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  1. #46
    Daidaidaidai
    Ospite non registrato
    Originariamente postato da Redwings
    Ragazzi, parliamo di cose concrete...La domanda è: come fare a trovare i pazienti per uno/a psicologo/a?? Quali sono le fonti??? Cosa offriamo???? Colloqui di sostegno, somministrazione di test, e poi???
    Dai, vediamo risposte reali...e soprattutto ricordiamoci che non è possibile vivere economicamente con solo due/tre pazienti al mese....
    Scusate il commento estemporaneo ma ho letto con interesse tutto il 3d sulla base dei commenti di Redwings e sono stato colpito dal VUOTO assoluto delle risposte!!! Sono studente che si sta avvicinando alla tesi del triennio. Vorrei fare qualche appunto a quanto detto qui perchè mi sembra una forma di cattiva informazione. Innanzitutto non è vero che studiare serve poco; chi si laurea nei tempi (sto parlando al vento?) e con voti decenti (partiamo almeno da sopra 90...) ha già una marcia in più perchè vuol dire che è una persona capace e competente che sa cosa deve fare e come lo deve fare... persnoalmente io conosco 'schiere' (non decine... non centinaia ma schiere) di psicologi che denunciano le carenze del sistema, i buchi nella formazione professionale, le difficoltà di trovare lavoro e poi ti accorgi che hanno tutti come minimo sforato di quei 3 anni buoni (che considerando quanto dura la formazione dello psicologo psicoterapeuta significa non riuscire a completare la formazione prima dei 30 anni = mamma e papà che piangono e pagano!) con medie sul bassino andante... (diciamo intorno al 24... il che vuol dire che proprio sui libri non ci sei stato tantissimo... e quindi non puoi dire che non servono... almeno a rigor di logica); conosco anche gli uomini fenomeno ovvero i famosi 110 e lode finti! Ovvero psicologi che si laureano con 110 e lode (magari pure con bacio accademico) dopo 4 o 5 begli annetti fuori corso... per la serie se mi dai un tempo infinito anche i lombrichi si laureano in psicologia (o fisica o chimica) in 110 e lode... L'università, se ha una colpa, è quella di aver fatto poca, anzi pochissima selezione con il risultato di dare alla disciplina una base di persone con scarse competenze accademiche (per la serie si so un po' di tutto... però niente in particolare...) e ancor più carenti capacità organizzative!! Il risultato quindi, combinato con adesioni a diluvio alla nostra facoltà è stato quello di creare un considerevole numero di persone che se ne escono senza essere stati veramente formati, con l'idea di fare gli psicologi clinici al 100%, e arrivano un po' come zombie alle soglie della carriera professionale per poi accorgersi... che la vita è dura eheheh! Scusatemi ma la situazione è comica... direi che siamo molto lontani dalla formazione di professionisti competenti; fortunatamente il mercato del lavoro, che di questi professionisti è formato è il giudice più severo e anche il vero selezionatore... alla fine gli psicologi più fessi e i più imbranati accettano i lavori da educatore (quindi rinunciano all'identità specifica di psicologi) o addirittura vanno a fare i macellai o i cartolai nella macelleria/cartoleria dello zio/papà e come sempre rimangono solo i più motivati, i più preparati e i più pratici che con l'ingegno hanno compreso da anni quello che qui si va lamentando in coro e da ANNI hanno preso le dovute contromisure... Chiediamoci però, analizzando il quadro in modo neutrale, se tutto questo sia veramente ingiusto o se forse, molto di quello che succede ai giovani psicologi sia responsabilità loro dal momento che il mondo è dura cambiarlo mentre il nostro atteggiamento può essere cambiato molto più facilmente appena compresi gli errori che gli psicologi commettono quasi quotidianamente quando studiano (poco e male) e quando lavorano (mal pagati e senza badare alla qualità professionalizzante delle proprie esperienze) e che pensano di poter commettere impunemente come se il mondo stesse ad aspettare che psicologi indecisi e poco preparati stiano a maturare il pensiero di 'cosa essere da grandi'.

