• Opsonline.it
  • Facebook
  • twitter
  • youtube
  • linkedin
Pagina 1 di 4 123 ... UltimoUltimo
Visualizzazione risultati 1 fino 15 di 47
  1. #1
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492

    indirizzo cognitivo comportamentale ITC-AIAMC

    Ciao a tutti.
    MI sto informando sull' indirizzo in oggetto.
    C' è qualcuno che sta frequentando questa scuola e mi sà dare qualche notizia a caldo?.
    Punto 1. C' è chi dice essere molto indietro rispetto l' altra scuola di pensiero presente in Italia, se non sbaglio il filone costruttivista.

    Punto2. Solo per fare il test di ammissione, possibile che bisogna pagare 155 euro?.

    Punto3: E' previsto che lo studente affronti casi clinici dal 3° anno, un pò tardi considerando che esigono 3700 euro all'anno.

    Punto 4: Ho richiesto il costo per la supervisione ma non l' hanno indicato, svista o interesse?.

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  2. #2
    Partecipante Esperto
    Data registrazione
    28-05-2004
    Messaggi
    329
    Beh, ovviamente ogni parere è soggettivo... quindi non credo di essere oggettivo, ma comunque, a mio parere, l'AIAMC è veramente molto più indietro della SITCC nell'elaborazione teorica e nello sviluppo metodologico, epistemologico e concettuale dei propri modelli d'intervento. Sia SITCC che AIAMC sono realtà variegate e complesse, in cui puoi trovare anche cose abbastanza diverse tra loro, ma in media la SITCC tende verso approcci neocognitivisti e cognitivo-costruttivisti, l'AIAMC verso approcci neocomportamentisti con qualche spolverata di cognitivismo classico.... diciamo che dell'approccio cognitivo-comportamentale la SITCC si interessa più della prima parte (cognitivo), l'AIAMC della seconda (comportamentale), con tutto quello che ne consegue.
    Conosco diverse persone che sono nell'una e nell'altra, e sinceramente mi convince di più (anzi, molto di più) la SITCC, che da l'impressione di essere molto più aperta teoricamente dell'AIAMC, che invece, a volte, sembra molto più impegnata a fare battaglie di retroguardia che a far evolvere i propri modelli operativi.
    My two cents.

  3. #3
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Certo che impostata in questo modo, come non concordare su una teoria di riferimento che abbia la possibilità di potersi rivalutare alla luce di nuove scoperte?..vedi la SITCC.

    Di questo approccio non ne sò tanto, le tecniche non sono le classiche? desensibilizzazione sistematica, modelling, esposizione in vivo... .

    Per quanto concerne i risultati?...i due orientamenti differiscono?..

    e ancora non riesco a comprendere perchè vogliano 155 euro per il colloquio di ammissione..mi sembra un furto!...è così anche al SITCC?


    Ciao

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  4. #4
    Partecipante Esperto
    Data registrazione
    28-05-2004
    Messaggi
    329
    Beh, le tecniche che citi sono prevalentemente comportamentali; ci sono clinici che, pur afferendo all'approccio cognitivo-comportamentale, si sentono più vicini ad un certo "stile" teorico o tecnico di tipo comportamentale (e quindi useranno tecniche quali da te citate) oppure cognitivo, con una vasta serie di situazioni intermedie ed ibride. Diciamo che forse la differenza più grande tra SITCC e AIAMC (che non sono scuole, ma insiemi di scuole e gruppi che si riconoscono in un -per quanto ampio - arcipelago teorico) consiste nell'enfasi sul "secondo cognitivismo" per la SITCC sul neocomportamentismo per l'AIAMC, con quello che ne deriva in termini pratici. Ma, appunto, essendo "arcipelaghi" dentro puoi trovarci cose anche abbastanza differenziate.
    Mettiamola cos' (semplifico in maniera quasi inaccettabile): se ti interessa maggiormente "modificare direttamente il comportamento" l'AIAMC fa per te, se ti interessa lavorare di più sugli "schemi cognitivi di significato" orientati per le scuole vicine alla SITCC.
    In bocca al lupo,
    Lpd

  5. #5
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Ho notato che tendenzialmente l’ intervento cognitivo-comportamentale si basa nel far superare un meccanismo di difesa quasi sempre presente, l’ evitamento.
    Si parte dall’ idea che il problema, in linea di massima si strutturi su questo meccanismo di difesa, ecco quindi che le tecniche, desensibilizzazione sistematica, esposizione in vivo ecc., hanno la finalità di far esporre progressivamente il paziente in direzione dello stimolo ansiogeno.

