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  1. #1
    marcovp
    Ospite non registrato

    pornodipendenza, una malattia di cui non si parla

    Sono un ex pornodipendente e desidero parlarvi della dipendenza dalla pornografia da internet.
    La pornografia è una falsa, violenta e stupida rappresentazione della realtà. Prima dell'avvento di internet l'offerta e la possibilità di consumo di pornografia aveva dei limiti oggettivi, per cui non si verificava il fenomeno della dipendenza, intesa, questa, nell'accezione corrente della letteratura psicanalitica.
    Le particolari modalità di offerta di pornografia da parte di internet hanno trasformato un consumo che poteva essere controllabile, in un consumo compulsivo ed assolutamente incontrollabile.
    L'offerta di pornografia su internet è praticamente infinita e comprende tutta la gamma delle possibili forme di pornografia (dalle immagini di tipo televisione/famiglia a immagini di aberrazione completa).
    E' un'offerta a costi bassissimi (praticamente il costo di una telefonata locale) ed è accessibile a chiunque abbia il minimo di conoscenza cibernetica. E' senza limitazione di orario. Tutti i vari filtri in commercio per impedire l'accesso ai siti pornografici sono praticamente inefficaci, nel senso che è facile aggirarli.
    La pornografia da internet, quindi, può diventare una droga che crea una dipendenza . Una tragedia che riguarda milioni di persone nel mondo ed ha assunto ormai la caratteristica di problema sociale.
    In Italia solo adesso si comincia a parlarne.
    La dipendenza dalla pornografia non ha nulla a che vedere con la dipendenza dall’attività sessuale ed in nessun modo è una compensazione ad una carenza di questa attività.
    La pornodipendenza ha una caratteristica assolutamente orizzontale: uomini e donne, con partner e senza partner, giovanissimi e persone mature, credenti e non credenti, tutte le fasce economiche e sociali.
    Le modalità psichico/fisiche di attuazione della contemplazione pornografica sono:
    - masturbazione compulsiva e controllata, con lo scopo di rendere subliminale la visione/emozione pornografica;
    - annullamento completo della coscienza temporale: si possono trascorrere anche 10 ore davanti al monitor, senza conseguenze fisiche immediate;
    - annullamento delle esigenze psicofisiche: sonno, mangiare, bere, bisogni fisiologici;
    - eiaculazione finale liberatoria (nel maschio), quale unica possibilità per riuscire ad interrompere la trance pornografica.
    La pornodipendenza modifica in modo negativo tutti gli aspetti della vita di un individuo: rapporti di lavoro, capacità di applicazione ed attenzione al proprio lavoro (in special modo per i liberi professionisti), applicazione allo studio, rapporti sociali in genere, in particolare rapporti di amicizia e di amore, capacità sessuale.
    A questo si deve aggiungere:
    - progressiva sfiducia in se stessi e tendenza a zero della propria autostima;
    - progressiva modifica della funzione del sogno, che tende ad assumere contenuti e forme connessi alla modalità cibernetica.
    Per quanto riguarda, in particolare, la dinamica sessuale del pornodipendente maschio, le conseguenze (dove per le donne, per ovvii motivi, sussistono solo alcune di queste conseguenze) derivanti dalla fruizione prolungata, con modalità compulsivo/dipendente della pornografia sono:
    - calo quasi assoluto del desiderio sessuale verso la propria partner, con una forma di fastidio per il suo corpo;
    - semiimpotenza o impotenza totale all'atto con una donna reale;
    - possibilità di erezione (anche solo masturbatoria) ed eiaculazione solo
    attraverso la visione di materiale pornografico;
    - dolore quasi lancinante al momento dell’eiaculazione;
    - ingrossamento (temporaneo) del pene;
    - condizionamente a guardare le donne reali solo ed esclusivamente come oggetti pornografici.

