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Discussione: Neuropsicologo

  1. #31
    L'avatar di crissangel
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    Allora, la terapia di detrminati pazienti come la diagnosi e in buona sostanza il trattamento sono multidisciplinari, il medico è solo una delle figure che fanno parte dell'equipe che si occupa di pazienti che per loro natura hanno patologie che non pertengono alla competenza di una sola figura.
    Per la diagnosi, se tu non fai una valutazione neuropsicologica che contempli lo stato dele funzioni cognitive, non puoi fare diagnosi, un esmpio sono le demenze per cui non puoi fare diagnosi probabile se non valuti gli aspetti cognitivi e le adl, se non valuti le risorse a cui il paziente può far riferimento non puoi attivare terapie di tipo cognitivo che mirino a potenziare aspetti cognitivi non ancora deteriorati o a potenziare invece gli aspetti che possono fungere da molla per far si che il paziente continui a mantenere la maggior qualità di vita possibile.
    Il tuo punto di vista è abbastanza tipico, ma il neuropsicologo non fa riferimento proprio a nessuno, collabora, è diverso e uno specifico pattern di risultati ad una valutazione cognitiva può essere di aiuto al medico stesso per la diagnosi o al nueroradiologo per effettuare un esame di neuroimmaging più mirato alle aree che presumibilmente sono lese...anche se capita molto di rado. Il neuropsicologo è tenuto ad avere conoscenze delle specialità mediche che contemplano tutte quelle patologie che portano con sè sequele a livello cognitivo ed è giusto essere in grado di usare una terminologia adegauta per comunicare efficacemente coi medici, dopo di chè ognuno ha le proprie competenze...io ad esempio posso discutere col medico della ricaptazione della serotonina ma, è inutile che io ne parli da un punto di vista neuroanatomico o neurotrasmettitoriale, campo il cui il medico ne sa più di me, ne posso parlare in termini di correlati emotivi, cognitivi, comportamentali, questo attiene allo psicologo.
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  2. #32
    L'avatar di crissangel
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    Originariamente postato da maryrose79
    Ciao Crissangel,
    ho appena letto quanto hai scritto in risposta a Peter Parker.
    Sono un'amante della neuropsicologia anch'io come te e condivido pienamente il tuo punto di vista.

    Ciao, mi fa molto piacere e vedo che siamo in molti a condividere questa passione...certo, a quanto sembra c'è un po' di confusione in giro
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  3. #33

    Re: Per 28ottobre

    Carissima maryrose, tutta l'impostazione della scuola è di tipo neuropsicologico.
    Ci sono annualità sulla neuropsicologia ed i metodi di indagine neuropsicologica, sulla valutazione neuropsicologica in età evolutiva ed in età adulta (disturbi del movimento, dell'attenzione, del linguaggio, della percezione, della memoria, delle funzioni esecutive; demenze e deterioramento mentale...). In più si fa ampio riferimento alla valutazione e al trattamento dei disturbi dell'apprendimento scolastico.
    Il programma della scuola prevede inoltre insegnamenti sulla psicofisiologia, il trattamento con biofeedback, medicina comportamentale, con gruppi di ricerca, seminari ed attività pratica, anche perchè si può fare il tirocinio direttamente all'interno della struttura clinica dell'Istituto Santa Chiara, che è un presidio di riabilitazione funzionale.


    Io mi sto trovando molto bene soprattutto per questa possibilità di vedere direttamente sul campo come opera il neuropsicologo!

    Se hai bisogno di altre informazioni, sono qui!.







    Originariamente postato da maryrose79
    Ciao 28ottobre,
    sono molto interessata a quello che dici riguardo alla scuola di specializzazione dell'Istituto Santa Chiara di Lecce.

    Mi piacerebbe avere qualche altra informazione. Ad esempio, che esami di interesse neuropsicologico ci sono? Che altri esami ci sono nel piano di studi?

