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  1. #46
    Partecipante Super Esperto
    Data registrazione
    25-07-2003
    Messaggi
    743
    Il mio parere, costruito sulla base delle mie esperienze che non pretendono certo di essere la verità assoluta, è che in questo lavoro conti anche il farsi conoscere... i lavori, come i pazienti, spesso arrivano con il passaparola perchè il semplice fatto che tu stia lavorando già ti dà un'aria diversa agli occhi di un potenziale committente.
    Se poi lavori bene (e si vede) è facile che qualcuno ne rimanga colpito e ti proponga di lavorare o collaborare..,
    Anche io credo che le "conoscenze" contino molto ma non tanto in senso di raccomandazione quanto appunto di averti visto lavorare o aver sentito parlare bene di te da qualcuno che ti conosce (in ambito lavorativo).
    Naturalmente mi è capitato di venire a conoscenza di situazioni tipi neo-laureata in procinto di fare l'esame di stato a cui viene offerto un posto in una struttura ospedaliera dal primario, grande amico dei suoi genitori!

    Certo, a volte frequentare una scuola di specializzazione ti dà l'occasione di conoscere colleghi, magari già inseriti in realtà lavorative, che possono proporti collaborazioni ma dato l'alto numero di specializzandi che in realtà fa altri lavori non mi sentirei di motivare l'iscrizione ad una scuola solo per avere contatti!
    Fare una specializzazione significa acquisire formazione e sapere, ma non come psicologo bensì come psicoterapeuta che è una cosa diversa...
    In realtà poi non vivi solo facendo lo psicoterapeuta ma alternandolo con il lavoro di psicologo...
    A me è capitato di conoscere persone, sui 30-35, che lavorano come psicologi senza specializzazione, mantenendosi in modo più o meno dignitoso (niente gran guadagni ma comunque mantenersi sì): non so se fossero psicologi clinici nel senso che facevano counseling, gruppi terapeutici, formazione, e altre cose e tutte insieme, nel senso che nessuno faceva solo colloqui vis-a-vis per 40 ore alla settimana ma alternavano una serie di attività.
    Credo che semplicemente non ci siano tanti spazi come psicologo clinico e perciò si tende a specializzarsi sempre più per poter "superare" gli altri, emergere nella massa e farsi notare per avere l'occasione di dimostrare la propria competenza e iniziare a lavorare.

    Quando ho iniziato a lavorare (attenzione, io ho iniziato 5 anni fa, quando c'erano in giro un terzo degli psicologi che ci sono ora perciò c'erano anche più possibilità lavorative) non avevo nessun'intenzione di fare una specializzazione.
    Ho fatto dei corsi (prima e durante) perchè sentivo l'esigenza di crescere e migliorare nel mio lavoro e solo dopo qualche tempo (due anni fa) ho avuto voglia e necessità di ampliare il mio orizzonte lavorativo: dove avevo iniziato a lavorare erano cresciute le domande di un lavoro più lungo e articolato, terapeutico, ma io non avevo le capacità e i titoli per farlo.
    Comunque ora che sono al secondo anno vedo che solo per un terzo (e forse nemmeno) della mia attività lavorativa sarebbe necessaria la specializzazione perchè faccio molte cose che possono essere fatte senza (e quando propongo per un lavoro nessuno, finora, ma ha mai chiesto la specializzazione).
    Vimae

  2. #47
    modramavrica
    Ospite non registrato
    ciao a tutti!

    riguardo all'inserimento lavorativo presso l'ASL ho sentito che magari dopo aver svolto il tirocinio post laurea in una struttura pubblica, ci si fermi per tot anni dopo aver avuto l'abilitazione come VOLONTARI e poi quando c'è qualche bando per consulenze o part-time si entra.
    in pratica per come l'ho capita io, per entrare nel pubblico ci vogliono molti anni di lavoro gratis e poi la specialistica per accedere al concorso per il posto di dirigente....
    poi penso che gli psicologi abbiano più lavori part-time in giro: magari una consulenza all'ASL , qualche cliente privato ecc.

    cosa ne pensate sul volontariato? risulta anche a voi questo fatto?