    La storia però non è così semplice. L’ evitamento non sempre viene messo in atto. La cognizione che il paziente vorrebbe cambiare può essere più intima e profonda, e affatto evitata.
    Si pensi ad esempio alla “bestia nera” della terapia, tutti i sintomi egosintonici, come li definisce Gabbard. Pensiamo a disturbi come il masochismo, voyerismo o la pedofilia.
    Ciò che Gabbard sembra non dichiarare chiaramente è che il sintomo, benchè egosintonico può disturbare il cliente, che ci richiede consulenza proprio per questo. Inoltre, ad esempio per il masochismo, il dsm nella sua volontà di discernere e categorizzare dimentica che una componente masochistica anche forte può essere concomitante ad altri disturbi.
    Quindi, la scuola cognitivo-comportamentale considerata “più avanti”, prende in considerazione questi dettagli agendo su cognizioni più profonde?.


    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  6. #6
    Io frequento l'SPC e non mi hanno chiesto nulla per il colloquio di ammissione... per quanto riguarda l'AIAMC non so come funziona.
    Per quanto riguarda l'approccio direi che la sitcc è più eterogenea rispetto all'aiamc che è più compatta e orientata sul paradigma comportamentista.
    Soprattutto per la sitcc è difficile dire che le scuole che vi aderiscono propongano tutte lo stesso modello di intervento anzi ci sono paradigmi molto differenti e in contrasto...
    Il punto unitario penso che sia cmq l'agire sulle cognizioni...

  7. #7
    Giurato di Miss & Mister OPs L'avatar di Parsifal
    Data registrazione
    04-03-2002
    Residenza
    Nel buio vicino alle porte di Tannoiser
    Messaggi
    2,719
    tra il 21 e il 23 ottobre a Verona ci sarà il congresso nazionale della sitcc;perchè non ci vai,anche solo per un giorno?

  8. #8
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    potrebbe essere interessante, valuterò...
    purtroppo la sitcc è molto distante da casa mia...e ciò comporta un notevole aumento di spese e tempo...
    che fare?...quanto vale la pena sbattersi?... .
    Voi che fareste nel caso un indirizzo di specializzazione che vi interessi avesse queste caratteristiche?.

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  9. #9
    Partecipante Affezionato L'avatar di stegg
    Data registrazione
    13-10-2003
    Residenza
    Milano
    Messaggi
    111
    ciao, io ho fatto un colloquio settimana scorsa all'ASIPSE di milano (aderente all'AIAMC) e non mi han fatto pagare nulla! e ci mancherebbe altro!

    cmq mi hanno preso, e mi hanno preso anche ad una scuola SITCC. e dai consigli raccolti credo che mi iscriverò a quest'ultima... spero di fare bene

  10. #10
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Aderente AIAMC cosa significa?
    In altre parole, le direzione è la stessa?..in questo caso non si spiega la differenza di 155 per un' ammissione!. E comqe non si spiega in ogni caso!...paghi 155 per sapere se sei idoneo pagarne altri 3700!...mah!...sembra un furto più sporco del normale!...
    in ogni caso...aderente AIAMC significa che la direzione imposta la didattica e i costi o ogni scuola fà storia a sè?.


    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  11. #11
    Partecipante Affezionato L'avatar di stegg
    Data registrazione
    13-10-2003
    Residenza
    Milano
    Messaggi
    111
    guarda, direi che ogni scuola è un ente a sè e decide i programmi e i costi, sempre restando nel paradigma comportamentista che contraddistingue l'AIAMC. che è un'associazione che raccoglie gli psicologi comportamentisti italiani.
    cmq sappi che l'ASIPSE costa di più!!!!

