Alla fine del mio percorso con la tesi sperimentale (2 anni di lavoro, ma i miei tempi credo che rappresentino un'eccezione per il nuovo ordinamento...anche perchè l'ho chiesta praticamente 2 mesi dopo che mi ero iscritta alla specialistica
e avevo un campione che per essere rintracciato richiedeva tempo...) credo che il vero consiglio sia quello di pensare bene al relatore con il quale si vuole affrontare quest'esperienza.
La questione test, retest e simili, dipende da qual è il progetto della ricerca. Nl mio ad esempio non c'era nessun re-test. Somministravo uno stimolo al pc e facevo compilare una scheda per fare lo screening del campione.
Io sono soddisfattissima del lavoro che ho svolto, ci ho buttato il sangue, spirituale e materiale (dovevo spostarmi per trovare i soggetti, fare fotocopie a palate, procurarmi paccate di libri perchè il prof è stato esigentissimo anche sulla parte compilativa), ma il prof mi è sempre stato vicino (a modo suo, ma si è sempre interessato tantissimo!) e non mi sono mai sentita abbandonata...che credo sia fondamentale, quando si affronta un'esperienza quasi al buio...