Originalmente inviato da
ikaro78
Sottoscrivo, ma credo sia inutile insistere, la cosa veramente drammatica è che ce la si prende con gli ultimi grandi pensatori (una razza praticamente estinta), invece di prendersela con i ciarlatani, quelli veri, che parlano come dizionari o come alla televisione, senza assumersi mai la responsabilità delle proprie parole, in nome di un sapere anonimo, tecnico e scientifico, fintamente democratico perchè "accessibile a tutti". Ma tutti chi? Boh! Questa peraltro è stata la rovina della psicoanalisi. Rovina che, guarda caso, ha coinciso con la sua americanizzazione (e conseguente medicalizzazione, anche linguistica, e adattamento allo spirito conformistico e pragmatico made in USA). E allora ben venga il linguaggio arzigogolato e la complessità di Bion, di Jung e di Lacan, che saranno pure un po' difficili (usare il cervello? Non sia mai, per carità...!), ma hanno il merito di non prestare il fianco ai lettori distratti e frettolosi, poco curiosi e poco intrigati, alla facilità del pensiero di chi non vuole fare sforzo, a quella volgarizzazione che ben conosciamo e che ha trasformato la psicoanalisi in una faccenda di "falli, di tette e di culi", esattamente come nelle vignette e nei post di Char_lie.
Saluti,
ikaro