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  1. #16
    Io frequento una scuola sitcc e sinceramente non è mai stato imposto a nessuno di raccontare i cavoli propri... ti dirò di più mentre ti posso garantire che io non li racconterò nemmeno se mi pagano ci sono altri miei colleghi che quasi fanno la fila per andarci
    Quindi non c'è nessuna imposizione almeno nella scuola che frequento io... Ritengo però sia un'esperienza molto utile e da cui ricavare molti stimoli e probabilemente se mi pagheranno bene accetterò di parlare della mia esperienza...
    Per qquanto riguarda il confronto aiamc-sitcc che dire... io mi san laureato a parma quindi son cresciuto a pane e comportamentismo... i miei prof. appartenevano all'aiamc... poi ho scelto sitcc per tutta una serie di ragioni che vanno dall'esigenze di nuovi modelli a motivi più pratici di lavoro...
    Nella mia scuola ho tre trainer una che fa riferimento al cognitivismo standard, uno che proviene dall'aiamc e uno più vicino alla posizione evoluzionista alla liotti.
    Credo che la sitcc rispetto all'aiamc abbia proprio questa peculiarità cioè è più eterogenea al suo interno.
    Si va dai post razionalisti agli evoluzionisti agli scopisti... l'aiamc mi dava e mi da l'impressione di essere più ortodossa.
    Questo a livello filosofico... a livello pratico le differenze si riducono molto...
    Per quanto riguarda l'efficacia delle psicoterapie e l'evidence based medicine ci sono tanti libri e tanti articoli...
    l'approccio cogntivo comportamentale si pone quesiti e fa trial randomizzati per provare l'efficacia dei trattamenti... altri approcci non ritengono questo utilie quindi non si hanno molti dati...
    per questo motivo troverai spesso nelle linee guida citate come terapie efficaci quelle cognitivo comportamentali (ovviamente perchè poi i trials dimostrano l'efficacia non perchè sono fra i pochi che fanno le ricerche)...
    mi sembra di avere già citato fonti dove trovare informazioni sull'efficacia delle psicoterapie in numerosi post... se mi chiedete di ridirlo mi dovete promettere che poi le leggete

  2. #17
    Partecipante Esperto
    Data registrazione
    28-05-2004
    Messaggi
    329
    Uhm... hai ragione Laisa, mi spiego meglio.
    Anche io diffido profondamente delle Scuole in cui ti viene chiesto di fare lavoro personale-"pubblico" con i tuoi colleghi; le dinamiche che si vengono a creare sono molto (troppo) particolari, e secondo me non solo non aiutano l'apprendimento professionale, ma possono rappresentare una grossa fonte di disagio. L'elaborazione personale deve avvenire in tempi e metodi opportuni, e con una particolare attenzione alle dinamiche relazionali in gioco.
    Con il concetto di "mettersi in discussione" intendevo comunque il farlo all'interno di ben precisi setting "riservati" (duali), e non certo con i propri compagni di corso, in confusivi happening di "psicodramma" di gruppo.

    Detto questo, che è necessario per chiarire la mia posizione, ti dico anche che al contempo trovo difficile accettare che uno psicologo, cioè una persona che per lavoro ha scelto di ascoltare ed aiutare ad elaborare vissuti e problematiche estremamente intime e personali degli altri, preferisca per una questione di "comodità personale" scegliere solo contesti formativi in cui la possibilità di sperimentarsi "dall'altra parte del lettino" sia preclusa a priori; questo perchè penso che, anche solo da un punto di vista professionale, avere un'esperienza "integrale" della situazione clinica sia professionalmente e tecnicamente fondamentale.
    Un buon dentista deve essersi trovato spesso ad aprire la bocca davanti ai ferri di un altro, per capire il disagio, i problemi, le scomodità precipue della posizione del paziente; conoscenza esperienziale che gli sarà poi professionalmente utilie quando sarà lui ad avere in mano gli attrezzi odontoiatrici, permettendogli di capire l'importanza di una mano precisa e di un'attenzione sensibile, etc. etc. In psicologia questo è ancora più importante, e non lo si impara dai libri o dalle lezioni (e nemmeno dalle supervisioni, seppur fondamentali, perchè in supervisione sei sì immerso nella situazione clinica, ma con una prospettiva osservativa solo parziale).

