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Discussione: Devotee

  1. #46
    Maya1999
    Ospite non registrato

    Non si parla tanto per parlare...

    q
    Ultima modifica di Maya1999 : 30-12-2005 alle ore 20.55.52

  2. #47
    silviazero
    Ospite non registrato
    Ciao Maya
    mi dispiace di risponderti soltanto ora, ma sono stata molto impegnata con il lavoro. In più, speravo che qualcun altro si aggiungesse a questa discussione.
    Come avrai notato, molte persone l'hanno letta, ma non è facile intervenire quando un argomento è cosi "nebuloso" e soprattutto poco conosciuto .
    In più, considera che siamo in mezzo a un sacco di psicologi, pronti ad analizzare qualsiasi cosa venga detta (hei hei... solo una frecciatina...! ).
    Eccoti le mie considerazioni.
    Per prima cosa, sapete dirmi chi ha introdotto il termine "devotismo" per descrivere questo tipo di fenomeno?
    Ti faccio questa domanda perchè mi sorge un dubbio.
    Le classiche categorizzazioni diagnostiche nascono da studi e considerazioni di medici-psichiatri-psicologi ecc., cioè persone che studiano queste cose e, sulla base di sintomi comuni, compiono questo tipo di lavoro.
    Ora, se il devotismo non è ancora stato studiato a fondo (correggimi se sbaglio, so che in America sono "più avanti di noi", ma quanto?) io dubito che questa etichetta sia stata data da degli studiosi, ma più probabilmente nasce da coloro che si riconoscono in questa "caratteristica sessuale" e si autodefiniscono come tali.
    Quindi, qui sorge una grossa confusione anche per noi psicologi.
    Se navigo in internet, come già specificato a Michele, per devotee si intende l'attrazione verso persone amputate, punto e basta. Quindi, per questa "deviazione", potrebbe bastare la spiegazione che viene data nei confronti del feticismo (alla quale ho già accennato).
    Se, invece, nel fenomeno devotismo includo l'attrazione verso persone disabili di diverso tipo (quindi anche coloro dotate di tutti gli arti) secondo me la cosa cambia. Qui si dovrebbe davvero ragionare sul motivo per cui mi attraggono soltanto persone disabili. La spiegazione più facile che mi verrebbe da dare è quella di qualche mancanza nella propria autostima che ci spinge a provare attrazione verso coloro che inconsciamente pensiamo essere "a livelli più bassi dei nostri" (attenzione, NON è un giudizio di valore verso i disabili, non equivochiamo!), proprio perchè non ci reputiamo all'altezza dei normodotati. Come se questo ci servisse ad accrescere la fiducia in noi stessi, perchè posti in una rapporto del tipo up-down. E' solo una delle tante ipotesi, naturalmente, e serve a farti capire che NON POSSIAMO STUDIARE UN FENOMENO SE PRIMA NON SAPPIAMO ESATTAMENTE DI CHE COSA STIAMO PARLANDO (finiremmo solo per ).
    Quindi, tanto per rispondere anche a Michele, questa discussione si fa tanto per parlare finchè non ci sarà chiarezza sui termini, sulle diverse mete-oggetto della propria attrazione sessuale e quindi sulle categorie.
    Secondo me, l'attrazione verso i disabili non può essere ridimensionata semplicemente a quella verso gli amputati: sono convinta che le motivazioni siano fondamentalmente diverse.
    Ho introdotto questo argomento nel forum perchè la cosa mi ha incuriosito, non ho la pretesa di spiegarla. Di conoscerla meglio e approfondirla, questo si. A tal fine ho anche tentato di salvare alcuni articoli tratti da Ampulover, ma ho beccato ben 6 virus e non sono più entrata (Michele mi aveva anche avvisata)...
    Secondo me, se c'è questa volontà di capire le proprie inclinazioni dovresti affidarti ad un professionista e non ad un forum. Qui si parla a livello generico e nessuno quindi saprà mai darti un "perchè" rispetto alla tua storia personale. Credo, però, che leggendo anche gli interventi precedenti potrai trarre anche tu qualche spunto di riflessione.
    Se avete siti, articoli o indicazioni da darmi per approfondire le mie conoscienze ... ben vengano!
    Ciao,
    Silvia

