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Visualizza risultati del sondaggio: La consulenza psicologica on line. Qual è il tuo punto di vista?

Partecipanti
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  • Come Psicologo, ho provato questa modalità, ma non mi è sembrata valida

    14 4.86%
  • Non l'ho mai provata, ma sono scettico sulle sue potenzialità

    135 46.88%
  • Come Psicologo ho provato questa modalità e la ritengo una valida soluzione

    6 2.08%
  • Ritengo che abbia dei vantaggi e delle peculiarità rispetto alla consulenza tradizionale

    60 20.83%
  • Più si va avanti e maggiormente diverrà utilizzata

    70 24.31%
  • Non conosco ciò di cui state parlando ;o)

    12 4.17%
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Visualizzazione risultati 16 fino 30 di 84
  1. #16
    Partecipante Esperto L'avatar di saperessere
    Data registrazione
    13-10-2005
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    425
    Originariamente postato da zarvincenzo
    COLLEGHI, MA CHE FARESTE ON LINE
    Se riscrivi con più calma, meno errori, più punteggiatura, forse si capisce qualcosa.
    Grazie

  2. #17
    psycone
    Ospite non registrato
    auspico da tempo l'affrancamento della psicologia clinica dal modello medico.
    Il punto è che la specificità della competenza psicologico-clinica non ha niente a che fare con l'approccio medico.
    E' questo che non si riesce ancora a capire bene.
    Parlo di competenza psicologico-clinica, non prettamente di psicoterapia
    La consulenza psicologico-clinica, non tratta direttamente disturbi e patologie e quindi non cura, ma crea lo spazio per pensare le emozioni e gli agiti che i clienti portano dentro la relazione.
    Anche la 'sofferenza', espressa dentro la relazione di consulenza, è l'espressione di un agito che una risposta competente deve aiutare a riconoscere, analizzare e correlare, senza farsi abbagliare dalla posizione medica: la pietas e l'empatia non esauriscono la competenza.

  3. #18
    Partecipante Esperto L'avatar di saperessere
    Data registrazione
    13-10-2005
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    425
    Originariamente postato da psycone
    auspico da tempo l'affrancamento della psicologia clinica dal modello medico.
    Il punto è che la specificità della competenza psicologico-clinica non ha niente a che fare con l'approccio medico.
    E' una questione di potere. Il modello medico di gestione della salute è una roccaforte che viene difesa a suon di titoli più o meno specialistici che nulla hanno a che vedere spesso con capacità diagnostiche reali. In più e' in atto una delegittimazione di tutte le figure sanitaria non mediche e una appropriazione di spazi non medici.
    In questo 3d si fa riferimento alla deontologia degli psicologi.
    Ieri mattina un medico internista del locale ospedale, ha chiesto ad una paziente anziana: "Signora lei è depressa?" La signora ovviamente a risposto no e il medico ha proseguito con altro argomento.
    Penso che le energie dovrebbero essere concentrate sulla tutela del paziente in queste situazioni.
    Concordo con il parere che sulle nuove situazioni che le tecnologie stanno creando dovrebbe scattare la curiosità dello psicologo, la sua apertura mentale, la sua motivazione a trovare soluzioni che forse non sempre saranno in linea con le teorie più belle, ma che, nostro malgrado, portano beneficio

  4. #19
    Partecipante Affezionato L'avatar di Lisa1969
    Data registrazione
    02-12-2005
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    Roma
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    92
    Dall'altra parte, zarvincenzo, sono persone che cercano aiuto. Perchè negarlo attraverso una metodologia non troppo ortodossa ma comunque al passo con i tempi? Non so cosa dica il codice deontologico dell'Albo, ma certamente non bisogna rifiutarsi di aiutare qualcuno che non trova il coraggio di esporsi.