    Queste conseguenze sono più o meno presenti in relazione alle caratteristiche psichiche della persona e, maggiormente, alla lunghezza del periodo di dipendenza. E tendono a scomparire con il prolungarsi del periodo di sobrietà.
    Il pornodipendente è solo nella sua disperazione, nella sua vergogna, nella sua mancanza di autostima. Si possono confessare tanti tipi di dipendenza (alcool, fumo, gioco d'azzardo, eroina, bulimia, chat, giochi di ruolo, eccesso di rapporti sessuali. Ma non si può confessare ad un estraneo di trascorrere ore ed ore davanti al monitor a guardare foto e filmini pornografici. E dopo ore che stai davanti a quel monitor maledetto, con il tuo pene in tensione tra le mani, o il tuo clitoride martoriato, quando ti senti esausto, quando senti che stai per impazzire, per poter riuscire a fermarti l’unica soluzione è l’eiaculazione (per il maschio). Ed hai il crollo verticale di quella assurda tensione. E ti dici che assolutamente quella è l’ultima volta, che ora hai capito, che da domani cambierà. E domani ricominci, esattamente nello stesso modo.
    Io ce la ho fatta ad uscirne, il cammino è lungo e difficile, periodi di sobrietà esaltanti e ricadute devastanti, ma bisogna percorrerlo.
    Nell’aprile 2003 ho fondato il gruppo di auto aiuto on line noallapornodipendenza. Ora siamo 1670 iscritti ed abbiamo ricevuto più di 7800 lettere. Vieni a trovarci, potrebbe esserti utile.

  2. #2
    Partecipante Leggendario L'avatar di pinga
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    2,111
    Ciao Vincenzo, mi sorprende che nessuno ti abbia risposto. Ma lo faccio io e volentieri.
    Grazie per aver messo il tuo vissuto nero su bianco e grazie per averlo fatto con grande semplicità e umanità. Il tuo post riflette bene quello che penso, cioè che situazioni del genere non vanno stigmatizzate, non vanno derise e non vanno ignorate.
    Accorgersi che c'è qualcosa che non va nel proprio comportamento è già un grande passo. Ancora più grande quello che hai fatto tu per uscirne e venire qui a parlarne.

    E un ulteriore grazie per avermi fatto prendere coscienza di un problema sul quale mi sono sempre poco soffermata e che meriterebbe, invece, una grande considerazione, alla stregua delle altre forme di "addiction". Ciao.

  3. #3

    epidemia della psiche

    Cara Carla, ti ringrazio per le tue belle parole. In effetti è strano che nessuno abbia risposto. Peraltro, uno degli scopi del nostro gruppo è far prendere coscienza che la dipendenza dalla pornografia è una patologia psichica ben individuata, che affligge milioni di persone nel mondo.
    E' una vera e propria epidemia della psiche, che riguarda le persone più disparate, che non ha nessun nesso con problemi di sessualità o di insoddisfazione esistenziale.
    L'altra cosa da dire è che nel vostro mondo di dottori della psiche sono pochissimi i professionisti che si sono resi conto del problema. Tu vai da loro, gli dici, con estrema titubanza, vergogna e paura che sei disperato perché trascorri le ore davanti al monitor, e quello non sa cosa risponderti, ti risponde cose vaghe, ti da le medicine, ti chiede come sono i tuoi rapporti sessuali. Ed allora tu gli devi illustrare la patologia, gli porti la documentazione del gruppo. E finalmente lui comincia a capire. I ruoli si sono invertiti.
    Tu non appartieni a quella categoria, e te ne sono grato.
    Vincenzo

    Originariamente postato da carla
    Ciao Vincenzo, mi sorprende che nessuno ti abbia risposto. Ma lo faccio io e volentieri.
    Grazie per aver messo il tuo vissuto nero su bianco e grazie per averlo fatto con grande semplicità e umanità. Il tuo post riflette bene quello che penso, cioè che situazioni del genere non vanno stigmatizzate, non vanno derise e non vanno ignorate.
    Accorgersi che c'è qualcosa che non va nel proprio comportamento è già un grande passo. Ancora più grande quello che hai fatto tu per uscirne e venire qui a parlarne.

