Scusate il commento estemporaneo ma ho letto con interesse tutto il 3d sulla base dei commenti di Redwings e sono stato colpito dal VUOTO assoluto delle risposte!!! Sono studente che si sta avvicinando alla tesi del triennio. Vorrei fare qualche appunto a quanto detto qui perchè mi sembra una forma di cattiva informazione. Innanzitutto non è vero che studiare serve poco; chi si laurea nei tempi (sto parlando al vento?) e con voti decenti (partiamo almeno da sopra 90...) ha già una marcia in più perchè vuol dire che è una persona capace e competente che sa cosa deve fare e come lo deve fare... persnoalmente io conosco 'schiere' (non decine... non centinaia ma schiere) di psicologi che denunciano le carenze del sistema, i buchi nella formazione professionale, le difficoltà di trovare lavoro e poi ti accorgi che hanno tutti come minimo sforato di quei 3 anni buoni (che considerando quanto dura la formazione dello psicologo psicoterapeuta significa non riuscire a completare la formazione prima dei 30 anni = mamma e papà che piangono e pagano!) con medie sul bassino andante... (diciamo intorno al 24... il che vuol dire che proprio sui libri non ci sei stato tantissimo... e quindi non puoi dire che non servono... almeno a rigor di logica); conosco anche gli uomini fenomeno ovvero i famosi 110 e lode finti! Ovvero psicologi che si laureano con 110 e lode (magari pure con bacio accademico) dopo 4 o 5 begli annetti fuori corso... per la serie se mi dai un tempo infinito anche i lombrichi si laureano in psicologia (o fisica o chimica) in 110 e lode... L'università, se ha una colpa, è quella di aver fatto poca, anzi pochissima selezione con il risultato di dare alla disciplina una base di persone con scarse competenze accademiche (per la serie si so un po' di tutto... però niente in particolare...) e ancor più carenti capacità organizzative!! Il risultato quindi, combinato con adesioni a diluvio alla nostra facoltà è stato quello di creare un considerevole numero di persone che se ne escono senza essere stati veramente formati, con l'idea di fare gli psicologi clinici al 100%, e arrivano un po' come zombie alle soglie della carriera professionale per poi accorgersi... che la vita è dura eheheh! Scusatemi ma la situazione è comica... direi che siamo molto lontani dalla formazione di professionisti competenti; fortunatamente il mercato del lavoro, che di questi professionisti è formato è il giudice più severo e anche il vero selezionatore... alla fine gli psicologi più fessi e i più imbranati accettano i lavori da educatore (quindi rinunciano all'identità specifica di psicologi) o addirittura vanno a fare i macellai o i cartolai nella macelleria/cartoleria dello zio/papà e come sempre rimangono solo i più motivati, i più preparati e i più pratici che con l'ingegno hanno compreso da anni quello che qui si va lamentando in coro e da ANNI hanno preso le dovute contromisure... Chiediamoci però, analizzando il quadro in modo neutrale, se tutto questo sia veramente ingiusto o se forse, molto di quello che succede ai giovani psicologi sia responsabilità loro dal momento che il mondo è dura cambiarlo mentre il nostro atteggiamento può essere cambiato molto più facilmente appena compresi gli errori che gli psicologi commettono quasi quotidianamente quando studiano (poco e male) e quando lavorano (mal pagati e senza badare alla qualità professionalizzante delle proprie esperienze) e che pensano di poter commettere impunemente come se il mondo stesse ad aspettare che psicologi indecisi e poco preparati stiano a maturare il pensiero di 'cosa essere da grandi'.Originariamente postato da Redwings
Ragazzi, parliamo di cose concrete...La domanda è: come fare a trovare i pazienti per uno/a psicologo/a?? Quali sono le fonti??? Cosa offriamo???? Colloqui di sostegno, somministrazione di test, e poi???
Dai, vediamo risposte reali...e soprattutto ricordiamoci che non è possibile vivere economicamente con solo due/tre pazienti al mese....
Scusate se le mie osservazioni hanno ferito qualcuno. Non era ovviamente quello l'intento e me ne scuso profondamente se dovesse essere successo.
A presto,
Fabrizio