• Opsonline.it
  • Facebook
  • twitter
  • youtube
  • linkedin
Visualizzazione risultati 1 fino 12 di 12
  1. #1
    Fiddi
    Ospite non registrato

    La felicità è uno stile di vita !

    Carissimi non so chi,

    eccomi nel pieno della depressione post partum, del resto me l'ero tirata... ed eccola qua !!!


    Perchè questo new thread ?

    Per ora non lo so, credo che sia per far migrare in un luogo ormai più consono, i miei amici di penna che tanto mi hanno sostenuto nel lungo viaggio degli ultimi sei mesi, attraverso i tetri e misteriosi meandri dell'esame di stato !

    E ora eccomi qua, vuoto come un palloncino bucato, con una lista infinita di cose urgentissime da fare, intento a cercare lo smile più adatto al mio messaggino...

    Vi saluto dopo questa breve intro, lanciandovi una corda, sperando che qualcuno mi tiri fuori dal guado...

    Aiuuuutoooooooooooooooooooooooooooooooooooo

    Fiddi

  2. #2
    Postatore Epico L'avatar di belanda
    Data registrazione
    25-09-2002
    Residenza
    Il mondo
    Messaggi
    5,261
    E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo, non sono gli amori felici bensì quelli contrastati.
    (Gabriel García Márquez)

  3. #3
    synapsis
    Ospite non registrato
    Caro Fiddi, se mentre attendevi il tuo turno t'è capitato di leggerci... avrai notato la MIA depressione post partum ecc. ecc. ecc. e ancora e ancora e ancora e ancora e... come non bastasse
    avrai poi letto come Parsifal mi fece pat pat sulla spalla virtuale, accogliendomi tra gli autodemolitori post successo e avrai letto di come Serial si sia prontamente accodata... insomma... mal comune.-
    Per ora ti dico solo: e poi e inoltre
    Sono contenta tu abbia aperto questo nuovo thread (che non so cosa significhi nè ho voglia di cercare), davvero. Sei un grande!

  4. #4
    Serial killer
    Ospite non registrato
    ci sono anche io!!!!!!!! non vi libererete di me!!! fiddi, il mio motto ormai è diventato: barcollo ma non mollo!!
    torno a trovarvi domattina dal lavoro, perchè ora sono reduce della mia seconda giornata di tirocinio di specializzazione..ebbene si, finito uno si ricomincia subito l'altro..e sono morta!!
    baciiiiiiiiiiiiii

  5. #5
    Fiddi
    Ospite non registrato

    Tre angeli alla mia tavola !

    Ma allora non sono solo al mondo !!!

    Grazie delle vostre risposte,
    anche se non mi è molto chiaro il disegnino di Belanda...

    A presto, su questi schermi !

    Fiddi

  6. #6
    L'avatar di Haruka
    Data registrazione
    30-11-2001
    Residenza
    Montreal - Canada
    Messaggi
    12,887
    Blog Entries
    4
    E' verissimo che la felicità è uno stile di vita
    Stay up Fiddi!

  7. #7
    Hailie
    Ospite non registrato
    Proprio qualche giorno fa ho letto qualcosa sulla felicità... e mi ha fatto bene

