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  1. #1
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
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    17-04-2003
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    492

    Riflessioni sulla ‘scimmia’ Washoe

    Riflessioni sulla ‘scimmia’ Washoe.

    Una carenza all’ interno di quelli che vengono definiti come bisogni primari, ad esempio il cibo, produce nella scimmia un’ orientamento dell’ attenzione verso la meta (le banane che vede al di fuori della gabbia). La prima manovra che compie la scimmia è aggrapparsi sulle sbarre, scuotendole, cercando di sradicarle (comportamento tipico della specie). Adotta un comportamento (sintomo), per poter arrivare alla meta (soddisfazione del bisogno).
    Da questa prospettiva il sintomo esiste nella misura in cui esiste anche una mancata soddisfazione del bisogno.
    La scimmia riuscì ad utilizzare un bastone che le era stato posto dietro (fuori dal campo visivo) per poter attirare a se il cibo. In questo caso è riuscita a risolvere ciò che Dunker definisce come 'fissità funzionale' dell' oggetto (il bastone). Ha 'capito' che il bastone non le serviva solo per sbatterlo a terra (comportamento tipico della specie) ma poteva risolvere il problema.(Kohler, pensiero produttivo).

    Analisi dell’ azione.
    Per compiere ciò la scimmia è arrivata alla consapevolezza che le soluzioni adottate (aggrapparsi alle sbarre), non erano utili per arrivare alla soddisfazione del bisogno.
    Altre scimmie non riescono a compiere quest’ operazione così complessa. Continuano ad aggrapparsi sempre più violentemente alle sbarre perchè sono eccitate dalla vista del cibo (crisi).
    Il valore soglia dell’ ansia, in quest’ ultimo caso, è stato superato e da ‘ansia produttiva’ si è passati ad ‘ ansia vincolante’.
    Un ‘passaggio terapeutico’ potrebbe essere proprio questo. Aiutare la persona a svincolarsi dall’ obbiettivo che crea ‘un’ impasse da dipendenza’. Questo passaggio è fondamentale. La consapevolezza che l’ obbiettivo che ricerchiamo è ‘fuori dalla nostra portata’ potrebbe veicolarci più verso una condizione di crisi rispetto ad una ‘condizione intelligente’.
    Per una soluzione si richiede quindi un’ abbassamento della soglia d’ ansia’.
    In questo modo possiamo permetterci di veicolare la nostra attenzione verso gli strumenti che possediamo e superare la fissità funzionale che questi possiedono. La fissità funzionale è una caratteristica, un meccanismo mentale di cui l’ uomo ha bisogno. La formazione di ‘categorie’, assimilazione ed accomodamento (Piaget).
    Quale teoria, metodologia, tecnica oggi è a nostra disposizione per raggiungere quest’ obbiettivo e fare in modo che il soggetto riduca la ‘portata emozionale’ dell’ obbiettivo ?.

    Successivamente, è necessario modificare la percezione dell’ obbiettivo.
    La percezione dell’ obbiettivo e dei vincoli è cosa assai complessa. Posso non percepire soluzioni (eccessiva ansia a parte) perchè, per qualche motivo, non posso permettermelo!. A sostegno di questa tesi ricordo l’ esperimento di McGinnes sulla ‘difesa percettiva’. Thread il problema è il vero problema.
    In sintesi,1) modificare le ‘portata emozionale dell’ obbiettivo’. 2)Modificare la relazione che questo ha nei confronti del soggetto e della realtà nel quale si colloca (la persona non vedeva i termini più compromettenti come puttana, stupro ecc., per risparmiarsi il disagio di riferirli allo sperimentatore!).
    Teoria-metodologia-tecnica.

    A voi, membri dell’ enterprise, là, dove nessuno è mai stato prima.
    Aveva il suo personalino il tenente Uraq è? Era anche l’ unica donna che c’era!...a parte le ‘Veline’, comparse che ogni tanto accompagnavano il dottore...anche sull’ Enterprise la storia si ripete..il caro dottore e l’ assistente gnocca!...

    Rubens
    P.S.
    Avete voluto la bicicletta?...
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  2. #2
    agex
    Ospite non registrato
    MI SEMBRA CHE CI SIA UN PO' DI CONFUSIONE.....