  3. #48
    psicosarix
    Ospite non registrato
    Originariamente postato da modramavrica
    ciao a tutti!

    riguardo all'inserimento lavorativo presso l'ASL ho sentito che magari dopo aver svolto il tirocinio post laurea in una struttura pubblica, ci si fermi per tot anni dopo aver avuto l'abilitazione come VOLONTARI e poi quando c'è qualche bando per consulenze o part-time si entra.
    questo l'ho sentito dire anch'io da molti.

    poi ... dirigente psicologo ...
    scusate l'abissale ignoranza ma significa che colui che partecipa al concorso vuole dirigere una u. o. di picologia?
    se così fosse significa che per lavorare come psicologo "semplice" è sufficiente la laurea?

    il problema delle scuole di specializzazione pubbliche (a mio parere) è che le dobbiamo dividerle con i medici e che molte sono sotto medicina (anzi ora praticamente tutte!!!) dunque NON VIENE PRIVILEGIATA una vera formazione post lauream in psiclogia perchè i medici devono OVVIAMENTE RECUPERARE la laurea in psicologia che non hanno!!!

    poi ... forse attirerò le ire di qualcuno , ma a mio parere è giusto che la disciplina psicoterapia e quella psicologia siano separate, sono cose diverse! pertanto penso anche che sia ingiusto che chi ha la specializzazione in psicologia la abbia automaticamente in psicoterapia (e questo accade nelle pubbliche perchè ci sono i medici).
    credo che l'unica strada sia separare sempre di più l'idea della psicologia dalla psicoterapia e riappropriarci in toto delle specializzazioni in psicologia "sbattendo fuori" definitivamente i medici.

    infine e non vi tormento più tutte quelle che conosco che hanno finito la specializzazione non hanno cambiato in meglio la loro vita lavorativa e sono persone che hanno sempre studiato molto e lavorato volontariamente in strutture pubbliche ... questo per dire che non sono delle sfigate incapaci.

  4. #49
    modramavrica
    Ospite non registrato
    Originariamente postato da psicosarix
    questo l'ho sentito dire anch'io da molti.

    poi ... dirigente psicologo ...
    scusate l'abissale ignoranza ma significa che colui che partecipa al concorso vuole dirigere una u. o. di picologia?
    se così fosse significa che per lavorare come psicologo "semplice" è sufficiente la laurea?

    credo che l'appellativo dirigente si riferisca al livello lavorativo e al carico di responasabilità, non sempre dirigi direttamente ma sei nell'equipe dirigente.
    per lavorare come psicologo semplice, penso basti la quinquennale e l'abilitazione. puoi fare colloqui psicologici e sostegno psicologico, non potresti fare cunselling e non puoi fare psicoterapia.
    vi risulta?

    cmq psicosarix non mi è chiara una cosa: cosa intendi per specializzazione in psicologia senza psicoterapia?

    ciao

  5. #50
    psicosarix
    Ospite non registrato
    Originariamente postato da modramavrica

    cmq psicosarix non mi è chiara una cosa: cosa intendi per specializzazione in psicologia senza psicoterapia?
    ciao
    beh, la mia idea,che può essere sbagliata ovviamente, è che noi psicologi dovremmo cercare di separare la psicoterapia dalla psicologia clinica.
    a mio parere la psicoterapia e la psicologia clinica non sono la stessa cosa, nascono con finalità diverse una si occupa molto più della malattia e della cura (infatti è quella specilizzazione che possono conseguire anche i medici), l'altra si occupa più della dimensione della persona (la parte mentale e comportamentale) di chi costruisce ed esperisce un disagio psicologico.

    qualcuno storcerà il naso pensando che sia solo filosofia, io invece sono convinta che sia una distinzione importantissima fra la psicologia e la psicoterapia e non sono d'accordo che siano accomunate. come non sono d'accordo che medici e psicologi siano tutti psicoterapeuti allo stesso modo o psicologi clinici allo stesso modo. per me è impossibile pensare che persone che hanno una formazione tanto diversa (come i medici e gli psicologi )abbiano poi lo tesso titolo.

    SIA CHIARO io non ce l'ho con nessuno tanto meno con i medici! ne conosco tanti e sono tutti bravissimi ragazzi, che hanno preso delle specializzazioni come chirurgia o cardiologia ecc. e curano i loro pazienti.
    io non sono d'accordo con chi non rispetta le competenze altrui e solo perchè vicino al titolo di psicologo c'è la parola clinico pensa che sai roba che appartiene alla medicina.

    a ognuno il suo lavoro e le sue competenze ... è solo questo quello che penso.

