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  1. #1
    Partecipante Esperto L'avatar di illy1980
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    08-02-2006
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    Sistemico relazionale

    Cosa ne pensate dell'indirizzo sistemico relazionale? Qualcuno è iscritto per caso ad una scuola di psicoterapia relazionale e familiare?

  2. #2
    Partecipante Affezionato L'avatar di Del
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    20-11-2005
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    ciao, io sono al secondo anno e mi trovo molto bene. Mi sembra che sia un punto di vista che tiene conto di tutti gli elementi in ballo (individuo, famiglia e gruppo..) e che sta cominciando delle grosse cconnessioni con ciò che viene da altre teorie..
    di dove sei? hai domande specifiche..
    ciao
    I circoli di pietre erano abbastanza comuni sulle montagne. Li avevano costruiti i druidi come computer metereologici e dal momento che era più economico ordinare un nuovo 33-Mega-Litico che upgradarne uno più lento, quelli vecchi si potevano trovare tutt'intorno..

  3. #3
    Partecipante Esperto L'avatar di illy1980
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    Io sarei interessata a questa scuola:

    ipfr

    Per caso la conosci? O ne hai sentito parlare?
    Ultima modifica di crissangel : 21-08-2014 alle ore 14.02.35
    Illy

  4. #4
    Partecipante Esperto L'avatar di illy1980
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    08-02-2006
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    In pratica vorrei sapere che tipo di approccio è quello sistemico-relazionale? Mi spiego meglio, conosco l'approccio psicoanalitico, quello cognitivo, comportamentale, e così via...
    Quello sistemico-relazionale è una "via di mezzo"?
    Illy

  5. #5
    Partecipante Affezionato L'avatar di Del
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    20-11-2005
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    no..
    la terapia sisstemico relazionale parte dagli studi sulla comunicazione della scuola di palo alto begli anni '60 circa.
    di base l'idea (ma si è complicata parecchio) è che i disturbi psichici nascano da un malessere del sistema famiglia che si manifesta nella sofferenza del "paziente designato".
    Per questo motivo l'idea di base è che la cura migliore sia prendere in carico tutta la famiglia, anche come motore forte di cambiamento per il paziente.
    l'ottica iniziale è di tipo strategico in una sorta di ccontrapposizione (ma io uso sempre termini molto figurati, non rendono l'idea) tra terapeuti (di solito si lavora in ccoppia, uno dentro e uno dietro lo specchio) e famiglia, con l'uso anche di particolari interventi (prescrizioni, paradossi...)
    se vuoi capire meglio ti consiglio:
    la pragmatica della comunicazione di Bateson
    giochi psicotici in famiglia di Selvini Palazzoli e altri (o anche ragazze anoressiche e bulimiche)
    famiglia e terapia della famiglia di Minuchin
    principi di terapia della famiglia di Hoffman

    rispetto alla scuola citata non so molto, se non che Saccu e Andolfi sono due grossi nomi, persone e terapeuti decisamente interessanti
    ciao
    I circoli di pietre erano abbastanza comuni sulle montagne. Li avevano costruiti i druidi come computer metereologici e dal momento che era più economico ordinare un nuovo 33-Mega-Litico che upgradarne uno più lento, quelli vecchi si potevano trovare tutt'intorno..

  6. #6
    Partecipante Esperto L'avatar di illy1980
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    08-02-2006
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    259
    Del ti ringrazio, sembra davvero molto ineteressante!
    Mi hanno detto che non è obbligatoria l'analisi personale...ma, ovviamente, consigliata. Tu la fai?

    Ma poi bisognerebbe effettuare l'analisi personale da un terapeuta dello stesso indirizzo? (E, quindi, dovrei andare in analisi con tutta la mia famiglia???)
    Illy