    E un ulteriore grazie per avermi fatto prendere coscienza di un problema sul quale mi sono sempre poco soffermata e che meriterebbe, invece, una grande considerazione, alla stregua delle altre forme di "addiction". Ciao.
    Vincenzo Punzi
    www.noallapornodipendenza.it

  4. #4
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    ?

    Può diventare senza ombra di dubbio una patologia sociale ma cominciamo dall'inizio e non dalla fine (pornodipendenza), per capire.

    Chi vi parla è sposta ed ha la sua normale vita sessuale.
    Capita, quando sono in uff che si aprano siti all'improvviso pornografici, raramente devo dire ma, capita.
    In quel contesto cosa fare, chiudere, immediatamente, con espressioni di disgusto, dicendo ad alta voce che "si è aperto da solo quel sito"...ed è vero.

    Una volta un ragazzo ebbe il compito di insegnarmi cos'era internet ed i vari tipi di connessione, ci tenne ad iniziare il corso dicendo che la parola più digitata nei motori di ricerca è "sesso".
    L'ho fatto anch'io, confesso. Ho aperto questi siti, quando ero in santa pace, e mi sono messa a guardare. Ho piegata la testa di lato perchè certi grovigli di carne non li capivo proprio com'erano fatti, non si capiva davvero quante persone erano...e vai, di seguito a navigare. Curiosità? Voglia di eccitarsi in maniera diversa? Chi può dirlo...

    Chi? uomo o donna che sia, con internet davanti e con il bombardamento di pubblicità anche sul sito di padre pio, non è andato a curiosare almeno una volta nella sua vita.

    Il passaggio che mi sfugge è.
    Chi si ferma, non ne fa diventare motivo di vita, perchè non continua? Perchè non lo desidera? Per paura di essere scoperto? O perchè viene classificata come una cosa pessima?

    Chi continua deve proprio sentirsi così colpevolizzato?
    Quanta gente trova su internet uno sfogo evitando di uscire fuori stuprare una donna, o chiedere al partner di fare cose indicibili e trova in questo modo una scappatoia?

    In alcuni casi, quando diventa pornodipendenza, il fenomeno incide e non poco sulla vita sociale e più strettamente di coppia.
    Però credo che le persone che almeno 1 volta nella loro vita non abbiano visto 1 imagine pornografica, le dobbiamo cercare con il lanternino.
    Ora, la mia domanda è? Quando si oltrepassa il limite? Quando diventa patologia?
    Se c'è un tizio che sfrutta la pornografia per eccitarsi una volta a settimana, può considerarsi diverso da un'altro che ci va 5 volte a settimana?

    Un'ultima considerazione: su internet questi siti sono un'importante business, un giro d'affari enorme, i filtri, se ci sono, vengono messi in maniera tale da essere aggirati e facilemnte, anche da un adolescente.

    Il problema è la pornografia o la pornodipendenza?

  5. #5

    Re: ? domande

    Cara Airamanna, rispondo ad alcune delle tue stimolanti domande:

    Il passaggio che mi sfugge è.
    Chi si ferma, non ne fa diventare motivo di vita, perchè non continua? Perchè non lo desidera? Per paura di essere scoperto? O perchè viene classificata come una cosa pessima?
    Quelli che (noi del gruppo) i medici della psiche ci hanno insegnato a definire "pornodipendenti" sono, a mio avviso, semplicemente dei "pornogaudenti": persone ipersensibili all'emozione pornografica, molto più che le persone "normali". Non sono "dipendenti" perché le uniche cose di cui noi siamo realmente dipendenti (non possiamo farne a meno, pena la morte o la pazzia) sono mangiare, bere e dormire. Se noi ci priviamo per un periodo troppo lungo di queste cose moriamo. Mentre, noi pornogaudenti, meno usufruiamo di emozione pornografica, più stiamo bene e meno ne sentiamo il bisogno. Noi non ci fermiamo perché ci piace moltissimissimo e, infantilmente, non vogliamo farne a meno, pur sapendo che la fruizione compulsiva di pornografia è esiziale. Quelli che si fermano, soddisfatta la prima curiosità, e non avendo una attrazione così forte, dopo poco tempo (beati loro!) colgono la noia, la violenza, la inumanità della pornografia