    Scusate se le mie osservazioni hanno ferito qualcuno. Non era ovviamente quello l'intento e me ne scuso profondamente se dovesse essere successo.

    A presto,

    Fabrizio

  2. #47
    Partecipante Esperto L'avatar di airamanna
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    in base a cosa sostieni che un laureato una media alta di voti riesce ad inserirsi subito e bene nel mondo del lavoro?

    quelli che si laureano con una media bassa (e questo potrebbe accadere per una moltitudine di fattori) non hanno chance?

    leggendoti ho avuta l'impresione che parli come uno che lavora in asl da 10 anni e che ci è entrato grazie alla sua laurea conseguita nei tempi e con voti eccellenti.
    se sei uno studente come fai a conoscere con tale sicurezza qual'è il mondo lavorativo che ci aspetta?

    francamente i commenti precdenti mi hanno dato cmq uno spunto di riflessione, il tuo...insomma...
    diciamo che mi fa tornare indietro.

  3. #48
    Partecipante Super Figo L'avatar di Pedrita
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    Originariamente postato da Aimi_Summers
    E fin qui ci era arrivata pure mia nonna
    Quello che non può fare credo sia chiaro a tutti, è quello che può fare che non lo sa nessuno

    Poi, che non possa fare quello fa uno psicologo non è vero, se ti vai a leggere la normativa, vedrai che l'unica cosa che non può fare rispetto ad uno psicologo quinquennale è la costruzione di test, per il resto, può fare tutto, solo che non si capisce con quale grado di autonomia
    ma mi giunge nuovo!
    ...si credo che possiate fare in autonomia tutto quello che compete ad un triennalista!
    dai a parte gli scherzi in bocca al lupo per tutto
    Ultima modifica di Pedrita : 22-02-2006 alle ore 18.20.06

  4. #49
    Partecipante Super Esperto L'avatar di Carrie
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    526

    mah...

    daidaidai....ma sei proprio sicuro di voler fare lo psicologo nella vita? scusa eh....

  5. #50
    pcpaola75
    Ospite non registrato
    per zvan1972

    si, esiste un albo dei pedagogisti (e da qualche tempo un tentativo di riportare in vita la facoltà di pedagogia) e un albo dei pedagogisti clinici (a cui si accede con un master post-universitario)

  6. #51
    Partecipante Figo L'avatar di Aimi_Summers
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    Originariamente postato da Pedrita
    ma mi giunge nuovo!
    ...si credo che possiate fare in autonomia tutto quello che compete ad un triennalista!
    dai a parte gli scherzi in bocca al lupo per tutto
    Ti giunge nuovo perché forse non ti sei informata adeguatamente, nico ha postato la normativa e se la leggi ti chiarirai subito i tuoi dubbi sui triennalisti
    E la cosa positiva è che smentisce molte voci di corridoio secondo le quali avere o non avere una laurea triennale è la stessa cosa

    Originariamente postato da Daidaidaidai
    Scusate il commento estemporaneo ma ho letto con interesse tutto il 3d sulla base dei commenti di Redwings e sono stato colpito dal VUOTO assoluto delle risposte!!! [...]
    Daidaidaidai credo che ricondurre tutto ad una distinzione di media/tempo di conseguimento di laurea sia alquanto semplicistico e oltretutto poco realista

    Su quali basi sostieni la tua ipotesi? Che chi finisce prima ed ha una media più alta ha più motivazione a lavorare? Più forza di volontà? Se è questo, credo che sia piuttosto debole come argomentazione. Sono comunque interessata a capire meglio il tuo punto di vista, mi farebbe piacere se tu mi chiarissi questa cosa.

