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  1. #1

    Voto Basso Laurea Triennale

    Salve a tutti, ho un dubbio che mi sta letteralmente angosciando negli ultimi mesi. A luglio dovrò prendere la laurea triennale in Scienze e Tecniche psicologiche. Sono fuori corso di un anno; questa sessione invernale, per laurearmi a marzo e non pagare un altro anno, ho dato di fretta gli esami che mi mancavano (6), abbassando la mia media da 26.8 a 25.4. Purtroppo, non avendone passati due, sono comunque finita fuori corso ed entro metà giugno devo aver tutti gli esami registrati o non posso laurearmi a luglio, tuttavia le date degli esami mi costringono ad avere una sola chance per esame di passarli, oltretutto molto ravvicinate fra loro, se voglio laurearmi a luglio.
    Sicuramente, considerando che sto portando avanti anche la tesi, non riuscirò ad ottenere voti alti e mi sono rassegnata ad accettare anche 18 pur di passare.
    Ciò che mi preoccupa è cosa implica uscire con un voto basso.
    Da me danno solo 3 punti alla tesi e altri a ogni tre lodi e io non ne ho manco una. Attualmente il mio voto di partenza sarebbe 93, però temo che con gli ultimi esami possa abbassarsi ancora.
    Secondo voi è male uscire alla triennale con un voto che possa essere 96 o anche più basso?
    So che può sembrare una domanda stupida, però veramente, mi sta facendo molto preoccupare la cosa. Ero partita piuttosto bene per poi cadere in basso durante il terzo anno ed essere costretta a recuperare in questo "quarto" in fretta e furia.
    Grazie in anticipo a chi leggerà.

  2. #2
    L'avatar di Duccio
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    Riferimento: Voto Basso Laurea Triennale

    Il voto di laurea triennale ha valore solo nel caso in cui costituisca un punteggio per poter accedere alla magistrale.
    In generale il voto di laurea (triennale e magistrale) non ha alcuna utilità eccetto per i seguenti punti:
    - Soddisfazione personale.. uscire con un buon voto almeno sopra il 100 dà comunque soddisfazione, è un riconoscimento di impegno, studio e preparazione.. anche se poi potremmo aprire una parentesi che non sempre ad un ottimo voto corrisponde un'ottima preparazione e competenza e viceversa.. Personalmente ho visto 110 e lode finire a girare hamburger al mcdonald e persone uscite con 90, 95 lavorare ottimamente come psicologi e crearsi una ottima professionalità. Ma ecco il voto ha un valore importante come soddisfazione personale.. Direi che ha soprattutto valore qualora a voto corrisponda una effettiva preparazione solida e concreta.
    - Concorsi pubblici (sia per lavorare come psicologo in enti pubblici che per entrare al concorso di dottorato qualora si voglia intraprendere la strada della ricerca. Il voto costituisce un criterio e un punteggio in questi concorsi.. Ma non sempre , non per forza . Ci sono per alcuni concorsi step di punteggi dati a 100 e a 105 .. Quindi ecco è un criterio, meglio averlo che non averlo. Va detto che il concorso pubblico non è che una rara possibilità di lavoro per lo psicologo.. sicuramente da prendere in considerazione ma non una strada facile e anzi.. è meglio prenderla come ipotesi ma su cui non farci troppo la bocca.

    Per il resto il voto non ha alcun valore, soprattutto per l'ambito privato, se tu volessi proporti come dipendente a cooperative, centri clinici ecc ecc e qualsiasi struttura privata che preveda uno psicologo.. non è così importante il voto quanto le esperienze di tirocinio, quello che dimostri di saper fare, avere ad esempio una tesi fatta nell'ambito in cui opera la struttura dove lavori.. Nella mia esperienza nei posti dove ho lavorato a nessuno è mai interessato il voto, e anzi ciò che era valorizzato erano altre cose. Ho un voto basso alla triennale e un voto sopra il 100 alla magistrale ma non è mai interessato, non era una cosa a cui nessuno durante il colloquio ha mai fatto caso.

    Ti riporto una cosa che ci diceva sempre il mio ex docente di psicologia delle organizzazioni, lui sosteneva che era necessario studiare, essere preparati ed uscire con una buona preparazione ma fermo restando questo era necesario finire in tempi brevi. Ci diceva sempre che come ipotesi estrema come selezionatore del personale avrebbe assunto sicuramente una persona laureata perfettamente in tempo con tutti 18... piuttosto che una persona con tutti 30 e lode , con 110 e lode ma laureata con il doppio del tempo.

    Valuta te cosa è meglio fare, secondo me meglio finire un po' prima, magari fare le cose meglio alla magistrale ma cercare comunque di dare più importanza al tempo che ci metti a finire piuttosto che al voto.

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