    Chi continua deve proprio sentirsi così colpevolizzato?
    Quanta gente trova su internet uno sfogo evitando di uscire fuori stuprare una donna, o chiedere al partner di fare cose indicibili e trova in questo modo una scappatoia?
    Lo supratore è tale non perché ha un imprescindibile bisogno di masturbarsi con la vagina di una donna, ma perché ha in se delle patologie di violenza, di odio/paura per la donna (al punto di considerarla oggetto), di profonde frustrazioni esistenziali, di incapacità assoluta ad avere un rapporto reale con un essere umano, di identificare nella donna il simbolo/causa del suo vissuto di sofferenza infantile. E ti assicuro che masturbarsi compulsivamente davanti al monitor in nessun modo è una alternativa a queste patologie.
    In un rapporto di coppia cosciente, consensiente ed adulto non esiste nulla di "indicibile" nella sfera sessuale. A meno che non si rientri nella sfera della patologia, il che esclude il rapporto di cui sopra.


    Ora, la mia domanda è? Quando si oltrepassa il limite? Quando diventa patologia?
    Quando la vita dell'individuo è modificata nei suoi aspetti essenziali dalla fruizione compulsiva della pornografia (vedi la lettera di apertura). L'esempio immediato è con l'alcool: se io bevo, a prescindere dalla quantità, e la mia vita continua ad essere sotto il mio controllo, non sono alcoolista. Se, invece, a causa dell'ingestione di alcool, la mia vita comincia a sfuggire al mio controllo, il mio rapporto con l'alcool diventa patologico.

    Se c'è un tizio che sfrutta la pornografia per eccitarsi una volta a settimana, può considerarsi diverso da un'altro che ci va 5 volte a settimana?
    Come sopra: dipende dagli effetti che questa eccitazione a mezzo di pornografia produce sulla sua vita e sulle sue relazioni. Bisogna stare attenti, però, a non scivolare nel moralismo.

    Un'ultima considerazione: su internet questi siti sono un'importante business, un giro d'affari enorme, i filtri, se ci sono, vengono messi in maniera tale da essere aggirati e facilemnte, anche da un adolescente.
    Devo dirti che, purtroppo, tecnicamente è impossibile creare un filtro che filtri tutto e che non sia aggirabile.

    Il problema è la pornografia o la pornodipendenza?
    La pornografia è una aberrazione culturale/estetica nata all'inizio del 1900. La pornografia è merda, è violenza, è inganno, è negazione di qualsiasi valore umano in cui noi crediamo, è umiliazione per chi viene utilizzato per produrla e per chi ne usufruisce. Anche se utilizzata in piccole dosi, produce effetti negativi (per non dire degli effetti sui giovanissimi e sui giovani). A maggior ragione, se utilizzata in dosi massicce, crea dei problemi molto gravi.
    Vincenzo Punzi
    www.noallapornodipendenza.it

  6. #6
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    arieccomi!

    eppure questo 3d, dovrebeb pullulare di gente che racconta la sua esperienza...

    e con questo esprimo il mio rammarico per l'ipocrisia sull'argomento

    la pornografia è merda, è umiliazione ma ha fatto parte di sicuro della vita della granparte delle persone, forse solo di passaggio.
    dal 1900 esiste la pornografia e prima? la depravazione è uscita tutta d'incanto e si è sviluppata con la tecnologia e l'iformazione?

    noooooooo
    prima c'erano i comodissimi bordelli o interi quartieri in ogni luogo, pure nella più sperduta popolazione della polinesia!
    il voyerismo, che assimilo fortemente alla pornografia (e sicuramente mi sbaglio) c'è sempre stato, e ci è stato per uomini e donne che poi hanno condotto la loro vita impeccabile.

    ma, del resto, me lo hai scritto...l'importante è che non modifichi l'esistenza, la propria vita sociale.

