Originalmente inviato da
psychocircus
Ciao,
dovresti chiedere alla tua tutor di quale taratura si tratta. Mi sembra strana una correzione per scolarità ma non per età.
Sicuramente non è il Token Test di Spinnler e Tognoni (cutoff 26,5 e correzione per età e scolarità).
Tieni poi presente che:
- con il Token Test si valutano solo le abilità di comprensione linguistica (soprattutto il livello sintattico), e non quelle di produzione
- Token Test e AAT sono indicati soprattutto nei casi di lesione focale in cui c'è il sospetto di afasia
- l'AAT è una batteria completa e include un suo Token Test. Attenzione quindi a non somministrare due volte la stessa tipologia di test.
Nel tuo caso (sospetto deterioramento cognitivo) io ci andrei molto cauto nel somministrare test del genere. A mio avviso:
- l'AAT non avrebbe alcun senso, a meno che il sospetto sia una degenerazione lobare frontotemporale con chiari sintomi afasici
- il Token Test potrebbe essere utile, ma un'eventuale esito patologico meriterebbe particolare considerazione. Non è detto che si tratti di un deficit di comprensione, ma può benissimo essere un problema di attenzione uditiva o memoria a breve termine (che non hanno nulla a che vedere con le pure abilità linguistiche).
In merito a questa mia ultima considerazione, ti racconto un aneddoto. In passato mi è capitato di svolgere tirocinio in una struttura in cui il Token Test era addirittura "vietato". O meglio, veniva somministrato solo in caso di sospetta afasia.
Per tutti gli altri casi, dicevano, non serviva a nulla, poichè le abilità comunicative (linguistiche e pragmatiche) sono valutabili tramite colloquio, non serve fare test. Tramite la conversazione riesci a capire se il paziente è "presente" a livello di interazione comunicativa, cioè capisce ciò che dici, risponde in modo adeguato, ecc..
L'unico di test linguistico che somministravano ai non-afasici era la prova di denominazione.
Mi rendo conto che si tratta di un approccio un po' estremo, però a mio parere si fonda su argomentazioni più che condivisibili, soprattutto quando si parla di deterioramento (in cui il deficit attentivo è spesso predominante e "sporca" un po' tutte le le altre funzioni).