    Saluti,
    Lpd

  3. #18
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Allora, cari colleghi...è un bel dibattito impegnato!!!...
    per voi sono andato a spulciare una frase all' interno di un testo di Corradio Bogliolo, terapeuta sistemico relazionale.
    la frase è di Luthman:
    "nell' area dove si costruiscono relazioni e vicinanze, un terapeuta non può portare le persone dove egli non è mai stato".

    Concordo, confermo e l' accendo!.
    Per far bene questo lavoro è fondamentale conoscere sè stessi e le proprie emozioni.
    Nel gruppo si specializzazione credo sia fondamentale esplorarsi e vincere la paura nel farlo.
    Per vincere la paura è necessario confidare negli altri e ancor più in un tutor che possa comprendere quale sentiero si stà percorrendo...come se fosse un' esperta guida di montagna.
    Il gruppo innanzi tutto dovrebbe essere un gruppo esperenziale ed "emozionale".
    Sicuramente ciò costa fatica...ma cosa dovremmo fare...richiedere di studiare per 4 anni altra teoria?...magari ancora psicologia generale e quel povero cane sfigato di Pavlov?... .
    Come dire...hai scelto la bicicleta..ora pedala!...
    Sentirsi nudi non è bello...ma quando si riesce ad esserlo davanti agli altri senza imbarazzo...è una soddisfazione impagabile!...

    Però concordo in toto con Vincent, basta pagare!...è ora che ci diano qualche soldo per tutta questa fatica!...vedi medici specializzandi...borsa di studio statale di circa 800 euro al mese e formazione gratuita!!!.

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  4. #19
    Lpd... hai fatto il giro di 360°.... quali scuole ti "precludono a priori" la terapia personale? Nessuna mi risulta... al più te la impongono... detto questo il dentista ad aprire la bocca ci sarà andato perchè aveva una carie oppure csì tanto per provare?

  5. #20
    janneke
    Ospite non registrato
    bravi.
    mi piace osservare come cresciamo, come ci confrontiamo. tranquillamente. punti di vista diverisi si incontrano, si amalgamano. mi sembra molto bello, e professionale.
    possiamo percorrere il cammino che abbiamo scelto.
    io penso, molto banalmente, che ognuno di noi dovrebbe agire liberamente. inbase a istinto, emozioni e, in giusta proporzione, ragione.
    si, sono altri 4 anni. a pagamento. comporteranno sforzi e sfide. ma fin qui gia ci siamo arrivati. c'e'chi ha lottato anche solo per poter studiare psicologia allúniversita'.
    si, e'vero wrubens, abbiamo voluto, cercato e credo amato avere la bicicletta. adesso finalemnte l'abbiamo.
    io dico di godercela, di apprezzare ogni pedalata, in piano e in salita. e goderci il riposo quando arrivera la discesa.
    abbiamo scelto una professione meravilgiosa. ovvio, con pregi e difetti. ma comunque molto difficile.
    sara'un bel traguardo quando saremo a fine carriera (si spera...;P)
    vorrei solo dare un in bocca al lupo a tutti. sia della SITT che dell'AIAMC.
    ricordiamoci che la bici l'abbiamo voluta entrambi, ed entrambi l'abbiamo!

  6. #21
    laisa
    Ospite non registrato
    Caro Vincent, anch'io ho fatto l'università a Parma e so cosa vuol dire pensare di dover incontrare di nuovo tutti i nostri vecchi Prof. . Nella scuola AIAMC dove sono io fortunatamente questo non e' avvenuto. Lo volevo dire per tranquillizzare tutti i futuri laureati di Parma che sceglieranno l'AIAMC. Mi interessa però sapere come riesci a conciliare il nostro stampo comportamentista con alcune lezioni della SITCC che mi sono parse ( ho un'amica che mi tiene informata della SITCC) cadere quasi nel versante analitico (ovviamente non mi riferisco alle teorie dell'attaccamento).
    Poi volevo anche sapere se stai lavorando.
    L'ultima cosa l'ha dico a tutti: se volete avere informazioni aggiunte sul dibattito SITCC e AIAMC cercate su Internet il dibattito avvenuto tra Sanavio (AIAMC) e Liotti (SITCC), ne escono spunti interessanti. Sanavio e Liotti ppssiamo dire racchiudano la storia di questi due movimenti.
    ciao a tutti

  7. #22
    Beh dipenderà anche in che scuola sitcc è finita... io sono a verona e non percepisco derive psicoanalitiche... poi come ho detto i miei trainer sono uno ellisiano, uno aimac e una più vicina all'attaccamento quindi ho una ampia visione.

