Ciao a tutti i colleghi,
mi occupo di formazione e psicologia applicata ai contesti sociali, organizzativi e del lavoro.

E' un periodo abbastanza delicato ma giusto per introdurre lo sviluppo di queste tematiche sul territorio italiano e credo sia arrivata l'ora di rendere fertile il terreno di lavoro generando spunti di riflessione e integrazione di competenze, che a mio parere su alcune realtà italiane fatica a generarsi.

Sempre in quest'ultimo periodo, a seguito di alcune esperienze lavorative e formative, riflettevo sulla possibilità del cambiamento, inteso nella sua valenza culturale e sociale, che vede come protagonisti i lavoratori, i datori di lavoro e gli attori sociali, intesi come asl, ospedali, scuole e servizi terziario.

Ho scritto un articolo che riassume un po' il mio punto di vista.
Mi piace l'idea di condividerlo con voi e comprendere insieme ai vostri punti di vista quanto sia possibile oggi generare un cambiamento aperto alle nuove sfide del terzo millennio.



MOTIVAZIONE DEL PERSONALE E WELFARE AZIENDALE:
la creazione del valore condiviso

LO SCENARIO. Lo stato di benessere é uno stato di diritto che garantisce ad ogni cittadino degli standard minimi di reddito, istruzione, alimentazione, salute ed educazione.
Negli ultimi anni, il Welfare State ha assunto una forma di Welfare Mix, poiché ha conosciuto una partecipazione strategica di attori e sistemi informali per la gestione del benessere collettivo; si tratta di una comunione di forze (economiche ed organizzative) distribuite dagli enti locali e dai privati sociali, cui va la gestione dei singoli servizi, con l’obiettivo strategico di garantire maggiore efficacia ed efficienza nella loro esecuzione.
In questo scenario emerge il ruolo del Welfare Aziendale quale strumento utile allo sviluppo della qualità della vita del personale ma anche strumento utile alla creazione della responsabilità sociale aziendale, che integra in maniera trasversale impresa, dipendenti e attori sociali.

APPLICAZIONE DEL WELFARE AZIENDALE. L’adozione di un modello di “benessere aziendale” concretizza lo stato di salute di un'organizzazione lavorativa; obiettivo dello stato di benessere aziendale é:
- valutare il livello di soddisfazione del personale in relazione alle aspettative della direzione
- osservare il livello di coinvolgimento del personale negli obiettivi del management
- motivare il personale al raggiungimento degli obiettivi
- contribuire alla comunicazione tra aree e profili professionali e sviluppare lavori di gruppo per rafforzare e condividere i valori aziendali
- cercare soluzioni integrate per migliorare la vivibilità della vita lavorativa e vita privata

Allo stato attuale, chi lavora allo sviluppo di tali obiettivi, ricerca un modello di coinvolgimento nei valori aziendali; l’identificazione é un processo di personalizzazione, quasi un vestito su misura, che deve coinvolgere un gruppo di persone per raggiungere uno stesso obiettivo, con lo scopo sociale di rafforzare l’azienda nei vari aspetti economici, integrando elementi di vita familiare, necessità sociali e sanitarie; la sfida del terzo millennio é proprio trovare il giusto equilibrio per contribuire alla diminuzione del gap vita lavorativa-bisogni esterni all’azienda. La possibilità di condividere soluzioni (all’interno dei vari settori aziendali), rafforza la visione integrata benessere personale- welfare lavorativo, migliorando il singolare senso di appartenenza e dando valore alle azioni svolte in azienda.

COME INTERVENIRE? Le esperienze di welfare aziendale in Italia sono ancora limitate, coinvolgono quasi esclusivamente le grandi imprese e sono fortemente radicate solo in alcune realtà territoriali.
Attuare un piano strategico di intervento nell’individuazione di un modello di Welfare aziendale é il primo passo da fare; i servizi alla persona, gli orari più flessibili, l’istituzione di asili nido aziendali, i congedi parentali, la cura degli anziani, l’assistenza sanitaria possono essere degli aiuti concreti nel rendere evidente l’interessamento allo stato di salute del personale e motivarlo al lavoro. Rafforzare strumenti come i lavori di gruppo, le riunioni, la formazione continua contribuisce all’identificazione delle linee guida da sviluppare nella fase pre-operativa.
Occorre riconoscere che il dibattito sulla necessità di implementare in modo più diffuso il welfare aziendale ha iniziato a coinvolgere una buona parte degli attori economici, dei responsabili delle risorse umane e delle associazioni di categoria e sindacali.
Infine, una rete di servizi, l'istituzione di un network aziendale, di una rete di multi-stakeholders e la partecipazione per un territorio più coeso e solidale, potrebbe migliorare il profilo economico - imprenditoriale ma anche il profilo sociale-sanitario aziendale, rendendo integrate le forze del Welfare.

Teresa Pascale