  7. #52
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di manuelas
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    18-11-2004
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    modena
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    daidaidai i tuoi interventi sono sempre un po' drastici...
    già in altre occasioni ti ho fatto notare che il mondo del lavoro non è così lineare come credi.
    mi sono laureata entro luglio del quinto anno con 110 e lode. Credo che secondo il tuo ragionamento i miei curriculum sarebbero andati a ruba..invece...niente.
    mi sto facendo un signor "mazzo" (e scusatemi la finezza...ma questi discorsi mi fanno davvero innervosire).
    io non faccio l'educatore, ma se lo facessi mi avresti fatto veramente incazzare.
    Fare l'educatore richiede una sensibilità che nemmeno ti immagini...quando ti laureerai con il tuo meraviglioso e strabiliante voto e ti sbatteranno davanti un bambino autistico con i genitori frustrati e incasinati e i maestri incapaci, dicendo.."fai tu....!!!!"
    ne riparleremo...
    porta rispetto innazitutto, non è nel codice deontologico, ma forse dovrebbero mettercelo.

    rispetto agli educatori...avete tutta la mia stima.

  8. #53
    Partecipante Esperto L'avatar di saperessere
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    Forse ho poco da spartire con le lauree triennali e con quelle quinquennali....io ne ho una da quattro. Ragazzi 30 anni fa quello c'era. Penso che la laurea in Psicologia stia rischiando di diventare un'occasione persa, come tante in questo nostro disgraziato Paese. Allora il sogno era creare una figura che avesse apertura mentale, fantasia, niente schemi precostituiti. Poi siamo caduti nella trappola medica. Nessuno ci considerava e per rivaleggiare coi medici abbiamo cominciato, prima della legge dell'89, ad inseguire specializzazioni. Ci siamo tecnicizzati. Abbiamo buttato alle ortiche i 4 anni, oggi 3 o 5, di università. Buttiamo via un titolo che ha comunque conquistato una sua spendibilità. E' necessario e soprattutto sufficiente. Perchè dobbiamo diventare medici. E vai con la specializzazione selvaggia. Anni fa quando qualche amico mi chiedeva se poteva iscriversi a Psicologia per magari una seconda laurea. E io rispondevo che non valeva la pena, era sufficiente un elenco di testi, se era per una sua cultura personale. Il titolo ce l'abbiamo. Basta. Diventiamo bravi. Riconquistiamo la non-specializzazione. 30 anni fa si dibatteva sulle capacità terapeutiche all'interno delle istituzioni psichiatriche e gli psichiatri più seri ammettevano senza difficoltà che alcuni infermieri erano più bravi di loro a legare con i pazienti. Erano bravi, capivano, sapevano ascoltare. Smettiamola di correre dietro ai medici e ai loro modelli terapeutico-formativi. Avessero funzionato
    Chi non è impegnato a risorgere, è impegnato a morire. Bob Dylan

  9. #54
    Daidaidaidai
    Ospite non registrato

    Re: mah...

    Originariamente postato da Carrie
    daidaidai....ma sei proprio sicuro di voler fare lo psicologo nella vita? scusa eh....
    CIao Carrie,
    cosa ti ha suscitato questo commento. La mia risposta cmq è si.
    Per quanto riguarda le risposte ai numerosi commenti che hanno seguito il mio post vorrei essere il più sintetico possibile per non annoiare tutti e perdersi in dibattiti un po' inutili perchè mi pare che ognuno abbia grossolanamente il suo punto di vista e credo che ciascuno lo abbia elaborato legittimamente in base alle proprie esperienze. Vorrei dire brevemente quello che NON ho affermato: innanzitutto che prendere il massimo dei voti in tempo equivalga ad avere in mano un posto di lavoro: se ti laurei a Torino ma sei di Caltanissetta e vuoi aprire uno studio privato penso sia abbastanza evidente che a) per racimolare clientela in uno studio privato il voto di laurea non serve ma sono necessari dei contatti affidabili in modo da avere almeno almeno una decina di pazienti e b) i contatti che come studente inserito hai ottenuto a Torino (sede dell'ipotetica laurea) li perdi automaticamente. Penso tuttavia che una persona con una formazione buona abbia dei requisiti migliori per trovare lavoro e sia un professionista migliore ma come ripeto questo SE si vuole pensare che si possa fare lo psicologo ANCHE (grazie per la concessione) senza essere psicoterapeuti... Penso che una persona preparata sia in grado di costruirsi le proprie esperienze professionali come i propri successi accademici: c'è poi ovviamente chi è solo un 'secchione' e quello che a scuola andava sempre male e poi diventa un personaggio di spicco ma si sa... le eccezioni confermano la regola. Volevo soltanto riferire (e spero che questo almeno sia stato gradito) un punto di vista diverso che non vuole essere GIUSTO ma vuole raccontare un modo differente di giudicare le stesse cose... sempre ovviamente che vi interessi sentire più campane. Grazie cmq per avermi dato del non-psicologo appena ho osato 'pensare' in modo diverso... E' un piacere pensare di avere dei colleghi così comprensivi...