    Più che altro mi è mancata una base per quanto riguarda la psicologia delle emozioni e del pensiero che ho dovuto integrare leggendo dei gran libri...

    chissà se ci conoscevamo a parma... con chi hai fatto la tesi?

  8. #23
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Originariamente postato da janneke
    si, e'vero wrubens, abbiamo voluto, cercato e credo amato avere la bicicletta. adesso finalemnte l'abbiamo.
    io dico di godercela, di apprezzare ogni pedalata, in piano e in salita. e goderci il riposo quando arrivera la discesa.
    abbiamo scelto una professione meravilgiosa. ovvio, con pregi e difetti. ma comunque molto difficile.
    sara'un bel traguardo quando saremo a fine carriera (si spera...;P)
    vorrei solo dare un in bocca al lupo a tutti. sia della SITT che dell'AIAMC.
    ricordiamoci che la bici l'abbiamo voluta entrambi, ed entrambi l'abbiamo!
    Verissimo Jan, verissimo!!!!!.
    Infatti questo dibattito puo aiutare ad orientarci...
    perchè questa bicicletta bisogna stare attenti!!!!!!!!!!...
    ti sembra una fuoriserie ed è invece quella di Fantozzi!!!!,
    e magari non piace a tutti!!!!!!!!.

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  9. #24
    laisa
    Ospite non registrato
    caro vincent, io mi sono laureata a Luglio 2001 con Celi, e tu?

  10. #25
    Io febbraio 2002 con Orifiammi... probabilemte siamo dello stesso anno.
    L'apprezzatissimo Celi... penso che sia uno dei prof. più benvoluti di parma...

  11. #26
    Len
    Ospite non registrato
    Ciao a tutti! Ho letto questo interessante dibattito. Io sono al quinto anno V.O. Mi laureerò a Luglio 2005 (spero!) o a Novembre 2005. La mia strada perciò è ancora lunga perchè finita la tesi, arrivata alla tanto agognata laurea (che finalmente si avvicina!), dovrò effetuare il tirocinio (che tra l'altro ho difficoltà a cercare, perchè non so ancora se mi laureerò a Luglio o a Novembre, e se non dovessi riuscire a Luglio dovrei dare la disdetta a Maggio perchè slitterebbe di un semestre! :-( )
    Arrivo al punto... Ho sentito che hanno messo una scuola di psicoterapia cognitivo comportamentale a Parma. Cosa ne pensate? So che può sembrare una discorso molto terra terra ma, oltre all'interesse per un orientamento o per l'altro, quando avete scelto la specializzazione avete immagino guardato la sede, la distanza da casa vostra ecc. Visto che ci sono alcuni che si sono laureati a Parma, quali scuole ci sono nei dintorni Parma-Reggio? Io sono interessata al versante cognitivo-comportamentale, ma dato che ritengo di dovere imparare e conoscere ancora tantissimo, non mi precludo nessuna strada. Vorrei valutare ogni tipo di scuola, partendo però da quelle più vicine a me, per poi eventualmente vedere cosa propongono quelle più lontane.
    Altra domanda: il tirocinio quanto è stato utile per la vostra esperienza professionale e per la scelta della scuola?
    Per i ragazzi laureati a Parma: esistono nelle sedi convenzionate per il tirocinio enti utili per chi vuole approfondire la conoscenza della terapia cognitivo-comportamentale o comportamentale applicata?
    Mi rendo conto di avere fatto tante domande... Di una cosa sono certa, che sto parlando con persone che hanno una grande passione per questa professione.
    Spero di non essere andata troppo fuori tema....
    Grazie anticipatamente!
    Ultima modifica di Len : 02-12-2004 alle ore 15.51.57