  7. #7

    Re: arieccomi!

    Cerco di fare qualche distinzione.
    La pornografia è una forma di falsa rappresentazione di una realtà falsa, avente per obiettivo la nascita nel cervello umano del desiderio di masturbazione. Ogetto della pornografia è la realtà virtuale (sotto forma di immagine o di scritto).
    La pornografia in forma scritta ha una storia abbastanza lunga, la pornografia in forma di immagine nasce con l'avvento della fotografia riproducibile e del cinema.
    I comodissimi bordelli, ovvero la prostituzione in genere, presumono un rapporto "sessuale" (e variazioni sul tipo) con una persona reale.
    Sia la pornografia che la prostituzione sono, a mio avviso, manifestazioni negative perché non rappresentative della reale realtà sessuale e perché sono umilianti e degradanti per chi ne fruisce e per chi ne è fruito.
    Quello che io voglio porre in evidenza sono gli effetti profondamente negativi della fruizione compulsiva della pornografia.

    Vincenzo


    Originariamente postato da airamanna
    eppure questo 3d, dovrebeb pullulare di gente che racconta la sua esperienza...

    e con questo esprimo il mio rammarico per l'ipocrisia sull'argomento

    la pornografia è merda, è umiliazione ma ha fatto parte di sicuro della vita della granparte delle persone, forse solo di passaggio.
    dal 1900 esiste la pornografia e prima? la depravazione è uscita tutta d'incanto e si è sviluppata con la tecnologia e l'iformazione?

    noooooooo
    prima c'erano i comodissimi bordelli o interi quartieri in ogni luogo, pure nella più sperduta popolazione della polinesia!
    il voyerismo, che assimilo fortemente alla pornografia (e sicuramente mi sbaglio) c'è sempre stato, e ci è stato per uomini e donne che poi hanno condotto la loro vita impeccabile.

    ma, del resto, me lo hai scritto...l'importante è che non modifichi l'esistenza, la propria vita sociale.
    Vincenzo Punzi
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  8. #8
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    tra una pausa e l'altra...

    ok il problema è la fruizione compulsiva e qual'è la fruizione normale?

    se per il signor Pinco Pallino guardare 20 volte al giorno pornografia (d'accordo con te che per entrambi le parti sia qualcosa di umiliante) non sconvolge i suoi normali ritmi di vita?
    se lo considera un piacevole inframezzo tra una pausa e l'altra nella catena di montaggio?
    in questo caso non è frizione compulsiva vero?

    altrimenti ad avere il prolema sono milioni di mialiardi di persone....

  9. #9

    Re: tra una pausa e l'altra...

    Premettendo (e non mi stancherò mai di premetterlo) che la pornografia è una immagine della realtà falsa, violenta e pericolosa, è, cioè, un inganno ed un reato culturale della società moderna, per rispondere alla tua domanda è sufficiente fare un paragone con le droghe più tradizionali/conosciute. Per esempio l'alcool: finché i miei pensieri rimangono lucidi, finché le mie emozioni non divengono deliri, finché il mio fisico reagisce correttamente alla presenza di alcool, ritengo che la fruizione sia "normale" (con tutti i dubbi che è opportuno avere circa il significato di questa parola). Per la fruizione pornografica, finchè questa fruizione non genera le alterazioni ed i disagi indicati nella mia prima lettera, possiamo dire che si tratta di una fruizione normale.
    Nello stesso tempo è importante essere coscienti che il problema della compulsione riguarda realmente milioni di individui: al nostro gruppo sono iscritte 1900 persone che si dichiarano pornodipendenti, su yahoo.com ci sono 130 gruppi come il nostro, in Francia c'è un importante sito che tratta l'argomento "Le Forum d'Orroz"), negli Stati Uniti è ormai corrente la pornodipendenza come causa di divorzio. Io credo che ci troviamo veramente di fronte ad una pericolosa epidemia psichica.
    Vincenzo
    Originariamente postato da airamanna
    ok il problema è la fruizione compulsiva e qual'è la fruizione normale?