    Riflessioni sulla ‘scimmia’ Washoe.

    Una carenza all’ interno di quelli che vengono definiti come bisogni primari, ad esempio il cibo, produce nella scimmia un’ orientamento dell’ attenzione verso la meta (le banane che vede al di fuori della gabbia).
    BENE, SI COMPRENDE CHE LA SCIMMA E' IN UNA CONDIZIONE DO PRECARIETA', HA FAME, COME IL CANE DI PAVLOV.
    La prima manovra che compie la scimmia è aggrapparsi sulle sbarre, scuotendole, cercando di sradicarle (comportamento tipico della specie).
    OK.
    Adotta un comportamento (sintomo)
    PREGO? UN COMPRTAMENTO E' UN SINTOMO? EHM......ANCORA I SINTOMI NON CI STANNO, PER FAVORE.......DICIAMO CHE LA SITUAZIONE SI STA STRUTTURANDO BENE BENE PER L'INSORGENZA DI UN SINTOMO.....
    , per poter arrivare alla meta (soddisfazione del bisogno).
    Da questa prospettiva il sintomo esiste nella misura in cui esiste anche una mancata soddisfazione del bisogno.
    NESSUN SINTOMO! PRECARIETA'...SOGLIA DELLA FAME E PRECARIETA'.....RIFLSEEIONE CONTRO ACTING, MA NIENTE SINTOMO.
    La scimmia riuscì ad utilizzare un bastone che le era stato posto dietro (fuori dal campo visivo) per poter attirare a se il cibo. In questo caso è riuscita a risolvere ciò che Dunker definisce come 'fissità funzionale' dell' oggetto (il bastone). Ha 'capito' che il bastone non le serviva solo per sbatterlo a terra (comportamento tipico della specie) ma poteva risolvere il problema.(Kohler, pensiero produttivo).
    BENE, LA SCIMMIA HA SCELTO IL DOLORE. HA SMESSO DI INCAZZARSI CONTO LE SBARRE, IL SUO SISTEMA VEGETATIVO SI E' ACQUIETATO, RICONOSCE CHE E' IL CASO DI RIFLETTERE; DELLA SERIE: TANTO SBATTERSI CONTRO L'ACCIAIO NON PORTA A NULLA, PROVIAMO A RIFLETTERE UN PO'....

