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  1. #31
    synapsis
    Ospite non registrato
    Bellissima lettera Nico. Io mi sento di sottoscriverla in pieno. E il fatto che tu l'abbia trasmessa dimostra nei fatti la TUA onestà intellettuale (se non ti scoccia questo mio commento) .

  2. #32
    Ho scritto l'intervento prima di leggere la mail che in parte riporta (magari più elegantemente i miei stessi dubbi ritengo utile postare lo stesso

    Prima di tutto complimenti per il thread veramente interessante nel quale entro in punta di piedi essendo ancora un laureando ma dal basso della mia ignoranza tecnica volevo offrire un altra prospettiva di analisi.
    La politicizzazione della vicenda sui test psicoattitudinali o psicoattitudinali (il testo sarà rivisto dopo il monito di Ciampi e quindi al momento non possiamo essere certi) è qualcosa che preesiste alla questione tecnica e in un certo senso la supera.
    ha scritto Nicola:
    SO di avere strumenti sufficientemente validi per poter valutare (non giudicare) il potenziale di una persona rispetto ad un profilo xyz, sia esso un magistrato, un pilota d'aereo o un giocoliere...
    ne sono fermamente convinto.
    ma penso altresì che ogni psicologo non viva in un mondo virtuale ma sul pianeta terra magari a casa a pure una televisione e magari la guarda anche, magari va a votare e forse ha anche la tessera di un partito...
    Certo a pensare male con una simile premessa si può arrivare dappertutto se si possono falsificare esami di laboratorio se si possono annullare schede elettorali si potrà anche avere qualche svista altrove ...poi lo psicologo è sempre un essere umano... e se sbagliasse ...qual'è o potrebbe essere allora il limite fra l'errore e la frode? il giudizio di uno psicologo potrebbe essere sindacabile? e da chi dall'ordine da un altro psicologo, da Babbo Natale ?
    Questi credo potrebbero essere le accuse che da più parti potrebbero a ragione o a torto essere rivolte allo psicologo che si accingesse a misurarsi su quel terreno accidentato ho detto che gli pobrebbero contestare non è detto che le cose siano realmente così.
    Io non sono uno psicologo del lavoro (ancore neanche uno psicologo l'ho già ripetuto) ma da laureando mi colpisce nel mio ambito d'indagine che è l'abuso la reversibilità dei riscontri che un CTU compie in base al punto di vista del PM e dell'avvocato difensore.
    Quindi mi avvio a concludere questo fumoso intervento (spero che la mia provocazione sia comunque chiara a qualcuno nonostante la sintassi) con queste domande
    1) Come può uno psicologo offrire una risultanza che non debba neppure per sbaglio sembrare il risultato di una strumentalizzazione politica, posto che pensiate che suo compito farlo. Ha modo di affrancarsi da questa logica?
    2) Poi non avrei ancora capito (e invito che avesse sottomano qualche notizia più fresca a darmi lumi) quale sarebbe stato l'effettivo peso della valutazione dello psicologo ai fini del superamento del concorso dell'assunzione ?

  3. #33
    Postatore Compulsivo
    Data registrazione
    08-12-2001
    Residenza
    Roma
    Messaggi
    3,834
    Originariamente postato da ezechiele
    ma penso altresì che ogni psicologo non viva in un mondo virtuale ma sul pianeta terra magari a casa a pure una televisione e magari la guarda anche, magari va a votare e forse ha anche la tessera di un partito...
    Certo a pensare male con una simile premessa si può arrivare dappertutto se si possono falsificare esami di laboratorio se si possono annullare schede elettorali si potrà anche avere qualche svista altrove ...poi lo psicologo è sempre un essere umano... e se sbagliasse ...qual'è o potrebbe essere allora il limite fra l'errore e la frode?
    ciao ez,

    piacere di ri-sentirti
    La questione che poni esiste ed è criptica, tuttavia riporta ad un piano di riflessione ben più ampio...

    Politica, religione, etnia, sessualità... sono tutti argomenti delicati e, per alcuni di noi, non sempre gestibili in modo etico e professionale...
    La problematica di cui tu parli, ha la stessa dinamica dello Psicoterapeuta che riceve un omosessuale, una persona di colore, un mussulmano, ecc... chi ci assicura che la sua "visione del mondo" non vada a distorcere l'intervento?!?

    Concludo con un pensiero che non serve a nulla
    Tecnicamente, in assoluto, so che lo Psicologo del Lavoro ha strumenti e competenze per intervenire con efficacia. Nella realtà dei fatti, so (ritengo) che il contesto in cui si calerebbe questo intervento non garantisce alcunché ed anzi sarebbe di forte ostacolo...

