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  1. #1
    Neofita
    Data registrazione
    30-01-2004
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    Lombardia
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    11

    Partita IVA sì, partita IVA no?

    Ciao neodottori!
    Sono laureata da poco più un anno e mezzo e ho preso l'abilitazione lo scorso luglio.
    Ho deciso di aspettare il 2005 per iscrivermi all'Albo, dato che per pochi mesi avrei dovuto pagare l'intera quota associativa e soprattutto dato che non ho trovato concorsi o simili che richiedessero l'iscrizione immediata.
    Ora collaboro con un'associazione di volontariato che vorrebbe lavorassi (sempre per poche ore la setimana) da loro anche l'anno prossimo, ma che non può assumermi. Il maggior problema che si prospetta è come provvedere alla mia retribuzione. Sto pensando di aprire la partita iva... anche se per sole 6 ore la setttimana forse sarebbe più una complicazione che altro... Avete già esperienze in questo senso?
    Cosa mi consigliate?
    Grazie e ciao

    F.

  2. #2
    Neofita L'avatar di Susy
    Data registrazione
    11-10-2002
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    salerno
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    6
    la PI? un gran casino! quest'anno l'ho aperta ma non ho ancora capito come funziona. i Commercialisti ne sanno meno di me (e vi assicuro ne ho consultato più di uno.....). Io mi occupo anche di fomazione profesioanale e in questo ambito i contratti vengono fatti su codice fiscale perchè non si tratta di attività clinica bha... sarà... nel fgrattempo mi tovo con una PI vergine e con contratti senza IVA. cosa accadrà al momento della dichiarazione non oso neanche immaginarlo. so solo che quest'anno lo Stato mi ha fatto fuori un capitale.... ancora sto pagando le rate.....
    Sensibilizzo tutti quelli che ne sanno di più a diffondere la notizia.
    Che complicato mondo quello che comincia per PSI....!!!!!!!!!!!
    "Chi non ha mai perso il senno non ha senno da perdere"

  3. #3
    Neofita L'avatar di Susy
    Data registrazione
    11-10-2002
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    salerno
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    6
    sensibilizzo anche me stessa a rileggere il messaggio prima dell'invio: nel mio precedente c'è una marea di errori; ma credo concordiate con me che il più carino (le doppie bene o male scappano a tutti....passano quasi inosservate...) di tutti è la "formazione PROFESSIOANALE" .... Freud ci avrebbe scritto un libro su sta cosa....... ;P
    mi sa che vinco la bamboletta d'oro....... dò il via al concorso: partecipate gente...partecipate!
    ciaooooooo!!!!!
    "Chi non ha mai perso il senno non ha senno da perdere"

  4. #4
    Serial killer
    Ospite non registrato
    ahahahahahhahhhhhhhh!!!!!!!mi hai fatto troppo ridere!!!!!!!!!!
    a parte questo capirci qualcosa sulla p.i servirebbe anche a me..

  5. #5
    Partecipante L'avatar di orie
    Data registrazione
    04-07-2004
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    40
    ciao ragazzi, vi scrivo per consigliarvi di informarvi molto attentamente presso un commercialista che abbia esperienza (non un neo laureato amico di un amico) perchè in materia fiscale si richiano serie multe. Presso l'Ordine degli Psicologi di alcune regioni vengono date alcune informazioni di base anche gratuitamente, poi occorre trovare un proprio commercialista (non dovrebbe essere così difficile). Attualmente ho un contratto di lavoro dipendente, ma ho avuto la P.IVA per tre anni, (usufruendo di un regime fiscale agevolato per le nuove "imprese", L.388/200) e in precendenza ho lavorato anche con contratti di collaborazione occasionale. La P.IVA non costa nulla fino a quando non la utilizzarete e allora dovrete pagare l'IVA (annualmente o trimestralmente). Quello che si paga COMUNQUE è la Cassa previdenziale degli psicologi (chiedere a loro). Io ho sempre lavorato in area selezione e formazione e so per certo che da qualche tempo le prestazioni possono essere considerate occasionali solo se restano sotto una certa cifra (mi pare 5.000 euro l'annno ma VERIFICATE) e poi occorre la P.IVA.
    Le peggiori multe arrivano se non si paga la cassa previdenziale o si fanno errori.... e questo vale anche per i lavoratori dipendenti se appartenenti all'area clinica.
    Saluti
    Orie

  6. #6
    Neofita
    Data registrazione
    30-01-2004
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    Lombardia
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    11
    Grazie ragazzi/e!
    In effetti credo anch'io che affidarsi a un bravo commericalista sia la miglior cosa.
    Oggi sono stata ad un CAF dove per 450 euro l'anno danno assistenza su questa sciagurata (per noi psicologi) materia...
    Mi sembra un costo ragionevole, se considerate le normali parcelle dei professionisti dell'economia!
    Ho saputo alcune cose che non immaginavo: per il primo anno c'è la possibilità di pagare un'aliquota fissa forfettaria (10%) e il secondo anno invece... arrivano le "bastonate", per cui è importante tenere da parte, per sicurezza, almeno il 40% di ciò che si è guadagnato. E' fondamentale anche farsi dare le ricevute di tutto (benzina, pasti, telefonino). Poi sarà compito del commercialista decidere quanto far scaricare (per non dare adito a noiosi controlli).
    Se ne sapete di più, postate. Please!
    Ciao

    f.