    Certamente il setting terapeutico verrebbe a mancare e con esso tuute le implicazioni che lo rendono un metodo scientificamente approvato e soddisfacente, ma nell'era del virtuale possiamo imparare a capire anche chi non vediamo. E' vero che il non verbale ci dice molto più delle parole, ma implica anche pregiudizi e sereotipi che la distanza annienterebbe rendendoci più obiettivi e meno critici su chi ci di fronte.

    Al telefono abbassiamo molte difese e ci lasciamo andare a confidenze e sfoghi che di persona spesso no facciamo, chissà che senza neanche sapere chi sta leggendo le righe che contengono le proprie ansie e paure molte più persone non trovino la strada per liberarsi dell'angoscia che opprime le loro giornate.

    Annalisa
    il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce (Pascal)

  5. #20
    Postatore Compulsivo
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    08-12-2001
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    3,834
    Originariamente postato da zibboooo
    non condivido nella maniera più assoluta queste modalità di consultazione psicologica on-line!!!
    io sono uno psicoanalista e non saprei proprio come lavorare attraverso un monitor!
    a voi la palla.
    infatti ziboooo non si parlava né di psicoanalisi, né di psicoterapia, né di psicodiagnosi...

    Originariamente postato da zarvincenzo
    ALLORA NON AVETE QUASI CAPITO NIENTE DI UNIONE PSICHE-SOMA, E LAVORATE CON LE CHIACCHIERE E CHIACCHIERE FATE ON-LINE ANZI NEMMENO VERE CHIACCHIERE, FATE FATTI E QUALLI SI FANNO DAL VIVO
    Sicuramente tu, Zar Vincenzo, avrai le idee più chiare di tutti, ma mi permetto comunque di rivolgerti un invito ed un suggerimento:

    invito: cerchiamo di argomentare le proprie posizioni, ma senza rischiare di essere offensivi e/o svilenti nei confronti di chi la pensa diversamente... sicuramente non è il tuo caso, ma è meglio non dimenticarsene... anche la capacità di confrontarsi, di comunicare, dovrebbe essere una dote degli psicologi

    suggerimento: non scrivere in maiuscolo perché su internet significa URLARE, oltre a leggersi con più fatica

    Originariamente postato da psycone
    E' questo che non si riesce ancora a capire bene.
    Parlo di competenza psicologico-clinica, non prettamente di psicoterapia
    La consulenza psicologico-clinica, non tratta direttamente disturbi e patologie e quindi non cura, ma crea lo spazio per pensare le emozioni e gli agiti che i clienti portano dentro la relazione.
    infatti anch'io, in alcuni passaggi ed in alcuni post, ho come l'impressione che anche noi psicologi spesso non abbiamo ben chiaro la differenza tra psicoterapia e counseling psicologico...
    ho come l'impressione che lo psicologo si setta di default sulla psicoterapia, così confondendo il resto...

    non è regola, ma alle volte ho quest'impressione

    buona serata
    nic

  6. #21
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
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    31-03-2003
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    2,536
    Esprimo un pò di pensieri sparsi ad alta voce.

    Secondo me, l' utilità/inutilità della consulenza on-line (COL), dal punto di vista del professionista, è da attribuire principalmente: 1) ai propri pregiudizi; 2) alla epistemologia di riferimento; 3) al proprio modo di relazionarsi con il cliente (direttivo, non direttivo).

    Adesso, c' è da capire effettivamente in cosa consiste effettuare COL, come farla ( sottoforma di mail e/o chat) e con chi farla.

    Se prendiamo per buona la premessa che la "normalità" è comunque una diagnosi allora non posso fare a meno di notare che c' è un "controsenso" sulla possibilità di fare consulenza e non psicodiagnosi. Nel momento in cui si decide di fare consulenza è perchè si è "diagnosticata" la persona come "normale" ma bisognosa di un sostegno.