    Grazie

  4. #34
    Partecipante Figo L'avatar di tata_moni
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    Originariamente postato da peter parker
    io penso che sia uno spreco di tempo fare il neuropsicologo visto che cmq deve fare riferimento ad altre cariche professionali come il neurologo, lo psichiatra che per loro stessa natura etimologica possono possono e sono portati a fare una terapia o cura che nessun nueropsicologo , psicologo clinico, psicologo della salute ecc... con la sua preparazione possa attuare...se poi vogliamo parlare di diagnosi credo che anche li un neurologo che ha fatto esami come anatomia e nn psicologia fisiologica come lo psicologo, sia sicuramente più preparato almeno qui in italia credo che sia così
    Se non capisci l'utilità del neuropsicologo, forse è perchè non conosci bene questo ambito (o forse perchè grazie al cielo non la pensiamo tutti allo stesso modo!! )
    Mentre i medici si occupano della diagnosi basandosi su dati anatomo-patologici e fisiologici e le loro competenze sono atte a curare tramite l'intervento farmacologico, il neuropsicologo fa diagnosi basandosi su elementi "cognitivi" e il suo intervento può essere atto non solo al recupero di una funzione, ma ove questo sia impossibile al potenziamento delle capacità esistenti.
    A me sembrano due professioni ugualmente utili, proprio perchè diverse.

    In quanto diverse, queste professioni dovrebbero collaborare e non essere sottoposte l'una all'altra. Se ciò accade non è perchè la neuropsicologia valga meno della neurologia, ma perchè in Italia (altrove non so) il medico è considerato più importante dello psicologo. Con questo non vorrei generare discussioni OT, ci sono altri 3d che analizzano le ragioni di questa discrepanza.

  5. #35
    piumealvento
    Ospite non registrato
    al di la degli aspetti che ha sottolineato (tatamoni) credo che sia una mancanza di rispeto verso chi lo fa dire "è una perdita di tempo fare il neuropsicologo"

  6. #36
    Partecipante Figo L'avatar di tata_moni
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    Originariamente postato da piumealvento
    al di la degli aspetti che ha sottolineato (tatamoni) credo che sia una mancanza di rispeto verso chi lo fa dire "è una perdita di tempo fare il neuropsicologo"
    Sono talmente abituata a sentire che gli psicologi (di qualsiasi genere!) non valgono un c o che ormai non ci faccio neanche più caso... Un po' come i bambini che vedono la violenza in TV e si assuefanno!

  7. #37
    piumealvento
    Ospite non registrato
    eh pazienza che ci vuoi fare!poi ci sono anche gli psicologi che denigrano loro stessi e la loro professiona!!... ognuno sente di valere per quello che è....

  8. #38
    Dott.Annina
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    Originariamente postato da crissangel
    Ciao, io sono un neuropsicologo. Ho fatto il master di secondo livello in neuropsicologia dei disturbi cognitivi acquisiti con degli stage formativi da cui ho acquisito il titolo. Scuole di specializzazione riconosciute non ce ne sono, i neuropsicologi in buona sostanza sono psicologi che hanno fatto un percorso formativo post universitario (master, dottorato, scuole di speciaizzazione) per poi occuparsi di neuropsicologia
    ciao fammi capire meglio. Sei uno psicologo iscritto quindi all'albo A.
    poi hai fatto il master e dopo dove ti sei iscritto per avere la dicitura di neurospicologo? sono andata al sito internet che hai postato quindi poi ti sei iscritto alla SPAN per essere neuropsicologo?..dimmelo per favore.Grazie

  9. #39
    Postatore Compulsivo L'avatar di Calethiel
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    Non esiste un albo dei neuropsicologi. Crissangel intendeva dire (correggimi se sbaglio) che è uno psicologo che si occupa di neuropsicologia. Così come uno psicologo-psicoterapeuta che si occupa di terapia familiare dice di essere uno psicoterapeuta familiare, senza che esista un albo apposito (degli psicoterapeuti familiari intendo) o potrei fare altri mille esempi, ma credo che tu abbia capito.

    Poi esistono varie associazioni a cui puoi iscriverti, e il fatto che ti accettino garantisce in qualche modo la tua professionalità e preparazione, visto che hanno requisiti specifici per l'ammissione.

