Uh, credo che servirebbe un nuovo thread solo per rispondere a questa domanda.
E non sarebbe neanche una cattiva idea
Nel contempo, mi sento di dare questa risposta (ma tieni conto che anche se la mia formazione universtaria e' avvenuta in Italia, quella professionale e' avvenuta prevalentemente negli UK)
Il neuropsicologo e'
innanzitutto uno psicologo. Come tale, ha (o dovrebbe avere , a seconda delle condizioni in cui lavora) come obiettivo ultimo quello di migliorare la qualita' di vita di un paziente tramite l'applicazione delle tecniche di cui e' a conoscenza, che nel caso specifico includono anche - in maniera significativa - la valutazione dei punti di forza e di debolezza relativa nel suo profilo cognitivo. Faccio un paio di esempio nel campo delle demenze/stroke/traumi cranici, di cui mi sono occupato negli ultimi 7/8 anni
a) Nella valutazione delle funzioni cognitive superiori a supporto dell'attivita' diagnostica differenziale delle demenze. Il medico in genere in Italia e' il neurologo (in Inghilterra neurologi e/o psichiatri). Qui vorrei sottolineare non tanto l'anamesi, somministrazione/intepretazione di test (ci arriveremo dopo), ma la presa a carico della persona nella sua interezza; che cosa ha comportato per questa persona sperimentare problemi di memori/anomie/altri disturbi cognitivi? In che modo ha avuto un impatto sulla relazione di coppia, con i figli, parenti, amici, in termini di relazioni sociali? Nella valutazione emerge uno stato d'ansia o di depressione che influisce significativamente nella loro vita? Se si, cosa si puo' fare? (si possono fornire 'leaflets' sulla gestione dell'ansia ad esempio, o brevi momenti di psicoeducazione sull'imparare a riconoscerne e bloccarne i sintomi durante la restituzione come ultimo appuntamento). Inoltre: ci sono rischi significativi a casa? Se ci sono, cosa e' stato fatto per gestirli? etc etc etc. Avendo prestate ai miei tempi tirocinio volontario so che tutte queste cose vanno in secondissimo piano e si da un focus quasi totale alla testistica neuropsicologica. Direi che il focus andrebbe ribaltato, in un mondo ideale.
La valutazione neuropsicologica di per se ovviamente deve essere di alto standard. Adatta alla richiesta del referente (si dice cosi'?), alle possibilita' del paziente e specifica al punto giusto. Non stiamo facendo ricerca e non e' necessario torturare i pazienti con test minuziosi ma di scarso valore clinico :-) Il neuropsicologo valuta tutte le funzioni cognitive superiori e si sofferma a testare meglio quelle che rappresentano un problema (a meno che non ci si voglia soffermare sui punti di forza relativi, ma questo in genere accade nel campo della riabilitazione). In Italia avevo un ora a disposizione per vedere pz (ospedale pubblico; il tutto doveva includere l'anamnesi con il familiare - in genere svolta da una seconda persona - e i test). Qui nella memory clinic in Inghilterra, i casi inviati al neuropsicologo vengono visti in media almeno 3 ore (3 sedute). Ambiente diversissimo per carita', realta' quasi incomparabili. Idealmente si dovrebbero poi dedicare 30 minuti/1 ora per la restituzione - probabilmente la parte piu' importante per il paziente. E' un momento di discussione e spesso di accoglimento di un bisogno emotivo. Fondamentale. La mia esperienza in Italia e' che non esisteva nulla del genere, ma mi aspetto che altri servizi offrano qualcosa, anche se in versione ridottissima
b) Il neuropsicologo e' una figura fondamentale in tutte le cliniche per la riabilitazione di traumatizzati cranici, persone con stroke, con alcune malattie neurodegenerative (Sclerosi Multipla, Parkison's Disease etc.). Si lavora con altri professionisti (in Inghilterra, Occupational Therapists, fisioterapisti, infermieri, support worker etc). Si valutano i punti di forza e di debolezza del pz, si cerca di capire come aiutare le altre discipline, si prendono in carico i disturbi emotivi che sono frequentissimi etc. Una prova che lo psicologo e' fondamentale? Queste cliniche sono spesso gestite e coordinate da psicologi.
c) ... chi e' piu' esperto di me potra' aggiungere dettagli sul ruolo del neuropsicologo dell'eta' evolutiva
...meglio che mi rimetto al lavoro va