    A presto,

    Fabrizio

  10. #55
    Daidaidaidai
    Ospite non registrato
    Originariamente postato da Aimi_Summers
    Daidaidaidai credo che ricondurre tutto ad una distinzione di media/tempo di conseguimento di laurea sia alquanto semplicistico e oltretutto poco realista

    Su quali basi sostieni la tua ipotesi? Che chi finisce prima ed ha una media più alta ha più motivazione a lavorare? Più forza di volontà? Se è questo, credo che sia piuttosto debole come argomentazione. Sono comunque interessata a capire meglio il tuo punto di vista, mi farebbe piacere se tu mi chiarissi questa cosa. [/B]
    Ciao Aimi, ti rispondo brevemente. La psicologia clinica attuale vive una fratture enorme nei confronti dell'accademia di cui non è semplice parlare in generale figuriamoci in un 3d dedicato ad altro. L'equivalenza tra voti elevati e conseguiti nei tempi non è dunque valida se considerata dal punto di vista che lo psicologo è formato a fare tutta una serie di cose che appena mette piede nella clinica non sono più presenti! La clinica è infatti il versante più compromesso della nostra professione e sotto moltissimi punti, non da ultimo quello scientifico, è probabilmente uno dei peggiori. Non esiste una istruzione formale che prepari lo psicologo ad affrontare l'indiscriminata eterogeneità di tutti i possibili pazienti e le possibili condizioni di lavoro. Oltre a ciò lo psicologo clinico continua a pensare ai disturbi mentali come ad un groviglio tutto uguale di sindromi tanto che indifferentemente dal problema del bambino o del paziente gli si piazza davanti LO PSICOLOGO (chissenefrega se quello ha studiato tutt'altro!). Quello che vorrei dire è che parte dello sfruttamento corretto della propria esperienza accademica consiste nell'addocchiare già dalla stesura della tesi a) il proprio argomento di specializzazione ANCHE tenendo conto delle richieste di mercato... e b) una struttura o più strutture che si occupino in modo specializzato del disturbo (o della classe limitata di disturbi) che si è deciso di trattare. Questo significa studiare sempre con un occhio al mondo che ci circonda e sempre un occhio alle possibilità di formazione. Premesso che bisogna stare svegli per lavorare - a parità di questa condizione diciamo - direi che uno studente con una migliore formazione di base e con una formazione specialistica su un argomento in particolare sarebbe indubbiamente il candidato migliore per essere assunto in strutture pubbliche e private evitando di correre il rischio di ricoprire ruoli professionali impropri incluso lo psicologo/tuttologo (quello che si occupa delle malattie mentali... - sottinteso: DI TUTTE!) hehehe...ù
    Spero di aver chiarito su quali basi si basava la mia asserzione che voleva solo rendere giustizia alla formazione accademica che viene spesso bollata (qui e altrove) come una sostanziale perdita di tempo... non sarei proprio d'accordo... All'interno degli spazi a noi dedicati (dove li sì che c'è selezione spietata) le conoscenze accademiche sono una realtà tangibile. Certo che nelle coop sociali di psicologia se ne vede pochina...