  12. #27
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Ciao,
    l' esperienza personale e molte colleghi della mia zona confermano che il tirocinio in molti casi è una perdita di tempo e uno sfruttamento di forza lavoro a costo zero!.
    ma non è certo detto!...
    C' è sicuramente qualche posto dove si impara qualcosa...e chiaramente sono i più ambiti!...
    quindi informati sulle possibilità offerte dalla tua zona!!!...e mettiti subito in coda...
    attenta a non andare a fare gli interessi esclusivi di un' associazione che magari, visto che al suo interno conta uno psicologo con 3 anni di sicrizione all' albo, può richiedere tirocinanti. (ciò che è successo a me).
    Facci sapere!...
    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  13. #28
    Ciao... se vogliamo considerare la variabile vicinanza e scuole cognitivo comportamentali ci sono due possibilità... la scuola di parma che è nuova, appartiene al gruppo aiamc ed è quindi preponderante l'approccio più classicamente comportamentista se no a modena c'è la scuola della sassaroli "studi cognitivi"... anche questa molto nuova ma appartenente al gruppo sitcc...
    io che sono della provincia di reggio ma lavoro a modena, ho optato per la scuola di verona (APC-SPC) sempre appartenente al filone sitcc ma con alcune differenze rispetto a studi cognitivi...
    Per quanto riguarda il tirocinio il discorso si fa complicato... io l'ho fatto in una coop sociale dove c'è anche il servizio di consulenza psicologica e psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale... dopo il tirocinio sono stato anche assunto quindi direi che mi è andata bene... tuttavia se uno vuole un tirocinio molto clinico di certo non è il posto giusto in quante è preponderante il sociale...
    se hai altre curiosità per quel che posso son lieto di risponderti.

  14. #29
    Giurato di Miss & Mister OPs L'avatar di Parsifal
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    Originariamente postato da Len
    Ciao a tutti! Ho letto questo interessante dibattito. Io sono al quinto anno V.O. Mi laureerò a Luglio 2005 (spero!) o a Novembre 2005. La mia strada perciò è ancora lunga perchè finita la tesi, arrivata alla tanto agognata laurea (che finalmente si avvicina!), dovrò effetuare il tirocinio (che tra l'altro ho difficoltà a cercare, perchè non so ancora se mi laureerò a Luglio o a Novembre, e se non dovessi riuscire a Luglio dovrei dare la disdetta a Maggio perchè slitterebbe di un semestre! :-( )
    Arrivo al punto... Ho sentito che hanno messo una scuola di psicoterapia cognitivo comportamentale a Parma. Cosa ne pensate? So che può sembrare una discorso molto terra terra ma, oltre all'interesse per un orientamento o per l'altro, quando avete scelto la specializzazione avete immagino guardato la sede, la distanza da casa vostra ecc. Visto che ci sono alcuni che si sono laureati a Parma, quali scuole ci sono nei dintorni Parma-Reggio? Io sono interessata al versante cognitivo-comportamentale, ma dato che ritengo di dovere imparare e conoscere ancora tantissimo, non mi precludo nessuna strada. Vorrei valutare ogni tipo di scuola, partendo però da quelle più vicine a me, per poi eventualmente vedere cosa propongono quelle più lontane.
    Altra domanda: il tirocinio quanto è stato utile per la vostra esperienza professionale e per la scelta della scuola?
    Per i ragazzi laureati a Parma: esistono nelle sedi convenzionate per il tirocinio enti utili per chi vuole approfondire la conoscenza della terapia cognitivo-comportamentale o comportamentale applicata?
    Mi rendo conto di avere fatto tante domande... Di una cosa sono certa, che sto parlando con persone che hanno una grande passione per questa professione.
    Spero di non essere andata troppo fuori tema....
    Grazie anticipatamente!

    Ciao!Io faccio la scuola a Modena,Studi Cognitivi;ho molte compagne di corso di Parma!Se vorrai delle informazioni sui corsi,i costi ecc ecc ti spiego tutto;in bocca al lupo,ciao!

  15. #30
    Parsifal wow... io lavoro due piani sotto la vostra scuola

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