• Opsonline.it
  • Facebook
  • twitter
  • youtube
  • linkedin
Visualizzazione risultati 1 fino 14 di 14

Discussione: motivatore/coaching

  1. #1
    Tarix
    Ospite non registrato

    motivatore/coaching

    Ciao!
    Qualcuno mi sa dare informazioni sulla professione del motivatore/ coach ???

    E' richiesta una qualche qualifica post-lauream?
    Si differenzia dal counselor??

    Grazie per il tempo che vorrete dedicarmi!

  2. #2
    HT Sirri
    Ospite non registrato

    Re: motivatore/coaching

    Originariamente postato da Tarix
    Ciao!
    Qualcuno mi sa dare informazioni sulla professione del motivatore/ coach ???

    E' richiesta una qualche qualifica post-lauream?
    Si differenzia dal counselor??

    Grazie per il tempo che vorrete dedicarmi!
    No, "sembra" che non sia obbligatorio nessun tipo di qualifica.....

    Le differenze sono sintetizzabili in questo modo:
    Personal coach si rivolge a chi vuole migliorare se stesso e la sua vita, partendo da una situazione normale, o anche di eccellenza.
    Counselor si rivolge a situazioni problematiche ma non patologiche, aiutando al persona a fare chiarezza dentro a se stessa.

    Secondo me sono entrambi ambiti in forte espansione, e terreni relativamente vergini da parte di noi psicologi.
    Detto in altro modo: sbrighiamoci o questi lavori li faranno altri.

    Un abbraccio,

    Stefano

  3. #3
    Tarix
    Ospite non registrato

    bene!

    ..e come potrei diventare personal coach??
    Se già un minimo di "parvenza" puo' darmela il titolo... quali sono i passi da fare??

    Mi interessa molto l'ambito del miglioramento e del benessere...

    E' stimolante!! ...ma...come fare???


    Ci sono mille specchietti per le allodole in giro....

    Grazie!

  4. #4
    HT Sirri
    Ospite non registrato

    Re: bene!

    Originariamente postato da Tarix
    ..e come potrei diventare personal coach??
    Se già un minimo di "parvenza" puo' darmela il titolo... quali sono i passi da fare??

    Mi interessa molto l'ambito del miglioramento e del benessere...

    E' stimolante!! ...ma...come fare???


    Ci sono mille specchietti per le allodole in giro....

    Grazie!
    Dire "personal coach" e' dire tutto e dire nulla.
    Storicamente la figura del personal coach nasce nello sport..... lo vuoi fare con atleti? se si ti consiglio un corso di psicologia sportiva.

    Ma mi pare che quello che piu' ti interessi e' il miglioramento personale, benissimo.

    In questo caso quello che ti consiglio e' padroneggiare, almeno un minimo, tutte le seguenti competenze:
    - comunicazione (es. strategica, PNL, analisi transazionale; enneagramma);
    - tecniche di mediazione;
    - saper condurre un colloquio clinico;
    - saper gestire dei gruppi;
    - avere dei temi sui quali poter effettuare dei corsi (es. autostima).

    A questo punto direi che hai formato la tua "cassetta degli attrezzi".

    Un abbraccio,

    Stefano

  5. #5
    Tarix
    Ospite non registrato

    sì ma allora

    ...l'acquisizione di tali competenze deve essere certificata?...oppure puo' essere una figura "free-lance", nel senso che uno puo' decidere di diventare esperto in una determinata materia e formarsi da sè e "rivendersi" come "esperto"??...

    Sai, cialtroni in giro ce ne sono tanti... così come persone serissime e riconosciute, sebbene i "super-formatori" o i "guru" dell'autostima proprio non mi piacciono.....( spero di non dover mai passare sui carboni ardenti per motivarmi!!!!!! )

    ciao, e grazie!