    Mentre il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito

    Non ti curar di loro, ma guarda oltre e passa

  10. #40
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    Non sono sicura che questa informazione serva al 100%, ma ci provo lo stesso...

    parliamo un po' di neuropsicologia pre-laurea?

    se qualcuno di voi è interessato a neuropsicologia e non si è ancora laureato devo dire che a Parma sono molto bravi..
    ricordo il "rischio di Nobel" del Dott. Rizzolatti e staff...
    io ho dato diversi esami con i suoi collaboratori...
    il problema è che il curriculm è un po' rigido: non si possono dare molti esami in merito, ma in compenso si può chiedere a questi prof il tirocinio o la tesi...ho conosciuto gente che l'ha fatto e si è trovata molto bene...


    so anche che a Pavia c'è una laurea specialistica di due anni in neuropsicologia.... ma non so come sia...

    sulla bravura e serietà del Prof. Fogassi di Parma invece posso garantire.


    sul post laurea invece non so assolutamente nulla...ringrazio però tutti coloro che hanno inserito informazioni prima di me: sono state utili e interessanti

    ciao a tutti

    Sabi

  11. #41
    michel023
    Ospite non registrato

    informazioni

    gentile calithiel,
    non sono uin assiduo frequentatore dei forum, ma sicuramente mi ha interessato il tuo tema legato alla neuropsicologia e alla scuola di specializzazione di parma.
    sono anche io in attesa di fare il colloquio per questa scuola di specializzazione per ottobre. ti sarei veramente grato se tu mi potessi dare qualche informazione sulla formazione della scuola ( non quelle dettagliate che già hai riportato) e sopratutto sulle tue impressioni.
    cosa comporta l'abilitazione a psicoterapeuta dal punto di vista della formazione?..
    ti ringrazio in anticipo per le informazioni che mi potrai dare

  12. #42
    claneuropsico
    Ospite non registrato
    Ciao crissangel,
    anche io ho fatto il master di Neuropsicologia dei dissturbi Cognitivi Acquisiti... l'hai frequentato a Padova, vero?.. ora però.. hai ragione non è facile.. Io mi trovo in Toscana, e almeno qui non viene molto valorizzata la neuropsicologia. Hai consigli? tu dov'è che lavori? Sai sono tentata di fuggere da questa mentalità ottusa...

  13. #43
    L'avatar di crissangel
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    Citazione Originalmente inviato da claneuropsico Visualizza messaggio
    Ciao crissangel,
    anche io ho fatto il master di Neuropsicologia dei dissturbi Cognitivi Acquisiti... l'hai frequentato a Padova, vero?
    Ciao Claneuropsico, se ti dico che mi chiamo Cristian e che ero cattivissimo nelle mie valutazioni della lezione della giornata ti può venire in mente chi sono? Io credo che noi due abbiamo frequentato il master nello stesso anno.

