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  1. #271
    Partecipante Figo L'avatar di anturium_rosa
    Data registrazione
    01-02-2008
    Residenza
    Genova
    Messaggi
    983

    Riferimento: Come e quando aprire la partita iva per un giovane psicol

    Citazione Originalmente inviato da angiolina85 Visualizza messaggio
    posso aprire la partita iva autonomamente senza rivolgermi per il momento ad un commercialista?

    - quale indirizzo indicare? Lo studio che ho trovato è in prestito e non credo di poterlo indicare come sede legale ma allo stesso tempo avrei qualche difficoltà ad indicare il mio domicilio, come posso fare?

    Vi ringrazio davvero tanto per l'aiuto
    Per qual che riguarda invece l'apertura della partita iva puoi farlo in autonomia presso l'agenzia delle entrate

    Per il resto ho lo stesso problema riguardo all'indirizzo, tu poi hai risolto? Io non voglio che il mio indirizzo di casa appaia sulle fatture che diamo ai pazienti, perchè comunque stiamo parlando di situazioni delicate e non si sa mai, come si fa a rischiare che un paziente, magari molto problematico, si presenti a casa tua? Magari ad orari serali o notturni? Secondo me nel nostro lavoro la tutela della privacy è fondamentale, non solo per il paziente, ma anche per noi! Però anch'io ho uno studio in prestito, che non penso di poter indicare, quindi come fare?

    Voi come avete fatto? Se c'è qualcuno che può darci delucidazioni ve ne sarei grata!!

  2. #272
    Postatore Compulsivo L'avatar di arwen
    Data registrazione
    04-07-2002
    Residenza
    in viaggio verso il Paradiso (o qualcosa che ci assomiglia)
    Messaggi
    3,739

    Riferimento: Come e quando aprire la partita iva per un giovane psicol

    Citazione Originalmente inviato da anturium_rosa Visualizza messaggio
    Per qual che riguarda invece l'apertura della partita iva puoi farlo in autonomia presso l'agenzia delle entrate

    Per il resto ho lo stesso problema riguardo all'indirizzo, tu poi hai risolto? Io non voglio che il mio indirizzo di casa appaia sulle fatture che diamo ai pazienti, perchè comunque stiamo parlando di situazioni delicate e non si sa mai, come si fa a rischiare che un paziente, magari molto problematico, si presenti a casa tua? Magari ad orari serali o notturni? Secondo me nel nostro lavoro la tutela della privacy è fondamentale, non solo per il paziente, ma anche per noi! Però anch'io ho uno studio in prestito, che non penso di poter indicare, quindi come fare?

    Voi come avete fatto? Se c'è qualcuno che può darci delucidazioni ve ne sarei grata!!
    Ciao
    L'indirizzo da inserire sulle fatture deve essere lo stesso che depositi presso l'agenzia delle entrate: in questo caso, l'indirizzo deve essere necessariamente quello in cui conservi i documenti contabili, e presso il quale l'agenzia delle entrate ti può inviare comunicazioni, o può inviare gli ispettori per i controlli fiscali...quindi devi mettere l'indirizzo presso il quale conservi i documenti! Io vedo pazienti da tre anni e ho sempre inserito il mio indirizzo di casa, per quanto gravi possano essere i pazienti che arrivano in terapia, certi "tipi" di pazienti non hanno gli strumenti (economici, di personalità ecc) per tollerare e iniziare una terapia!! E poi: tu sai che quell'indirizzo è di casa tua, ma i pazienti non lo sanno, potrebbe essere l'indirizzo di un altro studio...
    Dott.ssa Chiara Facchetti
    Ordine Psicologi della Lombardia n.12625


    Io credo che le pietre respirino. Non possiamo percepirlo con le nostre brevi vite.

    Siamo tutti nella fogna, ma alcuni di noi guardano alle stelle (Oscar Wilde)

  3. #273
    Partecipante Assiduo L'avatar di lamu.met
    Data registrazione
    29-05-2006
    Messaggi
    144

    Riferimento: Come e quando aprire la partita iva per un giovane psicol

    Ciao :-)
    Io condivido le perplessità di Anturium poichè svolgo un lavoro di sportello proprio con persone in gravi difficoltà economiche, che sanno il mio indirizzo mail (anche quello istituzionale tutela poco), non hanno soldi per pagare, ma DEVO offrire loro un supporto ... e tra questi a volte ci sono persone con patologie fisiche, più altre forme di disagio (intendo psichico) che però non riconoscono, e per cui non si sottometterebbero MAI a una terapia psicologica.
    Hanno comunque delle necessità, e richieste (insomma, sono pagata per qualcosa, ovviamente ), e devo essere reperibile.
    Finora mi è sempre andata bene: in coda alle mie mail ho l'indirizzo della sede dell'ente, più un cellulare (non sono quasi mai presso l'ente, ma sul territorio...) che uso SOLO per il alvoro (=spengo la sera e nei week end).
    Ricordo 1 caso su 500, che ha mandato a me ed altri mail piuttosto pesanti ed al limite dello stalking ... al mio indirizzo istituzionale.