  3. #48
    silviazero
    Ospite non registrato
    Errata corrige:

    ..... NON POSSIAMO STUDIARE UN FENOMENO SE PRIMA NON SAPPIAMO ESATTAMENTE DI CHE COSA STIAMO PARLANDO (finiremmo solo per )

  4. #49
    cyber2005
    Ospite non registrato
    Ciao a tutti,
    io sono un disabile (parte in causa con i devotee) e da circa un paio di anni sto studiando questo fenomeno. In questa mia ricerca ho incontrato e "intervistato" un po' di persone (sia uomini che donne) che, chi più chi meno, di dichiaravano o dicevano di rientrare sotto il termine di "devotee".
    Per chiarire meglio il tema preciso che il devotismo non è esclusivamente un'attrazione verso persone amputate, ma riguarda in genere tutte le disabilità: ci sono devotee che hanno una attrazione verso para e tetraplegici, verso amputati, verso i distrofici, (ho trovato anche per persone che sono attratte sessualmente dalle - so che non mi crederete - dentiere!), ecc. ecc.
    Il fenomeno devotismo si sfrangia poi in 4 categorie ben definite e che sono le seguenti:
    - admirer (ammiratore): l'admirer ha un alto grado di ammirazione e rispetto per le persone disabili. Non presenta aspetti di tipo ossessivo; il suo comportamento è congruo, non bizzarro ed è conforme alle norme sociali. Generalmente l'admirer si può trovare in quelle persone che frequentano associazioni di disabili come volontari.
    - devotee (devoto): persone che sono affascinate, attratte (anche in termini sessuali) verso persone disabili e i loro ausilii. A volte si presentano aspetti di tipo ossessivo con una ricerca continua di immagini e/o di incontri. A volte si ritiene che il grado di fascinazione sia al di fuori del controllo dellla persona. Il comportamento, se pubblico, potrebbe essere soggetto a riprovazione. Gli americani hanno coniato il termine "abasofilia" e lo fanno rientrare nelle parafilie ovvero le perversioni, anche se consultando il DSM-IV (la bibbia degli psichiatri) alla voce "parafilie" non risulta un termine del genere.
    - pretender (to pretend: fingere): persone che pur non essendo disabili fingono di esserlo. Il loro comportamento viene considerato bizzarro e se pubblico, soggetto a riprovazione sociale.
    - wannabe (vorrei diventare): persone che non essendo disabili desiderano (a volte intensamente) diventarlo. Alcuni ritengo che ci sia un grave problema di "schema" corporeo alterato. E' considerato fra le 4 tipologie quella a più grave rischio psicologico.
    Dopo queste categorie in cui sono riassunte le tendenze, ci sono invece le varie tipologie di devotee: i caster (amanti dei gessi), gli amputee (amanti degli amputati/e) e si può dire che sono la maggioranza, i lovercruther (amanti delle stampelle), i loverwheelchar (amanti delle carrozzine), i loverpolio (amanti dei polio), ecc. ecc.
    Come si può notare un mondo variegato e multiforme; si tenga presente che spesso il devotee può anche essere un pretender o wannabe, i confini fra le varie categorie non sono mai netti e definiti.
    Sicuramente una "categoria" di disabili in cui il devotismo si manifesta più apertamente è quella degli amputati. Sui gruppi oltre alla ricerca di fotografie o filmati (ci sono amputati che ne hanno fatto un bussiness vendono i loro filmati) si scambiano anche richieste relative alle loro preferenze sul tipo di amputazione. Quindi si possono trovare richieste di foto SAK, SHD, SBK, ecc. di cui in infra vi specifico i vari signifcati.
    SAK: single above knee (amputazione sotto il ginocchio)
    SHD: Single Hip Disarticulate (singola anca disarticolata)
    SBK: SINGLE BELOW KNEE (amputazione singola sotto il ginocchio)
    DAK: DOUBLE ABOVE KNEE (doppia amputazione sopra il ginocchio)
    DBK: DOUBLE BELOW KNEE (doppia amputazione sotto il ginocchio)
    SBE: Single Below Elbow (singola amputazione sotto il gomito)
    SAE: SINGLE ABOVE ELBOW (singola amputazione sopra il gomito)
    DBE: Double Below Elbow (doppia amputazione sotto il gomito)
    DAE: Double Above Elbow (doppia amputazione sopra il gomito)

