2008
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    Riferimento: mia madre

    Un piccolo pensiero provocatorio, oggi che è il 25 novembre.
    E' meglio fare dei matrimoni secondo le tradizioni, con tutti i crismi, ma con un rapporto coniugale "a porte chiuse" che poi sia un vero inferno e che possa connotarsi di violenza, oppure una convivenza seria (cioè con persone che si impegnano in un patto privato e reciproco), figli fatti per amore e non convenzione sociale, e una relazione solida e rispettosa?

    Estremizzo, apposta.
    Provoco, volontariamente.

    Vi auguro 365 giorni senza il bisogno di un 25 novembre per ricordarci che la violenza di genere è un'orrore.
    Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
    (Haruki Murakami)

  2. #17
    Partecipante Leggendario L'avatar di Lyanne
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    Riferimento: mia madre

    Citazione Originalmente inviato da pinga Visualizza messaggio
    se poi questa genera malessere e compromette il suo rapporto con gli altri, la psicoterapia può essere utile... ma a volte perché non tentare quanto meno di provarci da soli, considerando la terapia come ultima istanza? A volte la terapia sembra un po' il ti piace vincere facile, e alla fine sappiamo bene che può non essere sempre vero. Ciao.
    Beh solo la persona può sentire che cosa è meglio per sé: non voglio entrare nella dicotomia psicoterapia sì/no (questo sì che è troppo facile, e riduttivo), ma perché parlare di vincere?
    Come se tutto dovesse essere un conflitto e si dovesse dimostrare qualcosa: nel caso del farcela da soli potrebbe essere "io non ho bisogno di aiuto".
    A mio avviso può essere fuorviante ridurre la complessità della situazioni ad un semplice vincere o perdere. Ripeto, solo la persona può sentire se è bene per lui/lei e se vale la pena iniziare....un percorso che di certo non è facile (ma molte altre cose).
    Ultima modifica di Lyanne : 25-11-2014 alle ore 15.44.22

  3. #18
    Postatore Epico L'avatar di Morgana-z
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    Riferimento: mia madre

    Concordo con Lyanne. Ma ho come la sensazione, Pinga, di una tua sfiducia nei confronti della terapia. Che in fondo è un modo x esplorare ciò che ci fa star male, attraversando la selva oscura che ci spaventa, la nostra stessa anima e le sue ombre. Molti temono questo "viaggio dantesco" e lo comprendo, ripensando ai miei trascorsi di paziente. Ma posso dire per esperienza xhe la terapia non potrebbe mai mandare a monte un rapporto solido e autentico (tra madre e figlia, in qiesto caso). Ma, dinanzi ad una situazione controversa, potrebbe portare allo scoperto i punti chiave, le dinamiche che rendoni la sitiazione qual è. Da soli abbiamo spesso molte importanti risorse, ma da soli non riusciamo a venire a capo di tutto. Perchè certe cose le nascondiamo a noi stessi per proteggerci...ma così facendo continuiamo a perpetuare la nostra stessa sofferenza, divenendo anche aguzzini di noi stessi.
    Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
    (Haruki Murakami)

  4. #19
    Partecipante Affezionato L'avatar di samy2700
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    Riferimento: mia madre

    Si passero a raccontare,soprattutto x smentire mia madre che ogni giorno mi dice"vedrai quanto piangerai x cio ke stai facendo" forse in fondo lo spera perche se no significherebbe che la mia realta' nn e' cosi' sbagliata

  5. #20
    Postatore Epico L'avatar di Morgana-z
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    Riferimento: mia madre

    I figli non hanno sempre ragione.
    Ma nemmeno i genitori.
    Agisci liberamente, secondo coscienza ma, sempre e comunque, proteggi la tua bimba. Lei, in tutta questa storia, è l'ultima arrivata e quella che meno di altri può difendersi.
    Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
    (Haruki Murakami)

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