  6. #6
    HT Sirri
    Ospite non registrato

    Re: sì ma allora

    Originariamente postato da Tarix
    ...l'acquisizione di tali competenze deve essere certificata?...oppure puo' essere una figura "free-lance", nel senso che uno puo' decidere di diventare esperto in una determinata materia e formarsi da sè e "rivendersi" come "esperto"??...
    Per la legge italiana non esiste una certificazione considerabile come valida.......

    Quello che e' importante e' avere le competenze, altrimenti venderai solo del fumo.

    Un abbraccio,

    Stefano

  7. #7
    Tarix
    Ospite non registrato
    ciao Stefano,
    grazie per il tempo che mi hai dedicato.

    Ho riflettuto molto su quanto mi hai scritto e, leggendo anche altre esperienze qui sui forum di ops, sono giunta alla conclusione che la mia credenza limitante sia

    "presentarmi come psicologa inesperta significa andare allo sbaraglio..e fallire.".

    Mi chiedo che valore ho io-psicologa inesperta (e neanche tanto preparata teoricamente) senza un obiettivo definito.
    Mi rispondo: nessuno.

    In base all'ottimismo di una visione propositiva posso vedere in questo "embrione di me" la possibilità di arrivare dovunque, con la forza di un obiettivo preciso.

    Questo in base all'ottimismo...Ma non riesco a trovare un obiettivo preciso...e ho già trent'anni, non perchè mi pesino, ma perchè a quest'età le limitazioni nelle offerte di stage,formative,di lavoro qualificato senza precedenti esperienze, di posti generici di lavoro sono sempre più marcate. E mi demoralizzano.

    Lo so..mi prendo a calci da me.
    Mi manca molto non avere riferimenti di colleghi, nessuno dei quali lavora da psicologo...ahimè e ahiloro...Per cui, sai, più prendi distanza col mondo della psicologia, più ti sembra di non appartenervi proprio. Con la conseguente paura di essere grossolana e sprovveduta. Non so come si faccia un progetto, ad esempio (dato che leggo sempre qui su ops di preparare progetti, e presentarli..). Ho delle lacune, che un po' di studio potranno colmare, spero.

    Una cosa la so: non voglio buttare questa laurea e sono ambiziosa. L'ho riscoperto da poco, a dire il vero, pero' sento che mi ci sto attaccando con le unghie e con i denti: sono psicologa e voglio lavorare come tale.

    Grazie e scusa per il tomo..ma tu sembri una persona pragmatica, al contrario mio, e ho bisogno di indicazioni pratiche, e pure una pacca sulla spalla!

    ciao, Tari.

  8. #8
    Tarix
    Ospite non registrato

    ho letto un intervento del presid Ordine Lombardia

    Ciao, ho trovato non ricordo dove (e non so nemmeno che tipo di documento sia) questo intervento a proposito della psicologia del lavoro (pdl) del presidente dell'Ordine della Lombardia, in cui ho ritrovato in forma più accreditata le mie rimostranze storiche nei confronti del mio corso di laurea, preparazione ed inesperienza (nel post precendente).
    Ho letto tutto con molto interesse e devo dire che i consigli elargiti sono molto utili: infatti mi appresto a riprendere i libri, per studiare anche elementi inerenti l'economia e il diritto del lavoro, questa volta con l'idea che la professionalità da costruire debba essere "multidisciplinare", senza pretese di "tuttologia".


    Volevo chiedere a Stefano quale debba essere il passo successivo allo studio per conseguire una certa professionalità per qualcuno tra questi obiettivi

    "...migliorare la sicurezza, modificare i comportamenti, verificare le capacità, aumentare la motivazione, aumentare l’efficienza, incentivare meglio, misurare il cosiddetto “clima organizzativo”, diminuire i conflitti, migliorare la comunicazione, diminuire lo stress, prevenire il mobbing, adattare il lavoratore alle nuove tecnologie o viceversa, ecc. ecc..."

    (tieni presente che ho 30 anni...laureata da 4...non più la neolaureata che qualcuno ha interesse a formare...)