    Analisi dell’ azione.
    Per compiere ciò la scimmia è arrivata alla consapevolezza che le soluzioni adottate (aggrapparsi alle sbarre), non erano utili per arrivare alla soddisfazione del bisogno.
    APPUNTO, MA PRIMA HA LAVORATO BENE SULLE PROPRIE EMOZIONI: RABBIA VERSUS TOLLERANZA DELLA FRUSTRAZIONE.
    Altre scimmie non riescono a compiere quest’ operazione così complessa. Continuano ad aggrapparsi sempre più violentemente alle sbarre perchè sono eccitate dalla vista del cibo (crisi).
    PIACERE PARDOSSALE: RABBIA: NO PENSIERO.
    IL CANE DI PAVLOV PROVAVA IL PIACERE (PARADOSSALE) DELLA SALIVAZIONE LADDOVE IL CIBO NON ERA PRESENTE, A CAUSA DI: FAME, APPRENDIMENTO, AZIONE INVECE CHE RIFLESSIONE; IL CANE CHE TOLLERA LA FAME (FRUSTRAZIONE DEL BISOGNO), SENTE IL SUONO DEL CICALINO E NON SECERNE SALIVA, MA VERSI DI DOLORE: E' SANO.
    Il valore soglia dell’ ansia, in quest’ ultimo caso, è stato superato e da ‘ansia produttiva’ si è passati ad ‘ ansia vincolante’.
    L'ANSIA E' UNA FORMA DI ATETOSI EMOTIVA, OSCILLAZIONE PIACERE DOLORE, DUNQUE E' PRODUTTIVA. MA RICORDIAMO CHE L'ANIMALE E' INCAZZATO, PIU' CHE ANSIOSO; L'ANSIA E' L'IDEALE PROSEGUO DEL TRONCO CEREBRALE, INTESA COME RIFLESSO DI EVITAMENTO....L'ANIMALE HA UNA CHANCE ORGANICAMENTE IMPOSTA DI POTER UTILIZZARE QUEL BASTONE IN MANIERA PRODUTTIVA, CIO' CHE LA RABBIA (CHE NON E' UN SINTOMO, L'ANSIA E' UN SINTOMO: SPINGE ALLA RIFLESSIONE!!!!!!!!!) NON PERMETTE, NON SI PUO' FRUIRE DEL PENSIERO!!!!! (CIOE' DELL'ASTRAZIONE, ASSOCIAZIONE, MEMORIA AUTOBIOGRAFICA, INTELLIGENZA, PROBLEM SOLVING ECC.) !!!!!!
    Un ‘passaggio terapeutico’ potrebbe essere proprio questo. Aiutare la persona a svincolarsi dall’ obbiettivo che crea ‘un’ impasse da dipendenza’. Questo passaggio è fondamentale. La consapevolezza che l’ obbiettivo che ricerchiamo è ‘fuori dalla nostra portata’ potrebbe veicolarci più verso una condizione di crisi rispetto ad una ‘condizione intelligente’.
    SECONDO ME E' PIU' PROFICUO MOSTRARE I RISULTATI: TESTE E MANI ROTTE CONTRO L'ACCIAIO, BASTONE IN BELLA VISTA E FAME, DELLA SERIE: LE CONVIENE O CI POSSONO ESSERE ALTRE STRADE DA SEGUIRE, LE CHIEDO?
    Per una soluzione si richiede quindi un’ abbassamento della soglia d’ ansia’.
    IN UN CERTO SENSO...PRIMA ARRIVA IL SINTOMO E MEGLIO E', COSI' SIAMO COSTRETTI ALLA RIFLESSIONE, E NON ALL'AZIONE CHE TANTO SI PROFESSA!
    In questo modo possiamo permetterci di veicolare la nostra attenzione verso gli strumenti che possediamo e superare la fissità funzionale che questi possiedono.
    GIA'....GRAZIE ALL'ANSIA.....O MEGLIO ALLA DEPRESSIONE.....MENTRE NELL'IRA C'E' SOLO LA DISTRUZIONE.
    La fissità funzionale è una caratteristica, un meccanismo mentale di cui l’ uomo ha bisogno. La formazione di ‘categorie’, assimilazione ed accomodamento (Piaget).
    Quale teoria, metodologia, tecnica oggi è a nostra disposizione per raggiungere quest’ obbiettivo e fare in modo che il soggetto riduca la ‘portata emozionale’ dell’ obbiettivo ?.
    INSEGNARGLI A DARSI 'NA CALMATA!!

    Successivamente, è necessario modificare la percezione dell’ obbiettivo.
    QUESTO POI E' SEMPLICE.
    La percezione dell’ obbiettivo e dei vincoli è cosa assai complessa. Posso non percepire soluzioni (eccessiva ansia a parte) perchè, per qualche motivo, non posso permettermelo!.
    SI IMPARERA'......

  3. #3
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
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    Originariamente postato da agex
    MI SEMBRA CHE CI SIA UN PO' DI CONFUSIONE.....

    Riflessioni sulla ‘scimmia’ Washoe.


    Adotta un comportamento (sintomo)
    PREGO? UN COMPRTAMENTO E' UN SINTOMO? EHM......ANCORA I SINTOMI NON CI STANNO, PER FAVORE.......DICIAMO CHE LA SITUAZIONE SI STA STRUTTURANDO BENE BENE PER L'INSORGENZA DI UN SINTOMO.....
    Giusto. Un obbiezione un pò tecnica ma giusta. Il sintomo non è il comportamento ma palesemente la fame!. Il comportamento si può definire sintomatico in quanto non aiutare a risolvere il sintomo.
    , per poter arrivare alla meta (soddisfazione del bisogno).
    Da questa prospettiva il sintomo esiste nella misura in cui esiste anche una mancata soddisfazione del bisogno.
    NESSUN SINTOMO! PRECARIETA'...SOGLIA DELLA FAME E PRECARIETA'.....RIFLSEEIONE CONTRO ACTING, MA NIENTE SINTOMO.
    Questo non è chiaro, il sintomo è sempre la fame ed il comportamento sintomatico, come hai evidenziato, ne è la diretta conseguenza.