    Ho il pregiudizio forte che ci possa essere il "rischio" di una massiccia direttività da parte dello psicologo con la formula on-line. Mi spiego con un esempio. Così come l'ipotetico cliente in una mail sintetizza stati d'animo, racconta episodi, dubbi, curiosità, domande e richieste di aiuto specifici, allo stesso modo mi immagino (come il cliente) che lo psicologo in una mail dia certe risposte e consigli. Insomma, un Morelli informatico. Per carità, il tutto può risultare utile però questo modo di intendere la consulenza è lontana dal mio modo di vedere e lavorare. Questo mio pregiudizio, non parte dal vuoto. Anche in questo forum ad esempio, ho assistito alla tendenza di dispensare consigli dopo aver letto due tre frasi che raccontano un disagio, così come in altri siti dove c'è "l' esperto che risponde" io riesco a leggere la vita dell' esperto e non la vita dell' utente. Anche l' esame di stato vuole che da 15 righe di racconto lo psicologo faccia diagnosi.

    Rispetto a chi fare COL, in un altro thread ho espresso dei dubbi circa un "paradosso" che si viene a generare nel caso il cliente riferisca di essere un "internet dipendente". Mi pare come se un alcolista voglia smettere di bere frequentando i bar o il giocatore d' azzardo che dichiara di guarire se si fa un viaggio: destinazione Las Vegas.
    Come si lavora sulla dipendenza da internet se gli appuntamenti sono on-line?

    Ultimo pensiero. "Noi" pensiamo all' utilità che questo tipo di consulenza possa avere sulla clientela. E su di "noi" psicologi? Fino a che punto possiamo affermare che si tratti più di un bisogno del cliente della "distanza" dell' anonimato rispetto al "nostro" bisogno di distanza e anonimato? Io psicologo, sarei in grado di dire a voce "vis a vis" quello che eventualmente mi viene più "facile" scrivere? La COL è più un bisogno dello psicologo o del cliente?

    ciaociao
    Ultima modifica di Accadueo : 20-05-2006 alle ore 08.54.32

  7. #22
    Partecipante Esperto L'avatar di saperessere
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    Originariamente postato da Accadueo


    Ultimo pensiero. "Noi" pensiamo all' utilità che questo tipo di consulenza possa avere sulla clientela. E su di "noi" psicologi? Fino a che punto possiamo affermare che si tratti più di un bisogno del cliente della "distanza" dell' anonimato rispetto al "nostro" bisogno di distanza e anonimato? Io psicologo, sarei in grado di dire a voce "vis a vis" quello che eventualmente mi viene più "facile" scrivere? La COL è più un bisogno dello psicologo o del cliente?

    ciaociao
    Penso che questo ci faccia tornare alla soggettività dell'argomento.
    Con tutti i rischi che la soggettività può portare nell'andare fuori dalle regole.
    Personalmente mi sentirei molto limitato nel fare consulenza via internet. Sono io il primo a sentirmi limitato nel non poter trasmettere, ad esempio, positività e fiducia, attraverso il mio tono di voce e i miei sguardi.
    Penso anche che alcool e gioco d'azzardo siano spesso stati visti come modi per evadere dalla realtà, mentre ritengo che internet sia qualcosa di diverso. Forse un modo per cercare la realtà, nel senso di bisogno di relazioni che non si riesce a soddisfare nella vita reale.
    Le coppie che si formano su internet, che durano in certi casi per anni, possono, a volte, essere coppie che si sarebbero formate anche senza un computer, è mancata l'occasione. La chat è diventata l'occasione per soddisfare un sano bisogno di relazione, che in quella strana "stanza" ha trovato un corrispondente, con gli stessi bisogni e quindi due persone con delle affinità si sono incontrate e hanno costruito qualcosa. Dunque non vedrei sempre e solo fenomeni di dipendenza. L'alcolismo non si risolve al bar, ma assieme ad altri alcolisti sì.
    Molto spesso nei servizi psichiatrici capita che un paziente abbia un migliore rapporto con l'infermiere piuttosto che con lo psichiatra o lo psicologo; il "laureato" intelligente, a quel punto, sarà costretto ad usare l'infermiere come veicolo terapeutico, abbandonando metodi classici e mania di protagonismo. Molti fortunatamente lo fanno.
    In questo nostro Paese così bistrattato culturalmente in materia di disagio psicologico dove le persone non sanno bene se andare dallo psicologo, dallo psicoterapeuta, dalla psichiatra, dallo psicoanalista o dal neurologo, penso che anche internet se strutturato eticamente e funzionalmente, anche attraverso discussioni come questa, possa avere una sua valenza e che vada comunque esplorato, criticamente, ma senza pregiudizi