    .. ora però.. hai ragione non è facile.. Io mi trovo in Toscana, e almeno qui non viene molto valorizzata la neuropsicologia. Hai consigli? tu dov'è che lavori? Sai sono tentata di fuggere da questa mentalità ottusa...
    Da parecchio tempo non partecipo alle discussioni di questo forum, a volte leggo. Mi connetto perchè sono affezionato a questo posto e ci sono un paio di utenti che coi loro post mi insegnano cose che sui libri non ho mai trovato. Sono rimasto molto in forse sul rispondere, pensavo di mandarti un pm, ma visto che mi hai interpellato direttamente mi pare il minimo risponderti qui sul forum.
    Dove lavoro? Da nessuna parte. Sono alla fine del secondo anno della scuola di specializzazione sistemico-relazionale. La avevo scelta per poter avere strumenti e mezzi di lavoro tali da ampliare il raggio di azione del neuropsicologo in modo da poter fornire, oltre alle prestazioni prettamente di ambito neuropsicologico-cognitivo, degli interventi sulla famiglia e la rete sociale del paziente.
    Consigli? Mi dispiace, al momento non ne ho alcuno. Non ho mai cavalcato le ali dell'entusiasmo e non pensavo di essermi prefisso degli obiettivi ecessivamente elevati: o io mi sono sbagliato o la situazione attuale è velocemente andata a scatafascio (io propendo più per la seconda sia a livello politico regionale e nazionale sia a livello di forza ed efficenza dell'Ordine degli Psicologi).
    Ho provato a proporre progetti e ora so che attualmente almeno un paio di ASL li stanno utilizzando (cioè me li hanno fregati); ma, al di là di progetti e borse di studio non credo ci siano grosse opportunità attualmente; ci sarebbe anche la possibilità di aprire una onluss, ma sarebbe davvero dura perchè i finanziamenti sono pressochè irrisori e il lavoro che c'è dietro è veramente imponente. Secondo me molto conta la capacità di crearsi una rete di contatti e di conoscenze che possano in qualche modo servire ad essere conosciuti da colleghi più esperti e con un lavoro. Io qui nel Veneto ho incontrato una chiusura che definire sorprendente è da un lato un eufemismo, dall'altro un modo serafico e chiaro di esprimere la reazione ad una situazione che sul serio non mi aspettavo, stando anche le potenzialità e l'importanza che una tale disciplina è in grado di rivestire nella panoramica dei diversi settori della medicina le cui patologie spesso portano con sè, a livello sintomatologico, sequele cognitive che vanno affrontate e trattate per il raggiungimento della migliore qualità di vita possibile del paziente stesso.
    La mentalità ottusa è un termine molto ampio che si declina in molti modi differenti a seconda del contesto in cui ti trovi e devo dire che anche io ne ho trovata molta, troppa: diffidenza a non finire e una scarsa propensione ad ascoltare e ad integrare una disciplina su cui, fondamentalmente, c'è ancora molta confusione e che gli stessi "addetti ai lavori" non riescono a vedere riconosciuta fino in fondo.
    La Lombardia è l'unica Regione che riconosce il neuropsicologo come psicologo qualificato ed esperto nell'area della valutazione, dell'intervento e del trattamento neuropsicologico con tanto di albo, ma non mi pare che le cose varino molto da regione a regione.
    Naturalmente il discorso non è diverso per tutte le altre aree della psicologia, ma immagino che stante anche il thread in cui ci torviamo, tu stessi focalizzando il discorso sulla neuropsicologia.
    Mi rendo conto che ho scritto un post molto lungo ma che di fatto non ti sarà utile, mi spiace, ma non so che alto dirti, personalmente. Attualmente sto facendo valutazioni neuropsicologiche e programmazione di percorsi riabilitativi e di inserimento lavorativo in pazienti psicotici ricoverati in CTRP....ma questo per tirocinio della scuola e, se vogliamo dirla tutta, essendo che il mio dovrebbe essere un tirocinio formativo e professionalizzante per la psicoterapia della famiglia, ti rendi conto da sola di quanto poco ci azzecca quello che sto facendo; del resto, quando ho deciso, anche in base ai feedback di stima e approvazione che ottenevo negli enti che mi trovavo a frequentare, che non volevo più prestare il mio contributo professionale gratis, non ho trovato ad oggi nessuna disponibilità.
    Quindi si, fuggiamo! Il problema è: dove??
    Un caro saluto