    se per il signor Pinco Pallino guardare 20 volte al giorno pornografia (d'accordo con te che per entrambi le parti sia qualcosa di umiliante) non sconvolge i suoi normali ritmi di vita?
    se lo considera un piacevole inframezzo tra una pausa e l'altra nella catena di montaggio?
    in questo caso non è frizione compulsiva vero?

    altrimenti ad avere il prolema sono milioni di mialiardi di persone....
    Vincenzo Punzi
    www.noallapornodipendenza.it

  10. #10
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    fenomeno dilagante di pari passo con l'espandersi di internet e della potenza dei collegamenti.

    interessante a questo punto sapere quale percorso fanno i pornodipendenti per uscire fuori dalla compulsività...

    vengono somministrate immagini-metadone a dosi sempre minori oppure si cerca di riportare alla realtà il soggetto descrivendo lo sfruttamento dele attrici ed attori sorridenti nelle immagini e che invece soffrono per il lavoro che sono costrette a fare?

    insomma, a che tipo di terapia sono sottoposti?
    usati anche farmaci?

  11. #11
    Originariamente postato da airamanna
    fenomeno dilagante di pari passo con l'espandersi di internet e della potenza dei collegamenti.

    interessante a questo punto sapere quale percorso fanno i pornodipendenti per uscire fuori dalla compulsività...

    vengono somministrate immagini-metadone a dosi sempre minori oppure si cerca di riportare alla realtà il soggetto descrivendo lo sfruttamento dele attrici ed attori sorridenti nelle immagini e che invece soffrono per il lavoro che sono costrette a fare?

    insomma, a che tipo di terapia sono sottoposti?
    usati anche farmaci?
    Escludendo la terapia farmacologica, che a mio avviso ha solo la funzione di rincoglionire la gente, io credo che, onestamente, come per le altre dipendenze, non è possibile individuare una terapia specifica, predeterminata.
    La funzione del nostro gruppo, però, è quella di aiutarci a trovare la strada per la liberazione. Dall'aprile2003 abbiamo pensato, discusso, analizzato tantissime esperienze e da queste abbiamo ricavato, nell'arco del tempo, varie ipotesi terapeutiche. Mano a mano queste ipotesi escludevano sempre di più interventi dall'esterno, per concentrarci sempre di più su noi stessi (la nostra psiche, cervello, anima, spirito, emozioni, debolezze ecc), prendendo come assunto la frase LA MENTE MENTE: il pornodipendente trova tutte le scuse, anche le più ridicole ed improponibili, per continuare a fruire di pornografia.
    Dopo un incontro avuto recentemente a Ferrara, ho ipotizzato la seguente situazione:
    1) noi abbiamo le nostre ricadute perché pensiamo di riuscire a far convivere l'uso di pornografia da internet insieme ad una nostra vita accettabile. Cioè vogliamo illuderci che siamo in grado di razionalizzare e controllare in qualche modo l'uso di pornografia da internet e quindi di poter malgrado tutto, mantenere il controllo della nostra vita;

    2) lei è più forte di noi. Non ci sono cazzi. Nello scontro frontale con lei noi siamo perdenti. E ciò avverrà per tutta la durata della nostra vita.

    La conseguenza logica ed immediata di questi due punti strettamente connessi è che noi iperpornosensibili dobbiamo evitare che nel nostro cervello scatti il ricordo del piacere intenso derivante dalla contemplazione pornografica. Appena scatta questo ricordo (appena, cioè, i nostri occhi, anche per un tempo brevissimo, fanno arrivare al nostro cervello un inizio di emozione pornografica), ogni nostra resistenza viene travolta. Noi, quindi, dobbiamo evitare anche quel brevissimo inizio.