    "La felicità è un modo di essere: non c'è nessun motivo per essere felici, nel senso che non c'è nessun motivo per non esserlo. Per cui be', puoi iniziare subito ad essere felice, dai, non c'è bisogno di un perché! Quello che forse spesso ci manca è un qualcosa di importante per andare avanti nella vita di tutti i giorni, per decidere cosa fare, quasi per poter "giustificare" il fatto di essere felici, anche se non ci sarebbe bisogno di giustificazioni...
    Beh, secondo questo ragionamento, siccome la nostra vita va avanti come la impostiamo noi, la nostra felicità dipende da noi, e quindi ognuno di noi ha il suo particolare tipo di felicità: non esiste "la felicità", esiste la tua felicità, la mia felicità, la felicità di ciascuna singola persona che vive nel mondo. E questo non è bellissimo? Che soddisfazione ci sarebbe se fosse già tutto definito, già tutto fatto, se ci fosse una soluzione unica� Il bello della vita è appunto viverla, correndo magari il rischio di sbagliare! Se proprio vogliamo scovare un sistema per essere più felici, per - diciamo - non sentirci "colpevoli" di essere felici (che comunque è un po' da paranoici), secondo me l'unico modo è aiutare gli altri, insomma la gente che ci circonda, al limite tutto il mondo, ad essere più felice.
    Il processo di globalizzazione sta globalizzando anche la felicità. E, insomma, no, non siamo tutti felici nello stesso modo. Nella storia, il dominio di una certa idea di felicità ha creato tensione, odio e paradossalmente infelicità. E questo si sta ripetendo: i mezzi di comunicazione di massa tendono a proporre un'idea standard di felicità, una felicità in scatola (ad esempio, che so io, fare molto sesso...) che spesso finisce per violentare l'idea di felicità personale, e anche l'idea di felicità propria di altre culture (ad esempio, ultimamente, quelle dei paesi musulmani), scatenando violenza ed incomprensione invece di creare arricchimento. Non solo. La modernità ci ha portato qualche altro bel regalo. Se qualche secolo fa la felicità era un privilegio di pochi e dopo la Rivoluzione Francese un diritto, oggigiorno la felicità è quasi un dovere, anzi un obbligo. Se non siamo felici, ci vergogniamo, ci odiamo, ci sentiamo in colpa. Rifiutiamo la sofferenza, la morte, la fatica, il sacrificio, come se non fossero altre facce della felicità, come se i momenti più belli della nostra vita non venissero spesso dopo periodi di sacrificio e magari anche dolore. Eppure la modernità dovrebbe rendere più facile l'essere felici. Stiamo fisicamente bene, abbiamo mille possibilità di divertimento, di socializzazione e comunicazione. Non solo la tecnologia ci aiuta, ma anche il maggior tempo libero a disposizione. Eppure la tentazione di chiuderci in noi non è mai stata così forte: non possiamo vivere senza gli altri ma l'incontro con gli altri ci mette spesso in difficoltà. Persone, visioni della vita e del mondo, culture, religioni. E un senso di individualità esasperante, una cultura o pseudocultura che identifica la felicità con la completa soddisfazione dei capricci individuali, insomma faccio sempre quello che voglio, sempre il mio porco comodo, e allora sono felice, ed ho il diritto di farlo perché ho il diritto di essere felice. Pero� pero� ...che felicità è quella che mette i piedi sui sentimenti, sulla fiducia e sulla felicità degli altri? Un'altra cosa su cui riflettere.
    Ma sì, ogni tanto fa bene essere felici con sé stessi, sentirsi bene e un pochino soddisfatti. Ogni tanto serve sentirci a posto con il resto del mondo. Per farlo forse serve comprendere ed accettare sé stessi, serve comprendere ed accettare gli altri, con tutta la dose di pazienza conseguente... Serve capire cosa possiamo fare, cosa è giusto fare per noi e per gli altri.

    La comprensione totale, beh... è impossibile, e quindi la felicità sta probabilmente nel chiedere un po' di meno, ed assaporare un po' più lentamente tutte quelle cose positive che ci succedono ogni giorno, per noi e per gli altri."

  8. #8
    Fiddi
    Ospite non registrato

    Ci illuminiamo ?

    Cara Hailie, mi hai lasciato senza parole !

    Condivido ogni parola che hai scritto e mi stupisco di ciò !

    Mi fa piacere trovare persone così !

    La strada l'abbiamo capita, ci resta solo un'ultima piccola cosetta....riuscire a percorrerla, ritornandoci sopra, accorgendosi quando ci è sfuggita, magari attirati da un bel sentiero che sembrava una favolosa scorciatoia !
    E poi come si sa, il gioco è fatto, non si tratta di arrivare alla meta, è la strada stessa la felicità !

    Ma quanto è grande 'sto mare da attraversare per arrivare dal dire al fare ??????

    Fiddi

  9. #9
    Hailie
    Ospite non registrato
    Grazie Fiddi anche se le parole le ho trascritte, prese da un racconto che ho letto online qualche giorno fa, è bello anche per me sapere che c'è ancora chi è capace di stupirsi, di meravigliarsi dell'esistenza di persone semplici e felici.
    Penso che sia proprio qui la chiave del sorriso: lo stupore.
    Se siamo in grado di sgranare gli occhi davanti a una cosa bella, o sorridere ad un semplice gesto come una carezza, o ancora emozionarci per un fiore, allora siamo felici.
    La strada è sempre quella più lunga e difficile, lo so.. Ma, come dici anche tu, è il percorso che ci forma, non la meta
    Non ci resta che riempirlo di emozioni, allora.. Non è così difficile

  10. #10
    Fiddi
    Ospite non registrato

    La paranoia impazza

    Carissimi non so chi,

    mi ritrovo a scrivere su questo thread per dire che non c'è stata la migrazione sperata dal thread sulla seconda prova orale a Bologna dell'esame di stato. Credo di aver sbagliato la location, ma anche che semplicemente non si cambia cavallo finchè vince, senza rischiare il flop !
    Niente di grave, però probabilmente non scriverò più qui sopra. Non so se c'è un modo di chiudere o se si lasci semplicemente esaurire da se !

