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  1. #1

    scelta magistrale, differenze tra psicologia cognitiva e clinica

    Buongiorno sto valutando la scelta delle magistrali in psicologia. Non ho ben capito la differenza tra la psicologia cognitiva e la clinica e rispettivamente in termini lavorativi che differenze ci sono tra le due figure? Chi si laurea in cognitiva applicata avrà meno possibilità lavorative rispetto a chi si laurea in psicologia clinica?

  2. #2
    L'avatar di Duccio
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    Riferimento: scelta magistrale, differenze tra psicologia cognitiva e

    Ciao, intanto ti consiglio di leggere molto bene questo orientamento.
    http://www.opsonline.it/forum/showthread.php?t=115480
    In seconda battuta a mio avviso parlare di minori possibilità lavorative o maggiori relativamente alla magistrale ha poco senso, in quanto il lavoro è lo psicologo, le magistrali sono indirizzi.. che appunto indirizzano su un ambito la tua formazione, ma poi avrai comunque un anno di tirocinio, esame di stato iscrizione all'albo e il titolo sarà quello di psicologo .. quindi con la possibilità giuridica di poter lavorare in ogni ambito.
    Ovviamente sarà più facile lavorare nell'ambito in cui ti sei formato, ma in ogni caso il grosso della formazione la apprendiamo soprattutto dopo la laurea, nel tirocinio e nelle formazioni successive che faremo e che in genere lo psicologo fa. Quindi anche se facessi un indirizzo che ti ispira di più ma che è di un ambito reputato meno redditizio potenzialmente niente paura.. abbiamo tutto il tempo dopo la laurea per poter approfondire anche altri campi.
    La magistrale in psicologia cognitiva prepara soprattutto alla ricerca e all'area più "neuro".. ovvero quella delle basi neuroscientifiche dei processi cognitivi e (ove il percorso lo preveda) l'approfondimento dei vari protocolli e processi di valutazione e intervento cognitivi con varie fasce di età. Vengono approfonditi generalmente i metodi di indagine soprattutto quello sperimentale. Quindi un laureato in questo indirizzo sarà in teoria molto ferrato sulle neuroscienze e sull'area della valutazione cognitiva.. e in generale avrà una base adeguata per iniziare un percorso per l'area neuropsicologica.
    La magistrale di clinica invece è più orientata alle psicopatologie cliniche e al loro studio, quindi saranno sicuramente esami di metodologia analisi dei dati e perchè no anche neuroscienze ma troveranno particolare importanza tutti quegli esami che approfondiscono il versante della psicopatologia dell'individuo. Il laureato in questo ambito sarà quindi competente nell'assessment e colloquio clinico con pazienti con problematiche cliniche (e meno magari con pazienti con problematiche neuropsicologiche per cui non avrà invece una formazione adeguata).
    Quindi ecco.. non esiste una magistrale più o meno spendibile.. esistono ambiti, contesti dove si può lavorare con una competenza varia e differenziata.

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