    Se noi vogliamo liberarci dobbiamo interiorizzare e fare nostro il primo dei dodici passi degli AA, applicato al nostro caso:

    Abbiamo ammesso che siamo impotenti nei confronti della pornografia da internet e di non avere più il controllo della nostra vita.

    Essendomi convinto profondamente di questa dinamica, 3 settimane fa avevo deciso di prendere a martellate il mio modem, malgrado che internet fosse un mio strumento di lavoro: mi sarei organizzato in qualche modo con l’internet point e con il trasferimento nella penna del contenuto del mio computer. Tutto ciò avrebbe comportato un discreto disagio, ma...ne andava il controllo della mia vita.

    A quel punto, però, mi sono incazzato fortemente con me stesso: ma possibile che sei così idiota da metterti in una situazione di grossa difficoltà lavorativa solo perché non sei capace di rinunziare ad una stronzata come l’emozione pornografica? Ed allora a quel punto mi sono dato un’ultima possibilità: daccordo, per ora non prendi a martellate il computer, ma tieni presente che inequivocabilmente, se tu ricaschi anche per un solo minuto, prendi a martellate il computer (mi sono prefigurato la scena di me vendicatore folle), disdici il collegamento internet e vai contestualmente all’internet point a fare un contratto mensile. Lo ho giurato a me stesso, lo ho giurato a tutti voi, e rinnovo con tutti voi questo giuramento.

    Magicamente finora ha funzionato. Io guardo Alice con le sue invitanti forme arrotondate, con le sue ammiccanti luci colorate e le dico: prima tu eri causa e simbolo della mia sconfitta esistenziale, ora sei solo uno strumento per migliorare la mia attività lavorativa.

    Riprendendo il discorso dei 12 passi voglio citare il secondo:

    Siamo giunti a credere che un potere più grande di noi possa ridarci la salute mentale.

    E riporto parti di una pagina del libro di Deirdree Boyd “Liberarsi dalle dipendenze”:

    “Un potere più grande di noi: crederci non vi lega ad una religione particolare o ad una qualsiasi religione. Sottolinea come le persone sono abituate a dare alla loro dipendenza una forza maggiore di quella che loro stesse possiedono... Le associazioni dei 12 passi si considerano di tipo spirituale. Una definizione di spiritualità è che essa si realizza quando le componenti emotiva, fisica e mentale funzionano insieme in armonia. Secondo un’altra definizione, la differenza fra religione e spiritualità è determinata dal fatto che la religione è adatta alle persone che desiderano evitare l’inferno, mentre la spiritualità è adatta alle persone che all’inferno ci sono già state. Tutti i dipendenti sanno che cos’è l’inferno.

    L’ultima parte della frase è può ridarci la salute mentale. Una definizione di pazzia è "fare ripetutamente la stessa cosa sperando di ottenere un risultato diverso.”
    Vincenzo Punzi
    www.noallapornodipendenza.it

  12. #12
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    scusa eh, ma solo dopo aver letto l'ultimo tuo post mi rendo conto di quanto forte sia questo tipo di dipendenza.
    probabilmente avrei dovuto capire in partenza che la sua forza non è molto dissimile alle altre dipendenze, l'ho sottovalutata e credo di non esser stata l'unica.

    mi viene in mente di chiederti una cosa, sicuramente sarà una cazzata però chiedo, al più non mi rispondi.
    per uscirne, non sarebbe meglio trovarsi una persona in carne ed ossa, un essere umano anzichè una foto o un video, per poter esprimere la propria sessualità in modo più naturale e senza che diventi così troppo accessibile ogni momento della giornata.
    mi sto chiedendo se andare su internet non è lo sfogo di una sessualità che non trova spazio nella vita reale, è possibile?
    oppure sono 2 dimensioni distinte e separate, diverse, con diversi significati?