  8. #23
    Partecipante Affezionato L'avatar di stea-holland
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    ancora una vollta zarvincenzo sono d'accordo pienamnete con te...alla fine non si tratta neanche di quanto la legge dica o faccia, di quanto l'ordine e il codice deont.siano confusi, da rivedere o da compiangere...si tratta di setting, transfert, serietà e dignità lavorativa...il mondo sta cambiando e internet è uno strumento utile per molti versi e molti lavori...questo non significa però che lo sia per tutti!!! questo è il mio umile punto di vista!!! ciao
    stefania

  9. #24
    Partecipante L'avatar di kupmanduk
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    27-05-2006
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    Mi sembra di capire che il dibattito stia procedendo verso un contrasto tra i due estremi opposti: antico vs. nuovo. Le novità sono sempre difficili da accettare, probabilmente perchè si tenta una scelta estrema.
    La normativa in merito è ben nota cio' non toglie che anche le normative cambiano e si aggiornano.
    Peronalmente, li ritengo due strumenti diversi per obiettivi diversi.
    Mantengo quindi un approccio positivo verso l'interazione mediatica. Ritengo però che lo strumento debba ancora essere ottimizzato per garantire privacy e professionalità.
    Credo inoltre che ci sia ancora scarsa informazione sul metodo.
    Ho fatto alcune ricerche e la bibliografia (per lo piu americana) anche se non esaustia inizia a proliferare in giro. E' un fatto reale che internet coinvolge sempre piu' persone e sempre piu' tempo ad ogni persona.
    Voto si per approfondire ricerche scientifiche e dare un po' di ordine all'attuale caos del mondo "on-line".

    Per chi fosse incurisioto, non vorrei peccare di presunzione nel suggerire:
    Joh Suler "The psycology fo cyberspace"

    A chi volesse approfondire l'argomento potrei inviare un file con alcune note bibliografiche, raccolte nel tempo e che ancora non ho letto nè cercato, a dire il vero, perchè mi sto dedicando all'EDS.

    Eppoi, guardiamoci un attimo dietro: chi oggi berrebbe acqua e ferro per farsi visitare da una calamita? eppure è servito per arrivare fin qui!
    Stefania

  10. #25
    Partecipante Assiduo L'avatar di cieffe
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    documentiamoci

    A mio modestissimo avviso,
    potremmo far riferimento innanzitutto a cosa dice l'ordine degli Psicologi in materia, come giustamente fa notare Nico.

    Allego documento dell'Ordine in materia.

    Per chiarire quali siano i margini d movimento e quali siano le attività che possono essere svolte a distanza, dobbiamo tener presente che svolgere attività a distanza non significa in alcun modo sostituire la tradizionale e sacrosanta psicoterapia o psicodiagnostica. Assolutamente.

    Svolgere consulenza psicologica online significa altresì mettere a disposizione degli utenti uno strumento di tipo informativo che permetta a chi lo desidera di conoscere in quale modo, dal punto di vista psicologico, vengono analizzate e concepite le varie problematiche poste. Punto e basta.

    La consulenza online è, appunto, consulenza, ossia informazione.

    Se analizzate le risposte fornite da Psicologi che rispondono alle domande degli utenti, troverete (quando l'attività è svolta seriamente) una gamma di soluzioni possibili, spiegate ed analizzate nelle loro diverse sfaccettature, senza presunzione alcuna di trovare LA soluzione giusta.

