Care amiche, compagne amate delle nostre vite ( che sarebbero ben misera cosa senza di voi ), vorrei che vi rendeste conto che noi, poveri maschietti, siamo esseri limitati, facciamo solo ragionamenti semplici ed un po' terra terra. Pensate che quando noi diciamo sì intendiamo proprio "sì", che quella cosa la vogliamo o la vogliamo fare. E quando diciamo no, intendiamo "no", che quella cosa non la vogliamo o non la vogliamo fare.
Mi sto amaramente rendendo conto, invece, ad una età peraltro neanche più tenerissima, che per le donne spesso non funziona così: dicono "no", ma intendono "sì"... Oppure dicono "sì" ma intendono "no".
Messa così sarebbe pure semplice: basterebbe invertire sistematicamente il senso delle parole pronunciate da una donna e ci si capirebbe perfettamente.
Ed invece no, non è così semplice!
Perché non tutte le donne sono affette da questa inversione semiologica e, soprattutto, anche quelle che presentano questa curiosa caratteristica, non lo fanno sistematicamente, ma solo a volte: anche loro, cioè, a volte dicono sì perché intendono veramente sì oppure dicono no perché vogliono veramente dire no.
Ed allora qui sta il busillis: come facciamo a decodificare i vostri messaggi, noi poveri maschi, limitati e terra terra, privi pure di un pezzo di cromosoma ( quello che trasforma la doppia X in un più misero XY e che deve, evidentemente, essere il depositario del vostro codice di decrittazione )?
Non possiamo, non c'è una regola precisa. Dicono di considerare il contesto, il tono della voce, l'espressione del viso. Bisognerebbe, insomma, fare prima un paio di esami di semiologia approfondendo la questione del linguaggio non verbale... Oppure tirare in aria una monetina a testa o croce ché si fa prima e si hanno le stesse chance di azzeccarci.
Da qui l'appello di cui al titolo di questo post: care amiche, compagne delle nostre vite, aiutateci! Noi non siamo in grado di capire i processi mentali alla base di tali comportamenti, non ci arriviamo proprio!
Ed allora, se proprio non potete farne a meno, dateci almeno una mano per evitare gli errori più marchiani, potenzialmente in grado di avere un impatto non secondario sulle nostre vite.
Quando ci conoscete per la prima volta, al momento della presentazione, chiarite subito la vostra posizione: "Piacere, mi chiamo Maria Bianchi e quasi sempre quando dico "no" intendo "sì" ( o il contrario )".
Noi poveri maschietti limitati ve ne saremmo grati