    Fatturo ad un ente e il singolo non vede il mio domicilio fiscale, ma confesso di avere timori che il mio indirizzo "fiscale" appaia in giro (non sia mai, una pagina internet od altro ... il comune- un piccolo paese -che si visualizza sull'albo on line ...).
    Un caso su 500, ma sinceramente mi sono posta ancora questo problema, non avendo io uno studio privato, con persone paganti più o meno benestanti ... insomma, facciamo interventi molto diversi ....
    Se qualcuno ha consigli, sarei più che felice di riceverne ... ma non vorrei andare troppo fuori tema (nel qual caso, mi scuso in anticipo) col thread :-)

  4. #274
    Partecipante L'avatar di Speedygirl
    Data registrazione
    09-04-2008
    Messaggi
    57

    Riferimento: Come e quando aprire la partita iva per un giovane psicol

    Buongiorno!!
    Ho avuto anch'io le stesse perplessità nelle settimane scorse, ma credo di aver risolto. Tu cosa hai deciso alla fine?

    Dopodomani mi reco all'Agenzia delle Entrate e apro la Partita IVA. Farò tutto autonomamente e, almeno in questi primi anni, non mi servirò del commercialista. Il nuovo regime dei minimi non comporta molti obblighi, per fortuna. Quindi, credo che se si ha già una certa dimestichezza con le questioni fiscali (per altre dichiarazioni dei redditi, ad esempio), e se ci si è informati bene sul regime contabile scelto, si possa procedere autonomamente, almeno fino a quando il reddito non aumenti e non si passi al regime ordinario.

    Per quanto riguarda l'indirizzo da indicare nel modulo... Mi sono arrovellata un sacco anch'io!
    Vivo e lavoro a Roma, ma vengo dalla Campania e la mia residenza anagrafica è ancora lì. Per quanto riguarda la libera professione, ho preso in affitto qualche ora in uno studio, per cui non posso indicare quella sede come "Luogo di esercizio". Dovrò per forza indicare la mia residenza anagrafica, che poi coincide con il domicilio fiscale, anche se opero a Roma. Avevo molti dubbi su ciò. Mi sembrava strano rilasciare a un paziente (a Roma) una fattura in cui compare il mio indirizzo campano. Ma sia un commercialista, sia un ragioniere esperto in materia, mi hanno rassicurata e mi hanno detto che posso procedere tranquillamente in tal senso. Essendo una libera professionista, posso avere il domicilio fiscale in una regione, e operare in altre regioni. Tra l'altro, chi sta nel nuovo regime dei minimi, è esonerato dalla registrazione e dalla tenuta delle scritture contabili, per cui si può indicare una sede in cui non si svolge effettivamente la professione. Mi rimane un grosso dubbio sul quadro I del modulo per l'apertura della Partita IVA, in cui si chiedono vari dati sull'immobile in cui si esercita la professione (tipo di catasto, titolarità, particella, etc.) e gli estremi di registrazione del contratto di locazione o di comodato. Gli "esperti" di cui sopra mi hanno consigliato di non riempire quel quadro, appunto perché non potrei indicare lo studio di Roma, e visto che indico la mia residenza anagrafica (la casa dei miei, per intenderci) non ho nessun contratto di comodato da segnalare, né tantomeno posso dire di essere in possesso dell'immobile perché non intestato a me. Insomma, lascerò quel quadro vuoto, dietro suggerimenti, ma mi sembra così strano...

    Recarsi all'Agenzia delle Entrate e aprire la partita IVA richiede poco tempo, ma i dubbi e le preoccupazioni che tormentano i giorni precedenti sono davvero troppi!!!

    In bocca al lupo a tutti/e e buona domenica!



    Citazione Originalmente inviato da angiolina85 Visualizza messaggio
    Ciao a tutti,
    sono nuova della discussione e avrei alcune domande urgenti da fare visto il mio imminente inizio come libero professionista.
    Tra poche settimane inizierò a seguire una paziente privatamente e credo sia inevitabile aprire la p.IVA, a tal proposito vorrei chiedervi alcune informazioni:
    - posso aprire la partita iva autonomamente senza rivolgermi per il momento ad un commercialista?
    - quale indirizzo indicare? Lo studio che ho trovato è in prestito e non credo di poterlo indicare come sede legale ma allo stesso tempo avrei qualche difficoltà ad indicare il mio domicilio, come posso fare?
    - rientro nei regimi dei minimi, ma mi spaventa parecchio la bastonata di tasse che sarò costretta a pagare (ENPAP, IRPEF ecc) ...al momento avrò una sola paziente quindi in media 3/4 fatture al mese, lascio a voi i calcoli del minimo fatturato annuo, e chissà per quanto tempo rimarrà una sola paziente, quindi vorrei evitare il commercialista almeno per il primo anno, fatto eccezione della dichiarazione dei redditi che quindi la questione diventa più complicata, è possibile?

    Vi ringrazio davvero tanto per l'aiuto

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