    Mi dispiace perchè avevo sentito delle belle cose e una bella energia nelle parole di Hailie...
    Beh se vuoi potresti fare un salto tu dall'altra parte !

    Per ora tornerò nel vecchio thread, e seguirò l'onda. E poi ultimamente vengo comunque poco su ops, la motivazione è calata !

    Vorrei finire con una riflessione che ho fatto poco fa di là e che riguarda il mondo !

    <<L'idea che (Bush) vada in giro per il mondo a fare il dittatore ancora per quattro lunghi anni non mi va giù. Se penso ai danni che sta facendo il berlusca in questi eterni quattro anni, non oso immaginare quanti altri ben più gravi danni possa fare Bush, dall'alto della sua potenza economico-militare !
    E la sconfitta di Kerry ci deve disilludere su una scontata vittoria della sinistra anche in Italia, nonostante quel che sta combinando quello psicopatico narcisista che continua ad imporre agli Italiani cio che il Signore gli dice che ci fa bene.

    Credo che si debba partire dalla -difficile- accettazione che questa è la realtà, questo è il mondo in cui viviamo, che gli ideali incarnati nella realtà si trasformano spesso in aberrazioni mortifere (e non parlo solo di oggi, ma in generale dei processi storici che possiamo rileggere col senno di poi).
    Che gli uomini sono ancora in una fase evolutiva in cui prevale la paranoia e in cui impazza la proiezione e l'identificazione proiettiva, anche e soprattutto a livello macrosociale (e non parlo solo dell'occidente), e che ci vorrà chissà quanto tempo perchè nel tessuto sociale filtri l'accettazione della propria ombra e il ritiro della proiezione del brutto e del cattivo al di fuori di noi.

    Accettare lo stato della realtà è inevitabile per poter evolvere, e cominciare noi stessi a capire le ragioni dell'altro, ad accogliere la sua paura senza farci coinvolgere, senza colludere instaurando una sfida di priezioni , ma avendo pazienza, come un padre che capendo l'inutilità di un'incazzatrura col figlio che fa i capricci, fa un bel sospiro, elabora la sua nevrosi, si avvicina e lo abbraccia.
    Certo non è facile da fare con chi ti mette le bombe nelle scuole o chi annienta la gente con le bombe "tagliamargherite", ma non credo ci siano altre strade. Se ne vedete altre ditemele e provate a convincermi>>.

    Ciao a tutti

    Fiddi

  11. #11
    synapsis
    Ospite non registrato
    Caro Fiddi, anche io ho smesso di partecipare al forum per un calo di motivazione ma mi mancate, in ogni caso. Mi è piaciuta la tua riflessione e desideravo dirtelo. Buona fortuna al mondo intero

  12. #12
    Originariamente postato da Hailie
    è bello anche per me sapere che c'è ancora chi è capace di stupirsi, di meravigliarsi dell'esistenza di persone semplici e felici.
    Penso che sia proprio qui la chiave del sorriso: lo stupore.
    Se siamo in grado di sgranare gli occhi davanti a una cosa bella, o sorridere ad un semplice gesto come una carezza, o ancora emozionarci per un fiore, allora siamo felici
    Penso che hai proprio ragione, e quello di cui ti parli sono gli occhi dei bambini. Io vedo nei bambini piccoli questa immensa felicità per le cose nuove, per il loro scoprire... E quando vedo un bimbo mi sento pieno di gioia anch'io. Come vorrei essere il bambino che ero... Un angelo ancora, senza il peso del mondo sulle spalle.

    Adesso che sono un uomo cerco di essere Dio, anche se so che dopo Dio ci sono i bambini.

    Buona felicità a tutti!

    " CONOSCI TE STESSO - Γνωθι Σεαυτον " Oracolo di Delfi, Socrate.

Privacy Policy