  7. #7
    Partecipante Affezionato L'avatar di zibboooo
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    14-09-2005
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    Le informazioni lasciate da Del sono esatte...
    Io, pur specilizzando in psicoterapia psicoanalitica, lavoro da due anni come psicologo in un consultorio familiare, dove si utilizza eslusivamente l'approccio sistemico-relazionale.
    Non aggiungo altre informazioni sul modello, perchè credo sia sufficiente quello già detto da Del, ma vorrei sottolinearne alcuni limiti:
    Vista la necessità di intervenire sul sistema famiglia, è solo con tutta la famiglia che il terapeuta può lavorare...questo significa che se per vari motivi la famiglia del paziente non può garantire una continuità terapeutica e venire in seduta, il terapeuta molto spesso decide di non prendere in esame il caso....
    Un anno fà, venne nel nostro consultorio una ragazza con problemi di anoressia, studente a Roma ma la famiglia viveva in Sicilia, quindi impossibilitata a venire una volta a settimana nella capitale per fare terapia....la terapeuta sitemica ha rifiutato di prendere la ragazza in terapia....ovviamente l'ho presa io, non avendo bisogno dei famigliari!
    Comunque, a parte questi limiti, è un modello molto interessante che da buoni risultati....Andolfi e Carmine Saccu sono i migliori in Italia...e delle loro scuole me ne hanno parlato molto bene!!
    "Chi ha occhi per vedere e orecchi per intendere si convince che ai mortali non è possibile celare nessun segreto. Chi tace con le labbra chiacchiera con la punta delle dita, si tradisce attraverso tutti i pori.."(S. Freud, 1905)

  8. #8
    Partecipante Affezionato L'avatar di Del
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    20-11-2005
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    mi permetto di dissentire..
    questo era vero una volta, adesso molto più spesso si lavora con individuali e allargamenti che vengono proposti con tematiche specifiche e membri specifici della famiglia.. (Boscolo ha scritto un libro intitolato "Terapia sistemica individuale"..)
    I veri e propri vincoli a coinvolgere per forza la famiglia sono di solito i seguenti:
    -il paziente è un bambino, qui non si fa terapia individuale ma si coinvolgono i genitori, anche per non pazientificare troppo il pargolo, ma anche per una serie di altri motivi che diventa un po' lungo elencare
    -il paziente non è in qualche modo competente di sè e della sua storia (pensiamo per esempio a pazienti con forti scompensi psicotici...

    poi ci sono altre casistiche ma diventa un po' complicato entrarci..

    bisogna dire poi che ormai ci sono grosse differenze, per esempio il modello romano e quello milanese sono diversi in parecchie cose e da una scuola all'altra tecniche. accenti, uso diagnosi (che una volta non si faceva, PUNTO!), confornto con altre teorie... cambiano davvero moltissimo.

    questo ovviamente non vuol dire che il modello è senza limiti ma ogni sottosuola ne ha più da un lato o più da un altro
    I circoli di pietre erano abbastanza comuni sulle montagne. Li avevano costruiti i druidi come computer metereologici e dal momento che era più economico ordinare un nuovo 33-Mega-Litico che upgradarne uno più lento, quelli vecchi si potevano trovare tutt'intorno..

  9. #9
    Partecipante Esperto L'avatar di illy1980
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    08-02-2006
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    Quindi con la specializzazione sistemico-relazionale è anche possibile effettuare terapia su singoli individui?
    Illy

  10. #10
    Partecipante Esperto L'avatar di wrubens
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    17-04-2003
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    epistemologia sistemico-relazionale

    Anch’io sono uno specializzando sistemico-relazionale.
    Vi sono alcune inesattezze nei post che ho letto.
    In primis l’ approccio sistemico-relazionale non discende direttamente dall’ M.R.I. di Palo Alto.
    Diciamo che nel mental research institute trova uno dei suoi punti saldi. L’ epistemologia dell’ approccio sistemico relazionale è complessa ed integrata,e si rifà ad una serie di studi importanti, tra questi Ilya Prigogine e la teoria dei sistemi dissipativi, Thom e la teoria del caos deterministico, Gregory Bateson, Von Foerster e la cibernetica di secondo ordine ecc.
    L’ epistemologia di tale approccio è molto complessa poichè si pone nell’ ottica di interpretare la complessità dell’ individuo. E’ agli antipodi di un approccio riduzionista che tenta di studiare regole universali da applicare indiscriminatamente a tutti gli individui in trattamento.
    Le tecniche usate sono varie e variegate.
    Una parte di queste tecniche sono squisitamente strategiche, come le prescrizioni, ma le possibilità non si limitano chiaramente a questa.
    La teoria sistemica parte dal considerare il problema all’ interno del sistema famiglia e gli interventi sono a livello famigliare. Chi presenta il problema viene considerato il ‘portatore del sintomo’ non la persona su cui focalizzare necessariamente l’ intervento.
    Detto ciò non è affatto vero che non si possa prendere in carico il singolo. Se la famiglia è impossibilitata a presenziare alle sedute si interviene sul singolo. Diciamo che in tale caso l’ approccio non trova le condizioni ottimali per lavorare.
    Un’ ultima precisazione. Tra i libri citati ho visto la “pragmatica della comunicazione umana”. E’ uno dei libri centrali dell’ epistemologia sistemico-relazionale. Direi un’ ottimo punto di partenza per farsi un’ idea dell’ approccio. Non è stato scritto fa Gregory Bateson come specificato ma da Paul Waltzlawick, Beavin, Jackson, benchè si vociferi che i contenuti di tale libro sono stati in qualche modo ‘presi in prestito’ da Bateson.

