Originalmente inviato da
australia
inizialmente chi conseguiva la laurea triennale era chiamato 'testista' perciò, come diceva la mia prof di psi clinica (vecchio ordinamento), può anche somministrare test ed elaborarne i dati per es. per uno psicologo iscritto alla sezione A (quinquennalista) che per fare una diagnosi voglia avvalersi di test che non ha (costano molto) o non conosce bene.
A quanto mi è stato riferito dalla suddetta prof, la peculiarità dello psicologo clinico è quella di fare diagnosi di personalità o profilo di personalità (non diagnosi psichiatrica da DSM o ICI10) utilizzando gli strumenti specifici del colloquio e dei test.
Ciò che viene chiamato counseling o counselling non è esattamente ciò che vogliono far credere le scuole di specializzazione in counseling (che non abilitano alla psicoterapia); dette scuole (di 2 o 3 anni) si sono autoistituite attingendo ai programmi dei corsi di laurea in Psicologia e lasciano intendere di essere necessarie agli psicologi per imparare praticamente il mestiere che l'Uni, troppo teorica, non insegnerebbe. Navigando i loro siti si intuisce lo sforzo intellettuale finalizzato a letteralmente inventarsi una professione differenziata da quello dello psicologo. Da questo sforzo viene fuori ''la specifica modalità di lavoro per specifiche situazioni' citata da pazzo1971, ma che non è richiesta da nessuna legge. In pratica le scuole sono organizzate in modo tale che ciascuna insegna come intervenire in un ambito per es. nelle scuole (counseling scolastico) o nelle istituzioni (c. istituzionale) ecc.
Il counseling, cioè l'intervento di sostegno in un momento di difficoltà nella vita di una persona non affetta da alcuna forma di psicopatologia (che quindi non necessita di diagnosi psi), e che si inserisce nell'ambito delle relazioni di aiuto,
fa parte delle cosidette 'professioni non regolamentate', il che significa che attualmente può essere svolto da chiunque si dichiari consulente e apra una partita iva. Anche una persona che avesse come titolo di studio la sola licenza di scuola media.
D'altra parte, secondo la mia prof, la laurea quinquennale di psicologo clinico è assolutamente superiore all'attestato di counselor rilasciato dalla scuole di counsenling.
Ricapitolando, lo PSICOLOGO può svolgere attività di counseling/sostegno dopo avere fatto (e fattosi pagare) la diagnosi di personalità anche a persone con psicopatologia. Però, se tali pazienti avessero bisogno di una vera e propria terapia a lungo termine, finalizzata per es, ad una ristrutturazione della perosnalità, come una psicoterapia ad orientamento psicodinamico, devono essere inviati ad uno psicoterapeuta. Le attività dello psicologo sono enumerate nel testo della legge 56/89 e riguardano tutti gli ambiti quindi anche la psi del lavoro, la ricerca, le istituzioni ecc.
Dal 2006 anche i MEDICI possono specializzarsi in psicologia clinica (al pari delle specializzazioni per es. in cardiologia, pediatria ecc.).
I COUNSELORS, o consulenti, possono fare attività di sostegno solo a chi non ha patologie. Se fai il counselor avendo conseguito una laurea in psicologia non ti serve altro, sei già preparato, puoi estrapolare l'intervento da produrre nelle varie situazioni in cui fosse richiesto dalla preparazione generale che ti ha dato l'Uni. Il counselor può svolgere tutte le attività non citate nella legge 56 e che sono peculiari sia degli psicologi che ben presto anche dei medici.
Detto ciò, si può anche dire che per gli psicologi clinici sono tempi duri, secondo me, a questo punto
con la concorrenza di medici specialisti (che si prenderanno i nostri pazienti attingendo direttamente al loro bacino di medici di base: intanto che si specializzano lavorareranno come medici di base e li indirizzeranno ad una cura psicologica specialistica, naturalmente a pagamento)
con la concorrenza dei counselors che possono praticare tariffe più contenute (perchè pagano meno tasse allo Stato di noi 'medici', non pagano l'Ordine e non hanno nemmeno un Ordine che li costringe ad applicare tariffe che stanno entro un range)
con il fatto che i concorsi nelle ASL vengono ormai banditi solo ogni 4/5 anni e la richiesta e di 2 o 3 psicologi
penso che per noi psicologi clinici l'unica possibilità sia quella di diventare psicoterapeuti, a parte un minimo di concorrenza con gli psichiatri (ma se ce lo possiamo permettere, i pazienti psichiatrici è meglio non averli nei nostri studi privati: durante il tirocinio al CSM ho visto quanto spesso diventano violenti),
non saremmo costretti a fare a pugni per un paziente; inoltre, avendoli in carico per alcuni anni, di pazienti ne bastano pochi, e, con il disagio dilagante che si osserva, non dovrebbe essere difficile 'accaparrarsene' qualcuno. All'inizio, per coprire le spese e vivacchiare, ne bastano anche due.
Cosa ne pensate?
Un confronto sarebbe davvero utile a tutti.