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  1. #1

    Cambio facoltà oppure no?

    Salve a tutti! Sono una studentessa di giurisprudenza che sta valutando la possibilità di cambiare facoltà. Il diritto in realtà non mi ha mai appassionato ma nonostante ciò i primi due anni sono andati abbastanza lisci con una media discreta.. Il problema è sorto all'inizio di quest'anno per capirci ho dato solo due esami e ormai sono abbastanza convinta che il diritto non fa per me! Guardando un po le altre facoltà la mia attenzione si è focalizzata su servizio sociale: effettivamente proprio per come sono fatta io caratterialmente mi ci vedo molto a fare un lavoro del genere...
    Sono un po avvilita per una serie di motivi.. In primis una laurea in giurisprudenza ti apre molte porte e non so se anche in questo ambito possa essere spendibile.. poi non sono molto informata su quello che concretamente fa l'assistente sociale.. insomma vorrei un consiglio.. ho la sensazione di non essere dove dovrei (non so se ho reso l'idea) ma non ne sono neanche sicurissima..

  2. #2

    Riferimento: Cambio facoltà oppure no?

    grazie.. troppo gentili

  3. #3
    L'avatar di Duccio
    Data registrazione
    25-06-2002
    Residenza
    Firenze
    Messaggi
    8,939

    Riferimento: Cambio facoltà oppure no?

    Ciao Diletta, il forum non è frequentatissimo ultimamente e soprattutto l'estate è un momento di flessione relativamente all'utilizzo di internet da parte dei navigatori. Inoltre un post richiede lettura, riflessione ecc.. e meglio una risposta ben pensata e ponderata che una "sbrodolata" 20 secondi dopo averla letta... ci vuole pazienza

    Venendo alla tua situazione credo che la scelta universitaria sia per forza di cose multifattoriale, esistiamo noi, i nostri interessi e ciò che ci piacerebbe fare ma esiste anche un lato più razionale e logico che guarda all'aspetto concreto del dopo per forza di cose. Tutto sta a decidere cosa seguire e quali aspetti tenere maggiormente in considerazione, in più ci sono una serie di valutazioni da fare in base alla propria situazione personale di vita.

    Perdere uno o due anni se poi si decide di cambiare non è certo un problema, si perde necessariamente del tempo durante l'università, vuoi per la tesi, vuoi per gli esami, vuoi per tirocini, esami di stato ma anche solo per fare qualcosa che non ci piace veramente, quindi mi viene da dire che è decisamente meglio perdere due anni ma poi scegliere qualcosa che ci convince che rimanere in un limbo facendo qualcosa su cui abbiamo dei dubbi che perdurano e che finirà comunque per farci ritardare del tempo.

    Relativamente alla professione dell'assistente sociale non so dirti molto, so che è una figura molto tecnica e che adempie ad un ruolo soprattutto burocratico ma anche di "gestione" e decisione sulle persone ma in cui l'aspetto di aderenza e norme codici ecc ha la maggiore.
    Principalmente l'assistente sociale fa da mediatore tra soggetti a vario tipo deboli o svantaggiati e il mondo del lavoro, della previdenza, delle prestazioni sanitarie ecc...

    Evidentemente se ti senti portata per questo aspetto non è la giurisprudenza ad interessarti ma una sua specifica applicazione mi viene da pensare.
    Per quanto riguarda la laurea in giurisprudenza è vero che è un titolo accademico che ti apre la porta ad una moltitudine di concorsi ma a che pro? Per fare qualcosa che poi ti piace veramente? Attenzione a non dare troppo credito al lato razionale e logico perchè si rischia poi di fare scelte che decidono fortemente la tua vita professionale ed umana...
    Ho amici che hanno fatto giurisprudenza, una mia amica in particolare finì i 5 anni, poi iniziò il praticantato per diventare avvocato, interruppe dopo un anno per fare un master nelle risorse umane e provò a lavorare in questo ambito, successivamente capendo che anche lì non c'erano prospettive ha fatto il praticantato come consulente del lavoro e ora lavora come tale per un ufficio.
    La laurea in giurisprudenza è una laurea un po' "vuota" permettimi il termine senza fare i due anni successivi di praticantato che ti fanno diventare avvocato, notaio, consulente del lavoro ecc.. Quindi tieni conto che oltre ai 5 anni, ci vogliono altri due anni a contatto con questa materia.

    Fossi in te rifletterei bene proprio su quello che vuoi fare ma soprattutto su chi vuoi essere, ascolterei comunque molto bene i "campanelli d'allarme" che ti stanno risuonando e cercherei di capire se sono dubbi del momento o se davvero nascondono qualcosa di più, mi prenderei questa estate per pensare e per decidere.. Mi preme comunque sottolineare che due anni non sono comunque persi .. rientreranno comunque nel tuo bagaglio formativo e di vita, e soprattutto non pregiudicano niente. Conosco tanti professionisti che hanno cambiato facoltà anche a 21, 22 anni diventando professionisti eccellenti e motivati.. Chissà se non avessero cambiato cosa avrebbero fatto..

  4. #4

    Riferimento: Cambio facoltà oppure no?

    grazie per il consiglio!! ... Credo anche io che questa estate mi servirà molto... grazie mille!!

  5. #5

    Riferimento: Cambio facoltà oppure no?

    detta-11 NON studiare Psicologia a meno che non hai gia un posto di lavoro assicurato. e la gran parte degli psicologi sono lavorativamente (dico lavorativamente) dei grandi sfigati. Mi scuso per questa espressione forte, non voglio offendere nessuno ma é il modo migliore per riassumere la realtà lavorativa degli psicologi.
    Se ti piace la psicologia potrai fare dei corsi ma laurearti in psico non ti serve a nulla per lavorare. a nulla.

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