    Per darvi ulteriori spunti di riflessione vi faccio un cut and paste di un mio intervento sul devotismo sul gruppo italiandevotee:
    Inizio
    Vedo che i messaggi sul gruppo si susseguono e quindi vorrei partecipare alla discussione proponendo alcune ipotesi sul fenomeno del devotismo. Queste ipotesi, è bene chiarirlo, sono tali e non comprovate da materiale clinico stante la scarsa quantità di materiale reperibile. Una premessa: io sono disabile e non dev e mi occupo del fenomeno come "spettatore"; non ho particolari pregiudizi o idee preconcette nei riguardi dei dev. e mi avvicino al tema del devotismo come potrebbe farlo un fenomenologo che si limita a studiarlo senza giudicarlo.
    Passiamo alle ipotesi sopra accennate: una riguarda inevitabilmente la psicoanalisi, una la neurologia, l'ultima l'etologia.
    Mi ha stupito l'esperienza di Dago sul fatto che la sua psicoterapeuta (famosa!) non sia stata in grado di formulare una qualunque ipotesi sul tema. Anche uno psic alle prime armi potrebbe benissimo comprendere (se ha letto il buon vecchio Sigmund Freud) che il tema dell'amputazione rimanda a quello della castrazione. Mi spiego meglio: durante le varie fase psicosessuali del bambino, in concomitanza del complesso edipico sorge l'angoscia di castrazione. Il bambino a causa delle sue attività e fantasie sessuali rivolte verso la madre, teme che il padre, come punizione, lo eviri. Questo induce il bambino a "identificarsi" con il padre, in modo da evitare la punzione (se io "sono" il papà - dice il bambino - "possiedo" la mamma) e superare il conflitto edipico. (Spero di essere stato abbastanza chiaro sul complesso edipico e angoscia di castrazione, in caso contrario potete consultuare qualunque testo di psicologia dove è ampiamente trattato).
    Ora nel caso del devotismo si può ipotizzare che durante questo periodo ci sia stata una "conversione" dell'angoscia in eccitazione. Il sostituo simbolico (il moncone) diventa a questo punto l'elemento scatenante l'antico conflitto impregnato di angoscia ed eccitazione. Si tenga presente che in psicoanalisi si dice che "ciò che più si teme, lo si desidera". Per esemplificare meglio la questione posso fare riferimento ad un caso trattato da Freud riguardo al feticismo. Il caso clinico era relativo ad una persona che era attratta da una scarpa ortepedica. Si eccitava solo se vedeva quel tipo di scarpa. Durante l'analisi emerse il fatto che a suo tempo - quando il paziente era bambino - era successo un fatto: la governante che era claudicante e portava una scarpa ortopedica, l'aveva punito sculacciandolo; per far questo l'aveva preso e l'aveva messo sdraiato sopra le proprie gambe. Il paziente ricordava che mentre la governante lo sculacciava il suo viso era all'altezza della scarpa; le sculacciate gli avevano procurato un'intensa eccitazione associata alla visione della scarpa. Successivamente il paziente aveva rimosso il ricordo ed era rimasto solo il sostituto simbolico che era la scarpa ortopedica della governante. Questa ipotesi, e sottolineo ipotesi, è tutta da verificare e dovrebbe essere compito dei vari psic trovare tutti i vari correlati a questo tema. E' naturale che anche se la cosa possa apparire con un "senso" dal punto di vista razionale, lo diventa meno dal punto di vista emotivo. La "visione" di una persona amputata può far scattare, sempre che l'ipotesi sia corretta, l'antico conflitto che per effetto della coazione a ripetere (altro concetto psicoanalitico) induce il devotee a ricercare, a volte ossessivamente, l'oggetto del desiderio.
    E passiamo alla ipotesi neurologica: "homunculus" è la parola chiave. Questo termine sta ad indicare come sono distribuite a livello corticale/cerebrale le varie zone del corpo. Se provate a digitare la parola "homunculus" su google (immagini) potrete vedere in modo chiaro come è rappresentato il corpo a livello cerebrale. Come potrete vedere le mani e la bocca hanno una estensione molto ampia rispetto ad altre parti come il busto e le gambe. Un famoso neurologo (Ramachandran), indagando il tema del feticismo, ha scoperto che la rappresentazione dei piedi è molto vicina alle zone genitali. Secondo Ramachandran potrebbe essere che