    La scimmia riuscì ad utilizzare un bastone che le era stato posto dietro (fuori dal campo visivo) per poter attirare a se il cibo. In questo caso è riuscita a risolvere ciò che Dunker definisce come 'fissità funzionale' dell' oggetto (il bastone). Ha 'capito' che il bastone non le serviva solo per sbatterlo a terra (comportamento tipico della specie) ma poteva risolvere il problema.(Kohler, pensiero produttivo).
    BENE, LA SCIMMIA HA SCELTO IL DOLORE. HA SMESSO DI INCAZZARSI CONTO LE SBARRE, IL SUO SISTEMA VEGETATIVO SI E' ACQUIETATO, RICONOSCE CHE E' IL CASO DI RIFLETTERE; DELLA SERIE: TANTO SBATTERSI CONTRO L'ACCIAIO NON PORTA A NULLA, PROVIAMO A RIFLETTERE UN PO'....
    Questo è molto interessante, perchè alcune scimmie riescono a sciegliere il dolore ed altre no?.

    Analisi dell’ azione.
    Per compiere ciò la scimmia è arrivata alla consapevolezza che le soluzioni adottate (aggrapparsi alle sbarre), non erano utili per arrivare alla soddisfazione del bisogno.
    APPUNTO, MA PRIMA HA LAVORATO BENE SULLE PROPRIE EMOZIONI: RABBIA VERSUS TOLLERANZA DELLA FRUSTRAZIONE.
    Altre scimmie non riescono a compiere quest’ operazione così complessa. Continuano ad aggrapparsi sempre più violentemente alle sbarre perchè sono eccitate dalla vista del cibo (crisi).
    PIACERE PARDOSSALE: RABBIA: NO PENSIERO.
    IL CANE DI PAVLOV PROVAVA IL PIACERE (PARADOSSALE) DELLA SALIVAZIONE LADDOVE IL CIBO NON ERA PRESENTE, A CAUSA DI: FAME, APPRENDIMENTO, AZIONE INVECE CHE RIFLESSIONE; IL CANE CHE TOLLERA LA FAME (FRUSTRAZIONE DEL BISOGNO), SENTE IL SUONO DEL CICALINO E NON SECERNE SALIVA, MA VERSI DI DOLORE: E' SANO.
    Il valore soglia dell’ ansia, in quest’ ultimo caso, è stato superato e da ‘ansia produttiva’ si è passati ad ‘ ansia vincolante’.
    L'ANSIA E' UNA FORMA DI ATETOSI EMOTIVA, OSCILLAZIONE PIACERE DOLORE, DUNQUE E' PRODUTTIVA. MA RICORDIAMO CHE L'ANIMALE E' INCAZZATO, PIU' CHE ANSIOSO; L'ANSIA E' L'IDEALE PROSEGUO DEL TRONCO CEREBRALE, INTESA COME RIFLESSO DI EVITAMENTO....L'ANIMALE HA UNA CHANCE ORGANICAMENTE IMPOSTA DI POTER UTILIZZARE QUEL BASTONE IN MANIERA PRODUTTIVA, CIO' CHE LA RABBIA (CHE NON E' UN SINTOMO, L'ANSIA E' UN SINTOMO: SPINGE ALLA RIFLESSIONE!!!!!!!!!) NON PERMETTE, NON SI PUO' FRUIRE DEL PENSIERO!!!!! (CIOE' DELL'ASTRAZIONE, ASSOCIAZIONE, MEMORIA AUTOBIOGRAFICA, INTELLIGENZA, PROBLEM SOLVING ECC.) !!!!!!

    Quindi cosa intendi dire che la rabbia può essere la diretta conseguenza dell' ansia?. Che in alcuni casi, superata la soglia dell' 'ansia produttiva' si sviluppa un' altra cosa?.
    A me sembra solo un' incremento dell' ansia!. Sempre ansia, ma molto più forte, tanto da vincolare l' animale costantemente alla meta, senza soluzione!!.