    Un saluto,
    nicola

  4. #34
    Grazie per il bentornato sono ormai agli sgocciolil avando esaurito tutte le materie
    Cmq per tornare al tema non credo che la strumentalizzazione perchè di questo parlo la possibilità di un professionista di non poter fino in fondo gestire le implicazioni qualunque sesse siano dell'esito del proprio lavoro
    Ai tempi di Nixon si diceva (Nixon era in cura da uno psichiatra) che per un politico era meglio farsi "beccare all'uscita di un bordello che fuori dello studio di uno "strizzacervelli" .
    Meditate gente

  5. #35
    franco58
    Ospite non registrato

    Re: Ancora sui magistrati

    [QUOTE]Originariamente postato da willy61
    [B]Mi spiace, ma non sono del tutto d'accordo. Sia come esseri umani che come psicologi noi giudichiamo ogni giorno.


    Grazie per l'intervento! Vedo che la tua replica è stata fluente e spedita.
    Su questo punto dovresti riflettere in modo globale per arrivare a capire che il semplice motivo per cui non si può giudicare nè valutare un' altro è che non si possono essere due entità in una persona!

    [QUOTE]Originariamente postato da willy61
    ...o "il popolo" o "la gente", decidono quali siano le caratteristiche che una persona deve possedere per esercitare un determinato ruolo o professione.

    Ritornando a quanto detto sopra, queste parole perdono ogni presupposto!

    [QUOTE]Originariamente postato da willy61
    Se viene posta a me come psicologo (e, quindi, come scienziato), sarò costretto a sostenere che non posso rispondere (il bello della scienza è che non ha la risposta a tutte le domande, a differenza della politica o della religione). Se, invece, me lo chiedono come cittadino (e, quindi, come "politico") esprimerò il mio parere motivato ed argomentato, ma che NON sarà un parere scientifico.

    Come parte integrante di una società, ti ritrovi, con la tua scelta di essere uno scienziato, a rispondere in perfetta armonia a ogni domanda che ti viene posta! Come fai a definirti psicologo, scienziato e subito dopo discriminare altri modus operandi della società culturale attuale (politica, religione, cittadino) di cui fai anche tu parte? Non è un attacco il mio , è solo un invito alla coerenza tra quello che siamo e quello che vogliamo diventare!
    Spero che tu abbia chiaro che né tu né io abbiamo il potere di giudicarci/valutarci a vicenda e quindi già mi scuso a priori se le mie parole ti hanno offeso o contrariato.

  6. #36
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Non offeso, solo perplesso.
    La facoltà di giudizio (da un punto di vista filosofico) è qualcosa di prettamente umano. Probabilmente ho dato per scontate troppe cose, nei miei brevi interventi. C'è un libro, interessante, di Hannah Arendt: "Juger. Sur la philosophie politique de Kant", uscito (ormai tanti anni fa) per le edizioni "Il melangolo" con il titolo "Critica della facoltà di giudizio". È esaurito anche presso l'editore, ma lo si può trovare presso qualche biblioteca.
    Quanto al "separare" o all'essere due entità in una persona, beh, io penso che dentro ogni persona (me compreso) ci sia un mondo di identità diverse. Il willy61 studente di psicologia, il Guglielmo compagno di vita di Lucia, il papà di Gaia, il figlio di Maria, il sindacalista della CGIL, l'uomo curioso e affascinato dalla conoscenza, il bambino spaventato... e non so ancora cos'altro siamo tutti la stessa "persona", ma siamo, nondimeno, diversi.
    E penso che accada anche ad altri, e che (almeno fino ad un certo punto) non sia affatto negativo.
    Penso anche che il giudizio scientifico e quello politico NON siano la stessa cosa. In matematica 2+2 fa quattro indipendentemente dall'appartenenza politica di chi calcola. In fisica, l'equazione e=hv, che lega frequenza ed energia di una particella, è vera sotto qualunque regime politico. In psicologia, le caratteristiche che "misuriamo" nei test non possiedono queste proprietà, a mio parere. Infatti, assumono valori differenti a seconda dello strumento con il quale vengono valutate e, in funzione della corrente teorica di riferimento, possono anche non venire affatto rilevate (prova a parlare di "meccanismi di difesa" ad uno psicoterapeuta cognitivo-evoluzionista e mi saprai dire).

    Saluti cordiali e grazie per gli stimoli.
    Dott. Guglielmo Rottigni
    Ordine Psicologi Lombardia n° 10126

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