durante lo sviluppo corticale alcune afferenze (assoni) "interferiscano" fra le due zone (piedi e genitali). Questo indurrebbe una "accensione" dei neuroni della zona genitale tutte le volte che si vede un piede. Anche in questo caso si potrebbe ipotizzare che nel fenomeno del devotismo ci sia una "interferenza" neuronale a livello delle rappresentazioni corticali fra la zona genitale e la zona deputata a rappresentare gli arti. Si tenga anche presente che la continua "stimolazione" corticale porta a "rinforzare" ed ampliare le zone di rappresentazione con il risultato che queste zone possono essere sovrastimolate, da qui un'ulteriore ipotesi sulla "compulsività" e coazione continua a ricercare gli stimoli (un po' come quando il gatto si morde la coda).
    Per tutti i patiti di amp e i pretender potrebbe essere istruttivo leggersi il libro di Oliver Sacks "Su una gamba sola" in cui il famoso neurologo (tanto per intenderci è quello che ha scritto il testo "Risvegli" e "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello") descrive il proprio ed altri casi in cui, per un disturbo della propriocezione, la propria gamba o arti in genere non vengono più "riconosciuti" e li si vive come estranei fino al caso estremo (raccontato da Sacks nel suo libro) in cui un paziente tentava di gettare fuori dal letto la propria gamba non riconscendola come propria. Il discorso sulla rappresentazione corticale potrebbe essere complesso e qui non è il caso di continuare se no dovrei fare un trattato. Rimando comunque ad un buon testo di anatomia cerebrale per chi voglia approfondire la questione.
    Terza ed ultima ipotesi, quella etologica relativa all'imprinting. Con questo concetto si intende una fase "sensibile" a particolari stimoli. Anche qui un esempio può spiegare più facilmente il concetto. Sono stati fatti degli esperimenti sui gatti in cui si provvedeva a bendare un occhio in una fase "sensibile"; dopo un certo periodo di tempo si toglieva la benda e si scopriva che l'occhio del gatto, a struttura anatomica integra, non poteva più vederci. In sostanza se in quel periodo "sensibile" l'occhio non riceveva gli stimoli, la parte corticale deputata alla ricezione degli stimoli smetteva di funzionare. Da qui l'importanza che nella fase "sensibile" ci siano adeguati stimoli, la cui mancanza porta alla perdita di funzionalità. Altro caso eclatante di "imprinting" era quello delle oche di Konrad Lorenz, il quale alla schiusa delle uova, era presente. I piccoli anatroccoli vedevano come primo elemento proprio Konrad Lorenz che veniva riconosciuto come "madre"; e se anche in un secondo tempo, veniva presentata la vera madre oca, i piccoli anatroccoli non la riconosceva e si ostinavano a ritenere la propria madre solo Konrad Lorenz. Ora, nel fenomeno del devotismo si potrebbe ipotizzare che ci sia stato un periodo "sensibile" in cui sottoposti ad alcuni stimoli si sia creato un imprinting; quest'ultimo tutte le volte che si presenta lo stimolo originario fa scattare dei meccanismi di riconoscimento con la valenza emotiva collegata. Mi spiego meglio: supponiamo per esempio che una persona in un periodo sensibile a determinati stimoli abbia visto qualcuna delle figure di riferimento (ad es. i genitori) in determinate situazioni in cui per le più svariate ragioni abbia "visto" solo parzialmente il corpo di uno dei genitori (si tenga presente che la "percezione" è un processo in costruzione e in divenire per il bambino; si parte da elementi singoli e isolati per poi "ricostruire" una totalità). Se si instaura un imprinting in una di queste situazioni si può ipotizzare allora che data anche la pregnanza emotiva si vada poi a ricercare tutte quelle situazioni che possono in qualche modo rievocare l'antica "percezione".
    Queste ipotesi riguardano quanti sono in qualche modo dev di amputate/i ed i pretender (sui wannabe il discorso è più complesso) ed esulano su altre "attrazioni" di altri disabili sui quali mi riservo di ritornarci più avanti. Spero di non essere stato troppo criptico e di aver contribuito in qualche modo a delineare delle tracce di ricerca per questo fenomeno (il devotismo) sconosciuto ai più.
    Saluti a tutti.
    Fine messaggio