    Grazie per la disponibilità!
    Riporto uno stralcio dell'intervento di cui sopra.
    Ciao!



    • Ma se la pdl deve misurarsi con queste richieste così diverse e così specifiche, allora ritorniamo alla domanda di prima : lo psicologo del lavoro deve essere esperto di valutazione ed assessment, di sicurezza, di comunicazione, di negoziazione, di conflitto interpersonale, di dinamiche di gruppo, di modificazione degli atteggiamenti e del comportamento, di sistemi incentivanti, di questionari, di test, ecc. ecc., un “tuttologo” quindi?
    • La risposta a questa domanda credo possa essere una sola : Sì e No. No, perché nessun singolo professionista può essere veramente competente in tutte queste tematiche (mentre può diventare uno specialista in alcune di queste). Sì, perché lo pdl, oltre ad avere conoscenze di base in tutte le tematiche che ho menzionato ed una particolare competenza in una o più di queste, deve conoscere molto bene il contesto dei suoi clienti, e questo contesto è di solito l’azienda, l’organizzazione, la società di consulenza che lo paga per aumentare appunto l’efficienza, il benessere o la qualità dell’immagine
    • E vengo ora al punto cruciale : lo psicologo del lavoro si deve differenziare dai suoi colleghi di altre specialità soprattutto per la conoscenza che ha dei meccanismi, dei ruoli, delle mansioni e delle modalità organizzative che tipicamente vigono in azienda. Deve sapere un po’ di economia, un po’ di marketing, un po’ di diritto del lavoro, ecc. ecc. Deve poter condividere un codice ed un linguaggio con i propri clienti, deve sapere (che metta mano alla sicurezza, all’assessment, alla comunicazione o a quant’ altro ancora) che sta toccando una parte soltanto di un macchinario molto complesso, il cui funzionamento deve almeno superficialmente conoscere
    • La formazione dello pdl dovrebbe quindi comprendere:

    1. Una almeno discreta conoscenza del mondo aziendale e produttivo, delle sue regole, delle sue articolazioni interne ed esterne (ruoli, mansioni, posizioni, ecc.)
    2. Una buona conoscenza e competenza in almeno un settore specifico di intervento (risorse umane, valutazione/assessment, clima aziendale, sicurezza, sistemi incentivanti, marketing, comunicazione, negoziazione, formazione, ecc.)
    3. Una buona conoscenza della lingua inglese e dell’informatica applicata all’analisi, alla presentazione ed alla organizzazione dei dati
    4. Un’idea non troppo approssimativa delle necessità attuali di aziende ed organizzazioni, idea che deve premettere una presentazione mirata e convincente dei servizi che la psicologia del lavoro può offrire. Possiamo tranquillamente definire questo punto come “la capacità di fare marketing dei propri servizi”• I limiti di cui soffre la figura professionale dello psicologo del lavoro sono contemporaneamente limiti di immagine, di conoscenza/competenza e di atteggiamento mentale

    Andiamo con ordine:

    1. Immagine: lo psicologo viene associato dall’opinione pubblica (e quindi anche dagli operatori del mondo aziendale e della consulenza) al disagio, alla sofferenza, a problematiche psichiche e/o sociali. Il pubblico non sa che la scienza psicologica si occupa anche (e queste sono poi in definitiva anche le sue radici) di apprendimento, motivazione, comunicazione, benessere, atteggiamenti/opinioni, ergonomia, ed altro ancora. Se ciò fosse reso noto e venisse creata un’associazione fra queste potenzialità della psicologia e le concrete e quotidiane esigenze del mondo aziendale (sicurezza, efficienza, motivazione, benessere, gestione del conflitto, comunicazione interculturale, gestione dell’emergenza, gestione delle risorse umane, negoziazione, ecc.) le competenze dello pdl diventerebbero finalmente spendibili in alternativa ad altre professioni. Al contrario altre professioni vengono strettamente associate al mondo aziendale ed organizzativo (ingegnere, economista, ecc.)
    2. Conoscenza/Competenza: lo psicologo viene attualmente formato dall’università in funzione di bisogni di tipo clinico-assistenziale, colludendo con la più o meno conscia motivazione dell’80% circa degli studenti che si iscrivono a psicologia. Il cosiddetto “indirizzo” lavoro ed organizzazione consiste molto spesso in due o tre esami che non bastano lontanamente a conferire quelle particolari nozioni generali o specifiche che permettano allo studente di avere anche solo una vaga idea della realtà aziendale e consulenziale. Se a tutto ciò si aggiunge la relativa scarsità e inadeguatezza di tirocini mirati nelle aziende e nelle organizzazioni produttive nonché la pressoché totale assenza di possibilità formative post-universitarie, il quadro della formazione diventa a dir poco desolante
    3. Atteggiamento mentale: L’atteggiamento di base ed i valori dello psicologo del lavoro e dell’organizzazione non possono e non debbono essere di tipo prevalentemente clinico-assistenziale. Cercherò di spiegare le ragioni di questa affermazione

  9. #9

    Riferimento: motivatore/coaching

    Ciao a tuti,

    per diventare coach oggi esistono dei percorsi di studio a livello universitario.
    Molti coach sono degli esperti di programmazione Neuro Linguistica (PNL)
    Comunque invito chiunque a collegarsi nel mio forum www.forumcoaching.it e a prendere contatti con i tanti coach qualificati pronti a rispondere alle vostre domande GRATUITAMENTE

    Vi aspetto!

    MT

  10. #10
    Partecipante Esperto L'avatar di Empowered
    Data registrazione
    22-11-2010
    Residenza
    Foggia
    Messaggi
    442

    Riferimento: motivatore/coaching

    Citazione Originalmente inviato da mirkocoach Visualizza messaggio
    Ciao a tuti,

    per diventare coach oggi esistono dei percorsi di studio a livello universitario.
    Molti coach sono degli esperti di programmazione Neuro Linguistica (PNL)
    Comunque invito chiunque a collegarsi nel mio forum www.forumcoaching.it e a prendere contatti con i tanti coach qualificati pronti a rispondere alle vostre domande GRATUITAMENTE

    Vi aspetto!

    MT
    Con tutta l'apertura a questa professione ti scrivo delle domande
    E quali sarebbero questi percorsi universitari? Per diventare coach cosa intendiamo? Autonominarsi?

    Igor

  11. #11

    Riferimento: motivatore/coaching

    Ci sono dei master in coaching ma anche dei corsi professionali molto validi.
    Il coach è una persona specializzata nell'aiutare persone/organizzazioni a raggiungere obiettivi. i loro obiettivi.

    Nel forum del coaching trovi tutto e puoi chiedere agli esperti www.forumcoaching.it

  12. #12
    Johnny
    Ospite non registrato

    Riferimento: motivatore/coaching

    Citazione Originalmente inviato da mirkocoach Visualizza messaggio
    Ci sono dei master in coaching ma anche dei corsi professionali molto validi.
    Il coach è una persona specializzata nell'aiutare persone/organizzazioni a raggiungere obiettivi. i loro obiettivi.

    Nel forum del coaching trovi tutto e puoi chiedere agli esperti www.forumcoaching.it
    ciao mirko, ho dato un'occhiata veloce al forum che hai nella firma, ho visto la sezione "life coach". Una domanda: non credi che a volte il coach entri in ambiti di competenza dello psicoterapeuta? (nel forum spesso si parla di "psicologo", quando in realtà ci si sta riferendo allo psicoterapeuta perché lo psicologo non si occupa di "guarire" dalla psicopatologia; lo psicoterapeuta poi può essere anche un medico, o uno psichiatra, con o senza specializzazione....qiundi veramente tutto fuorché un semplice "psicologo").