    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  4. #4
    agex
    Ospite non registrato
    Giusto. Un obbiezione un pò tecnica ma giusta. Il sintomo non è il comportamento ma palesemente la fame!. Il comportamento si può definire sintomatico in quanto non aiutare a risolvere il sintomo.
    , per poter arrivare alla meta (soddisfazione del bisogno).
    Da questa prospettiva il sintomo esiste nella misura in cui esiste anche una mancata soddisfazione del bisogno.
    NON DIREI WRUBENS. LA FAME NON E' UN SINTOMO, DAI....LA FAME è UNA RICHIESTA DELL'ORAGNISMO IN VIRTù DI DETREMINATE CONDIZIONI DI DISEQUILIBRIO OMEOSTATICO, ATTA AL RIPRISTINO DELL'OMEOSTASI; L'HAI DETTO BENE TU, E' UN BISOGNO....

    Questo non è chiaro, il sintomo è sempre la fame ed il comportamento sintomatico, come hai evidenziato, ne è la diretta conseguenza.
    LA FAME NON E' UN SINTOMO.....MA LA PRECARIETA' DOVUTA ALLA SITUAZIONE DI TENSIONE PER IL RIPRISTINO DELL'OMEOSTASI FA SI' CHE L'ANIMALE SCELGA LA RABBIA (SENZA PENSIERO) O IL DOLORE (PER LA FAME, MA CON LA POSSIBILITA' DEL FARE ESPERIENZA). NEL PRIMO CASO C'E' IL RISCHIO DI SINTOMO.

    Questo è molto interessante, perchè alcune scimmie riescono a sciegliere il dolore ed altre no?.
    ANCHE LA TUA RIFLESSIONE E' MOLTO INTERESSANTE. DIPENDE DAL VALORE DELLE SOGLIE DEL DOLORE, DELLA SOSTANZA GRIGIA PERIACQUEDUTTALE, CHE DIPENDE DALL'ESPERIENZA E DALL'APPRENDIMENTO (CONCETTO DI MITO PRIVATO E REITERAZIONE).

    Altre scimmie non riescono a compiere quest’ operazione così complessa. Continuano ad aggrapparsi sempre più violentemente alle sbarre perchè sono eccitate dalla vista del cibo (crisi).
    HANNO APPUNTO UNA SOGLIA BASSA, NON RIESCONO A FARE ESPERIENZA, NON USANO LA MEMORIA AUTOBIOGRAFICA MA GODONO DEL PIACERE DEL SENTIMENTO ISTINTIVO: CERCANO INSOMMA LA RISOLUZIONE IMMEDIATA, CERCANDO DI SRADICARE LE SBARRE.......

    Quindi cosa intendi dire che la rabbia può essere la diretta conseguenza dell' ansia?.
    DICO ESATTAMENTE IL CONTRARIO: E' L'ANSIA CHE PUO' ESSERE DIRETTA CONSEGUENZA DELLA RABBIA, IMPONE LA RIFLESSIONE (E DOVE C'E' RABBIA TI CHIEDO: C'E' RIFLESSIONE?).
    Che in alcuni casi, superata la soglia dell' 'ansia produttiva' si sviluppa un' altra cosa?.
    NON HO CAPITO, SCUSAMI.
    A me sembra solo un' incremento dell' ansia!. Sempre ansia, ma molto più forte, tanto da vincolare l' animale costantemente alla meta, senza soluzione!!.
    NO, L'ANSIA IMPONE LA RIFLESSIONE, E IL BASTONE PUO' ESSERE UTILIZZATO.

  5. #5
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
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    Originariamente postato da agex
    Questo è molto interessante, perchè alcune scimmie riescono a sciegliere il dolore ed altre no?.
    ANCHE LA TUA RIFLESSIONE E' MOLTO INTERESSANTE. DIPENDE DAL VALORE DELLE SOGLIE DEL DOLORE, DELLA SOSTANZA GRIGIA PERIACQUEDUTTALE, CHE DIPENDE DALL'ESPERIENZA E DALL'APPRENDIMENTO (CONCETTO DI MITO PRIVATO E REITERAZIONE).