  6. #51
    alaviano
    Ospite non registrato

    una precisazione

    xchè qualcuno vede ancora in giro i concorsi pubblici per psicologi?
    in tutto il 2005 ne sono stati pubblicati per due posti semmai si faranno;
    nel 2001 ho partecipato ad un concorso a Terni(ho prodotto la domanda), non ne ho saputo più niente, nemmeno se ero stato ammesso
    sigh, sigh,sigh
    in tempi di tagli alla sanità i primi che tagliano siamo noi perchè considerati meno utili dei medici o degli infermeri
    è la solita storia
    bye

  7. #52
    Postatore Compulsivo L'avatar di riversky
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    1

    grazie!

    A me è capitato di conoscere persone, sui 30-35, che lavorano come psicologi senza specializzazione, mantenendosi in modo più o meno dignitoso (niente gran guadagni ma comunque mantenersi sì): non so se fossero psicologi clinici nel senso che facevano counseling, gruppi terapeutici, formazione, e altre cose e tutte insieme, nel senso che nessuno faceva solo colloqui vis-a-vis per 40 ore alla settimana ma alternavano una serie di attività.

    Quando ho iniziato a lavorare (attenzione, io ho iniziato 5 anni fa, quando c'erano in giro un terzo degli psicologi che ci sono ora perciò c'erano anche più possibilità lavorative) non avevo nessun'intenzione di fare una specializzazione.
    Ho fatto dei corsi (prima e durante) perchè sentivo l'esigenza di crescere e migliorare nel mio lavoro e solo dopo qualche tempo (due anni fa) ho avuto voglia e necessità di ampliare il mio orizzonte lavorativo.
    *****
    Cara Vimae, ti ringrazio per la tua risposta completa, priva di falsi ottimismi e che offre una visione del mercato del lavoro obbiettiva e sincera.
    Purtroppo confermi la mia impressione: a oggi non esistono enti che assumano uno psicologo per un lavoro "a tempo indeterminato", cioè che ti consentano di arrivare a fine mese senza la preoccupazione di poter essere licenziata da un momento all'altro senza un minimo di garanzie; o, perlomeno, che ti consentano di operare per quaranta ore settimanali nello stesso ente, senza dover perciò sprecare ore e ore della propria vita sui mezzi di trasporto come io ora sto' facendo per conciliare tirocinio e lavoro serale. Purtroppo, tutte queste belle informazioni, in università non mi sono state date !
    Inoltre, a quanto pare, mi sembra di capire che le opportunità di carriera, per chi decide di non proseguire la formazione, siano praticamente inesistenti. Per i laureati in altre facoltà non è così, e questo mi fa' decisamente incazzare!

    A questo si aggiunge il problema , come tu stessa fai notare, che nel giro di cinque anni il numero degli psicologi è triplicato e, nello stesso tempo, lo stato ha deciso di tagliare le sovvenzioni per i servizi pubblici.
    Non credi anche tu che, in quest'ottica di precarietà ,che molti psicologi decidano, come ultima spiaggia, di iscriversi a una scuola di specializzazione non fosse altro per aumentare la propria visibilità? Male che vada hanno sempre la carta dello studio privato(lavoro precario per lavoro precario...)
    Mi sembra di capire che neanche tu condanni questa scelta, anche se fai notare quanto poco utile si possa rivelare. Purtroppo molti professionisti che operano nel sociale la pensano diversamente e continuano a consigliare ai neolaureati di iscriversi a scuole di specializzazione nella speranza di ottenere un impiego(consiglio datomi dalla mia tutor in ASL!).

    Haime!Purtroppo i miei progetti di vita (avere un figlio col mio compagno e mantenerlo "dignitosamente") iniziano a scontrarsi con la mia grande(?) passione (la psicologia). Mi consola il fatto che in altri settori lavorativi la situazione non è diversa.
    un abbraccio.
    "The road of excess leads to the palace of Wisdom..." W. Blake



    Il mio primo blog!!!