    Svolgere consulenza online è, tra l'altro, cosa seria, in quanto richiede espressamente delle attenzioni da parte del professionista sui dati dell'utente e la tutela della legge sulla privacy, sui limiti posti dalla legge e dalle normative dell'ordine, sulla consapevolezza del luogo e in alcuni casi dell'identità (o assenza di identità nota) di chi sta dall'altra parte.

    Per questo l'attività deve limitarsi all'informazione. Perché non può sostituire l'attività psicologica classica dal momento che è un'altra cosa.

    Il che implica allo stesso tempo, che non deve essere oscurata, in quanto attività comunque utile ed importante per chi desideri avvicinarsi alla psicologia cercando di capire cosa sia, come possa essere utile ad affrontare un dato problema, quali siano le aspettative giuste e quali siano invece sbagliate.

    Perché, ripeto e concludo, la consulenza psicologica online è attività informativa.

    Ciao a tutti.

    Cieffe
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    Ultima modifica di cieffe : 10-06-2006 alle ore 12.34.58

  11. #26
    Partecipante Esperto L'avatar di saperessere
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    Re: documentiamoci

    Originariamente postato da cieffe


    Perché, ripeto e concludo, la consulenza psicologica online è attività informativa.

    Non possiamo nemmeno dire che la nostra professione sia giovane. Esiste ufficialmente dal 1989. Il problema è il danno che è stato fatto prima in mancanza di una legislazione e di regole. Un danno in termini culturali enorme.
    "Cartomante- spsicologo offresi". Questi erano gli annunci economici sui quotidiani, prima dell'89.
    E poi confusione: psicologo, psicoanalista, psicoterapeuta, psichiatra.
    Diciamo la verità, l'utente di oggi si trova un po' in imbarazzo.
    Abbiamo la necessità di fare cultura e soprattutto la necessità di rifuggere dall'accanimento terapeutico.
    Se Internet ci permette di fare informazione, fare cultura, fare chiarezza, attraverso la consulenza a casi semplici che si risolverebbero con un paio di sedute, ben venga Internet. Con molta deontologia, che è poi la stessa di sempre, in qualunque situazione. Mi ha molto meravigliato scoprire che ci sono colleghi sospesi dai vari ordini, anche da parecchio tempo, per cui la deontologia esiste ed è necessaria, in qualunque "setting".

    Rifiutare a priori gli strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione non mi sembra opportuno, soprattutto considerando il bisogno che abbiamo di fare divulgazione vera e corretta e considerando la capillarità della rete. Anzi penso che gli ordini, nell'interesse degli psicologi e dunque dell'Ordine stesso, dovrebbero promuovere informazione online, attivando gruppi di iscritti, nel costruire spazi web di informazione. I depliant vengono fatti (Emilia), usiamo il più grande depliant del mondo, cioè la rete.

  12. #27
    Sono daccordo con chi dice che la consulenza psicologica on-line nn è da condannare.Forse è vero che internet potrebbe essere un potente mezzo proprio per la diffusione della nostra disciplina.

    Spesso intorno alla figura dello psicologo, tra coloro che nn sono informati in materia, si fa molta confusione.La consulenza in rete potrebbe avvicinare il paziente verso la figura dello psicologo e potrebbe anche rappresentare il primo passo da parte del paziente verso l'accettazione del proprio bisogno di aiuto.Ovviamente va specificato che sicuramente la terapia, fatta in rete, nn avrebbe gli stessi effetti.

    Penso anche che nn sia gratificante per uno psicologo lavorare in questo modo e che sia anche molto più difficile in quanto sappiamo benissimo che oltre alle parole ci sono tanti altri tipi di compotamento espressivo che vanno valutati.