    Mi riferisco ad esempio discussione in cui si parla di una fobia (non è specificato di che tipo) risolta con la "tecnica V-K", un'altra parla di un ragazzo di 16 anni che soffre di depressione...in cui ci si chiedeva cosa fosse la depressione, oggi la psicologia e la medicina sanno benissimo cosa è la depressione, studiando rispettaivamente quali pensieri e quali disfunzioni chimiche ne stanno alla base e quindi viene "curata" in modo efficace, con l'uso di tecniche (ad es. tecniche cognitivo-comportamentali) oltre che farmacologiche (per i casi più gravi)....insomma, mi fa paura pensare che un coach possa azzardarsi a trattare un ragazzo che soffre di depressione. Oltre ad essere anche un abuso della professione di psicoterapeuta
    Ultima modifica di Johnny : 01-03-2012 alle ore 09.43.50

  13. #13
    Partecipante Esperto L'avatar di Empowered
    Data registrazione
    22-11-2010
    Residenza
    Foggia
    Messaggi
    442

    Riferimento: motivatore/coaching

    Citazione Originalmente inviato da Johnny Visualizza messaggio
    ciao mirko, ho dato un'occhiata veloce al forum che hai nella firma, ho visto la sezione "life coach". Una domanda: non credi che a volte il coach entri in ambiti di competenza dello psicoterapeuta? (nel forum spesso si parla di "psicologo", quando in realtà ci si sta riferendo allo psicoterapeuta perché lo psicologo non si occupa di "guarire" dalla psicopatologia; lo psicoterapeuta poi può essere anche un medico, o uno psichiatra, con o senza specializzazione....qiundi veramente tutto fuorché un semplice "psicologo").

    Mi riferisco ad esempio discussione in cui si parla di una fobia (non è specificato di che tipo) risolta con la "tecnica V-K", un'altra parla di un ragazzo di 16 anni che soffre di depressione...in cui ci si chiedeva cosa fosse la depressione, oggi la psicologia e la medicina sanno benissimo cosa è la depressione, studiando rispettaivamente quali pensieri e quali disfunzioni chimiche ne stanno alla base e quindi viene "curata" in modo efficace, con l'uso di tecniche (ad es. tecniche cognitivo-comportamentali) oltre che farmacologiche (per i casi più gravi)....insomma, mi fa paura pensare che un coach possa azzardarsi a trattare un ragazzo che soffre di depressione. Oltre ad essere anche un abuso della professione di psicoterapeuta
    Si, sempre più spesso nei corsi in coaching vedo persone non abilitate che propongono tecniche per curare le fobie. Tutta roba da segnalare, mirkocoach è la terza o la quarta volta che passa qui, spamma il suo forum e non risponde.

    Igor

  14. #14
    L'avatar di Duccio
    Data registrazione
    25-06-2002
    Residenza
    Firenze
    Messaggi
    8,939

    Riferimento: motivatore/coaching

    Citazione Originalmente inviato da mirkocoach Visualizza messaggio
    Ci sono dei master in coaching ma anche dei corsi professionali molto validi.
    Il coach è una persona specializzata nell'aiutare persone/organizzazioni a raggiungere obiettivi. i loro obiettivi.

    Nel forum del coaching trovi tutto e puoi chiedere agli esperti www.forumcoaching.it
    Premesso che mi sembri piu' interesssato a promuovere il tuo forum che a partecipare alla discussione in maniera attiva e costruttiva, il thread tirato su e' abbastanza vecchio e per regolamento e' consigliabile aprire nuove discussioni e non riesumarne di vecchie di oltre uno o due anni... In secondo luogo soprattutto in questi casi e' necessario partecipare proponendo una discussione e confronto anziche' consigliare di recarsi in un altro forum per approfondire l'argomento. Quindi anche per questo motivo il thread e' chiuso

Privacy Policy