su Cortex è stato pubblicato un articolo di Sara Mondini e Carlo Semenza dal titolo "How Berlusconi keeps his face:
a neuropsychological study in a case of semantic dementia", in cui si parla di una paziente affetta da demenza semantica con progressiva atrofia bilaterale dei lobi temporali mesiali la quale, nonostante l'incapacità a riconoscere gli oggetti animati ed i volti delle persone, è stata in grado di riconoscere soltanto il volto di berlusconi, allo stesso modo in cui ha riconosciuto la figura del papa (anche se non era in grado di dire il nome di tale papa) e di cristo in croce.
la spiegazione proposta dagli autori è che nel sistema semantico della signora, il volto di berlusconi (come anche i paramenti dei papi e la figura del cristo in croce) fosse stato trattato come una icona, e non come il viso di un essere vivente, il che spiegherebbe anche perchè la paziente non riconoscesse nessun volto tranne quello dell'attuale presidente del consiglio.
la capacità di riconoscimento iconico della signora è stata testata mediante la presentazione di loghi di marche famose, segnali stradali, ecc, dimostrando che questa capacità era rimasta intatta.
gli autori concludono con la proposta di studiare gli effetti e gli stili della propaganda del cavaliere per utilizzarla con scopi riabilitativi: se fosse possibile "iconizzare", per esempio, il volto dei propri cari, si avrebbe un sicuro miglioramento delle relazioni e delle capacità di riconoscere le persone con cui si vive.
cito alcune parti dell'articolo originale:
A patient (V.Z.) is described as being affected by progressive bilateral atrophy of the mesial temporal lobes resulting in semantic dementia. Vis-à-vis virtually nil recognition of even the most familiar faces (including those of her closest relatives) as well as of objects and animals, V.Z. could nevertheless consistently recognize and name the face of Silvio Berlusconi, the mass media tycoon and current Italian Prime Minister. The experimental investigation led to the conclusion that Mr Berlusconi’s face was seen as an icon rather than as a face. This telling effect of Mr Berlusconi’s pervasive propaganda constitutes an unprecedented case in the neuropsychological literature. [...]
The effects of repeated exposure may be studied in such cases, also with rehabilitation intents. It is unclear which transformations may be induced by this technique in an impoverished visual system. But, indeed, repeated exposure due to propaganda may have turned Berlusconi’s face into a non-living, but very well recognizable icon.