  8. #53
    Partecipante Super Esperto
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    25-07-2003
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    743
    Sì, credo proprio anche io che l'iscrizione ad una scuola sia spesso fatta sperando che porti a del lavoro in più, senza capire che però porterebbe ad un lavoro diverso,...
    Molti si iscrivono in una scuola perchè usciti dall'università non si sentono in grado di fare gli psicologi, ma la scuola non ti insegna a fare lo psicologo al massimo impari a fare lo psicoterapeuta (cosa per la quale, secondo me serve comunque saper prima fare lo psicologo).
    E se non c'è lavoro come psicologo ce n'è ancora meno come psicoterapeuta che può fare una serie di cose meno ampie rispetto allo psicologo (può fare terapia ma non impara a condurre gruppi, a fare fomrazione, a fare orientamento, a fare riabilitazione cognitiva, a progettare... tutte cose che uno psicologo invece fa o potrebbe fare) e che oltretutto ha costi più alti (un'ora di psicoterapia costa più di un'ora dallo psicologo).

    Anche i miei progetti di vita si sono scontrati con la mia situazione lavorativa: io per ora ho scelto di privilegiare l'ambito lavorativo perchè comunque un minimo inserita lo ero... ora vivo insieme al mio compagno (cosa che mi aiuta a condividere le spese) ma spesso litighiamo perchè fra scuola, tirocinio, lavoro e studio non ho mai tempo per noi, sono stressata, trascuro la casa e tutta una serie di lamentele che mi sorbisco tutti i giorni!
    In altri settori lavorativi invece secondo me è diverso: le mie coetanee che lavorano come impiegate sono a casa il sabato e la domenica, non si portano il lavoro a a casa, alle 18,00 staccano e magari vanno in palestra (mentre io magari mi sto spostando per raggiungere una delle mie sedi di lavoro) e soprattutto lavorano in un solo posto!
    Spesso poi guadagnano di più nel senso che al lordo magari siamo pari ma avendo la partita IVA pago il doppio di tasse, in agosto non dovrei mangiare (visto che se non lavoro non guadagno) e se si ammalano stanno a casa senza contare quante ore stanno perdendo e quanto questo peserà sul bilancio mensile.
    Vimae

  9. #54
    psicosarix
    Ospite non registrato
    cara Vimae,
    non sai quanto mi senta vicina a te! vedo in te la mia vita futura.
    magari qualcuno non è d'accoro con me, col mio modo di pensare o di esprimermi (lo dico guardando i voti ), ma ci deve pur essere un modo per risollevare le sorti della psicologia e degli psicologi!!!!
    io non vorrei fare la scuola di specializzazione in psicoterapia perchè non ho scelta (a parte che ora non saprei con che soldi pagarla, quelli che ho ora mi bastano appena) ... io vorrei fare la psicologa che, come dici tu, non è proprio la stessa cosa dello psicoterapeuta ... ma non so proprio che pesci prendere ... da tutte la parti sento che senza la specializzazione sei praticamete zero!

    vivo di alti e bassi in questo periodo. leggo un commento e penso "no lascio tutto!", ne leggo un altro e penso "no! io ce la farò!", ne leggo un altro ancora e mi arrabbio ... ... finirà o va avanti per tanto così? con questi sbalzi?

  10. #55
    Partecipante L'avatar di muffa76*
    Data registrazione
    02-01-2006
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    in un luogo troppo freddo....
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    41

    Re: grazie!

    Haime!Purtroppo i miei progetti di vita (avere un figlio col mio compagno e mantenerlo "dignitosamente") iniziano a scontrarsi con la mia grande(?) passione (la psicologia). Mi consola il fatto che in altri settori lavorativi la situazione non è diversa.
    un abbraccio. [/B][/QUOTE]

    Siamo delle donne sull'orlo di una crisi di nervi...

    Io abito in Valle d'Aosta. Sapete che per lavorare nel pubblico dobbiamo sostenere una prova preliminare di accertamento della lingua francese?
    Puoi avere tutti i titoli del mondo ma prima di qls altra prova, nei concorsi pubblici, bisogna superare la prova linguistica! E' giusto secondo voi?
    Cmq, chiunque arrivi in Valle d'Aosta non si accorge minimamente che è una regione bilingue: parliamo tutti sempre in italiano!
    Quindi qui abbiamo una ulteriore barriera... che bello!
    Muffa76

  11. #56
    psicosarix
    Ospite non registrato

    Re: Re: grazie!