    Cristian

    P.S. mamma mia, che thread hai rispolverato, è stato forse il primo cui partecipai....nostalgia
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  14. #44
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    Citazione Originalmente inviato da crissangel Visualizza messaggio
    Allora, la terapia di detrminati pazienti come la diagnosi e in buona sostanza il trattamento sono multidisciplinari, il medico è solo una delle figure che fanno parte dell'equipe che si occupa di pazienti che per loro natura hanno patologie che non pertengono alla competenza di una sola figura.
    Per la diagnosi, se tu non fai una valutazione neuropsicologica che contempli lo stato dele funzioni cognitive, non puoi fare diagnosi, un esmpio sono le demenze per cui non puoi fare diagnosi probabile se non valuti gli aspetti cognitivi e le adl, se non valuti le risorse a cui il paziente può far riferimento non puoi attivare terapie di tipo cognitivo che mirino a potenziare aspetti cognitivi non ancora deteriorati o a potenziare invece gli aspetti che possono fungere da molla per far si che il paziente continui a mantenere la maggior qualità di vita possibile.
    Il tuo punto di vista è abbastanza tipico, ma il neuropsicologo non fa riferimento proprio a nessuno, collabora, è diverso e uno specifico pattern di risultati ad una valutazione cognitiva può essere di aiuto al medico stesso per la diagnosi o al nueroradiologo per effettuare un esame di neuroimmaging più mirato alle aree che presumibilmente sono lese...anche se capita molto di rado. Il neuropsicologo è tenuto ad avere conoscenze delle specialità mediche che contemplano tutte quelle patologie che portano con sè sequele a livello cognitivo ed è giusto essere in grado di usare una terminologia adegauta per comunicare efficacemente coi medici, dopo di chè ognuno ha le proprie competenze...io ad esempio posso discutere col medico della ricaptazione della serotonina ma, è inutile che io ne parli da un punto di vista neuroanatomico o neurotrasmettitoriale, campo il cui il medico ne sa più di me, ne posso parlare in termini di correlati emotivi, cognitivi, comportamentali, questo attiene allo psicologo.
    ciao...senti io sono un po confusa e spero tu mi possa aiutare....adoro la neuropsicologia ma vorrei saper cosa tratta con precisione.
    scusa l'ignoranza ma da quanto so si occupa di diagnosi e riabilitazione di disturbi cognitivi....vorrei saper se si occupa anche di disturbi emotivi e comportamentali?inoltre se la psicoterapia c'entra qualcosa e soprattutto il percorso da fare?..tra un po mi laureo in "scienze e tecniche psicologiche per la persona e la comunità" a caserta e pensavo di andar a roma per la specialistica e magari continuar lì la specializzazione alla quale poi non saprei cosa aggiungere per esser in grado anche di far perizie.....scusa tutto questo discorso cosi lungo ma qui nessuno ci orienta, e per noi è difficile poi riuscir a trovar la strada giusta.....
    baciii
    ènecessario aver il sole nella propria anima...per donarlo a chi non ce l'ha