    Altre scimmie non riescono a compiere quest’ operazione così complessa. Continuano ad aggrapparsi sempre più violentemente alle sbarre perchè sono eccitate dalla vista del cibo (crisi).
    HANNO APPUNTO UNA SOGLIA BASSA, NON RIESCONO A FARE ESPERIENZA, NON USANO LA MEMORIA AUTOBIOGRAFICA MA GODONO DEL PIACERE DEL SENTIMENTO ISTINTIVO: CERCANO INSOMMA LA RISOLUZIONE IMMEDIATA, CERCANDO DI SRADICARE LE SBARRE.......
    Avevo riservato questa risposta al tuo ritorno...
    Le supposizioni più interessanti da disquisire sono quelle citate.
    La soluzione di compiti complessi è questione di apprendimento.
    La scimmia Washoe infatti era allenata alla soluzione di compiti complessi e questo, probabilmente, l' ha aiutata nella soluzione.

    Allora, ciò vale anche per l' uomo?.
    C' è una sorta di percorso propedeutico alla soluzione dei compiti complessi?. Una sorta di pedagogia universale?.
    Un 'fight club' dove si apprende ad abbassare la soglia dell' ansia favorendo l' intelligenza?.

    Una prospettiva terapeutica sensibilmente differente da tante altre. Un cammino che possa far evolvere l' uomo.
    Ricorda prospettive psicoanalitiche i cui risultati...mah...
    oppure cammini religiosi e spirituali. O ancora sessioni indiane di meditazione.
    Ma in India sono più quelli che hanno perso se stessi rispetto quelli che si sono ritrovati...
    e qui mi fermo...
    non so altro..

    rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  6. #6
    agex
    Ospite non registrato
    Avevo riservato questa risposta al tuo ritorno...

    Grazie!
    ------------------------------------------------------------------------------
    Le supposizioni più interessanti da disquisire sono quelle citate.
    La soluzione di compiti complessi è questione di apprendimento.
    La scimmia Washoe infatti era allenata alla soluzione di compiti complessi e questo, probabilmente, l' ha aiutata nella soluzione.

    Allora, ciò vale anche per l' uomo?.
    C' è una sorta di percorso propedeutico alla soluzione dei compiti complessi?. Una sorta di pedagogia universale?.

    Certo. Tal Bowlby ne ha scritto qualcosa di simili palestre.

    ------------------------------------------------------------------------------------
    Un 'fight club' dove si apprende ad abbassare la soglia dell' ansia favorendo l' intelligenza?.

    Si favorisce il pensiero, l'intelligenza è solo uno strumento. Comunque: il fight club si chiama vita, o, meglio, il fare esperienza.

    --------------------------------------------------------------------------------


    Una prospettiva terapeutica sensibilmente differente da tante altre. Un cammino che possa far evolvere l' uomo.
    Ricorda prospettive psicoanalitiche i cui risultati...mah...
    oppure cammini religiosi e spirituali. O ancora sessioni indiane di meditazione.
    Ma in India sono più quelli che hanno perso se stessi rispetto quelli che si sono ritrovati...
    e qui mi fermo...
    non so altro..

    Non ho ben afferrato le similitudini, direi piuttosto che siamo agli antipodi del misticismo o della psicoanalisi ortodossa; ma forse non ho capito la critica....

  7. #7
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
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    Originariamente postato da agex
    Certo. Tal Bowlby ne ha scritto qualcosa di simili palestre.
    Non conosco le palestre di Bowlby, non studiava l' Attaccamento?

    L' idea è quella che la meta in qualche modo vincola il processo e la ricerca di soluzioni.

    Un tipo di trattamento direi quasi universale che possa portare la persona a svincolarsi momentaneamente dalla meta e ricercare in modo più razionale gli strumenti che possono essere utili.

    Un pò ciò che avviene con tecniche di rilassamento e visualizzazione. Ma non mi sono mai sembrate tecniche troppo efficaci.

    Chissà se esistono altre metodologie più adatte..

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  8. #8
    agex
    Ospite non registrato
    "Non conosco le palestre di Bowlby, non studiava l' Attaccamento?"

    Sì, esatto. Hai capito.



    "L' idea è quella che la meta in qualche modo vincola il processo e la ricerca di soluzioni."

    Più che altro il processo che conduce alla meta.

    "Un tipo di trattamento direi quasi universale che possa portare la persona a svincolarsi momentaneamente dalla meta e ricercare in modo più razionale gli strumenti che possono essere utili."

    Si può dire: RIFLESSIONE?

