ciao a tutti,
Panksepp ha recentemente ultimato assieme ad una psichiatra londinese una versione piu' soft per cosi' dire di Affective Neuroscience e presumo anche un po' piu' clinica
anche questa purtroppo in inglese
e' praticamente l'unico al mondo (o quasi) ad aver lavorato su quegli argomenti (affetti, intesi come la componente mentale delle emozioni) in animali non umani, overossia tra i pochissimi a sostenere -all'interno delle cosidette neuroscienze- che i cervelli di almeno alcuni animali non umani (es uccelli e mammiferi) possano generare affetti che fanno di loro (quegli animali) quindi dei soggetti
tali affetti sono considerati processi primari (sulla falsariga della distinzione freudiana di proc primario e secondario)
in Italia esiste una confusione generale IMMENSA fondamentalmente originata da docenti/ricercatori/studiosi etc etc che ne sanno poco o nulla in merito dal momento che la loro formazione risale fondamentalmente agli anni 80' se non prima ed e' per farla breve behavioristica/neo-behavioristica, al massimo cognitivista (se parliamo di psicologi)
il cognit evoluzionista di Liotti, per fare un esempio, parla in maniera troppa generica di SISTEMI EMOTIVI senza dirci con estrema esattezza quali sarebbero i criteri per definire un sistema in quanto tale (es autonomia rispetto agli altri. In tal modo si sottrae a critiche serie al tempo stesso non consentendo di generare certe predizioni).
ad esempio : formula l'esistenza di una sorta di sistema cooperativo (es nei primati) mentre non esiste nessuna prova (secondo i criteri di Panksepp formulati nel testo Affective Neuroscience es: non esiste un esperimento di elettrostimolazione che generi "cooperativita'')
dell'esistenza di un sistema del genere (che quindi dovrebbe essere considerato un processo secondario e non geneticamente/biologicamente determinato).
che molti mammiferi cooperino e' evidente, come anche il fatto che cio' non possa essere considerata una prova
e che fine ha fatto invece il sistema "gioco' (gioco sociale), che compare in una moltitudine di primati e mammiferi in genere (es ratto, andate su Youtube a mettere rat laughter o "panksepp') che compare nei mammiferi in totale assenza di alcun apprendimento ?
anche i bambini cooperano quando giocano, e questa cooperazione e' modulata dal desiderio di giocare e da relazioni di attaccamento che si instaurano tra pari e non es rincorrersi invertendo i ruoli ogni tanto significa interagire all'interno di una relazione cooperativa appunto, dove esistono regole almeno implicite, ma questo puo' essere semplicemente spiegato affermando che altrimenti quel tipo di relazione fondamentale per un mammifero (gioco appunto) sarebbe impossibile, e quindi e' necessario aver sviluppato una certa forma di cognizione sociale (un proc secondario, appunto) che lo rende possibile
non ricordo se Liotti cita la paura come sistema emotivo di base, se non lo ha fatto lascio a voi giudicare l'incompletezza di questo modello (cosa grave se pensate che siamo nel 2009 ed il libro es di Panksepp e' del 1998 se ben ricordo.... )
pensate solamente al ruolo che gioca la paura (o l'aggressivita') all'interno del dialogo clinico. e quanto queste emergano immediatamente condizionandone il decorso
secondo voi un ratto ha la possibilita' di imparare ad avere paura di un gatto che non ha mai visto in vita sua ma di cui sente per la prima volta l'odore sul suo cammino ? bella fine farebbe... idem ha forse la possibilita' di imparare ad incazzarsi/difendersi di fronte ad un predatore quando la fuga (paura) non e' piu' l'unica alternativa possibile ?
comunque apprezzo lo sforzo di Liotti, assai meno l'attaeggiamento dei baroni italiani che neanche accennano a certi argomenti o peggio ancora parlano di cose che non conoscono facendoci credere che ne sanno molto in merito...
prendiamola a ridere... (anzi a cantare, con Bennato:
YouTube - BENNATO 1979 DOTTI MEDICI E SAPIENTI..)
Bye bye !