    jenny

  15. #45
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    Citazione Originalmente inviato da gengyfer Visualizza messaggio
    ciao...senti io sono un po confusa e spero tu mi possa aiutare....adoro la neuropsicologia ma vorrei saper cosa tratta con precisione.
    scusa l'ignoranza ma da quanto so si occupa di diagnosi e riabilitazione di disturbi cognitivi....vorrei saper se si occupa anche di disturbi emotivi e comportamentali?inoltre se la psicoterapia c'entra qualcosa e soprattutto il percorso da fare?..tra un po mi laureo in "scienze e tecniche psicologiche per la persona e la comunità" a caserta e pensavo di andar a roma per la specialistica e magari continuar lì la specializzazione alla quale poi non saprei cosa aggiungere per esser in grado anche di far perizie.....scusa tutto questo discorso cosi lungo ma qui nessuno ci orienta, e per noi è difficile poi riuscir a trovar la strada giusta.....
    baciii
    Ciao gengyfer, grazie dei baci e dell'abbraccio, per prima cosa
    Si, come hai ben detto tu, la neuropsicologia, attraverso le valutazioni neuropsicologiche (somministrazione test, osservazione e registrazione del tono dell'umore, della postura, dell'atteggiamento dell'eloquio e del comportamento del paziente in seduta, colloquio clinico-anamnestico) punta a fornire un profilo specifico del quadro cognitivo del paziente che si inserisce quindi all'interno dell'iter diagnostico assieme ad altri esami di tipo medico (radiologici, neuroradiologici, ematochimici ecc ecc) e poi, a seconda del quadro e della tipologia di paziente si può progettare, in equipe con altri professionisti (medici, educatori, infermieri, logopedisti e fisioterapisti), un intervento di riabilitazione cognitiva, dove necessario, o di stimolazione cognitiva, quest'ultima soprattutto in caso di patologie ingravescenti e progressive come le demenze o nel caso di compromissioni di specifiche funzioni troppo marcate per poterle riabilitare e dunque si punta sulle funzioni residue in modo che possano essere delle risorse per il paziente stesso.
    Secondo me la psicoterapia c'entra parecchio perchè con pazienti di questo tipo c'è molto margine di lavoro: c'è un progetto di vita da rivedere, a me in questo caso viene sempre in mente il ragazzo giovane che dopo un incidente rimane invalido e che magari, più che la riabilitazione della memoria o di altre funzioni danneggiate, sente il bisogno di un professionista che oltre a sapergli spiegare in dettaglio tutti gli aspetti relativi ai suoi deficit cognitivi, lo aiuti anche a rielaborare la situazione e ad entrare in relazione con deficit anche fisici che forse rimarranno nel tempo. Lo stesso lavoro va fatto coi familiari, sia nell'esempio che ti ho riportato, ma penso anche a uomini e donne che nel pieno della loro vita si ritrovano i genitori dementi e a tutto il lavoro che in questi casi si potrebbe/dovrebbe fare sull'intero sistema-famiglia.
    Inoltre, a proposito di disturbi emotivi e comportamentali, questi hanno sempre un forte legame con eventi traumatici: il caso più lampante è la sinfrome frontale che spesso determina un cambiamento repentino della personalità e l'insorgenza di disturbi del tipo di quelli da te citati; spesso un trauma cranico può portare a sequele di tipo emotivo oltre che cognitivo, slatentizzando quadri psicopatologici che nello stato precedente l'evento traumatico erano "sotto controllo" o comunque rivestivano un ruolo e una importanza diversa, proprio perchè diversa era la situazione e non erano considerati nè considerabili patologici; ancora più semplice il caso delle depressioni reattive e l'elenco in sè potrebbe anche allungarsi chissà quanto.
    Quindi io credo che in neuropsicologia l'attenzione agli aspetti emotivi-comportamentali o in generale "psicologici" sia necessaria e che di fatto comunque venga effettuata in corso di valutazione, perchè appunto anch'essi sono comunque segni e sintomi che indirizzano verso una possibile rosa di patologie diagnosticabili; poi, con una formazione in psicoterapia si può andare oltre il sintomo per parlare del suo significato, di come esso si connette a tutti gli altri aspetti della vita del paziente e di chi si occupa di lui, di quali sono le risorse interne ed esterne della persona, di come si può trovare il modo di cambiare questa situazione dandole un significato che sia funzionale allo stile di vita della persona stessa.
    Inoltre, un sostegno psicologico al paziente e ai familiari è anche necessario per stringere una alleanza fatta di stima e fiducia reciproca (i familiari e i pazienti hanno delle specifiche aspettative, ma anche gli operatori hanno aspettative sui familiari, quanto meno che comprendano che la bacchetta magica non ce l'ha nessuno) e per stimolare la compliance, senza la quale i trattamenti non sarebbero efficaci.
    E quindi, per finire, sul percorso da fare, sarebbe auspicabile una formazione a livello di master o pefezionamento che ti danno un quadro specifico e mirato della disciplina in sè; per la psicoterapia si passa per la scuole di specializzazione. Al limite, si potrebbe intraprendere una scuola di specializzazione con un orientamento teorico non troppo distante dal campo e svolgere i tirocini previsti per ogni anno di scuola in strutture dove ci sia possibilità di esercitarsi nell'ambito neuropsicologico saltando quindi i master o i perfezionamenti che alla fine non servono poi così tanto, soprattutto se uno coltiva la passione per la neuropsicologia già negli anni dell'università (curriculum esami, tesi di laurea sull'argomento ecc ecc) o comunque non servono quanto la pratica sul campo. L'altro ambito di formazione sarebbe il dottorato di ricerca, dove si ottiene una formazione di stampo prettamente accademico e mirato all'attività di ricerca, ma che permette di occuparsi di neuropsicologia a livelli decisamente elevati; ma su questa strada io personalmente glisserei volentieri
    Spero di non essere stato troppo ingarbugliato
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