    Questo post è lunghissimo, ma spero in tal modo di avervi dato qualche elemento di chiarimento in più. Se avete ulteriori domande, sarò ben lieto di potervi rispondere.
    Saluti.
    Cyber

  5. #50
    silviazero
    Ospite non registrato
    Innanzitutto grazie per il tuo completo ed esauriente contributo, Cyber .
    A questo punto credo che le alternative possibili per spiegare questo fenomeno siano davvero tante... e tutte quante interessanti (ad es, la spiegazione di Ramachandran è una delle tante possibili per spiegare il feticismo...)
    Non dobbiamo però dimenticare che ogni individuo ha la sua storia e che pertanto è davvero necessario - per chi intenda comprendere il più a fondo possibile le proprie "tendenze sessuali" - fare un percorso psicologico sulla propria persona.
    Tutto quello che hai raccontato è molto interessante, ma non ho ancora capito CHI HA CATEGORIZZATO QUESTI FENOMENI: sai indicarmi qualche autore? Insomma, se nel DSM non si parla di queste categorie, queste categorie ne deducono che nascono dall'opinione comune; un po' poco per costruirci delle teorie attendibili... CHI HA STABILITO CHE I DEVOTEE SONO COLORO ATTRATTI DAI DISABILI IN GENERALE? E' da qui che dovremmo partire...
    O forse non ho capito io?
    Aspetto delucidazioni al riguardo!
    Grazie, Silvia

  6. #51
    cyber2005
    Ospite non registrato
    Ciao Silvia,
    le categorizzazioni le hanno fatte gli stessi devotee, non certo gli psicologi o psichiatri che sono completamente all'oscuro di questo fenomeno.
    Gli psic americani hanno coniato diversi termini quali "abasofilia", "apotemnofilia", "acrotomofilia" per definire le varie attrazioni.
    Non esiste un testo specifico, solo qualche articolo su riviste di medicina o di psicologia.
    Data l'assenza di definizioni, i devotee si sono autodefiniti e autocategorizzati; da qui l'uso comune del termine, oramai conosciuto da chi si occupa del fenomeno.
    Saluti.
    Cyber

  7. #52
    silviazero
    Ospite non registrato
    ...Capirai, allora, che tentare delle spiegazioni è davvero azzardato! Secondo me non troveremo mai una spiegazione comune a una così vasta varietà di casistica!
    Sono convinta che le motivazioni che soggiaciono al comportamento di un amputee non possono essere le stesse che invece riguardano i devotee in genere...
    Per non parlare poi dei wannabe (quelli che, in assoluto, faccio proprio fatica a capire...).
    Probabilmente, quando qualcuno si deciderà a studiare seriamente queste "deviazioni sessuali", ci saranno delle categorizzazioni più nette e precise. Credo che il termine devotee, così come viene utilizzato adesso, possa solo trarre in inganno...
    Comunque bella questa discussione, è ricchissima di spunti interessanti per riflettere.
    Metto in moto il mio cervello....... fino alla prossima!
    Ciao Cyber, ciao a tutti
    Silvia

  8. #53
    Partecipante Assiduo L'avatar di marco.78
    Data registrazione
    06-02-2005
    Messaggi
    243
    io credo che questo tipo di perversione (devotee), così come molte altre perversioni (tipo coprofilia, urofilia, necrofilia ecc) si innestino in quadri patologici (psicotici o pre-psicotici)...

    quindi non credo che ci sia molto di normale...

    in ogni caso le perversioni sessuali diventano patologiche se:
    1)diventano l'unica forma di eccitamento
    2)implicano danno a se o agli altri
    3)causano disagio o menomazione funzionale...

