Per quanto riguarda il Karasek sono nella stessa situazione degli altri: l'Ispesl, che è l'istituto di riferimento per reperire la versione italiana, rimanda direttamente all'autore, che al momento sembra non rispondere a nessuno.
Io non ho ancora visto lo strumento, posso dirti solo che è stato l'unico strumento citato durante il congresso internazionale del 5 novembre qui a Roma, oltre al MOHQ di Avallone e Pamplomatas.
L'Ispesl inoltre ha prodotto un proprio strumento, che però attualmente non è ancora validato.
Signori, non esistono linee guida al momento ed alla luce di una riesamina del testo unico 81/08 mi sento anche di dire che l'utilizzo di un questionario di valutazione non è necessariamente l'unico strumento idoneo a rispettare i termini di legge, anzi utilizzato da solo, secondo me, non ha molto valore: infatti pur potendo rilevare degli indici di stress generali (i questionari devono comunque essere anonimi) verrebbe meno la valutazione dell'indice di rischio trasversale collegato ad aspetti organizzativi del lavoro, al settore di appartenenza dell'attività ed alla mansione specifica.
In altre parole partendo da quelli che in letteratura sono state individuati come i principali fattori legati allo stress da lavoro andrebbe effettuata, a mio avviso, in prima battuta un'alisi sull'organizzazione che consenta di ricavare l'indice di rischio residuo proprio della specifica attività.
L'utilizzo di un questionario poi potrebbe essere consigliato solo nel caso questo indice risultasse oltre una certa soglia.
Questo per rifarsi alla logica di fondo che regola la valutazione dei rischi in genere.
Ci tengo a precisare che questa, al momento, è solo la mia personale opinione.
Scusate se ho sollevato questo dubbio, ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensano altri colleghi che si occupano di valutazione dei rischi.
Un saluto a tutti.