    Saluti

    Rubens
    "il dubbio è il tarlo del delirio"
    Rubens

  11. #11
    Partecipante Affezionato L'avatar di Del
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    mi scuso, per il libro, ho scritto in fretta e fatto una svista..
    per i chiarimenti, ammetto di aver semplificato parecchio, forse un po' troppo... grazie per le precisazioni.

    ne approfitto per rispondere anche alla domanda sull'analisi personale.. dipendde dalle scuole, ma non è obbligatoria. Questo però non esime dall'aprire un lavoro su di sè e sulla propria persona, anche se di solito viene svolto con le tecniche e le ipotesi di lavoro proprie dell'indirizzo (genogramma e simili). qui però dipende molto da scuola a scuola..
    ciao
    I circoli di pietre erano abbastanza comuni sulle montagne. Li avevano costruiti i druidi come computer metereologici e dal momento che era più economico ordinare un nuovo 33-Mega-Litico che upgradarne uno più lento, quelli vecchi si potevano trovare tutt'intorno..

  12. #12
    Partecipante Assiduo L'avatar di dandina79
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    CIAO ILLY, FORSE VOLEVI SCRIVERE IIPR KE STA PER ISTITUTO ITALIANO DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, IO SONO ISCRITTA AL PRIMO ANNO A PALERMO, ESSENDO TU PUGLIESE TI INVIO IL NUMERO DELLA SEDE CENTRALE DI ROMA, SE KIAMI TI DARANNO MAGGIORI INFORMAZIONI:068542130.A LIVELLO CONTENUTISTICO E' QUASI TUTTO INTERESSANTE, ALMENO DAL MIO PUNTO DI VISTA, LA COSA SCOCCIANTE E' KE OLTRE ALLA QUOTA ANNUALE BISOGNA SPENDERE ALTRI SOLDI PER 2 O 3 VIAGGI L' ANNO IN QUANTO I SEMINARI FUORI SEDE VANNO SEGUITI PER RAGGIUNGERE IL MINIMO DI ORE PREVISTE PER ESSERE AMMESSI ALLA FREQUENZA DELL' ANNO SUCCESSIVO.CIAO, IN BOCCA AL LUPO.

  13. #13
    Partecipante Esperto L'avatar di antonellina75
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    ciao a tutti!!!ho visto che molti di voi frequentano la scuola sistemica e anche io ho mandato i moduli di iscrizione a milano. qualcuno potrebbe darmi qualche "dritta"interessante per i colloqui di ammissione? grazie 1000!!!!
    anto

  14. #14
    Partecipante Esperto L'avatar di illy1980
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    Ringrazio tutti per le informazioni!

    X Dandina: La scuola che ho trovato io in Puglia, con sedi a Taranto, Bari, Potenza e Roma si chiama IPFR, se clicchi sul link magari mi dici se è come la tua o meno!



    Probabilmente, come per tutti gli indirizzi di psicoterapia, ogni scuola, poi, si discosta dalle altre.

    Il mio problema è che, essendo della puglia, ed avendo gia studiato fuori (Pavia), non ho voglia di sostenere per altri 4 anni spese di viaggio, alloggio, ecc, considerando che mi "toccherebbe" iscrivermi a Roma per frequentare una scuola valida e relativamente vicina a casa mia.
    Per questo sto cercando qualcosa di valido nella mia regione e chiedo a tutti delle informazioni sulla scuola di cui ho allegato il link.
    Ultima modifica di crissangel : 21-08-2014 alle ore 14.03.01
    Illy

  15. #15
    Partecipante Esperto L'avatar di illy1980
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    Navigando nel sito IPFR ho trovato queste informazioni...Ne copio qualcuna e magari qualcuno mi aiuta commentandole!!

