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Visualizzazione risultati 1 fino 4 di 4
  1. #1

    Terza Prova (Caso clinico adulti): come strutturarla.

    Ciao a tutti! Aspettando gli esiti delle prime due prove (tocchiamo ferro) sto pensando a come affrontare la terza...

    Secondo voi se si affronta l'analisi diagnostica attraverso un orientamento psicodinamico, ipotizzando un livello evolutivo della struttura di personalità nel continuum psicosi-borderline-nevrosi (e poi, come fa McWilliams, delineare i tratti caratteriali che definiscono lo stile di "personalità"), è poi necessario ridurre tutto ciò a un etichetta del DSM? Il ragionamento diagnostico deve essere seguito da un ipotesi nosografica di un manuale oppure, come credo, il ragionamento "psicodinamico" contiene già in se la diagnosi?

    Ad esempio il soggetto mostra dei tratti che ci fanno ipotizzare una struttura di personalità borderline in quanto etc etc, inoltre l'uso prevalente delle difese proiettive ci fa pensare a una personalità dai tratti paranoidi etc...

    è sufficiente o devo anche dire esplicitamente "si ipotizza Disturbo di personalità paranoide" secondo il DSM IV (o il PDM o l'ICD10)?

    Grazie!

  2. #2

    Riferimento: Terza Prova (Caso clinico adulti): come strutturarla.

    Ecco questa è un'ottima domanda. Anche io sto preparando il caso clinico sul McWilliams.
    Non so dire se dovremmo appoggiarci ad un manuale diagnostico, che sia il DSM o il PDM! provo a chiedere un pò in giro e vediamo cosa mi dicono altri, appena so ti faccio sapere.
    Ogni altra risposta è più che benvenuta!

  3. #3

    Riferimento: Terza Prova (Caso clinico adulti): come strutturarla.

    Citazione Originalmente inviato da qwerty1985 Visualizza messaggio
    Ecco questa è un'ottima domanda. Anche io sto preparando il caso clinico sul McWilliams.
    Non so dire se dovremmo appoggiarci ad un manuale diagnostico, che sia il DSM o il PDM! provo a chiedere un pò in giro e vediamo cosa mi dicono altri, appena so ti faccio sapere.
    Ogni altra risposta è più che benvenuta!
    io avevo pensato al PDM ma secondo me ci sarebbe un problema di coerenza interna, in quanto il metodo di mcWilliams è basato sui classici 2 assi (livello evolutivo sul continuum nevrosi-border-psicosi + tipo di personalità), mentre una diagnosi con il PDM richiede l'analisi delle 9 dimensioni dell'asse M etc...
    secondo me se proprio bisogna usare un manuale il DSM potrebbe andar meglio da "affiancare" al McWilliams perché essendo ateorico va bene con tutto.
    Se non troviamo ulteriori info, penso che ci sta fare tutto il ragionamento col mcwilliams e poi alla fine ipotizzare anche una diagnosi DSM basata solo sui sintomi evidenti... ma non so, sono ancora in dubbio...

  4. #4

    Riferimento: Terza Prova (Caso clinico adulti): come strutturarla.

    Citazione Originalmente inviato da schulz26 Visualizza messaggio
    io avevo pensato al PDM ma secondo me ci sarebbe un problema di coerenza interna, in quanto il metodo di mcWilliams è basato sui classici 2 assi (livello evolutivo sul continuum nevrosi-border-psicosi + tipo di personalità), mentre una diagnosi con il PDM richiede l'analisi delle 9 dimensioni dell'asse M etc...
    secondo me se proprio bisogna usare un manuale il DSM potrebbe andar meglio da "affiancare" al McWilliams perché essendo ateorico va bene con tutto.
    Se non troviamo ulteriori info, penso che ci sta fare tutto il ragionamento col mcwilliams e poi alla fine ipotizzare anche una diagnosi DSM basata solo sui sintomi evidenti... ma non so, sono ancora in dubbio...
    Guarda alla fine mi sono fermato ai 3 livelli evolutivi delineati da Nancy, ora mi sto facendo un tour de force di DSM IV e domani faccio un pò di esercitazioni pratiche...quanto vorrei essere nella prima commissione, con il caso clinico il 1 dicembre!!

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