  9. #54
    Maya1999
    Ospite non registrato

    L'equilibrio

    q
    Ultima modifica di Maya1999 : 30-12-2005 alle ore 20.57.14

  10. #55
    silviazero
    Ospite non registrato
    Ciao Maya,
    mi scuso per il collega...
    Probabilmente non ha letto tutta la discussione ed ha tratto delle conclusioni affrettate.
    Ma cosa pensi di tutto il resto che si è detto?

  11. #56
    Partecipante Assiduo L'avatar di marco.78
    Data registrazione
    06-02-2005
    Messaggi
    243
    MAYA: non avevo capito che appartieni a questa categoria, infatti non ne so molto su questa tematica, i messaggi del forum erano troppi per poterli leggere tutti...
    scusami se ti ho offeso, non era mia intenzione!

    xò sarai daccordo con me che un necrofilo (urofilo ecc ecc) ha molte cose che non vanno eh?! e che un necrofilo non può essere considerato come un semplice nevrotico!

    se la perversione non costituisce l'unica (o la predominante) forma di eccitamento allora non è una perversione (nel senso tecnico del termine)...

    mi scuso per silviazero che ha la mania di mettersi in mezzo facendo (anzi, cercando di fare) la parte della santarellina! :-D

  12. #57
    Maya1999
    Ospite non registrato

    Un sorriso

    q
    Ultima modifica di Maya1999 : 30-12-2005 alle ore 20.58.25

  13. #58
    ildevoto
    Ospite non registrato

    La mia piccola esperienza

    Buon giorno a tutti.
    Proverò a portare qui la mia piccola esperienza.
    Da quasi 6 anni sto con una ragazza che ha subito un'amputazione della gamba sinistra sopra al ginocchio ormai tanti anni fa a causa di un tumore.
    L'ho conosciuta ad una festa e all'inizio non sospettavo del suo problema e quindi non l'ho avvicinata per quello...non avrei mai comunque mai avuto il coraggio di farlo per quello. Dopo una mezzoretta in cui abbiamo chiaccherato seduti le ho chiesto se voleva ballare ed è così che è venuto fuori il suo problema.Invece che essere uno stop, per me questa cosa è stata un motivo per approfondire di più l'amicizia che in seguito è sfociata nella più bella storia d'amore della mia vita. In questi anni siamo cresciuti molto insieme ci conosciamo bene e lei ha capito che io l'apprezzo per tutta se stessa e anche "per" il suo corpo e non nonstante come sarebbe più comune pensare.Insomma se all'inizio si preoccupava che per me il suo moncone fosse un problema adesso sa che non è così e che anzi contribuisce alla mia attrazione per lei. Quindi posso dire che sull'argomento abbiamo raggiunto uno splendido equilibrio che, secondo me ha un solo grande pericolo. Cerco di spiegarmi.Lei sa che lei mi piace in tutto e per tutto e che la sua menomazione invece di ripugnarmi è capace di attrarmi, ma se venisse a sapere che,quello che lei adesso considera una "fortuna",in realtà non è altro che il sintomo di una patologia o una perversione chiamata comunemente "devotismo" credo che si porrebbe il problema che forse sta con una persona "malata" e che in fondo ci potrebbe essere questa malattia alla base del nostro amore e non l'amore sincero che invece c'è. Per questo motivo non voglio che lei sappia che il fenomeno esiste ed è classificato come perversione perché ho paura che messo in questi termini lei potrebbe avere delle paure che io, per quello che posso conoscermi, ritengo ingiustificate.
    In poche parole penso che la nostra storia sia così bella così com'è che farei di tutto per proteggerla ed è per questo che ho quasi del tutto abbandonato il forum italiandevotee che è stato il primo in Italiano e che ho fondato diversi anni fa per condividere le esperienze, ma che ad un certo punto è degenerato a causa di alcune persone che confondevano il mio bisogno di privacy con un tentativo di mistificazione.
    Se volete un po' conoscere questa storia potete andare su
    http://it.groups.yahoo.com/group/italiandevotees/ e guardate nei messaggi del primo periodo del forum.
    Per ora vi saluto spero di tornare presto a trovarvi.
    Scusate se forse in alcune cose non sono stato chiaro ma non sono mai stato un granché a scrivere.