    "Un pò ciò che avviene con tecniche di rilassamento e visualizzazione. Ma non mi sono mai sembrate tecniche troppo efficaci."

    Non direi, ne siamo agli antipodi.

    "Chissà se esistono altre metodologie più adatte.."

    Per cosa? Più adatte di cosa? Stiamo diventando troppo cabalistici......

  9. #9
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
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    Niente cabala.
    prova a pensare quanto il bisogno estremo dell' oggetto desiderato possa influire sulla possibilità di pianificazione d' intervento.
    Capita anche in esempi quotidiani.
    Il nervoso, la fretta di arrivare ti restringono la percezione e si rimane focalizzati sul bisogno dell' obbiettivo piuttosto che sulla valutazione razionale del percorso.
    Sembra utile dominare gli istinti, allargare la percezione e studiare un' intervento.
    Un pò quello che avviene nel calcio. Se una squadra subisce gol e va alla ricerca affannosa del risultato è più facile che ne prenda un altro.
    Le squadre professioniste sono abituate a questo tipo di gestione e perseguono schemi piuttosto che istinti.
    E' necessaria una metodologia che possa aiutare lo svincolo e la pianificazione di interventi intelligenti.
    Sarebbe curioso conoscere alcune proposte...

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  10. #10
    agex
    Ospite non registrato
    Bene, benissimo!!!
    Diciamo proprio la stessa cosa!!!!
    Riflessione versus istinto!!!! Benone!!!!

    Alcune proposte.....vediamo......allenarsi nella pausa?? Uau....

  11. #11
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
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    Certo che è curioso!, siamo abituati ad analizzare patologie, problemi mentali nelle più svariate forme ed a cercare percosi finalizzati alla soluzione.

    Quando invece analizziamo possibilità di 'svincolo' come quelle descritte, tutto ciò che viene in mente sono trattamenti vecchi, che assomigliano più a percorsi di visualizzazione e meditazione piuttosto che ad espistemologie strutturate e testate.

    Apparentemente una carenza epistemologica che sarebbe utile prendere in carico.

    Un punto di vista differente non studiato ampiamente, almeno per le mie conoscenze.

    Magari postiamo un altro thread?, la lunghezza e la complessità di questo forse ha allontanato i prodi cavalieri?

    Ciao

    Rubens

    P.S.
    domani sera parto anch' io e starò via una settimana!.
    Se llega a Sevilla, Hay la feria de Abril!!!
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  12. #12
    agex
    Ospite non registrato
    "Certo che è curioso!, siamo abituati ad analizzare patologie, problemi mentali nelle più svariate forme ed a cercare percorsi finalizzati alla soluzione."

    E' confortante sapere che esiste qualcuno che analizza le patologie ecc. e non ci spiega il metodo con cui lo fa. Curioso e interessante perché poi è finalizzato alla soluzione. Insomma basta che si risolva positivamente.

    "Quando invece analizziamo possibilità di 'svincolo' come quelle descritte, tutto ciò che viene in mente sono trattamenti vecchi, che assomigliano più a percorsi di visualizzazione e meditazione piuttosto che ad espistemologie strutturate e testate."

    Finalmente ora c'è chiarezza: lo "svincolo" e le "epistemiologie strutturate e le testate".
    Wrubens ti prego prima delle vacanze spiegaci il passaggio: noi abbiamo parlato di metodo, di modello, di codice binario; noi li consideriamo passaggi necessari ed esplicativi; le epistemologie strutturate e le testate cosa sono????? Ti riferisci forse ai test mentali, alle prove sperimentali, ai risultati in campo biologico ecc.?

    "Apparentemente una carenza epistemologica che sarebbe utile prendere in carico."
    Eddai prendiamola in carico e analizziamola perché è sicuramente utile per il lettore che ora, siamo sicuri, gira a vuoto...

    "Un punto di vista differente non studiato ampiamente, almeno per le mie conoscenze."
    Ecco diccelo pure a noi quale è il punto di vista differente: cosa pensi del codice binario???

    "Magari postiamo un altro thread?,"
    Magari sì postiamolo...tanto è gratis...


    Ciao Rubens

    P.S.
    domani sera parto anch' io e starò via una settimana!.
    Se llega a Sevilla, Hay la feria de Abril!!!

    Buone vacanze!!!

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