    A presto,

    Fabrizio

  11. #56
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di manuelas
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    Originariamente postato da Daidaidaidai
    Quello che vorrei dire è che parte dello sfruttamento corretto della propria esperienza accademica consiste nell'addocchiare già dalla stesura della tesi a) il proprio argomento di specializzazione ANCHE tenendo conto delle richieste di mercato... e
    b) una struttura o più strutture che si occupino in modo specializzato del disturbo (o della classe limitata di disturbi) che si è deciso di trattare.
    Fabrizio [/B]
    posso chiederti quanti anni hai?
    cioè...
    parli per massimi sistemi e teorie o cognizione di causa?
    perchè non so che università hai fatto tu, ma quella che ho fatto io (e tutti gli altri secondo me) non dava molte possibilità in questo senso...
    sarei curiosa...

    forse ora con il nuovo ordiamento hai la possiblità di fare quaalche laboratorio, ma ti assicuro che il VO ti dava ben poche possibilità di differenziare i vari disturbi...

  12. #57
    Partecipante Affezionato L'avatar di cpz
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    alla fine gli psicologi più fessi e i più imbranati accettano i lavori da educatore (quindi rinunciano all'identità specifica di psicologi) [/B][/QUOTE]

  13. #58
    Partecipante Affezionato L'avatar di cpz
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    Originariamente postato da Daidaidaidai
    ... alla fine gli psicologi più fessi e i più imbranati accettano i lavori da educatore (quindi rinunciano all'identità specifica di psicologi)
    ma come ti permetti? prima cosa se uno sceglie un lavoro da educatore questo non significa che rinuncia all'identità di psicologo... semplicemente (e temporaneamente) si dedica ad un lavoro diverso perchè non si vive di sola passione e ideali. alla fine del mese ci devi arrivare... e se non trovi come psicologo cosa fai? stai a casa a fare nulla ? e poi come mangi? vai a fare le rapine?
    io ho scelto come educatrice perchè piuttosto che stare in un contesto diverso (ad es commessa o altro) preferisco rimanere nel sociale ovviamente con un ruolo diverso perchè come psicologa non trovo... (anche perchè devo fare ancora l'ultima prova dell'eds) ... ma per favore RISPETTO... rispetto per tutte le professioni...
    Ma per curiosità : tu cosa fai nella vita? stai già lavorando? ma quanti anni hai? hai mai provato a fare un lavoro su di te? sai cosa vuol dire?
    ..e ricorda che anche gli educatori hanno un lavoro difficile... non sentirti superiore solo perchè hai/conseguirai una laurea in psicologia... ogni lavoro è prezioso..

  14. #59
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di manuelas
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    Originariamente postato da cpz
    Ma per curiosità : tu cosa fai nella vita? stai già lavorando? ma quanti anni hai? hai mai provato a fare un lavoro su di te? sai cosa vuol dire?
    ..e ricorda che anche gli educatori hanno un lavoro difficile... non sentirti superiore solo perchè hai/conseguirai una laurea in psicologia... ogni lavoro è prezioso..



    il nostro daidaidai si laurea triennale...tra poco...
    ha da fare un po' di strada mi sa...
    ne riparliamo tra due o tre anni...tranquilla...
    rinnovo a te e ai tuoi colleghi tutta la mia stima.

  15. #60
    Partecipante Affezionato L'avatar di cpz
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    ti ringrazio manuelas

    ... incredibile... laurea triennale e già ha questa atteggiamento da so tutto io-sono tutto io- io sono più furbo...
    mamma mia... caro daidaidai credo che tu abbia un problema irrisolto... qualcosa che ha a che fare con il tuo narcisismo.
    pensaci... mettersi al di sopra di tutto e tutti e guardare come se fosse tutto uno schifezza, che tu sei il migliore e che non ti spendi per lavori che per te sono da fessi... è indicativo del fatto che tu metti in ballo una sorta di barriera narcisistica.. qualcosa che non ti permette un vero incontro con l'altro.. e il problema, caro daidaidai, è solo tuo..

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