    "L'Istituto, fondato a Bari nel mese di Ottobre del 1983 da Pasquale Chianura e Alessandro Nolè, con la denominazione di Istituto di Terapia Familiare, inizia l'attività clinica nel mese di Ottobre del 1983 e l'attività didattica nel mese di Settembre del 1984.
    Lo staff si forma con Carmine Saccu e Silvia Soccorsi e completa la formazione con Maurizio Andolfi e Anna Maria Nicolò".....

    ..."Nel mese di Ottobre del 1992 entra a far parte dello staff Alfredo Canevaro fondatore della Società Argentina di Terapia familiare e psicoterapeuta di rilevanza internazionale"...

    ..."Nel mese di Febbraio del 1995 hanno inizio i primi corsi di Specializzazione secondo il nuovo ordinamento di studi e ai sensi del decreto di riconoscimento. Nel mese di Maggio del 1995 l'Istituto A.L. di Terapia Familiare entra come socio ordinario nella Associazione Internazionale dei mediatori sistemici (AIMS) con sede a Torino ed attiva nel mese di Ottobre del 1995 i primi corsi biennali per mediatori sistemici."...

    ..."L'Istituto è Socio aggregato della Società Italiana di Terapia Familiare (SITF) fondata nel 1976 della quale è stato Presidente Maurizio Andolfi mentre attualmente è presidente Rodolfo de Bernart.
    I didatti dell'Istituto sono Soci Ordinari della Società Italiana di Terapia Familiare(SITF) e della Società Italiana di Psicologia e Psicoterapia Relazionale (SIPPR). L'istituto è in collegamento con numerosi Istituti italiani con i quali ha continui scambi di collaborazione.
    In particolare con l'Accademia di Psicoterapia della Famiglia diretta da Maurizio Andolfi (Roma), con l'Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica della Famiglia diretto da Anna Maria Nicolò (Roma) e con l'Istituto di Terapia Familiare diretto da Rodolfo de Bernart (Firenze)....


    STAFF DIDATTICO INTERNO

    Prof. CHIANURA Pasquale
    Prof. NOLE' Alessandro
    Dr.ssa DILORENZO Margherita
    Dr.ssa CAMPA Angela
    Dr. CANEVARO Alfredo
    Prof.ssa AURILIO Rossella
    Dr.ssa DELLAROSA Anna
    Dr. CHIANURA Luca
    Dr.ssa CIPOLLONI Alessandra

    TUTOR
    Chielli Addolorata
    Giuzio Franca Antonietta
    Claps Laura


    STAFF DIDATTICO ESTERNO

    Prof. MANCINI F. - Roma
    Prof.ssa NICOLO' Anna Maria - Roma
    Prof. FRANZONI E. - Bologna
    Prof. NARDINI M. - Bari
    Prof. MININNI G. - Bari
    Prof. PERNIOLA T. - Bari
    Dr. MAFFIONE R. - Potenza
    Prof. DE BERNART R. - Firenze
    Dr. LOSITO Giovanni B. - Bari
    Prof. COTUGNO S. - Bari
    Prof. TODARELLO O. - Bari
    Dr. RUGGIERI G. - Taranto

    STAFF DIDATTICO ESTERNO ESTERO

    Prof. SERRANO A. - Filadelfia (USA)
    Prof.ssa REY I. - Grenoble
    Prof. ELKAIM M. - Bruxelles
    Prof. LINARES - Barcellona


    STAFF DIDATTICO RICERCA

    Prof. CHIANURA Pasquale
    Prof. NOLE' Alessandro
    Dr.ssa NOLE' Beatrice
    Prof.ssa BALZOTTI Angela


    Io, sinceramente non sono molto pratica, e, visto che ritengo che la scuola vada scelta con molto criterio, sarei lieta di ricevere informazioni da chiunque conosca questi docenti, o la scuola, o ne abbia sentito parlare (nel bene o nel me...), non vorrei iscrivermi ed andare incontro ad una delusione! Grazie!
    Illy

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