  7. #7
    Partecipante L'avatar di orie
    Data registrazione
    04-07-2004
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    40
    Chiedi ancora, perchè io ho pagato il 10% (imposta sostitutiva IRPEF) per TRE anni (regime fiscale agevolato per nuove imprese). E' una legge (o decreto credo) del 2000 (388/2000). Sono sicura perchè ne ho usufruito dal 2001 al 2003. A meno che le cose siano cambiate ques'anno.
    CIAO!!!
    Orie

  8. #8
    Neofita
    Data registrazione
    30-01-2004
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    Lombardia
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    11
    Mercy!
    Se avrò altre news vi farò sapere anch'io.

    Saluty

    F.

  9. #9
    synapsis
    Ospite non registrato
    Ciao a tutti. Ma la Cassa Previdenza è obbligatoria da quando? Ossia, chi e quando DEVE iscriversi? Il libero professionista, contestualmente all'apertura di partita iva? Grazie a chi volesse darmi info.

  10. #10
    Neofita
    Data registrazione
    30-01-2004
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    Lombardia
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    11
    Credo proprio sia così. Lo Stato ti obbliga ad avere una qualche forma di previdenza, che esiste per tuttte le forme di contratto, anche atipiche, tranne che per il lavoro occasionale ( meno di 3000 euro e meno di 30 giorni lavorativi all'anno per lo stesso committente).
    Dal momento che ti iscrivi all'albo hai a disposizione la cassa previdenziale degli psic. Pare sia anche conveniente da un punto di vista costi-benefici, rispetto ad altre "mutue". Almeno quello...!


    ciao

    F.

  11. #11
    Partecipante L'avatar di orie
    Data registrazione
    04-07-2004
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    Il problema della Cassa è che paghi un fisso "a forfait" anche se non guadagni, e questo all'inizio può essere un problema. Se fai clinica non hai scampo. Se si fa formazione o gestione risorse umane (senza cioè un incarico squisitamente psicologico), si può scegliere di pagare l'INPS al posto della Cassa, che in questo caso non prevede fisso ma solo quota proporzionale (come l'IVA).
    Da non dimenticare l'IRAP (è un'imposta regionale pari al 4%, obbligatoria per tutti).
    Ok tenere i biglietti del treno (lo facevo anch'io) ma non dimenticate di farvi fare la relativa fattura, altrimenti non servono a nulla
    CIAO!!!

  12. #12
    Ospite non registrato

    partita IVA prima dell'iscrizione

    sto cercando di contattare l'ordine degli psicologi di milano, ma ancora non ci sono riuscita!
    Quello che vorrei sapere è se sia possibile aprire la partita IVA con il codice di attività degli psicologi pur non essendo ancora ufficialmente iscritta all'albo. Si tratterebbe di una situazione temporanea, fino a Gennaio 2005 appunto, e in ogni caso non svolgerei attività clinica ma solo consulenze di ricerca. L'abilitazione l'ho ottenuta a luglio.

    Qualcuno sa dirmi qualcosa in proposito? So che altri albi, tipo quello dei commercialisti, richiedono l'iscrizione all'albo entro 6 mesi dall'apertura della partita IVA, per il nostro qualcuno sa qualcosa?

  13. #13
    Neofita
    Data registrazione
    16-10-2004
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    aprilia
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    1
    Ciao a tutti, leggendo questa discussione, ho ripercorso alcuni mesi di poco meno di un anno fa, e capisco i dubbi, le non notizie, il vagare nel buio.

    Ad oggi mi sento, però, di tranquillizzarvi: una volta individuato il bandolo della matassa scorre tutto più facilmente. Insomma...basta buttarsi in piscina...per imparare a nuotare!

    E con questo vengo al dunque, riportando quello che la mia esperienza mi ha isnegnato.

    Innanzittutto confermo ciò che dice Orie: esiste una legge (per altro ancora valida, quella cui Orie si riferisce) che favorisce le nuove attività, tra cui quelle dei liberi professionisti (come lo è lo psicologo che non lavora da dipendente). Tale legge fa sì che, a chi apre per la prima volta la Partita Iva per un'attività che non ha mai svolto fiscalmente, ci siano delle agevolazioni (ad esempio si evita il pagamento dell'IVA trimestrale, ma se ne pagherà un forfait solo alla fine dell'anno, così come si evita la stesura dei libri contabili durante l'anno, etc). Il tutto dura per tre anni solari. Tale tipo di regime fiscale si chiama REGIME AGEVOLATO, dopo di che occorre passare ad un altro tipo, da valutare insieme al proprio commercialsita (e qui concordo nuovamente con chi diceva di affidarsi ad un esperto, e non ad un collega che "ha sentito delle cose").