    Però analizzando le dinamiche che regolano la nostra società mi viene da dire che le potenzialità di internet nn vanno condannate, ma anzi vanno sfruttate.
    La crisi della scienza moderna:
    il mondo viene a trovarsi frantumato in una miriade di prospettive, ognuna delle quali ha la pretesa di valere assolutamente, ma tutte sono relative al loro punto di vista.

  13. #28
    Matricola L'avatar di irishmind
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    Buonasera a tutti.
    Diciamo che me l'aspettavo, prima o poi ci si sarebbe arrivati.Era inevitabile, con i tempi che corrono.
    La notizia, a dire il vero rispetto a Voi, l'ho appresa tardi. Su un quotidiano, La Repubblica. Questo accadeva sabato 10 c.m.

    La mia idea? Potrebbe essere utile, innovativo, svecchiante per concezioni legate un pò troppo alla tradizione, e poco elastica. La controindicazione? Non avere il controllo, di un servizio che comunque potrebbe promettere bene.
    Potrebbe verificarsi il classico inflazionamento del mercato, con la conseguente perdita di qualità del servizio offerto.
    Ovviamente il tutto parte dall'America, ed è la cosa che mi meraviglia meno.

    Saluti.

  14. #29
    Partecipante Super Esperto L'avatar di quattrostracci
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    Consiglio a tutti di leggere questo bel saggio sulla Psicoterapia on line.

    A chi nel forum parlava di concretezza... consiglio: di studiarsi la bibliografia alla fine di detto saggio, di dare un'occhiata alla situazione nel resto del mondo a livello di ricerca scientifica sull'argomento (per cominciare è sufficiente il sito dell'APA).

    Gli Psicologi sono già ora il fanalino di coda delle professioni in Italia (bistrattati, sbeffeggiati, etc.). Forse fare i conservatori dicendo: no alle nuove tecnologie e internet è un po' anacronistico...

    Lo Psicologo in quanto tale si deve far promotore dei cambiamenti della società e deve comprenderli ed utilizzarli. Così come è bene che comprenda l'uso dei nuovi strumenti (chat, eMail, internet, etc.) per poter essere aggiornato e rendere un miglior servizio all'utenza.

    L'alternativa è che qualcuno lo farà al posto dello Psicologo. Poi lo Psicologo frignone e frustrato comincerà ad inveire contro l'Ordine con la solita storiella che la professione non è tutelata abbastanza...

  15. #30
    Partecipante Esperto L'avatar di saperessere
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    Originariamente postato da quattrostracci
    Consiglio a tutti di leggere questo bel saggio sulla Psicoterapia on line.

    A chi nel forum parlava di concretezza... consiglio: di studiarsi la bibliografia alla fine di detto saggio, di dare un'occhiata alla situazione nel resto del mondo a livello di ricerca scientifica sull'argomento (per cominciare è sufficiente il sito dell'APA).

    Gli Psicologi sono già ora il fanalino di coda delle professioni in Italia (bistrattati, sbeffeggiati, etc.). Forse fare i conservatori dicendo: no alle nuove tecnologie e internet è un po' anacronistico...

    Lo Psicologo in quanto tale si deve far promotore dei cambiamenti della società e deve comprenderli ed utilizzarli. Così come è bene che comprenda l'uso dei nuovi strumenti (chat, eMail, internet, etc.) per poter essere aggiornato e rendere un miglior servizio all'utenza.

    L'alternativa è che qualcuno lo farà al posto dello Psicologo. Poi lo Psicologo frignone e frustrato comincerà ad inveire contro l'Ordine con la solita storiella che la professione non è tutelata abbastanza...
    Meglio di così non potevi riassumere il 3d!!!!
    Complimenti!

    devo solo aggiungere che ogni tanto un giro su internet, curiosando tra forum e chat varie, darebbe allo psicologo il senso del mondo con cui ci dobbiamo confrontare, con il senso di solitudine che pervade intere generazioni, con il come certe fasce di popolazione percepiscono e usano internet come strumento di contatto con il mondo e le persone. Non esserne consapevoli potrebbe essere un grave errore.

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