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  1. #16
    g3pp3tto
    Ospite non registrato

    Re: mumble...

    Originariamente postato da iBdC
    sinceramente non capisco il vostro ostracismo nei confronti delle ricviste hacker che ho citato. Sono forme organizzate di un movimento che se non si istituzionalizza in qualche modo anche in Italia rischia di morire.

    E poi non raccomandavo di leggerle (non le sto sponsorizzando) suggerivo di recarsi in redazione per attingere materiali.

    Bye!

    Non è ostracismo nei confronti delle Riviste...
    è un distacco da ciò che vuol rendere commerciale, un fenomeno di natura diversa.
    Istituzionalizzare qualcosa, non significa scrivere articoli su un giornaletto non insegnando nulla e quasi esaltando solo quelle povere conoscenze in materia che hanno.
    Pubblicizza un mondo che non vuole pubblicità e vedrai come muorirà. Per non dire quasi che sia già morto il reale fenomeno.

  2. #17
    Ospite non registrato

    Scusate se insisto...

    Io non la vedo come una commercializzazione di un fenomeno e basta. Secondo tale logica anche Spaghetti Hacker è stato scritto a scopo di lucro?!? Produrre riviste per me è innanzitutto produrre sacrosanta informazione tanto più se senza pubblicità (vedi Hacker Journal) ma con un prezzo di copertina che è un contributo più che accettabile per la sopravvivenza del mezzo.

    Ma questo mio, a margine di una questione diversa, è solo un parere e i pareri, si sa, sono come il buco del culo: ognuno ha il suo!

    Ora io non so quale sia stata la vostra esperienza con le redazioni di queste riviste ma la mia è stata tutt'altro che improduttiva: persone gentili, un'infinità di materiali messi a disposizione, contatti utili, interviste possibili...

    Ciao.

  3. #18
    ...il punto non è la semplice commercializzazione;
    innanzitutto i contenuti sarebbero + validi per una rivista chiamata "Lamer Journal" (ed in tal caso non mi sarei lamentato) ma se si parla di una rivista rivolta ad Hackers o individui potenzialmente tali siamo proprio fuori strada.

    Che la redazione sia "disponibile" non lo metto in dubbio (anzi, non ne entro in merito) non si tratta pero' di persone competenti (parlo di "hacking", non di "informatica") e all'altezza di una rivista con quel nome.

    la ritengo una rivista per ragazzini e ke purtroppo puo' portarli sulla cattiva strada ..in conclusione.. la trovo solo sintomo di una crisi generale ke forse ormai non ha via d'uscita. Il newbie, il cracker o (se ancora ne nascono) l'hacker "dei giorni nostri" cresce in un ambiente nettamente diverso dagli 31337 degli anni d'oro. La vera conoscenza ed etica resta agli anziani.
    Remy Lebeau
    Fu Moderatore Dolce Vita e Raduni

    SeeTheLifeIveHad.CanMakeAgoodManBad
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  4. #19
    g3pp3tto
    Ospite non registrato
    Originariamente postato da Remy Lebeau
    ...il punto non è la semplice commercializzazione;
    innanzitutto i contenuti sarebbero + validi per una rivista chiamata "Lamer Journal" (ed in tal caso non mi sarei lamentato) ma se si parla di una rivista rivolta ad Hackers o individui potenzialmente tali siamo proprio fuori strada.

    Che la redazione sia "disponibile" non lo metto in dubbio (anzi, non ne entro in merito) non si tratta pero' di persone competenti (parlo di "hacking", non di "informatica") e all'altezza di una rivista con quel nome.

    la ritengo una rivista per ragazzini e ke purtroppo puo' portarli sulla cattiva strada ..in conclusione.. la trovo solo sintomo di una crisi generale ke forse ormai non ha via d'uscita. Il newbie, il cracker o (se ancora ne nascono) l'hacker "dei giorni nostri" cresce in un ambiente nettamente diverso dagli 31337 degli anni d'oro. La vera conoscenza ed etica resta agli anziani.


    LOL

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