    Il problema a questo putno è quando aprire la partita iva: beh! nel momento in cui si comincia a lavorare come psicologo e non si ha nè un contratto da dipendente, nè uno di collaborazione a progetto (i vecchi co.co.co). Quindi, anche per le 6 ore a settimana.
    Non è poi così difficile nè aprirla, nè gestirla. Una volta aperta la partita I. ovviamente vanno scaricate delle spese (che devono essere inerenti all'attività professionale svolta). Per cui può andare bene scaricare la benzina (esistono apposite schede carbiuranti), il telefono, la cancelleria, i libri, etc. Ma sarà il vostro commercialista a consigliarvi nel dettaglio. Per chi lavora con i bambini, ad esempio, è possibile anche scaricare i giocattoli.

    Io lavoro prevalentemente nella scuola e nella formazione e gestisco ovviamente tutto con la PI, questo per qualsiasi tipo di cifra (non capisco così chi parlava del Codice fiscale, pur avendo la P.Iva).

    Rispetto all'iscrizione all'Enpap: è obbligatorio farlo entro 60 gg. da quando si PERCEPISCE il primo reddito come psicologo, qualunque esso sia.
    Anche qui ci sono delle agevolazioni per chi è all'inizio o per chi non ha un gran guadagno.

    Spero di essere stata sufficientemente chiara.
    Poichè, però non sono una commercialsita, non voglio appunto fare "l'amica che consiglia" (vedi sopra), per cui vi invito a chiamare i vostri rispettivi ordini professionali (quello del Lazio prevede un primo incontro con un commercilaista gratuito per tutti i giovani, basta chiamare e prendere un appuntamento); anche l'Enpap, per la mia epserienza, si è mostrato sempre estremamente disponibile per chi non è molto esperto, basta chiamarlo!

    Ah! Un'altra cosa: nell'erogazione delle fatture, attenzione a quando va aggiunta l'Iva e quando no. Anche qui esiste apposita legge che riguarda tutte le professioni sanitarie (di aiuto alla persona) tra le quali anche lo psicologo, ovviamente solo per alcune sue attività (va esclusa ad esempio la selezione, o la formazione, a meno che non viene svolta presso le scuole pubbliche).

    Ciao! E in bocca al lupo!

  14. #14
    Partecipante Affezionato L'avatar di mentesociale
    Data registrazione
    23-04-2004
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    Roma
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    87
    Originariamente postato da clea
    Per cui può andare bene scaricare la benzina (esistono apposite schede carbiuranti), il telefono, la cancelleria, i libri, etc.
    quali sono e dove si possono reperire le schede carburanti????

    Originariamente postato da clea
    Rispetto all'iscrizione all'Enpap: è obbligatorio farlo entro 60 gg. da quando si PERCEPISCE il primo reddito come psicologo, qualunque esso sia.
    veramente i 60 giorni decorrono dall'emissione della prima fattura, quindi volendo, se inizialmente non volete o non vi conviene fare fatture ma essere comunque nel "giusto", potete rilasciare ricevute.

    Originariamente postato da clea
    Anche qui ci sono delle agevolazioni per chi è all'inizio o per chi non ha un gran guadagno.
    più che di agevolazioni io il pagamento all'enpap lo chiamerei "agevolazioni per pagare meno soldi" e se vi fate un po' di calcoli guardando il prospetto costi della cassa, noterete che già con un paziente, se siete iscritte da più di tre anni all'ordine e se non siete dipendenti, pagate la bellezza di 775€!!!



    Originariamente postato da clea
    Ah! Un'altra cosa: nell'erogazione delle fatture, attenzione a quando va aggiunta l'Iva e quando no. Anche qui esiste apposita legge che riguarda tutte le professioni sanitarie
    io so che l'iva non va messa per la psicoterapia, le consulenze ecc, quindi tutte quelle attività rivolte alla cura dell'individuo in ambito privato. Esiste a questo riguardo un apposito blocco fatture che si può comprare in cui la dicitura "esente da iva....." è già prestampata. il blocchetto in questione si chiama "ricevuta sanitaria". Per le attvità formative e per tutto cio' che riguarda l'ambito prettamente sanitario, invece l'iva va imposta. Vi ritornano queste notizie???

  15. #15
    Partecipante L'avatar di orie
    Data registrazione
    04-07-2004
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    Cara Clea, neppure io sono un commercialista, ma vorrei precisare che la differenza tra il pagamento dell'IVA trimestrale o in unica soluzione riguarda SOLO il fatto che pagandola ogni tre mesi non ti trovi la "mazzata finale". Pagarla in un'unica soluzione NON SIGNIFICA pagarla a forfait: si paga sempre e comunque l'aliquota vigente, su sutto il fatturato per cui essa è prevista.
    Preciso anche che chi, all'inizio della propria attività si trovasse a ricoprire incarichi in azienda per i quali non è necessaria l'iscrizione all'albo degli psicologi (formazione, organizzazione, alcune fasi della selezione come il reclutamente, ecc) NON è obbligato a pagare l'Enpap, e può quindi scegliere l'INPS.
    Vi ripeto anch'io che ognuno farà bene a chiedere ad un commercialista esperto, è meglio dormire sonni tranquilli.... sono soldi spesi bene!!!
    ciao a tutti
    Orie

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