  12. #12
    laisa
    Ospite non registrato
    IO SONO ISCRITTA ALL'AIAMC, E DA QUANTO NE SO SOLO UNA DELLE SCUOLE AIAMC FA PAGARE IL COLLOQUIO DI SELEZIONE...
    HO LETTO CON INTERESSE IL DABATTITO CHE E' NATO AIAMC E SITCC, COMPORTAMENTO VERSUS COGNIZIONE. COSI' UN PO' PER DOVERE E UN PO' PER ORGOGLIO, VORREI PRECISARE CHE LE COSE NON SONO POI COSì SEMPLICI. I COMPORTAMENTISTI CREDONO CHE IN TALUNI CASI MODIFICARE PRIMA IL COMPORTAMENTO PER GIUNGERE ALLE COGNIZIONI SIA PIU' UTILE ED EFFICACE. BISOGNEREBBE A QUESTO PUNTO APRIRE 10 GROSSE ENCICLOPEDIE.
    MA SCEGLIERE TRA AIAMC E SITCC IN REALTA' PONE DELLE QUESTIONI PIU' DI TIPO "POLITICO" CHE ALTRO. DI FATTO LE DUE SCUOLE PERSEGUONO GLI STESSI OBIETTIVI.
    SO DI UNA MIA AMICA CHE FREQUENTA LA SITCC CHE MI RACCONTA CHE SPESSO E' DURA DOVER RACCONTARE I FATTI PROPRI IN CLASSE ED ASCOLTARE QUELLI DEGLI ALTRI. QUESTO ALL'AIAMC IL PIU' DELLE VOLTE NON E' RICHIESTO. CIAO A TUTTI

  13. #13
    Partecipante Esperto
    Data registrazione
    28-05-2004
    Messaggi
    329
    Come dire che l'AIAMC è più "comoda" ? :-)
    A parte che non tutte le scuole SITCC sono così "aperte alla discussione"...ma... uno psicologo che per lavoro farà parlare le persone dei loro problemi, ma vede con diffidenza il doverlo fare lui per primo... uhm... si, non riesco a nascondere la mia perplessità, forse perchè abbiamo due diverse (entrambe legittime, ma trovo qualcosa di strano - a livello personale, bene inteso - in quella "AIAMC-non-mettiamoci-in-gioco") visioni professionali.

  14. #14
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
    Data registrazione
    17-04-2003
    Messaggi
    492
    Grazie laisa!!!!!!!!!!
    hai finalmente aggiunto qualcosa di nuovo...
    hai parlato di efficacia ed efficienza...un dictat per me!!!!...ci sono anche delle prove sperimentali?..
    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  15. #15
    laisa
    Ospite non registrato
    Sono contenta che si sia APERTO IL DIBATTITO tra noi specializzandi. Vorrei dare una risposta a ULPD perchè probabilmente non mi sono spiegata bene. E forse in poche righe farò fatica a dare spiegazioni. Tento di essere chiara. Credo ci sia un "momento" per quasi tutte le cose, anche e soprattutto per esporsi agli altri e per esporre i propri limiti. Questo "momento" può avere un significato per così dire terapeutico se è scelto e non imposto dall'esterno. Non so in quanti abbiamo avuto esperienze di condivisione al pubblico di debolezze e timori ma certamente se questo pubblico è composto da psicologi e per di più psicologi che frequentano una scuola e la frequentano per costruire "apprendimenti" è dura accettare l'imposizione dall'esterno di dover raccontare " i c. propri". Forse stiamo dimenticando che siamo persone e che la ruota della motivazione di DiClemente dovrebbe funzionare anche su di noi: qualsiasi tipo di cambiamento o anche solo di riflessione su se stessi va scelta, voluta.
    Io e quelli della mia classe AIAMC quando siamo in pausa pranzo mangiamo assieme, diciamo stupidaggini e dimentichiamo di essere piscologi, non ci siamo poste etichette di malattia o pseudomalattia e se qualcuna di noi ha un problema per adesso si è sentita-o libero di raccontarlo.
    Avete mai pensato alle conseguenze di questi momenti di formazione personale obbligata? Se svolti in momenti sbagliati e con scarsa motivazione possono fallire e creare disagio a chi li svolge. Se si ribatte che uno psicologo DEVE saper accettare questo tipo di formazione rischiamo di alimentare pensieri irrazionali di doverizzazioni o onnipotenza.
    La mia comunque è solo una riflessione su quello che può comportare un formazione personale mal gestita, certo non mi voglio riferire a nessuna scuola in particolate a anche se ho preso spunto dal racconto di una mia amica che frequenta una scuola SITCC.
    Spero di avere chiarito la mia posizione, poi nel tempo si può sempre cambiare idea.
    Per quanto riguarda le prove sperimentali di cui parla WRUBENS, quello che so è che le ricerche sulle terapie basate sull'evidenza ci dicono che in gran parte dei disturbi d'ansia l'esposizione (principale tecnica terapeutica comportamentista) ha un successo superiore ad altre tecniche.
    Ora devo andare ma sono sicura che il dibattito avrà un seguito.
    ciao!!!!

Pagina 1 di 4 123 ... UltimoUltimo

Privacy Policy