  13. #13
    Daidaidaidai
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    Effettivamente la pornodipendenza è un problema molto trascurato perchè si suole pensare in modo ingenuo che in fondo a tutti piace fare sesso o masturbarsi e che quindi saremmo tutti un po' dipendenti. Mi sembra di aver capito invece che i livelli di parossismo che si possono raggiungere sono decisamente patologici e che quanto di comico o di piacevole può venire in mente quando si parla di sesso venga davvero cancellato da questa forma di dipendenza. Grazie marcovp per aver sottolineato una carenza nella nostra formazione... per rispondere ad airamanna direi che la dipendenza dalla pornografia da parte di un adulto che può avere accesso a rapporti sessuali sia una dimensione a sè stante; ho avuto l'impressione che la curva del desiderio che ci spinge ad avere rapporti in modo più o meno frequente o ad alleviare le tensioni sessuali in altro modo è completamente fuori controllo e soprattutto non si verifica all'interno di cornici normali quali ad esempio un weekend romantico, una luna di miele o rapporti spinti con adulti consenzienti. Stiamo parlando di una persona la cui psicologia e fisiologia sono del tutto alterati che se ne sta per ore davanti allo schermo a guardare inebetito immagini pornografiche in perenne eccitazione sessuale. Io non so tu che idea hai del sesso ma moralismi a parte la sessualità è un meccanismo psichico e fisiologico che purtroppo può dannegiarsi e produrre aberrazioni, come la tristezza può diventare depressione, la gioia mania ecc...

    Complimenti marco per esserne uscito e per aver avuto il coraggio di raccontare la tua storia. Immagino che sia dura non ricaderci. Fatti forza mi raccomando.
    Perchè non ci dici come ne sei uscito?

  14. #14

    2 dimensioni

    Sulla base della mia esperienza personale e di quella della maggior parte degli iscritti al gruppo di auto aiuto posso dirti che l'uso di pornografia da internet non è assolutamente una conseguenza di una impossibilità di esprimere la propria sessualità in modo più naturale. La maggior parte dei pornodipendenti ha un partner che ama e stima, e da cui è amato, con il quale "aveva" una normale e soddisfacente vita sessuale.
    Follemente, assurdamente ad un certo punto è entrata la pornografia di internet, ed è stato l'inizio della fine.
    La dimensione pornografica prescinde totalmente dalla dimensione sessuale reale. La crisi sessuale reale inizia dopo ed a seguito dell'inizio della fruizione compulsiva della pornografia.

    Originariamente postato da airamanna
    scusa eh, ma solo dopo aver letto l'ultimo tuo post mi rendo conto di quanto forte sia questo tipo di dipendenza.
    probabilmente avrei dovuto capire in partenza che la sua forza non è molto dissimile alle altre dipendenze, l'ho sottovalutata e credo di non esser stata l'unica.

    mi viene in mente di chiederti una cosa, sicuramente sarà una cazzata però chiedo, al più non mi rispondi.
    per uscirne, non sarebbe meglio trovarsi una persona in carne ed ossa, un essere umano anzichè una foto o un video, per poter esprimere la propria sessualità in modo più naturale e senza che diventi così troppo accessibile ogni momento della giornata.
    mi sto chiedendo se andare su internet non è lo sfogo di una sessualità che non trova spazio nella vita reale, è possibile?
    oppure sono 2 dimensioni distinte e separate, diverse, con diversi significati?
    Vincenzo Punzi
    www.noallapornodipendenza.it

  15. #15
    Partecipante Assiduo L'avatar di lulunana
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    Ho letto solo ora questa discussione e vorrei ringraziare Vincenzo per la sua testimomnianza poichè mi ha dato modo di fare riflessioni su un argomento nuovo per me. Ogni storia è specifica e ogni dipendenza particolare, ma penso di di poter aggiungere a questa discussione che chi ha già visitato il suo inferno in qualche modo acquisisce degli elementi di conoscenza di sè che altrimenti non avrebbe...Vincenzo io credo che ognuno di noi potenzialmente può intraprendere la strada verso il proprio inferno...anche se non si chiama pornodipendenza....quindi mi auguro di cuore che tu possa essere più consapevole rispetto a te stesso e a ciò che fa bene alla tua persona. In bocca al lupo per tutto.

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