    cara muffa76, care psicologhe,
    il fatto di essere donne complica ulteriormente le cose !!!
    ho appena ricevuto la mail di una collega più grande (34 anni), specializzata, che da 4 anni lavora con contratti di collaborazione. per la psicologia ha messo in attesa la sua vita privata, rimandato il matrimonio, i figli.
    prima la specilaizzazione, poi i contratti part time a tempo determinato, poi quelli a progetto, sempre sottopagata (perchè lavorava più delle ore previste) si è data un gran da fare!!!
    pensava che facendosi conoscere e lavorando sodo poteva contare su una reputazione che le permettesse di veder rinnovato il contratto ... che le permettesse di avere altri contratti per altri progetti, adesso aspetta un bimbo ... e questa mattina ha conosciuto la collega che la sostituirà durante e DOPO la maternità.
    VI PREGO RACCONTATEMI DI QUALCUNO LAUREATO DOPO IL '95 CHE RIESCE A MANTENERSI DIGNITOSAMENTE SOLO COL LAVORO DA PSICOLOGO!!!

  12. #57
    Matricola L'avatar di scarskiDavid
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    27
    le scuole di specializzazione ti danno la possibilità di conoscere gente, se sei un ragazzo poi caschi davvero bene...nel mio corso io e il mio collega siamo circondati da 35 donne...che non è male. In più si chiacchiera, si prendono un sacco di caffè e sei bravo e socievole riesci anche ad organizzare grandiosi festini psicoalcolizzanti.
    Per il resto, didattica, formazione, tirocinii, inserimento lavorativo...lasciamo perdere. Abbiate cura di voi perchè nessuno se ne prenderà più!
    Siamo tutti consapevoli in fondo in fondo che qualcuno vuole fotterci, che le scuole non sono trampolini di lancio per noi ma piscine olimpiche dove i docenti possono sguazzare nell'oro (il nostro oro!...oppure ancora più triste, dei nostri genitori, più illusi di noi!).
    Soluzione?nessuna...forse il "match point" di woody allen ci da la ricetta giusta...il cul...ops...la FORTUNA!
    scar

  13. #58
    alaviano
    Ospite non registrato
    Elisabetta ha perfettamente ragione, il problema è che purtroppo la profonda crisi economica della sanità e la convinzione in molte ASL che si possono tagliare per primi i servizi sociali, ha fatto della nostra categoria due fasce: una quella che lavora che è attenta alla propria formazione e l'altra, quella dei neolaureati che è alle prese con l'assenza di prospettive e fa i conti giornalieri con le bollette, la famiglia da mandare avanti ecc.
    Perchè non dire piuttosto che aver modificato l'accesso ai concorsi pubblici introducendo il D.P.R. 483 e rendendo obbligatoria la specializzazione è una boiata che il ministro Bindi e i nostri cari sindacati di categoria hanno fatto per proteggere la nostra lobby e favorire il mercato delle scuole di specializzazione.
    Io l'ho fatta nel 1985 per ben 5 anni ma è stata una scelta libera, non perchè costretto a farla per partecipare ad un concorso.
    Oggi per la professione pubblica dello psicologo ci vogliono:
    5-6 anni per la laurea + 4 anni di specializzazione + circa 2 anni per un concorso(ad essere buoni), ammettendo che ci iscriva all'università a 18-19 anni si finisce appena a 31 anni.......... bisogna essere proprio folli ad iscriversi ancora a questa facoltà.

  14. #59
    Flipper.pd
    Ospite non registrato
    salve a tutti!
    mi sono letto l'intero thread con interesse.
    Se non ho capito male, sarebbero esclusi dai posti di dirigente psicologo (nel pubblico) tutti coloro che hanno fatto una scuola privata, che rilascia solo il diploma di psicoterapeuta.

    Perchè allora negli ultimi 3 o 4 bandi di concorso per dirigente psicologo che sono stati pubblicati su questo sito c'è scritto chiaramente che per partecipare basta anche solo il diploma di psicoterapeuta?

    Qualcosa non quadra...
    ... mi aiutate a capire?

    grazie

    Marco

  15. #60
    Flipper.pd
    Ospite non registrato
    gli ultimi due bandi, ancora recuperabili, si trovano qui:

    http://www.regione.puglia.it/quiregi...47.htm&id=1548

    http://www.opsonline.it/?m=show&id=5036

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