Infatti! Fermo restando -e qui entro un po' più nel merito- che la possibilità di operare on line andrà di pari passo con la capacità della comunità scientifica degli Psicologi di effettuare una adeguata riformulazione del setting (ovviamente l'attuale non funzionerebbe e sarebbe deontologicamente scorretto usarlo), è impensabile che gli Psicologi (unica categoria in Italia, o quasi) metta in campo resistenze così forti verso le nuove tecnologie.Originariamente postato da saperessere
[...]devo solo aggiungere che ogni tanto un giro su internet, curiosando tra forum e chat varie, darebbe allo psicologo il senso del mondo con cui ci dobbiamo confrontare, con il senso di solitudine che pervade intere generazioni, con il come certe fasce di popolazione percepiscono e usano internet come strumento di contatto con il mondo e le persone. Non esserne consapevoli potrebbe essere un grave errore.
Ho letto nel forum (non ricordo dove :-) che una ragazza sta aspettando da mesi l'autorizzazione a farsi un sito internet... è follia pura.
Ricollegandomi trasversalmente al forum dove si discute di Ordini Professionali (spero che l'admin o il moderatore consentano questa divagazione) viene da pensare: le nuove tecnologie sono facilmente accessibili ai giovani per tante ragioni, tra cui il basso costo (qualcuno sa quanto costa avere stabilmente un riquadro sulle Pagine Gialle?). Perché vietarle o, quanto meno, rendere la vita così difficile?
Misteri... ciao a tutti e scusate il... "colpo di coda" O.T.