  14. #59
    alterlilith
    Ospite non registrato
    Benvenuto ILDEVOTO!
    Ben trovati a tutti!!
    Volevo provare a rispondere alla preoccupazione di ildevoto: abbiamo più volte ribadito nel forum che si può parlare di perversione quando l'oggetto sessuale riguarda una parte in particolare e non la persona nella sua totalità! Se poi ci sono delle parti della persona che ci eccitano maggiormente, a mio avviso, credo che non ci sia niente di perverso!!!
    C'è chi adora i rapporti orali, chi si eccita per una particolare forma del seno, chi per il gonfiore del jeans stretto, chi per la penetrazione anale, etc. etc.
    Non c'è una forma normale di meta sessuale, ma la fissazione su un oggetto specifico e parziale può essere catalogato come perversione!!
    La domanda che però mi viene da farti è perchè hai sentito il bisogno di creare uno spazio nel web per condividere la tua esperienza? Personalmente me ne sono capitate di cose strane nei rapporti amorosi (e non), ma non ho mai sentito la necessità di dover condividere nel web tali esperienze...di condividerle si (ne ho parlato con pochi amici intimi...)
    Vabbè
    Baci a tutti!

  15. #60
    idlove222
    Ospite non registrato
    Dal punto di vista di uno psicologo professionista, non c'è dubbio che le cose stiano come dice alterlilith. Il devoto ama la sua ragazza, con o senza amputazione, ed il fatto che l'amputazione costituisca una fonte di eccitazione (in più, non unica) come gli altri tipi di rapporti nominati consente al devoto di non essere "inserito" fra i perversi: chissà se marco.78 è d'accordo.
    Dal punto di vista della ragazza del devoto credo sia un po' diverso. Qualora dovesse scoprire l'esistenza di una realtà quale quella del cosiddetto devotismo, cosa credete che penserà, da persona comune e non da psicologa? Come minimo sarà assalita dal dubbio sul motivo reale su cui si fonda il loro rapporto, valle a spiegare la differenza tra amare il tutto o solo una parte, e la differenza tra perversione e semplice preferenza, e così via per le cose scritte qui e altrove.
    Non dobbiamo dimenticare che una ragazza che abbia perso un arto è stata, e forse è ancora, soggetta a forti stress fisici e psicologici, che hanno potuto renderla molto sensibile a certi aspetti dei rapporti interpersonali.
    Per cui io penso che ildevoto faccia bene a tenerle nascosto il fenomeno: ma fino a quando? Possibile che la sua ragazza non usi internet, non abbia mai digitato "amputata" su Google; e se lo farà?
    Una piccola annotazione a marco.78 (riporto il testo per comodità):

    "io credo che questo tipo di perversione (devotee), così come molte altre perversioni (tipo coprofilia, urofilia, necrofilia ecc) si innestino in quadri patologici (psicotici o pre-psicotici)...
    quindi non credo che ci sia molto di normale...
    in ogni caso le perversioni sessuali diventano patologiche se:
    1)diventano l'unica forma di eccitamento
    2)implicano danno a se o agli altri
    3)causano disagio o menomazione funzionale..."

    A parte il fatto che da uno psicologo (lo sei vero?) non mi sarei aspettato una considerazione così generica ("non credo che ci sia molto di normale"); vorrei chiederti: se un coprofilo, necrofilo, urofilo ecc. oltre a mangiare cacca, scopare con cadaveri e dissetarsi con urina, ha 1) anche rapporti normali con persone vive, 2) non danneggia i cadaveri con cui fa sesso e 3) non causa disagi o menomazioni, questi NON sarebbe da considerarsi patologico e quindi sarebbe molto più NORMALE di uno che è attratto da una donna disabile?

    Grazie, saluti
    Michele.

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