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Visualizzazione risultati 1 fino 10 di 10
  1. #1
    Matricola
    Data registrazione
    05-07-2012
    Messaggi
    28

    ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    Ciao a tutti!
    la questione mi ronza in testa già da diverso tempo e volevo sapere anche i vostri pareri: ci sono scuole di psicoterapia che fanno della neutralità del terapeuta una situazione assolutamente indispensabile; altre invece che trovano nel controtransfert, uno strumento fondamentale di crescita e "cura" del paziente. voi da che parte state?
    un saluto!
    Giovanni

  2. #2
    Johnny
    Ospite non registrato

    Riferimento: ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    Citazione Originalmente inviato da ikikomori Visualizza messaggio
    Ciao a tutti!
    la questione mi ronza in testa già da diverso tempo e volevo sapere anche i vostri pareri: ci sono scuole di psicoterapia che fanno della neutralità del terapeuta una situazione assolutamente indispensabile; altre invece che trovano nel controtransfert, uno strumento fondamentale di crescita e "cura" del paziente. voi da che parte state?
    un saluto!
    Giovanni
    parlando nello specifico dell'approccio psicodinamico, scuole che fanno della neutralità "una situazione assolutamente indispensabile" non ce ne sono. Anche in quelle di stampo psicoanalitico c'è la consapevolezza che il terapeuta non è neutrale, ecco perché va fatta l'analisi del controtransfert e la situazione che si svolge nella stanza di analisi è co-costruita in egual misura da paziente e analista.

  3. #3
    Matricola
    Data registrazione
    05-07-2012
    Messaggi
    28

    Riferimento: ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    Lacan sosteneva che "... il terapeuta durante la seduta deve avere lo stesso ruolo del morto a bridge"...

  4. #4
    Postatore Epico L'avatar di RosadiMaggio
    Data registrazione
    10-02-2006
    Residenza
    Tra le Alpi e gli Appennini
    Messaggi
    11,960

    Riferimento: ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    Era un problema di Lacan, coerente con la sua personalità, nel bene e nel male, con la sua teoria della struttura dell'inconscio come linguaggio e relativa tecnica. Il terapeuta neutrale non esiste (fortunatamente anche se egli dev'essere capace di "non invadere" e di modulare le emozioni in modo utile alla persona con cui sta lavorando) perchè egli è sempre parte del "campo" con il paziente e del "clima" di ogni seduta. Co-costruzione, come detto da Johnny, rende bene, ma anche per approcci più classici di quello più recente e tipicamente "interpersonale", come ad es. quello bioniano, il terapeuta ha un ruolo fondamentale, solo apparentemente neutrale.
    Gaia

    Tessera n° 15 Club del Giallo

    Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4

  5. #5
    Neofita
    Data registrazione
    18-06-2007
    Residenza
    Brescia
    Messaggi
    8

    Riferimento: ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    io sono cognitivo comportamentale e lavoro solo da 4 anni ma la neutralità PAGA sia per te..che non devi metterti in discussione durante la terapia sia per il paziente che si accettato incondizionatamente. Poi se si sta "male " per i propri personali vissuti che il paziente stimola allora si va in supervisione.


    Non piangere perché è finita, sorridi perché è accaduto

  6. #6
    Partecipante
    Data registrazione
    23-05-2013
    Residenza
    Provincia di Torino
    Messaggi
    32

    Riferimento: ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    Salve a tutti, io credo che ci sia stato sempre una sorta di frainteindimento circa la cosiddetta "neutralità" dell'analista sin da quando questa definizione è stata coniata, però, al di là di tutto la mia opinione personale é che sia impossibile parlare di "neutralità" per qualsivoglia approccio.

    Questo perché, sempre secondo la mia opinione, a qualsiasi teoria si faccia riferimento o qualsiasi tecnica si utilizzi la si applica sempre e comunque all'interno di un "campo intersoggettivo" formato dall'universo psichico di due (o più persone).
    Il concetto di "campo" é secondo me fisiologico nella situazione del setting così come in ogni situazione interpersonale, quindi anche se si applica un'approccio più strettamente cognitivo-comportamentale, si può in teoria non utilizzare il cosiddetto concetto di "controtransfert" ma non ci si può sottarrre ad una situazione interpersonale che presuppone comunque una co-costruzione di significati (anche se unidirezionali perché cmq il pz li deve fare suoi, per così dire) ed una reciproca regolazione del campo emotivo che può assumere diversi significati e diversi termini a seconda degli approcci, lo si può considerare o meno, ma in ogni caso é un evento umano e "fisiologico".

  7. #7

    Riferimento: ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    Il terapeuta non riesca MAI a essere neutro, semplicemente perchè è soggettivo e non oggettivo. Poi il compito di uno psicoterapeuta è colludere il meno possibile, oppure essere consapevole delle possibili collusioni e/o proiezioni.

    Il terapeuta deve realizzare la strada del paziente non la sua.
    Addirittura in certi approcci si sfrutta la presenza del terapeuta e lo si invita ad essere autentico (Carl Rogers). Ma essere autentico o soggettivo non vuol dire farsi i cavoli proprio con il paziente, può voler invece dire "Ciao Paziente, sai io sono un essere umano come te, ti ho ascoltato attentamente e penso, come perosna, che forse la cosa migliore sarebbe questa ma tu devi trovare, sviluppare la tua vita, la tua strada e le tue capacità, quindi ascolta cosa ti dice il cuore, poi se sbagli non è un problema se ne parlarerà e si cmabierà strategia..."

    tabnto per fare un esempio...
    Dr. Edoardo Savoldi Psicologo e & Psicoterapeuta

  8. #8

    Riferimento: ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    Concordo con Rorshach e confermo che anche nella mia esperienza la neutralità assoluta non esiste, come diceva il buon vecchio Einstein, "l'oggetto osservato viene modificato dallo stesso osservatore..."
    Drs Federica Solari Psicologo a Parma

  9. #9
    Matricola
    Data registrazione
    14-04-2017
    Messaggi
    17

    Riferimento: ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    Citazione Originalmente inviato da Drs Solari Visualizza messaggio
    Concordo con Rorshach e confermo che anche nella mia esperienza la neutralità assoluta non esiste, come diceva il buon vecchio Einstein, "l'oggetto osservato viene modificato dallo stesso osservatore..."
    Non credo fosse Einstein, ma un principio della meccanica quantistica. Ad ogni modo questo osservatore che perturba l'oggetto osservato mi piace come idea filosofica applicata anche alla psicoterapia .
    Quoto e condivido!

  10. #10

    Riferimento: ma il terapeuta, riesce davvero ad essere neutro?

    Come rispondereste a questa domanda? DESCRIVI LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’ATTEGGIAMENTO DEL TERAPEUTA IN PSICOTERAPIA DI SOSTEGNO SPIEGANDO LE RAGIONI DELLA NECESSITA’ DI VIOLARE AL BISOGNO LA REGOLA DELLA NEUTRALITÁ.

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